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Autore: Strega_Mogana    16/12/2005    3 recensioni
Un'unione tra magia e Sailor Moon...
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Karen si inchinò davanti al suo Padrone, lentamente prese l’orlo della sua lunga tunica nera e la baciò delicatamente come segno di enorme rispetto.

- Karen... – parlò con dolcezza il mago mettendole una mano sulla nuca – hai buone notizie?

- Mio Signore... – rispose con devozione la strega – Mamoru si é legato ad una ragazza... una ragazza normale.

Zakar si voltò verso il camino acceso, ispirò profondamente e prese il calice di cristallo contente un denso vino rosso pregiato.

- Mamoru ha sempre dimostrato di avere cuore... – parlò piano, quasi in riflessione come se la donna nella stanza non avesse alcuna importanza per lui - una debolezza ereditata dalla madre.

Karen rimase a guardarlo in silenzio per alcuni minuti, era alto, possente, un concentrato di malvagità e odio da intimorire chiunque. Le lingue di fuoco nel camino proiettavano ombre contorte sui muri bianchi, quasi come se rispecchiassero l’animo mostruoso di quel demone.

Lei lo trovava estremamente affascinante.

- Cosa devo fare?

Zakar portò il calice alle labbra bevendo piano un sorso di vino.

- Uccidila...- ordinò lentamente chiudendo gli occhi assaporando le spezie che aveva irrobustito il gusto della bevanda – ricordiamo a Mamoru come si fa ad odiare.

 

***

 

Era ancora piuttosto frastornata, aveva assistito quasi del tutto impotente alla litigata tra Mamoru e gli altri, aveva preparato i bagagli con Mamoru che rimpiccioliva le sue cose e le sistemava in una borsa che, ora, conteneva più della metà della sua roba, aveva sigillato la vecchia casa di sua nonna e aveva camminato per tutta mattina per le strade di Tokyo non capendo quale fosse la loro meta.

- Mamoru ripetimi dove stiamo andando.

Lui sorrise di fronte a quella domanda, era la decima volta che gliela ripeteva.

- Te l’ho spiegato Usako... ogni città ha un quartiere magico. Sono zone protette, accessibili solo ai maghi, ci sono negozi appositi, taverne e locali... é un po’ come una piccola cittadina. Un villaggio dentro la città.

Usagi annuì riflettendo sulle parole del mago.

- Mamo–Chan scusa... ma se é accessibile solo ai maghi io non posso entrare?

- Vedi tu sei un caso atipico.

- Atipico?

- Già. – spiegò Taiki intromettendosi nel discorso – La protezione che c’era sulla tua casa é, in qualche modo, finita anche su di te.

- Allora?- chiese perplessa la ragazza.

- Allora agli occhi delle barriere magiche sei una strega. – finì Yaten con un sorriso – Una debole aurea ti circonda... ogni mago o strega la può vedere, é solo un incantesimo di protezione ma é abbastanza per riuscire a farti passare senza troppi problemi.

- E’ una cosa insolita...- valutò Usagi pensierosa – o mi sbaglio?

- Sei stata a contatto con una fonte magica per molti anni,- rispose prontamente Taiki – non sarebbe la prima volta che un normale assimili un’aurea magica in questo modo. Ma, solitamente, appena si sta lontano dalla fonte per un certo periodo questa sparisce.

- Quindi questa.. aurea magica... dovrebbe sparire entro qualche giorno.

- Esatto.

Verso le prime ore del pomeriggio arrivarono a quello che sembrava un comunissimo vicolo cieco. Buio, umido e piuttosto isolato dal resto della città, se non fosse stata assieme a quattro uomini, Usagi sarebbe già corsa via a gambe levate.

- Andate prima voi. – fece Mamoru stringendo la mano della ragazza.

Usagi guardò prima Mamoru poi gli altri... andare dove? Erano in un vicolo cieco, non c’erano porte o un qualsiasi tipo d’entrata, erano circondati da sudici muri di pietra.

Alla sua domanda arrivò presto una risposta perché Seiya fu il primo a camminare spedito verso il muro, Usagi stava quasi per urlargli si fermasi ma dovette bloccarsi perché il ragazzo non era andato a sbattere ma... aveva attraversato il muro!

Aveva attraversato un muro di mattoni come se fosse d’aria... e, poco dopo, Yaten e Taiki lo seguirono passando dall’altra parte con la stessa tranquillità con cui si attraversa una strada.

- Non é così difficile come sembra...- tentò di rassicurarla Mamoru – vedrai non te ne accorgerai neppure.

- Tirerò un’enorme capocciata, - mormorò continuando a fissarlo con occhi sgranati – Mamoru... non ce la farò mai.

- Andiamo ci sono io... attraverseremo insieme.

