Nota: questa raccolta doveva inizialmente essere un insieme di drabble, racconti quindi di massimo 110 parole; questo primo capitolo, in particolare, fu la mia "fonte di ispirazione". Alla fine però, mi accorsi di come fossi arrivata, già da subito, a circa 160 parole, così decisi di passare alle flashfic, le quali possono contenere un massimo di 500 parole. Questo primo capitolo rimane comunque invariato, anche se un po' corto: cercherò di farmi perdonare più avanti! È possibile, inoltre, che lo stesso personaggio sia presente in diversi capitoli, analizzato sotto diversi punti di vista e/o relazioni. ;) Buona lettura!





1. Begierde


Per esistere è essenziale il riconoscimento.
Sono gli altri che permettono l’esistenza del singolo. La distruzione della realtà esterna rende apparentemente dominatore, ma un Signore ha bisogno di un altro che lo riconosca come tale per avere un’identità.
L’Io ha bisogno dell’altro: ha bisogno di essere riconosciuto.

È per questo che sei un pilota di Evangelion, Asuka.
Per tale motivo cerchi l’affermazione della tua femminilità in un uomo adulto, o nell’imbarazzo di Shinji quando, sporgendoti verso il suo computer con la scusa di osservarne lo schermo, godi del rossore delle sue guance alla vista di un seno prosperoso e mal celato dal tuo nuovo costume.
È in difesa di ciò che schiaffeggi la First Children: perché non ti dà importanza; sembra non necessitarne lei stessa, e per te tale consapevolezza è inaccettabile.

Per questo desideri essere guardata, osservata.

Vuoi dominare. Desideri riconoscimento. Ambisci all’esistenza.

Per cercare di convincerti che il tuo essere non si sia concluso insieme a quella vecchia bambola impiccata… da tua madre. 







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"Begierde" è un sostantivo tedesco, traducibile in "appetizione, desiderio": è un termine fondamentale del pensiero di Hegel, al quale va il merito della mia trattazione del riconoscimento.