Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel
Segui la storia  |       
Autore: DakotaM    04/01/2011    1 recensioni
Da un semplice servizio fotografico può nascere qualcosa di più?
Tom riuscirà a far uscire il suo lato dolce?
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“Driiiin” Nuovamente quel suono assillante rimbombava nella mia testa. Mi svegliai di scatto spensi la sveglia e iniziò la routine mattiniera di sempre.

Oggi era una giornata piuttosto soleggiata, così mi misi la maglietta a mezzemaniche bianca, i miei jeans e raccolsi i miei lunghi capelli in una cipolla alta con un fermaglio.

Bagnai le ciglia di mascara, presi il mio borsone, la mia agenda e uscì di casa chiudendo a 4 mandate la porta.

Oggi ero piuttosto in anticipo, così mi affrettai a fare la mia colazione preferita che non poteva mancare.

Entrai nello Starbucks Coffee e presi il mio solito tavolino tondo fatto di divanetti bianchi. Mi sedetti e appoggiai la borsa. Chiamai il cameriere con un cenno “Cosa desidera signorina?”chiese il cameriere

“Allora, vorrei un…” una voce maschile alle mie spalle esclamò “frappuccino con panna e poco cioccolato”.

Mi girai di scatto e vidi lui, di nuovo lui.

“Buongiorno!” esclamò

“Ma ma ma come hai fatto a sapere che ero qui?” disturbata esclamai

“Beh dal tuo scontrino no? Ho presunto che questa mattina ti ritrovassi qui” disse con voce divertita.

“Metti che io questa mattina non venivo?” con voce soddisfatta eslamai.

“Allora avrei ordinato un frappuccino alla panna e poco cioccolato senza di te visto che è anche il mio preferito” disse ancora più soddisfatto.

“Vedo che hai sempre le rispostine pronte Signor Kaulitz” Esclamai alzando il sopracciglio.

Mi guardò con aria superiore passando la solita lingua sulle labbra asciutte. Rimasi a fissarlo.

“Si è incantata Signorina Felker? Lo so sono irresistibile! I love me tom” divertito esclamò .

“Modesto il ragazzo comunque scusa devo andare è tardi” le dissi.

“Ti va di pranzare con me? conosco un ristorante italiano quì vicino” disse.

“Bhe un invito a pranzo non si rifiuta no?” pensavo tra me e me.

“Vabbene” le dissi.

“Alle 2 sto sotto il tuo studio fatti trovare” sorrise ancora.

Quel sorriso che mi faceva arrossire. Mi ripresi, afferrai lo Starbucks e sorseggiandolo andai via lasciandolo lì seduto che mi fissava con aria curiosa. Arrivai allo studio entrai nella mia stanza fotografica, ad un tratto entrò Darlene

“Che fai non si saluta più? Ti sei scordata della tua best?” esclamò incrociando le braccia offesa.

“Oh scusa ma stamattina sono un po’ sulle mie” le risposi.

“E’ colpa di quel tizio là? Kraulitz Kaulitz o come si chiama vero?” sorrise maliziosamente.

“Ma no Darlene ma che dici ma sei pazza” fredda risposi.

“Credi che non ti ho visto ieri alla finestra giù sulla panchina con quel tizio? E come ti guardava? E come tu guardavi lui, a me non puoi nascondere nulla”rispose.

“Ma ti pare? Quello? Ahah non è proprio il mio tipo, fidati non è il mio prototipo di ragazzo”risposi.

“Vabbè sarà vado dillà” si girò e chiuse la porta.

Mi misi a lavorare e mentre le lancette scorrevano si fecero le 2, Così presi la borsa e scesi giù sulla solita panchina, frugai nella borsa, accesi una sigaretta e mi misi ad aspettare. Ad un tratto vedo la bianca macchina sportiva che accosta. Abbassa il finestrino e lo vedo, mi appoggio alla macchina.

“Che fai hai deciso di salire?” esclama. Faccio l’ ultimo tiro di sigaretta, l’acciacco e salgo in quella macchina, e che signora macchina.

“Ti piace? È un Audi r8”esclama soddisfatto.

Mi giro e lo vedo appoggiato con una mano sul finestrino e l’altra sul volante.

