Il biondo era scosso da brividi di freddo in tutto il corpo, la testa che scoppiava.
-M-mezzosangue...non lasciarmi qui...da solo, sussurrò. Le sue parole assomigliavano ad una supplica.
La riccia fece dietro front in un baleno, si avvicinò a lui, l'aiutò ad alzarsi.
-Ecco, così, metti un braccio intorno alle mie spalle. Stai tremando. Con la mano libera la riccia gli sfiorò la fronte. - Scotti! Hai la febbre alta, dobbiamo andarcene subito!
"E ora dove lo porto? Cosa faccio? Se lo riporto nel suo dormitorio qualcuno potrebbe vedermi e in ogni caso non è bene che lo vedano ridotto in questo stato...ma se lo porto a Grifondoro dove potrei nascondelo? Come giustificare la sua presenza? Impossibile!"
Mentre si trascinava lungo le scale e i corridoi sorreggendo Draco e pregando che non perdesse conoscenza le venne un'idea.
"Certo: la stanza delle necessità, come ho fatto a non pensarci prima?"
Leggermente rincuorata si avviò in quella direzione. Il cuore le batteva all'impazzata per il timore di venire scoperta.
-I-io svengo, biscicava il biondo ad ogni passo.
-Eh no, furetto, tu rimarrai sveglio, siamo quasi arrivati, ancora un piccolo sforzo...
Finalmente entrarono: trovarono una stanza confortevole e un bel letto caldo.
Hermione lo aiutò ad adagiarsi sul letto e lo coprì.
-Mezzosangue, non sei obbligata a rimanere. Disse ansimando.
-Lo so benissimo. Rispose tentando di mantenere la voce ferma.
-Perchè stai facendo questo?...La testa, mi scoppia la testa!...perchè?...mezzosangue... Le sue parole erano diventate un misto di lucidità e delirio, le idee si erano fatte confuse.
-Stupido furetto, ma come ti sei ridotto? Esclamò sconsolata vedendo il biondo che si agitava in preda alle convulsioni.
-Lasciami qui, non ho bisogno della pietà di nessuno io, sono un Malfoy io!
Hermione non potè non notare l'enfasi che metteva ponendo l'accento sulla sillaba "io", più volte reiterata.
Una smorfia le si dipinse sul volto corrucciato.
-Lasciami solo! Suonava come un ordine. - Sono sempre stato solo...
Queste ultime parole trasmettevano invece un senso di sconfinata solitudine.
- Sono sempre stato solo... Ripeteva scosso da brividi.
-Io non lo farò, non ti lascerò da solo, ma forse dovrei portarti in infermeria.
-In infermeria no! Ebbe un sussulto e la fissò con occhi sbarrati, pieni di terrore. - Nessuno deve vedermi così! Suonava come una supplica.
-D'accordo, non ti muovere!
-Come se fossi in grado di farlo, rispose l'altro di rimando, sul volto un sorriso simile ad un ghigno.
La riccia, in punta di piedi, uscì dalla stanza delle necessità e si avviò verso l'infermeria: a quell'ora l'avrebbe trovata deserta e se fosse stata attenta a non svegliare Madama Chips avrebbe potuto prendere le medicine per Draco.
"Prendere le medicine? Rubarle piuttosto! Ma cosa sto facendo?"
Sentì il cuore che le schizzava fuori dal petto al pensiero che lei, da sempre una studentessa modello, potesse rischiare l'espulsione. Per cosa poi? Ah, sì, per aiutare qualcuno che la detestava!
Ciao a tutte!
eccomi qui ad aggiornare anche quest'altra ff...lo so, è passato un bel po' di tempo dall'ultimo aggiornamento...mi scuso con tutte le persono che mi stanno seguendo e le ringrazio perchè nonostante aggiorni non troppo spesso continuano a leggermi;-)
Spero che questo nuovo capitolo possa piacervi e che mi lasciate qualche commentino...
baci,
Asya