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Autore: MiaStonk    06/01/2011    5 recensioni
Nuova Generazione. Un' improbabile banda di Malandrini legati da un sentimento più forte di qualsiasi forma di Magia. Una storia leggera,ma stracolma di quei sentimenti che non muoiono mai,nonostante tutto. Vicende narrate da una di loro,dal suo bizzarro punto di vista.
Dal primo capitolo: 'Merlino, quando ci sono finita nella nostra Sala Comune? Già, sto invecchiando! Sono spaparanzata sul divano, con la testa sulla spalla di Lisa che al momento non da segni di vita,dev’essere morta. Frank è accanto a me e si tiene la pancia con le mani, borbottando qualcosa sull’aver mangiato troppo mentre i due compari sono distesi sul tappeto, lanciandosi una pallina rossa e oro, la stessa che quasi sette anni fa ricadde sulla mia testa, permettendomi di diventare amica di questa banda di sconclusionati.'
[James&Lisa][Fred&Sam][Frank&Dominique]
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, James Sirius Potter, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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                                                                             cap 12


Fred Weasley è un coglione. No, sul serio non c’è un’ altra parola che riesca ad esplicare al meglio ciò che penso di lui in questo momento. Qui ai ’Tre Manici di Scopa’ mentre continua ad aprir bocca solo per darle fiato, a quanto pare.

 

“Pensavo di aver capito che lei non fosse il tuo tipo..”                 E il fatto che parli di me come se non fossi seduta alla sua sinistra, mi manda ai pazzi.

 

“Questi non sono affari tuoi..”     Sebbene è a Matt che si rivolge, lui guarda me ed io gli rispondo.

 

“Non ti sei chiesta il motivo di questo repentino cambio di idea”?

 

“Potrei pure averlo fatto.. ma in ogni caso, non ne parlo a te..”           In realtà non me ne frega una cippa!

 

“Potresti pentirtene Sam..”

 

“Come di  molte altre cose, Fred..”       

 

Mi rialzo, salutando con un cenno Lisa e James, seduti di fronte a me e afferrando Finnigan per un braccio lo porto fuori dal pub.  Rabbrividisco al freddo vento di Febbraio, e rimpiango il tempore che solo poco fa mi avvolgeva. Ma  accetto di buon grado il gelo che mi impedisce anche di pensare, se serve ad allontanarmi da quel buzzurro.

 

Non riusciamo nemmeno a compiere qualche passo che Fred piomba in mezzo a noi, sorridendo tanto che potrebbe slogarsi la mascella. Tra poco gliela romperò sul serio.

 

“Che diavolo ci fai qui?”

 

“Ho pensato di lasciare i due colombi un po’ da soli..”

 

 Allargo le braccia, indicando Matt al mio fianco che continua a restarsene muto, lanciando a Fred un’occhiataccia piuttosto eloquente.

 

“E non hai pensato di fare lo stesso con noi?”

 

“Direi di no..”      La tranquillità con cui mi risponde mi porterà molto presto a spaccargli la faccia. Fred Weasley scatena in me istinti omicidi.  Lo guardo in cagnesco, progettando il modo più rapido per fargli male, molto male. Forse un’ ‘Avada Kedavra’ farebbe al caso mio.

 

“E’ vera la voce che qualche tempo fa girava a scuola?  Siete stati insieme?”     Matt si decide ad aprir bocca, ma per ciò che dice avrei preferito continuasse il suo voto di silenzio.

 

“No!”

 

“Si!”

 

Io Fred rispondiamo all’unisono, ma le nostre repliche non coincidono a quanto sembra. Lo guardo interrogativa e lui alza le spalle con noncuranza, affondando le mani nelle tasche dei pantaloni.

 

“Forse è meglio che vi lasci chiarire alcune cose.. ci vediamo ad Hogwarts Sam..   Fred..”    Senza aspettare che lo fermi, pur non avendone la minima intenzione, Matt si allontana, lasciandomi sola con questo qui che intanto se la ride.

 

“Torniamo dentro?”       Gli mollo un pugno sul braccio prima di incamminarmi nella parte opposta sperando che non mi segua. O forse una piccola speranza ce l’ho.

