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Autore: SweetTaiga    08/01/2011    9 recensioni
"Ma se l’Amore che dice è una stretta al petto dovuta alla sua mancanza, un colpo al cuore ogni volta che mio padre rievoca con disgusto il suo nome, un sorriso ogniqualvolta mi addormento pensando a lei, allora ha ragione.
Forse i Malfoy non provano amore, ma Draco si."
Quando l'Amore trionfa, l'Odio cerca il modo di ostacolarlo. Sempre.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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17.  Tra l’Inferno e il Paradiso



Ho sbagliato per sbagliare, non perché lo dite voi, e non mi pento proprio.


Attraversare i cancelli della scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts mi ha fatto dimenticare per un attimo tutti i miei problemi; o meglio, me li ha fatti accantonare per un attimo in un angolino del cervello, permettendomi di assaporare così, per l’ultima volta, l’entrata nel castello in cui h o vissuto la mia adolescenza.
Riesco quasi a sentire il dolore che proverò quando, per l’ultima volta, uscirò da questo stesso cancello e mi immergerò da sola nel caos del mondo.
Non che io non conosca il mondo, anzi: negli ultimi anni ne ho vissute tante, e si può dire che ho visto almeno il doppio di ciò che un mago adulto vede solitamente nel corso della sua intera vita.
Ma nonostante tutto sapevo che sarei tornata qui, a girare per i corridoi di Hogwarts, a ridere con i miei compagni di studi, a passare ore ed ore nella polverosa biblioteca del castello.
Ora invece sta per iniziare il mio ultimo primo giorno di scuola, e la malinconia circonda noi dell’ottavo anno come un caldo mantello, rassicurante ed opprimente al temo stesso.
Rassicurante, perché nonostante tutto è così che ricorderemo Hogwarts: come la nostra seconda casa. E, in un modo o nell’altro, ci mancherà.
Opprimente, perché allo stesso tempo vorremmo scappare via dall’edificio che ci ha portato così tante sofferenze, così tante perdite, così tante lacrime.
A questo pensiero non posso non alzare il volto verso la torre di Astronomia, la quale ormai due anni fa ha fatto da sfondo alla morte di Silente.
Sento ancora un dolore al petto ogni qualvolta il ricordo della sua assenza mi assale: è un dolore sordo, come di qualcosa che si spezza.
Pensare che l’unico uomo che ci ha sempre difeso, l’unico che ha sempre creduto ad Harry, l’unico che ha dato fiducia a Ron, l’unico che ha offerto una possibilità a Draco ora è morto mi riempie di tristezza.
Eppure dobbiamo andare avanti anche per lui.
E’ per questo che ho deciso di rifondare l’Esercito di Silente.
Ora siamo soli, e nelle nostre mani abbiamo il destino dell’intero Mondo Magico.
La stretta di Voldemort sembra essersi affievolita, ma tutti ne sentiamo l’opprimente presenza in ogni nuvola scura, in ogni morte prematura, in ogni brivido di freddo.
Il ricordo del dolore non svanisce, il ricordo della gioia prima del dolore fa ancora più male.
Eppure è proprio questo dolore acuto a non farmi assopire, a tenermi vigile, a non farmi abbassare la guardia.
E’ per questo dolore che  combatterò, e che chiederò agli studenti di Magia applicata e Stregoneria avanzata di unirsi a me.
Non importa se saranno Serpeverde, Mezzigiganti, ippogrifi o quant’altro: è arrivato il momento di fare sul serio, e per farlo dobbiamo essere uniti.
Mi volto per scorgere i volti di Harry e Ron, persi nei loro pensieri.
Un cipiglio triste arriccia le loro sopracciglia, e so esattamente quello che pensano: Hogwarts è dove è cominciato tutto, Hogwarts è il luogo in cui abbiamo vissuto, combattuto, pianto e riso negli ultimi sette anni.
Cosa ci sarà dopo?
Mi avvicino a loro e li abbraccio. L’unica cosa certa, è che saremo insieme. Sempre.

Io ci credo in quel che voglio, e forse voglio farmi male, ma non mi riconosco in quello che conviene.

