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Autore: MehDolcenotte    04/01/2011    1 recensioni
"-Perché sorridi?- domandò il ragazzo, che ancora non aveva aperto gli occhi, non si era neppure mosso.
-Perché ora dovrei ucciderti- disse tranquillamente il Noah chiudendo di nuovo gli occhi a Sua volta."
E' tanto tempo che non riesco a scrivere. No, nessun blocco se non quello emotivo.. Ho paura che troppi ricordi si possano riversare nelle mie parole.
Questa storia la tenevo nel cassetto da un po, ritrovata per puro caso spolverando vecchi file.
Spero apprezziate.
Buona lettura
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Coppie: Tyki/Rabi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Dr. Jekyll and Mr. Hide Era disteso sul letto, un braccio piegato all'indietro a sorreggergli il capo posato in parte sul cuscino.
Lo sguardo fisso sul soffitto, perso nel nulla. Giaceva li sdraiato da un tempo indefinito, il respiro lento e regolare animava il Suo corpo altrimenti immobile.
Il busto nudo, lasciato scoperto dal lenzuolo che gli cingeva la vita attorno alla quale era allacciato un braccio che non gli apparteneva, posato leggero contro le Sue anche. Un peso minimo seppure enormemente piacevole. Pelle morbida e calda contro la Sua più fresca. Un sospiro, il ragazzo si stava svegliando.
Solo ora la Sua attenzione veniva finalmente distolta dal nulla per essere condotta verso l'altro Suo arto, quello avvolto attorno alle spalle di Lavi, i cui capelli rossi gli solleticavano la spalla su cui esso era poggiato. Ed eccolo perdersi un'altra volta nell'osservarlo. Ancora il nulla che lo assorbe.
Un vuoto color sangue sta volta.
-Perché sorridi?- domandò il ragazzo, che ancora non aveva aperto gli occhi, non si era neppure mosso.
-Perché ora dovrei ucciderti- disse tranquillamente il Noah chiudendo di nuovo gli occhi a Sua volta.
Ancora non capiva perché. Perché avesse scelto Lavi. Li aveva osservati a lungo Lui ed Allen aggirarsi per quel mercato, ignari di essere seguiti.
Non si era lasciato sfuggire neanche una loro mossa, sino a sera aveva vegliato su di loro, se così si può dire. Li aveva accompagnati alla locanda dove alloggiavano rimanendo fuori appostato. Qualcosa lo tratteneva: sesto senso, intuizione, casualità fortuita.
Fatto sta che non si era mosso e il destino lo aveva premiato.
Poco dopo mezzanotte una testa rossa ben conosciuta aveva fatto capolino dall'ingresso osservandosi curioso attorno. Come in cerca di qualcosa.
O qualcuno. Fu allora che compì quell'unico passo in avanti, lasciandosi le tenebre alle spalle, rivelando la Sua presenza.
-Mi cercavi?- chiese sorridendo senza muoversi ulteriormente.
-Mi seguivi?- rispose l'altro divertito, andandogli incontro.
Si era accorto della Sua presenza, nonostante Egli si fosse premurato di rimanere sempre nell'ombra.
Ma Lavi li aveva sentiti quegli occhi puntati su di se, aveva atteso cercando di opporsi alla Sua curiosità che alla fine l'aveva avuta vinta, ed appena Allen s'era addormentato era uscito a cercarlo. Sicuro che lo avrebbe trovato. Ed eccolo li, un ragazzo normale all'apparenza.
Eppure, ora che aveva modo di guardarlo meglio, lo trovava persino più magnetico ed attraente di ciò che si aspettava. Aveva un non so che di elegante nel Suo modo di porsi. Eleganza innata, ostentata, nei pochi gesti compiuti, nonostante l'abbigliamento trasandato come i Suoi capelli, neri e di media lunghezza che così spettinati gli davano quell'aria dannatamente.. indecente.
Possedeva qualcosa di pericoloso, lo percepiva, eppure ciò non faceva che aumentare il Suo fascino. E così, non si era tirato indietro.
Anzi, ormai gli era difronte. Quel sorriso divertito ancora disteso sulle labbra, il volto sereno e l'eccitazione di un ragazzino dinanzi ad un nuovo gioco.