 

“Sam, andiamo.. si gela..”            Mi volto di scatto, facendolo fermare bruscamente e quasi facendogli perdere l’equilibrio.  Gli punto un dito contro il petto, picchiettando più forte ad ogni mia parola.

 

NON HO INTENZIONE DI VENIRE DA NESSUNA PARTE CON TE.. VACCI DA SOLO DENTRO E SMETTILA DI STARMI APPICCICATO!”

 

Alcuni passanti mi guardano perplessi, e presa dalla rabbia ruggisco contro di loro.

 

“CAZZO AVETE DA GUARDARE?”

 

Fred mi afferra per un braccio trascinandomi lontano dalla strada principale, in un vicoletto stretto e bagnato. Mi libero dalla sua presa, incrociando le braccia al petto.

 

“Qui darai meno spettacolo..”

 

“Perché non ti lanci dalla Torre di Astronomia?”

 

“Più tardi vedrò di accontentarti..”

 

“Perché non subito?”

 

“Qual è il problema Sam?”                Ho sempre pensato che pur non sfoggiandolo, Fred Weasley avesse un briciolo di cervello in quella testaccia, ma ora devo ricredermi.

 

“Davvero non capisci?”

 

“Se l’avessi capito non starei chiedendotelo..”          Ancora due minuti e lo crucio, giuro!

 

“Non capisci quanto sia maledettamente difficile?”

 

“Cosa?”

 

“Innamorarsi brutto coglione! Ma io l’ho fatto.. mi sono innamorata di te, ma come un vecchio straccio mi hai buttata via dopo avermi usata..”

 

Fred resta in silenzio per un tempo che mi sembra interminabile, si limita a fissarmi ma non ha un’ espressione sorpresa, sembra piuttosto tranquillo, cosa che mi turba maggiormente.

 

“Non fa per me, Sam.. l’amore voglio dire..”      Solo ora sembra disorientato, porta una mano a grattarsi la nuca mentre guarda ovunque tranne che nei miei occhi.

 

“Io non provo nulla per te..mi dispiace..”         

 

Un rumore sordo, come di unghie che grattano una superficie. Un dolore acuto, come mille coltelli che trafiggono la carne. Sento gli occhi riempirsi di lacrime, ma le ricaccio prontamente. Preferirei morire piuttosto che piangere dinanzi a lui. Vorrei tornare indietro, a quando ignoravo cosa volesse dire amare, a quando l’unico sentimento di cui necessitavo era l’amicizia. Vorrei tornare al tempo in cui eravamo Fred e Sam e nient’altro aveva importanza. Nessun’agonia, nessuna sofferenza a riempire la mia vita.

 

Mordo le labbra per evitare di piangere, stringo i pugni per impedirmi di spaccargli la faccia o rompere la mia. Qualsiasi cosa per sfogare questa rabbia che mi attanaglia. Che stupida sono stata a rivelargli ciò che provo, ora tutto sarà diverso, e mai più saremo quelli di una volta.

 

Mi costringo ad abbozzare un sorriso, poi giro i tacchi e mi incammino fuori dallo stretto vicoletto. Stringo il cappello sulla mia testa, e mi avvolgo nella mia sciarpa rosso e oro. Cammino per le strade di Hogsmeade senza meta, sono alla deriva. Nessuna stella polare ad indicarmi il giusto tragitto, nessuna guida a prendersi cura del mio girovagare. Sono sola, sola col mio dolore.

 

                                                                                         ***

 

La cosa più orribile di tutta questa storia è che il nostro vecchio gruppetto di Malandrini è ormai giunto al suo tramonto. Ho cercato di comportarmi come se nulla fosse, ma la sola presenza di Fred riesce a straziarmi. Va da sé che trovarci tutti insieme dinanzi al camino, come ai vecchi tempi è impossibile. Così ho allontanato anche James e Frank e la cosa mi fa più male di quanto pensassi. Ora che ho  bisogno di loro, non posso averli accanto.

 

Intorno a me solo silenzio, un silenzio che ha preso il volto di tutto ciò che ho perso. Nella mia mente i suoi sorrisi, i suoi abbracci, persino i suoi insulti. L’orologio continua imperterrito il suo ticchettio, il mondo continua a girare incurante del mio lamento, menefreghista delle mie lacrime. E nella confusione una sola certezza: voglio amarlo ancora, anche se lui non me lo permette.

