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Autore: lilylunapotter    07/01/2011    2 recensioni
Lily Evans è una ragazza del settimo anno.
sSi trova ad affrontare un amore e una guerra contemporanemanete.
E molto probabilmente dovrà rivalutare la persona che più ha odiato nella sua vita.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Un po' tutti | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Durante l'infanzia di Harry
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13. Harry

 

‘’Forse non sai quel che darei Perché tu sia felice
Piangi lacrime di aria

Lacrime invisibili Che solamente gli angeli
san portar via

Ma cambierà stagione
ci saranno nuove rose

E ci sarà dentro te e al di là dell’orizzonte
una piccola poesia

Ci sarà forse esiste già al di là
dell’orizzonte una poesia anche per te

Vorrei rinascere per te e ricominciare insieme come se
non sentissi più dolore
ma tu hai tessuto sogni di cristallo

 troppo coraggiosi e fragili per morire adesso
solo per un rimpianto

Ci sarà dentro e te e al di là dell’orizzonte
una piccola poesia

Ci sarà dentro e te e al di là dell’orizzonte
una poesia anche per te

Perdona e dimenticherai per quanto possa fare male in fondo sai
che sei ancora qui
e dare tutto e dare tanto quanto il tempo in cui il tuo segno rimarrà
questo nodo lo sciolga il sole come sa fare con la neve

Ci sarà dentro e te e al di là dell’orizzonte
una piccola poesia

Ci sarà forse esiste già al di là dell’orizzonte
una poesia anche per te anche per te
per te ’’

 

( Elisa- Una poesia anche per te    Dedicata a Harry da Lily, perché

Solo una madre può capire ciò che prova per suo figlio.)

 

 

 

Era una mattina di luglio, precisamente il trenta e stavo stesa sul divano.

<< James, oggi non me la sento proprio di venire alle riunioni, potresti dire agli altri che mi dispiace davvero? >> domandai a mio marito che era seduto accanto a me.

<< Certo, tesoro tu riposati e se ai bisogno usa il feletono >> rispose James sorridente.

<< Telefono >> lo corressi io.

James mi aveva costretto ad imparargli ad usare un Telefono nell’eventualità che avessi avuto problemi e così io premurosamente glielo avevo insegnato anche se con scarsi risultati però.

James uscì di casa e io restai stesa sul divano con gli occhi chiusi.

Il mio bambino sarebbe nato di lì a pochi giorni.

Sapevamo che era un maschio e avevamo anche scelto un nome perfetto, Harry James Potter.

Il secondo nome , James, glielo aveva dato Sirius che sarebbe stato il suo padrino al battesimo.

Erano giorni ormai che ricevevo ogni sorta di regalo: dalla culla ad uno strano aggeggio che avevo messo subito in cantina che Harry avrebbe dovuto usare per andare in bagno.

Non c’è nulla di male nel fatto che Harry usi un bagno certo, il problema era che questo bagno, insomma era di plastica e doveva essere pulito a mano quindi voleva dire pulirlo ogni giorno più di una volta altrimenti puzzava in una maniera infinita.

Naturalmente anche James era d’accordo con me.

Erano passati venti minuti da quando James se n’era andato quando mi alzai per andare a bere ma purtroppo per me scivolai lunga distesa a terra senza riuscire ad alzarmi.

Guardai il telefono sopra il comodino e cercai di prenderlo con scarsi risultati.

Poi mi ricordai chi ero, una strega, così sfilai di tasca la bacchetta e pronunciai la formula che fece sfrecciare il telefono verso di me.

Composi il numero e dall’altra parte James rispose.

<< Pronto? >> disse James.

Ringraziai Merlino che almeno in quella zucca vuota di mio marito non ci fosse solo segatura.

<< James, ho bisogno di te, corri sono caduta e…AAAAAAARRRG >> gridai e il telefono mi cadde di mano.

Harry cominciava a scalpitare e capii subito che voleva venire al mondo.

In pochi minuti James si era smaterializzato lì assieme a Sirius e Remus e mi portarono all’ospedale.

 

 

<> continuava a ripetere James ad ogni medico che passava.

<< Signore la prego si sieda e aspetti, sua moglie dovrebbe uscire a momenti >> rispose la decima infermiera che James bloccò.

<< Allora James, pronto a vedere tuo figlio? >> domandò Sirius ridendo.

<< Spiritoso >> rispose James.

Dieci minuti dopo uscii dalla stanza stanca morta ma dopotutto felice.

<< Lily, amore, Lily! >> gridò James venendomi incontro.

<< Signor Potter la prego di non far affaticare sua moglie, ora vi sistemeremo in questa stanza e poi vi porteremo il bambino… >> disse l’infermiera sorridente uscendo dalla stanza

<< Ehi, come stai? >> mi domandò James accarezzandomi la fronte.

<< Stanca ma super felice >> risposi io ricambiando al sorriso.

<< Scusate ma la signora Potter ha bisogno di riposo e potrete entrare solo dopo che sarà uscito il marito! >> gracchiò l’altra infermiera che nel frattempo stava bloccando Sirius e Remus davanti alla porta.

<< Ma James potrebbe stare lì dentro fino a che non lo colpisce un Gorgosprizzo! >> ribatté Sirius.

