Flashfiction

Con gran parte del volto affondata nel guanciale, sentì un leggero soffio solo lungo l’orecchio sinistro e più giù verso la guancia.
Ridacchiò, accoccolandosi meglio sotto le coperte.
Un altro soffio, questa volta accompagnato da un sussurro lieve — Amore, ho fame. —
Annuì, quasi comprensivo, ma non fece altro.
— Ho fame davvero. — Insistette il sussurro.
A malincuore si voltò d’altra parte e socchiuse gli occhi.
Tiffany, sua moglie, si reggeva su un gomito. I ricci biondi illuminati dalla abatjour creavano un fastidioso riflesso e lo costrinsero a richiudere gli occhi.
— Fame? —
— Fame. —
Sospirò — Lo sai che è ancora troppo presto per le voglie da gravidanza, vero? —
Una settimana. Un’unica settimana da che il test aveva dato esito positivo. Vantava ancora la sua linea perfetta, solo loro e il ginecologo erano a conoscenza del bambino.
Ma Tiffany si era già calata perfettamente nella parte. Si lamentava delle caviglie gonfie, dei calci (calci? Un cumulo di cellule?) e delle voglie.
Lei si avvicinò sotto le coperte — Ti prego. —
Felix si mise a sedere. La guardò un po’ seccato, ma troppo innamorato per dirle di no.
— Fame di cosa? —
— Di cioccolato. —
Lui proruppe in un’esclamazione di vittoria, chinandosi sotto il letto e recuperando una barretta di cioccolato bianco, ma Tiffany storse appena un lato della bocca.
— Non mi va quello bianco. — Si lamentò, ma il coniuge fece finta di non ascoltarla, scartando la confezione. Sbuffò — Ma se mi venisse voglia di pollo fritto? Hai anche quello sotto il letto? —
— Certamente. — Spezzò la barretta e gliene offrì una parte — Ma dovrai aspettare che l’uomo nero che vive sotto il letto lo prepari. —
Tiffany sbatté forte gli occhi. Mangiò un quadratino di cioccolato bianco, pensierosa. Poi guardò suo marito e, sperando forse di essere così veloce da non farsi notare, si chinò a sbirciare sotto il letto. Felix scoppiò a ridere di gusto, rimettendosi sotto le coperte.
Imbarazzata, Tiffany spense la luce.
Non c’era nessun uomo nero in veste da chef nascosto tra gli acari, però...
— Tesoro? Cosa ci fa “Camilla Dolce Forno” sotto il nostro letto? —
— Te l’ho detto che sarà femmina. Mi porto avanti. —