 

Di ritorno dal mio ormai consueto girovagare per i corridoi deserti di Hogwarts, mi fermo sulla porta della mia stanza e con ancora la mano sulla maniglia, mi accorgo che Lisa non è sola.

 

“Lisa, non ho detto questo! Sam non ha sbagliato, ma nemmeno Fred..”            La riconosco, è la voce di James e dai toni immagino stiano litigando.

 

“E’ tuo cugino, ovvio che tu sia dalla sua parte..”

 

“Non sono dalla parte di nessuno.. Sammy è la mia migliore amica!”

 

“Come puoi credere davvero che Fred non sia stato uno str..”

 

Riapro la porta bruscamente, non voglio sentire una sola parola di più. La richiudo alle mie spalle, appoggiandomi sulla superficie di essa e tenendo lo sguardo basso.

 

“Smettetela.. vi prego..”

 

Lisa corre ad abbracciarmi, intimando a Jamie di andare via. Il mio migliore amico non protesta, mi si avvicina carezzandomi la testa prima di lasciare la nostra stanza. Ed è solo ora, di sera che posso sfogare il mio dolore, nella sicurezza di queste mura.

 

                                                                                      ***

 

Mi fermo davanti l’ingresso della Sala Grande e come ogni mattina mi chiedo cosa fare: sedermi con loro o saltare la colazione? Dopo diversi giorni in cui ho saccheggiato le cucine e ho stretto amicizia con diversi elfi domestici,  forse devo decidermi a rimanifestare la mia presenza nella Sala.

 

A passi lenti vi entro, guardandomi intorno e rallentando il più possibile la mia condanna. Arrivata quasi a metà della tavolata dei Grifondoro, Matt Finnigan mi fa cenno di avvicinarmi e senza farmelo ripetere mi siedo accanto a lui. Poco distanti Lisa,James e Frank mi guardano delusi mentre Fred ha il capo chino sul suo piatto, agitando la forchetta, ma non toccando cibo da ciò che vedo.

 

“Presumo che con Fred non abbiate chiarito..”

 

“Non c’era nulla da chiarire..”      Mi riempio il piatto ed inizio a mangiare, sperando che questo qui mi lasci in pace.

 

“Okay, ma credevo che..”

 

“Ti sbagliavi..”          

 

Mando giù le mie uova, voltandomi istintivamente ad osservare i miei migliori amici. Vedo Lisa e James dirsi qualcosa, vedo lei alzarsi e replicare stizzita a qualcosa detta da Fred. Frank invece ha il gomito poggiato sul tavolo e la mano aperta gli regge la fronte. Sarà esasperato da tutta questa storia ed io non posso dargli torto.

 

Mi sento dannatamente in colpa e non so cosa fare perché tutto ritorni come prima senza che al contempo io soffra.  Forse dovrei sforzarmi e fare finta di niente, fingere che non mi pesi stargli accanto e così forse le cose potrebbero aggiustarsi.

 

Lisa afferra la sua borsa, decisa ad uscire dalla Sala. Mi rialzo frettolosamente nel tentativo di raggiungerla e la chiamo, sperando che si fermi. A metà corridoio si volta verso di me, prendendomi la mano e camminando al mio fianco.

 

“Non abbiamo bisogno di loro Sam.. possiamo farne a meno, siamo tu ed io.. solo tu ed io..”

 

“Lisa che stai dicendo?”        Mi blocco all’istante, mollando la presa. Lei scrolla le spalle, buttando uno sguardo verso l’ingresso della Sala.

 

“Io e James non facciamo che litigare.. sono stanca..”

 

“Per colpa mia..”

 

“No, discutiamo perché non riesco a condividere le sue idee.. non mi piace il modo in cui ha preso questa storia, come se quello che Fred ha fatto non fosse…”

 

“Lisa,piantala!  Non puoi troncare con lui a causa di una questione che nemmeno vi riguarda..”

 

“Sei la mia migliore amica Sam..”

 

“E per questa ragione devi ascoltarmi.. va da lui.. digli che..”