- Ma...

- Ti fidi di me?

- Come? – chiese lei alzando lo sguardo verso il ragazzo.

- Ti ho chiesto se ti fidi di me.

Lei sorrise e annuì.

- Certo che mi fido di te.

- Allora... andiamo!- le afferrò una mano e iniziò a correre verso il muro.

Usagi lo seguiva ma non ebbe il coraggio di guardare la parete avvicinarsi, così chiuse gli occhi aspettando di sentire i mattoni sbattere contro la sua testa dura.

Ma non avvenne, Usagi sentì un vento caldo accarezzarle il corpo, una strana sensazione di benessere e poi un gran brusio di voci riempì lo spazio che la circondava. Aprì lentamente gli occhi trovandosi nel bel mezzo di una grande piazza, si guardò attorno meravigliata, c’era gente strana attorno a lei, vestita con abiti bizzarri, e con cappelli a punta, giovani signore con lunghe tonache colorate o vecchie streghe somiglianti a quelle che si leggono nei libri di favole. L’aria era satura di odori nuovi per la ragazza, spezie misto a dolci di qualche pasticceria, c’era l’odore pungete dei cavalli e quello più dolce del miele, i colori erano luminosi, e la musica... lei non aveva mai sentito nulla di più allegro in vita sua.

Sì, quel posto le piaceva... era così vivo..

- Ti piace?- le mormorò Mamoru all’orecchio.

- Da impazzire. – sorrise lei continuando a guardarsi attorno – E’ così diverso...– scosse piano il capo non riuscendo a spiegare quello che sentiva.

Era strano... eppure era a suo agio... come se quel posto fosse una parte di lei. Forse era quella strana aurea magica che la circondava a farla sentire così bene.

- Ora che ci penso...- fece Taiki pensieroso – avrei bisogno di un libro.

Yaten sospirò rassegnato.

- Perché studi così tanto?

- I libri sono il cibo della mente. – fece l’altro saggiamente – Dovresti provare anche tu a studiare ogni tanto... può esser un’esperienza nuova per te Yaten. – lo stuzzicò poi guardandolo al di sopra delle lenti rettangolari.

- Ma sono noiosi i libri che leggi tu!- sbuffò Yaten incrociando le braccia– Ogni volta che leggo una pagina mi addormento! Non potresti leggere qualcosa di meno impegnativo?

- Come i fumetti che abbondano sotto il tuo letto? – insinuò Taiki visibilmente disgustato da quella lettura superficiale ad inutile.

- Sì! Anche per te, leggere qualcosa di diverso, può esser un’esperienza nuova. – ribatté lui con un sorriso divertito – A meno che...- continuò con lo sguardo di uno che la sapeva lunga sull’argomento – tu non debba regalare il libro ad una certa persona.

Taiki sussultò mentre un soffuso rossore imporporava le sue guance.

- Ah!- sorrise vittorioso Yaten per averlo colto con le mani nel sacco – Lo sapevo!

- Smettila... – mormorò l’altro tornado a guardarsi attorno – comunque io vado, ci vediamo qui tra un paio d’ore. Per voi va bene?

Tutti gli altri annuirono non avendo nulla da obbiettare.

- Io lo seguo... – fece Yaten con un sorriso malizioso – devo evitare che compri per la sua bella un libro grosso quanto il Giappone.

- Ma perché lo punzecchi sempre quel povero ragazzo? – chiese Seiya – Sai che per lui é già difficile farle capire i sentimenti che prova... se poi tu ci metti il becco, quando mai troverà il coraggio?

- Ci si deve dichiarare a cuore aperto!- ripose Yaten picchiandosi delicatamente il torace con un pugno.

- Come fai tu con la guardiana? – insinuò Mamoru divertito.

Yaten divenne rosso fino alla punta dei capelli.

- E’ differente...- balbettò imbarazzato – io vado... – e si mise a seguire Taiki.

Seiya guardò i suoi due amici allontanarsi poi si voltò verso Usagi e Mamoru, non aveva assolutamente voglia di passare due ore con loro. Sbuffò sonoramente e mise le braccia dietro la schiena, stiracchiandosi leggermente.

- Bene... io vado a farmi un giro. A dopo. – disse come se la cosa non dovesse importare a nessuno – Mamoru vedi di non cacciarti nei guai...- continuò prima di superarli – fammi godere queste due ore.

- Non preoccuparti. – sibilò a denti stretti il mago fulminandolo con lo sguardo.

Usagi guardò prima uno poi l’altro... erano quasi visibili le fiamme negl’occhi di entrambi.

Perché quei due si odiavano tanto?

Seiya si allontanò e prese a camminare senza una meta precisa, voleva solo allontanarsi il più possibile da Mamoru.