La voce della McGranitt ci raggiunge nonostante i nostri pensieri ci abbiano portati lontano.
«Tutti gli studenti si dirigano verso la Sala Grande.  Per una questione d’ordine, quest’anno si terrà alla presenza dei soli primini. Appena la cerimonia di smistamento sarà conclusa, potranno entrare anche gli studenti più grandi. I primini seguano il professor Hagrid per procedere con lo smistamento.»
Vediamo Hagrid rivolgerci un grande sorriso, facendoci capire che ci saremmo visti più tardi, per poi iniziare a scortare i primini nella Sala Grande.
«Non è cambiato niente…», sussurra Harry.
«Eppure è cambiato tutto.»
Ci giriamo all’unisono verso la voce che ha pronunciato queste parole.
Draco è fermo a pochi passi da noi, con Zabini e Nott alla sua sinistra e Pansy alla sua destra.
Il silenzio sembra essere calato su tutta la popolazione studentesca, ed in qualche modo capisco che devo essere io a rompere questa sorta d’incantesimo.
«Furetto! Ma che sorpresa! Non pensavo volessi sorbirti per un altro anno la vista di Mezzosangue e Filobabbani.», dico, per far tornare le cose al loro posto.
La guerra la combatteremo insieme, ma per ora le apparenze vanno salvate.
Draco ghigna, dopo un breve attimo di smarrimento che probabilmente sono l’unica a notare.
Mi si avvicina impercettibilmente. «Avevo un ottimo motivo per tornare, Mezzosangue.»

Mi piace scivolarvi fuori da ogni calcolo, per riportarmi in riga servirà un miracolo.

Sfodero un mezzo sorriso, che ad occhi estranei potrebbe sembrare di sfida, ma che in realtà è un sorrisodi gioia.

“«Sei l’unico motivo che ho per tornare, Mezzosangue.» , mi disse, dopo aver fatto l’amore.
«Un buon motivo, direi.», ribattei, gonfia d’orgoglio.
«Ottimo», rispose lui, ridendo e baciandomi la spalla scoperta.”


Al ricordo delle sue parole, per un attimo dimentico che agli occhi degli altri siamo sempre l’arrogante Serpeverde Draco Malfoy e la saccente Grifondoro Hermione Granger.
«Buon per te, Furetto. », rispondo, mettendoci un pizzico di acidità, tanto per rimarcare i confini.
Gli volto le spalle, ma non prima di scorgere un lieve bagliore nei suoi occhi.
A presto, Draco.

Complici e simili da credere alle favole.


«La cerimonia di smistamento è stata conclusa. Gli studenti del secondo al settimo anno possono entrare.», annuncia la McGranitt.
«E noi?», chiede Neville, che ci ha appena raggiunti.
E’cresciuto, Neville. Una leggera barba copre le guance che fino ad un paio di anni fa erano morbide e rosee, ed è molto più alto dell’anno scorso. Non alto quanto Ron o Draco, certo, ma supera di qualche centimetro Harry.
Vorrei vedere ora la faccia di chi lo definiva un povero sfigato, dopo che ha lottato ed è sopravvissuto ai Mangiamorte e dopo che ha dimostrato più volte il suo valore.
Come leggendomi nel pensiero, Neville inciampa, lasciando cadere la scatola di spille che aveva in mano.
Bè, Neville è sempre Neville.
Sorridendogli li tendo una mano.
«Bella prima caduta dell’anno, Paciock. Cosa devi farci con tutte quelle spille? Una nuova sorta di collezione babbana?»
Mi giro verso Draco alzando gli occhi al cielo.
«Certo che non cambi mai, Furetto.»
«Oh, ti sbagli Granger. Sono cambiato molto nell’ultimo anno.»

Questa notte sembra fatta per  noi, che non ci guarderemo indietro mai.

Mi ritrovo a guardarlo negli occhi prima ancora di aver pensato di farlo, e resto intrappolata nel suo sguardo per una manciata di secondi; il silenzio riempie tutto lo spazio attorno a noi, e mi riprendo solo quando Neville si piega per raccogliere le spille. Distogliendo lo sguardo da quello di Draco, scorgo la mano di Pansy appoggiata leggermente al suo braccio.
Salgo su fino al suo volto, ma dalla sua espressione indecifrabile non riesco a scorgere nemmeno un barlume dei suoi pensieri e delle sue emozioni.
Lei invece sembra riuscirci, perché la vedo affievolire ulteriormente la presa attorno al braccio di Draco.
Non per paura. Oh, no: la Parkinson non ha paura.
Ma non riesco lo stesso a trovare un altro motivo per cui debba fare una cosa del genere.
Ricordo improvvisamente di Neville, così mi inginocchio per aiutarlo a raccogliere le spille.
«Sono per me. Neville è stato così gentile da procurarmele. Servono per.. qualcosa di importante.»
Vedo le scarpe lucide di Draco muoversi, con a seguito il resto della compagnia.
Ne approfitto per cercare lo sguardo di Zabini, trovandolo senza troppi problemi: purtroppo anche dai suoi occhi non traspare nulla, ma scorgere il breve e quasi impercettibile sorriso che mi dedica mi fa rasserenare.
C’è sicuramente una spiegazione a tutto.
Sento la voce della Parkinson alle mie spalle mentre chiama alcune compagne della sua casa, ed un attimo dopo un paio di dita fredde sfiorare quasi per caso i miei capelli, privandomi del ferretto che cercava inutilmente di tenerli a bada.
«Sempre in cerca di guai, Granger.», lo sento dire ad alta voce, come a volersi far sentire da tutti in modo da distogliere l’attenzione dalla sua mano che, coperta dal mantello, indugia ancora sulla mia testa.