Io sentii tutto e sorrisi.

<< No, signora Phoebe li lasci pure entrare! >> gridai all’infermiera che lasciò passare i miei amici.

<< Sirius vuoi farci scoprire…come ti è venuto in mente di parlare di Gorgosprizzi! >> disse James serio.

Ridemmo tutti e pochi minuti dopo l’infermiera rientrò con un fagotto tra le braccia.

<< Eccomi, eccomi, vi presento il piccolo Harry! >> disse la donna posando tra le braccia mio figlio.

<< Nostro figlio… >> bisbigliò James.

Sorrisi guardando il piccolo che dormiva fra le mie braccia e muoveva la manina stretta a pugnetto.

<< E’ bellissimo non è vero? >> domandai a James alzando lo sguardo su di lui che aveva uno sguardo felicissimo.

<< E’ bellissimo, il nostro piccolo Harry! >> rispose lui.

Poi lo prese fra le braccia e lo presentò a tutti.

<< Allora Harry questo è zio Sirius e questo zio Remus, ma puoi chiamarli più semplicemente Felpy e Looney va bene? Molto semplice! >> disse James indicando prima Sirius poi Remus.

<< Aspettate un attimo, Felpy no è! E’ orribile Merlino! >> disse Sirius rabbioso.

<< Oh James fa tenere il nostro piccolino ai suoi zii no! >> dissi io mentre James passava Harry a Sirius.

Pochi minuti dopo nella sala si precipitarono anche Amelia, Emmeline, Marlene, Alice e Frank.

<< Accidenti Lily, sei mamma! >> disse Marlene dandomi una pacca affettuosa sulla spalla.

Sorrisi.

<< Oh Lily, volevo presentarti il piccolo Neville, è nato da una settimana ma non abbiamo mai avuto l’occasione di incontrarci! >> disse Alice avvicinandosi a me e facendomi vedere un bambino dall’aria paffuta.

Sorrisi e poi ripresi mio figlio tra le braccia.

<< Mi scusi infermiera, quando potrò uscire? >> domandai io.

<< Credo che domattina potrà andarsene da qui! >> rispose l’infermiera sorridendo e dando una carezza al piccolo Harry che ora si era svegliato.

<< James guarda si è svegliato! >> sussurrai io.

<< Ciao Harry! >> disse lui dandogli un dito.

Harry rise sonoramente mostrando la bocca sdentata.

<< Ti trova buffo! >> dissi io ridendo.

<< Ah quello buffo sarei io è? Non lui che non ha neanche un dente vero? >> mi domandò lui ridendo.

<< Ah, James Potter non permetterti di insultare il nostro piccolino! >> dissi io dandogli un bacio sul mento.

Il mattino dopo riuscimmo a tornare a casa felici e leggermente stanchi.

<< Benvenuto Harry nella tua nuova casa! >> disse James facendomi entrare.

<< Egghegghe! >> rispose Harry con un sorriso divertito sul volto.

<< Vedo che la chiacchiera non ti manca! >> dissi io sorridente.

<< Sei proprio come tua madre, stessi occhi e stessa parlantina con fare da so-tutto-io! >> disse James.

<< Si ma per il resto è identico a te! >> risposi io e poi salii per metterlo nella culla.

 

 

Erano passati sei mesi dalla nascita del piccolo Harry quando in un giorno piovoso inaspettatamente suonò il campanello.

<< James apri tu per favore! >> gridai dal bagno dove stavo facendo il bagno ad Harry.

Due minuti dopo ero in salotto accanto a James con Silente davanti.

<< Albus va tutto bene? >> gli domandai.

<< Lily devo darti una spiacevole notizia… >> mi proferì Silente.

Guardai James spaventata pensando ai nostri amici poi Silente parlò di nuovo.

<< Lily , James devo darvi la spiacevole notizia del ricovero immediato di Frank e Alice Paciock all’ospedale San Mungo >> disse Albus.

Strabuzzai gli occhi.

<< C- che cosa gli è successo? >> domandai con un filo di voce.

<< Bellatrix Lestrange, e altri della sua banda li hanno torturati fino alla pazzia per uccidere il loro bambino, Neville che fortunatamente era dalla nonna >> rispose Silente.

All’improvviso dal nulla mi prese un gran formicolio alla testa.

Mi passai una mano tra i capelli con le lacrime che rigavano il volto.

<< No…James…state scherzando…DITEMI CHE E’ UNO SCHERZO! >> gridai il più forte possibile.

James mi prese la testa sul suo petto soffocando i miei singhiozzi mentre anche lui lasciava scivolare le lacrime lente e calde sulle guance.

Quella notte dormii davvero male.

Bellatrix Lestrange entrava ed usciva dai miei sogni continuamente prima uccidendo James e poi torturando Harry, il mio piccolo.

<< No! >> gridai svegliandomi di soprassalto e sedendomi sul letto.

James accese la luce e diventò serio.

<< Lil…stai bene? >> mi domandò.

<< S- si…tutto apposto torna a dormire… >> gli risposi mentre mi ricoricavo nel letto voltata verso la finestra chiusa.

 

 

 

  
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