Usagi lo fissò mentre si allontanava.

- E’ strano...- mormorò con un filo di voce continuando a tenere gli occhi incollati sulla sua schiena – non capisco se é arrabbiato o solo molto triste.

- Forse é entrambe le cose... la storia di Seiya non é piacevole.

- Capisco. – mentì lei, in realtà non ci capiva nulla ma non voleva fare troppe domande, non voleva passare per impicciona.

- Ti va di fare un giro turistico? – chiese Mamoru con un debole sorriso.

- Insieme? – domandò speranzosa la ragazza dimenticando del tutto Seiya.

Mamoru scosse il capo e sospirò amaramente.

- Devo andare in un posto Usako e... non voglio che tu venga con me.

Usagi sgranò gli occhi... si era già pentito di averla portata con se? Beh poteva sempre ricacciarla a casa no? Bastava solo dirle come si tornava nel mondo reale...

- Ho capito...- soffiò indispettita – ti sono d’intralcio.

- No, non hai capito. – rispose deciso l’altro – Non voglio metterti in pericolo. Devo andare là. – ed indicò una piccola traversa che partiva da un angolo buio della piazza. 

Usagi deglutì a vuoto, era un lungo vicolo buio, tetro... e ci entrava strana gente vestita di nero.

- Mamoru...

- E’ un quartiere particolare. – cercò di spiegare lui – Non tutti osano metterci piede... ma ho bisogno di erbe speciali e piuttosto illegali... le vendono solo lì. Non voglio lasciarti sola ma sarò più tranquillo se saprò che resterai in questa zona. Vai pure dove ti pare ma resta sempre dove c’é gente... e cerca di non parlare con nessuno.

Mi sta trattando come se fossi un poppante... possibile che non si fidi?

- Mamoru se non ti fidi di me, potresti legarmi ad una pianta. Così sei sicuro che non scappo. – fece lei sempre più arrabbiata per come la trattava.

- Io mi fido di te...- rispose lui dolcemente – é di certa gente che non mi fido. Comunque, fino a quando resterai in mezzo alla folla, nessun malintenzionato potrà toccarti. Sei al sicuro qui.

Usagi annuì piano guardandosi attorno, improvvisamente tutti gli sembravano ostili... rimpianse la sua casetta silenziosa e calda.

Mamoru capì al volo le preoccupazioni della ragazza, con un piccolo cenno di mano fece comparire in lungo mantello color blu notte. Lo sistemò sulle spalle della ragazza e le coprì il viso con il cappuccio.

- Grazie Mamo-Chan. – sussurrò dolcemente lei alzandosi sulle punte dei piedi e dandogli un lieve bacio sulla guancia – Ora mi sento più protetta... va pure... ci vediamo tra un paio d’ore.

Il mago annuì allontanandosi mentre Usagi si guardò attorno chiedendosi da che parte iniziare la sua vista.

Da buona amante dello shopping le vetrine piene di tuniche dai colori sgargianti furono le sue prime mete, poi passò alle pasticcerie ed infine, con un po’ di resistenza, andò a sfogliare qualche libro in una libreria poco distate dal centro.

- Mamoru mi ha detto di restare tra la folla. – valutò Usagi guardandosi attorno – Beh... non c’é tantissima gente ma non sono del tutto sola. – iniziò a leggere distrattamente i titoli dei vari volumi, passando dalla magia applicata nel campo della scienza, alle pozioni, a quelli di cultura generale sulla storia della magia.

Il suo sguardo fu catturato da un grande tomo color verde bottiglia... lo prese e lesse il titolo inciso sulla copertina rigida, era scritto con un carattere molto elaborato, color oro. Lo riconobbe subito... sua nonna ne aveva uno uguale una volta, lo teneva chiuso in un baule e lo apriva solo quando doveva preparare una delle sue “creme speciali” come amava definirle lei.

- Allora é vero...- sussurrò aprendo il libro – nonna...

- Buonasera.

Usagi sussultò spaventata e si voltò lentamente, accanto a lei c’era una bella donna dai lunghi capelli rossi, gli occhi color ambra, lievemente truccata sui toni dell’argento e del nero, le labbra rosse come il sangue. I suoi lineamenti molto femminili erano induriti dall’espressione fredda e distaccata con cui la guardava.

La ragazza mise al suo posto il libro e tornò a guadare la donna, non le piaceva, era come se emanasse un’energia negativa, la sentiva a pelle.

- Tu sei l’amichetta di Mamoru. – disse l’altra ma non era una domanda o una supposizione: era un’affermazione.

- Chi.. chi sei?- chiese Usagi cercando con lo sguardo una via di fuga.

- Il mio nome é Karen.

 

 

 

   
 
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