 

“No!”

 

Ho trovato un’altra caratteristica che ci accomuna tutti, la testardaggine. Nessuno è più cocciuto di noi cinque e quando giungiamo ad una conclusione, giusta o sbagliata che sia, nulla può farci tornare sui nostri passi. 

 

                                                                                      ***

 

Sono seduta sul pavimento della Torre di Astronomia, gambe incrociate e viso rivolto al cielo, a fissare imbambolata quei puntini lucenti. Nelle mani stringo quel piccolo pinguino che è ormai stanco di sentire le mie lacrime su di lui. 

 

Sento dei passi, scatto in piedi, lasciando il peluche a terra e assottiglio le palpebre per sincerarmi, anche al buio, dell’identità di colui che mi si avvicina.  Merlino, è Fred. Resto impassibile ad osservarlo venire verso di me e prego che non avverta il mio cuore battere all’impazzata.

 

“Ti cercavo,Sam..”

 

“Mi hai trovata..”                 

 

Mi sorprendo io stessa della mia voce, gelida, quasi innaturale. Dev’essersene accorto anche lui perché si ferma di botto, mantenendo una certa distanza tra me e lui. Affonda le mani nelle tasche e posa i suoi occhi scuri nei miei.

 

“Ti sei immischiata ancora una volta nella vita di James e Lisa..”        Che cosa?

 

“Hai ingerito un fungo allucinogeno,Fred?  Perché non so di cosa tu stia parlando..”

 

“Si sono lasciati..”

 

“Lo so..”

 

“E ne conosci anche il motivo..”

 

“Ho provato a convincere Lisa a..”

 

“Devi impegnarti di più..”                 

 

Eh,no! Adesso basta! Non riesco a restare calma quando mi si parla in questo modo, soprattutto se a farlo è un presuntuoso buzzurro. Sta cercando di farsi odiare? Perché è sulla buona strada affinché il suo intento si realizzi.

 

“Toh, guarda!  Siamo sulla Torre di Astronomia.. perché non dai una sbirciatina giù così io posso spingerti?”

 

“Mi mancava il tuo sarcasmo.. ma quello che più mi manca è il tuo sorriso Sam..”         Fisso il suo viso, la sua espressione tranquilla e mi sento morire.

 

“Strano detto dal responsabile del mio mal’umore..”

 

“La causa della tua infelicità sei solo tu,Samaire.. la tua vita non deve dipendere dalla mia..così come il tuo sorriso o le tue lacrime..”

 

Sono pietrificata, lui non capisce.. non mi capisce. Non si rende conto del dolore che la sua indifferenza mi provoca, come se fossi niente mi getta addosso il suo cinismo. Non è riuscito a mantenere la sua promessa, non mi ha coperta quando la pioggia ha iniziato a cadere.

 

Ma si, lasciami fuori con i rifiuti è quello il mio posto e questo è il momento sbagliato per pensare a te.

 

Cosa ne è stato di quella ragazza forte e incurante di tutto che credevo di essere? Cosa è rimasto di me? Che abbia distrutto a poco a poco tutto il mio essere? Può un solo uomo avere un simile potere?

 

No, non lo permetterò, non mi annienterà più di quanto abbia già saputo fare. Dimostrerò a lui, ma soprattutto a me stessa di sapermi rialzare. Di avere quella forza che ostentavo un tempo, quel coraggio che sette anni fa ha convinto il vecchio cappello a smistarmi a Grifondoro.

 

Da questo momento il mio cuore sarà una roccia. Mai nessuno più oserà scalfirlo, nessuno si avvicinerà tanto a me da poterlo fare. Saprò essere felice a modo mio, senza pretendere altro. E mi sforzerò perché tutto ritorni come prima, niente è mai successo tra me e Fred, piomberò a quel giorno in cui la mia vita è cambiata e cancellerò ogni traccia del suo passaggio.

Saprò scendere a patti con la realtà dei fatti.

 

“Hai ragione Fred..”                 Gli sorrido, un sorriso vero questa volta e oltrepassandolo lo lascio alle mie spalle, così come il ricordo degli ultimi giorni in cui sono stata una delle sue tante amanti.

 

 

   
 
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