“Sì” rispondo seccamente distogliendo lo sguardo.

Accende la radio e parte una canzone dolce che dice “Angel don’t you cry, i’ll meet you on the other side”.

“Che bella questa canzone di chi è?” esclamò.

“E’ mia e del mio gruppo! Mai sentito parlare di Tokio Hotel?” esclama.

“No, beh siete molto bravi mi piacciono le canzoni” rispondo scorrendo il cd.

“Grazie è tutto merito mio” sorridendo.

“Ma finiscila di fare il presuntuoso” esclamo arrabbiata.

“Un giorno ti faccio conoscere il resto della band tra cui il mio gemello”disse.

“Hai un gemello?” domandai.

“Sì, Bill oh è tutto l’opposto di me, ci ammazziamo tutti i giorni, ma ci vogliamo troppo bene siamo inseparabili, io non riuscirei a vedere la mia vita senza di lui sarei perso, è tutto per me” rispose seriamente.

“Primo discorso sensato di Tom Kaulitz in atto” pensai.

Sorrisi e lo guardai. “Sai che hai proprio un bel sorriso? non me ne ero accorto forse perché è il primo che mi fai in due giorni” sorrise.

“Grazie” esclamai.

“Arrivati a destinazione”esclamò. “Questo è uno dei ristoranti italiani più buoni in germania, altro che cibo tedesco, iich liebe italia!”esclamò.

Aprii la sportiera e ci avvicinammo al ristorante, lo guardai e aveva il cappuccio e aveva messo gli occhiali scuri.

“Perché ti travesti?!” esclamai.

“Muoviti entra di corsa dopo ti spiego” esclamò.

Entrammo si tolse il cappuccio e gli occhiali. “Un tavolo per due grazie” disse.

Ci sedemmo poggiai la borsa.

“Perché ti sei travestito?” domandai

“Da quando sono famoso non posso varcare neanche la porta di casa senza almeno un cappello, un cappuccio, un qualsiasi cosa. Anche se le fan mi riconoscono dalla punta del naso” sospirò.

“Ah capisco”dissi.

“Bhe vedi essere una star non è tutto rosa e fiori, io non ho una vita privata, fra un po’ ho paparazzi anche al bagno, però alla fine questa vita l’ho scelta io, io amo suonare e questa è la vita da star” disse.

“Allora non suoni solo per 4 adolescenti in preda a crisi ormonali” esclamai divertita.

“A quanto pare no, anche per 40enni con crisi ormonali” sorrise.

Ordinammo gli spaghetti e continuammo a parlare.

“Sai ieri quando ti ho visto mi sembravi un montato”dissi. “Anzi riformulo mi sembri ancora un montato” sorrisi. “Per questo ho preso le distanze”.

“Ahah! sembro un montato?” disse

“Sì, molto montato”Esclamai

“Tu non sei una di quelle tipe facili da portare a letto, devo ancora capirti bene” sorrise.

“Se devi capirmi solo per portarmi a letto preferisco che rimani nel mistero” sorrisi.

“Le donne cadono ai miei piedi, non ho mai trovato nessuna che mi facesse tribolare così tanto” esclamò. Alzai il sopracciglio e lo guardai con aria di sfida. “Cosa hai lì sul petto? Una cicatrice?” esclamò.

“Niente” risposi fredda coprendo con la maglietta.

“Scusa non volevo essere invadente” disse.

Abbassai lo sguardo. “Scusa ma devo andare” presi la mia borsa e feci per alzarmi quando mi afferrò per un braccio, “Dove vai? Ti accompagno io a casa” esclamò.

“No non preoccuparti torno a piedi” mi girai e me ne andai lasciandolo per la seconda volta da solo sul tavolo, ad un tratto si alzò di scatto e mi raggiunse fuori.

“Mi dispiace Kris ho toccato un tasto dolente?” mi girò verso di lui ci trovammo faccia a faccia. Queg’occhi marroni intensi che mi guardavano, quel suo bel viso preoccupato mi fissava.

“No, non preoccuparti” abbassai lo sguardo.

“Ci rivedremo vero?” urlò. “Chi lo sa” mi girai e me ne andai.

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Tokio Hotel / Vai alla pagina dell'autore: DakotaM