Ci sono particolari situazioni in cui l'unico pensiero è la sopravvivenza. Scommetto che nessuno di voi che sta leggendo quest'insignificante storia da quattro soldi, magari comodamente seduti su una poltrona in soggiorno, o sul vostro letto con la luce spenta, sperando di creare l'atmosfera giusta, per provare paura , quella paura che tanto desiderate. Tutti hanno bisogno del terrore, nel loro piccolo mondo così quotidianamente noioso. Non è forse per questo che vi trovate a leggere queste storie pescate chissà dove?
Scommetto che è così. Io stessa desidero quel fuoco sotto la pelle, l'adrenalina, e pretendo che il mio cuore si riempia di quella sensazione così angosciante, eppure così bramata.
Questa non è una storia qualunque; l'avrete capito ormai. Volete sapere il perchè?
Di solito, le storie del terrore si svolgono in luoghi ben al di sopra della nostra fantasia; i personaggi sono quasi tutti vampiri, stregoni, lupi mannari, eccetera eccetera.
Questa invece, parla della realtà. Della realtà di cui poche persone hanno il coraggio di parlare, dove queste cose succedono realmente. E non sempre per una ragione.
Sapete, potrebbe capitare a voi un giorno. Uscirete con gli amici, berrete un drink, forse due, e passerete una bella serata al chiaro di luna. Non accetterete un passaggio dal vostro caro amico perchè vorrete fare due passi per schiarirvi le idee, e vi incamminerete verso casa. Un tizio vi guarderà prendere la vostra stradina per la vostra abitazione, e vi seguirà. Non importa la causa, ma solo l'effetto che essa provoca.
Vi sentite al sicuro nelle ombre? Vi sentite coraggiosi?

Chiudete gli occhi. Immaginate le voci confuse delle bambine che hanno fermato di botto la canzoncina, stordite dal colpo. Immaginate le formiche che corrono impazzite dalla gioia su e giù per l'albero secolare, contente perchè finalmente non piove acqua, ma rosso nutriente che imbratta le forme morbide della quercia, che servirà da scorta per l'inverno. Immaginate la pallottola che si è delicatamente infilata dentro il cranio sottile del suo presunto ragazzo. " Tutto quel sangue che scorre nel suo viso ancora caldo" pensò lui " assomiglia proprio a una maschera!" Immaginate l'urlo che fuoriesce dalla bocca della ragazza, che si libra nel cielo azzurro come una lingua di fuoco che distrugge tutto quello che incontra. Immaginate i suoi occhi cobalto, colmi di emozioni diverse che si agitano nel suo corpo, e che squarciano quegli occhi e si riversano sul terreno come un fiume in piena, nel quale lei non riuscirà a salvarsi. Immaginate il suo esile corpo cadere morbidamente su quello del suo presunto ragazzo. Immaginate la risata di lui, Immaginatela soltanto.

Bene, spero che vi piaccia. Per il vostro bene, s'intende. :D
PS: lo so che l' " Immaginate" può essere ripetitivo, ma mi sembra che trasporti il lettore più vicino alla storia e a quello che succede. Spero di aver raggiunto il mio intento!