Forse perché so di avere un diamante tra le mani, un morbido rifugio per tempi meno buoni…

«Che vuoi farci, Malfoy: sono un’amante del pericolo
Per questo amo te.
Non posso vedere il suo sguardo, ma le sue dita sfiorano per un attimo il mio orecchio, in una sorta di rassicurante carezza.
«Ti auguro un anno pieno di.. pericolo, allora.», sussurra.
E capisco che il pericolo che mi auguro di vivere è lui.
«Sfregiato, Wisel.», dice poi con disprezzo, a mo’ di saluto.
Il grugnito di Ron è molto più eloquente di mille parole, ed il silenzio di Harry la dice lunga sulla sua confusione in merito allo scambio di battute che ci siamo appena scambiati io e Draco.
Infatti, appena Draco e la sua compagnia spariscono nel caos del corridoio e Neville riacquista la capacità di reggersi sulle sue gambe, ecco che inizia l’interrogatorio.
«Hermione.. qui c’è qualcosa che non mi torna. Hai visto come stava appiccicata a lui la Parkinson?», sbotta Ron.
Annuisco.
«E tu gli parli come se niente fosse?», continua lui.
Annuisco ancora.
Ron mi guarda esasperato, cercando da Harry un conforto che non ottiene, con mia grande sorpresa.
«Potrebbe essere una copertura.», sussurra Harry, come spaventato dal suo stesso pensiero.
Annuisco ancora.
Prendo un respiro, e li sospingo ad entrare: la McGranitt ha appena avvisato che noi dell’ottavo anno possiamo finalmente prendere posto nella Sala Grande. Una volta che mi hanno dato le spalle, e che quindi non riescono più a vedere il mio viso, inizio a spiegare.
«Il nostro.. Amore, ecco.. è nato dall’odio.. Se l’odio sarà la nostra copertura, allora potremo continuare ad amarci.  E quello che a tutti sembrerà odio, sarà invece amore. Come posso spiegarvi?», dico, sbuffando. E’  così difficile e così imbarazzante parlare di queste cose avanti a Harry, Ron e Neville.
«Semplice. Se tutti penseranno che vi odiate, nessuno vi impedirà di amarvi.», sento dire alle mie spalle.
Solo una persona poteva spiegare una cosa così complicata con parole così semplici..
«Luna! Mi sei mancata!», le dico, ricevendo in cambio uno dei suoi bellissimi sorrisi.
Luna, insieme a Ginny, è l’unica ragazza con la quale mi trovo a mio agio.
L’unica abbastanza strana da poter stare con me, ecco.
Formiamo uno strano trio, noi tre: Ginny, che si comporta come un maschiaccio, gioca a Quiddich ed ha la disinvoltura che solo la sorella minore di un elevato numero di fratelli può avere; Luna, che..  bè, di normale ha poco, una ragazza che teme di essere assalita dai Nargi-cosi e combatte invece a testa alta un branco di Mangiamorte.
E poi ci sono io, la so-tutto-io, la secchiona, quella che cerca ogni soluzione in biblioteca, la perfettina… Io, che nonostante il mio amore per la ragione ed il mio essere Grifondoro nelle vene, mi sono immamorata di un Serpeverde.  Del Serpeverde per eccellenza, aggiungerei.
Bè, diciamo che in quanto a stranezze ne abbiamo in abbondanza, noi tre.
Forse per questo siamo così unite.
A proposito! «Ron, quando torna Ginny?»
Vedo Harry fare il finto indifferente, mentre si avvicina di più a Ron per sentire la risposta.
«Verrà ad Hogwarts tra qualche giorno. Peccato, si perde il banchetto iniziale!»
«Sei il solito ingordo, Ronald!», e la mia faccia schifata deve essere particolarmente divertente, perché vedo Harry e Neville ridere, ed io rido con loro.
Forse non tutto è perduto.
Girandomi, vedo Draco guardarmi di sottecchi e sorridere appena i miei occhi incrociano i suoi; mi accorgo subito che Pansy sta parlando animatamente con Nott, ed accanto a Draco c’è solo uno Zabini assonnato.
Si, c’è ancora qualche speranza.
“Si sposeranno a fine anno, è già tutto pronto.”
Scuoto la testa, per ora non voglio pensarci.
Mi accontento di vederlo sorridermi come se tutto andasse bene, per ora.
Come se tutto fosse perfetto.