-Non rispondi?- Un'altra domanda, probabilmente rivolta nella convinzione di essere Lui ora a provocare.
-Prima Tu- Disse semplicemente l'altro. Una risposta infantile in netto contrasto col tono serio da Lui usato.
Ancora non capiva perché. Perché avesse scelto Lavi. Ma forse fu perché quando il Noah gli rispose, chinandosi contemporaneamente verso il Suo viso, Egli non si tirò indietro, seppur non lo conoscesse. Anzi, cercò le Sue labbra con una naturalezza tale da lasciarlo interdetto e stupito per alcuni secondi, regalandogli un bacio leggero, delicato, seppure carico di desiderio e così Tyki non poté far altro che posare le mani sulle Sue spalle, serrandole attorno a Quella divisa, attirandolo a se, arretrando di qualche passo sino a posar la schiena contro il muro.
Un impulso assecondato quello di soddisfare l'esigenza di trovarsi schiacciato tra Lui e quella parete, in quel preciso momento.
Un impulso represso, ancora per poco, quello di seguir l'istinto e schiacciar Egli tra Lui e qualcos'altro.
-Ti seguivo- ammise quindi, distanziandosi appena da quel piacevole contatto.
-Ti cercavo- rispose Lavi, riappropriandosi di quella bocca come se fosse la cosa più ovvia del mondo baciare uno sconosciuto, in un vicolo, in piena notte, premendoglisi ancora di più addosso, posando le mani ai lati della Sua testa e sollevandosi sulle punte per raggiungerlo al meglio, annullando in tal modo anche gli ultimi millimetri che li separavano. Era da quando si era accorto della Sua presenza che desiderava farlo, per tutto il giorno non aveva pensato ad altro e trovandolo fuori ad attenderlo aveva avuto la certezza che anche Lui desiderasse altrettanto.
Così lo aveva baciato appena ve n'era stata l'occasione, non potendo resistere oltre a quella vicinanza e tutt'ora lo stava ancora baciando. Senza fretta, prestando attenzione ad ogni dettaglio, ad ogni movimento. Sfiorando quella bocca con cura e passione. Un desiderio controllato apposta per farlo crescere. Leccava e mordeva con una lentezza esasperante, assaporando ogni centimetro delle Sue labbra,  facendosi strada in esse ricercando la lingua per poi attirarla a se, succhiandola. Troppo dolcemente per esser lascivo. Troppo accuratamente per esser innocente.
A fatica aveva sciolto quel bacio, ben conscio di come non fosse possibile procedere in tal modo in mezzo ad un vicolo, così era stato proprio Lui a portarlo nella Sua stanza. Contro ogni buon senso, aveva dato retta al Suo istinto.
-Vieni- disse soltanto.
-Continuo a seguirti- rispose Tyki con un ghigno.
Si ritrovò così in quella stanza. Piccola e spoglia, arredata solo con un letto, un armadio ed uno scrittoio, anche se, per quel che lo riguardava.. muri e pareti sarebbero stati più che sufficienti. Non gli aveva tolto gli occhi di dosso neanche per un momento, aveva lasciato che il Suo sguardo gli scorresse addosso, lascivo, finché gli faceva strada e tutt'ora lo fissava in quel modo senza alcun imbarazzo mentre Lavi, a Sua volta, lo osservava immobile al centro della stanza. Forse ci stava ripensando. Forse si era accorto di aver commesso un errore. O forse, aveva solo bisogno d'esser preso e baciato a Sua volta.
Non ci pensò oltre un secondo di più, coprì la distanza che li separava e portando la mani al Suo viso lo condusse direttamente contro le Sue labbra rivolgendogli lo stesso trattamento ricevuto poco prima. Gli strappò sospiri e gli rubò il fiato senza alcun ritegno, coccolando e vezzeggiando labbra e lingua in ogni modo. L'eccitazione cresceva troppo e troppo velocemente, cosa che lo costrinse, seppur contro voglia, a distanziarsi e prendere fiato, rivolgendogli un sorriso semplice e soddisfatto nel scoprirlo fare altrettanto.
-Ti voglio- sospirò sottovoce.
-Mi avrai- disse Lavi con lo stesso tono.





  
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