E resto senza fiato tra l’Inferno e il Paradiso.

«Sta per iniziare un nuovo anno ad Hogwarts», esordisce la McGranitt, preside dalla morte di Silente, facendo calare il silenzio nella sala. «ed auguro un caloroso benvenuto ai nuovi arrivati ed ovviamente bentornati alle vecchie conoscenze.»
La vedo scorrere con lo sguardo tra i tavoli imbanditi, come a cercare chi intende per “vecchie conoscenze”.
E’ il suo sguardo puntato su Luna, poi su Neville e Ron, ed infine su me ed Harry, accompagnato al resto del suo discorso, a farmi capire che cercava noi: L’Esercito di Silente.
«Ognuno di voi si è dimostrato valoroso, ognuno di voi si è distinto. Anche chi inizialmente non aveva fede, ha dovuto comprendere che l’unione fa la forza.
 Il messaggio che voglio darvi, quest’anno come ogni anno, è di restare uniti.
Sono tempi bui, questi, e chi resta solo è perduto.
Guardatevi intorno, e tendete la mano a coloro che non credono ancora: aiutate chi non ha fede a scoprire che la speranza è racchiusa anche nei cuori più bui, che la forza di volontà e la determinazione possono portare a conseguenze ben più liete del farsi trascinare dagli eventi.
Abbiate fiducia in voi, perché solo così vincerete la battaglia più grande: quella che avviene dentro di voi, la guerra per scegliere da che parte stare.
Anche nei cuori in apparenza più bui può brillare la luce. Anche negli animi più meschini si può scorgere un barlume d’umanità. Cercate questa umanità in voi stessi e negli altri, e restate uniti:una sola luce viene facilmente inghiottita dall’oscurità, ma molte piccole luci insieme possono illuminare il buio più nero.»
Non c’è nessun applauso, per queste parole.
Nessuna parola, nessun respiro; sembra perfino che i cuori abbiano smesso di battere, pur di non disturbare questo silenzio.
«Passiamo ora a notizie più liete e meno apocalittiche.», continua la McGranitt, concedendoci un mezzo sorriso. «Come sapete, questo è il primo anno in cui qui ad Hogwarts esiste un ottavo anno. Vista la necessità, in questi anni scuri, di essere pronti ad ogni evenienze, è stato inserito un nuovo corso al quale possono partecipare gli studenti usciti da Hogwarts da meno di cinque anni. Per ora, a farne parte sono sono gli alunni che l’anno scorso hanno completato il ciclo tradizionale di studi, ma speriamo di ricevere altre visite nei prossimi mesi.
Gli studenti di Magia applicata e Stregoneria avanzata, oltre che seguire corsi specifici riguardanti studi approfonditi delle materie già studiate negli anni precedenti, terranno a turno delle lezioni agli alunni dal primo al settimo anno.
Inoltre, da quest’anno in poi i Caposcuola saranno scelti tra gli studenti dell’ottavo anno, in quanto più capaci di difendere la popolazione studentesca in caso di pericolo.
I nomi dei Caposcuola saranno affissi in bacheca nei prossimi giorni.»
La Sala Grande viene temporaneamente occupata da un brusio. Non si può certo dire che quest’anno manchino le novità! Sguardi confusi si riflettono su ogni volto, ed espressioni ora di paura ora di scetticismo sono dipinte sui volti dei ragazzi del primo anno.
L’essere difesi da ragazzi di qualche anno più grandi di loro non dev’essere rassicurante, per loro.
«Per ultimo, ma non meno importante», continua la McGranitt, «gli studenti dell’ottavo anno, di qualunque casa siano, condivideranno lo stesso dormitorio e la stessa tavolata, alla quale si provvederà dalla colazione di domattina.»
Ron sputa il succo di zucca che stava bevendo addosso ad una ragazzina del terzo anno, Neville fa cadere di nuovo tutte le spille, Harry si da uno schiaffo in fronte così forte da far cadere gli occhiali, la Parkinson divente più pallida di quanto è di solito, Nott e Zabini si lanciano sguardi carichi di disperazione.
Ma le reazioni più clamorose sono tre.
Luna sta chiedendo ai Tassorosso dell’ottavo anno se qualcuno di loro è affetto da sindromi attira-Nargilli. E’ terrorizzata.
Draco sorride.
Io.. pure: io non credo nel destino, ma a quanto pare ci sta dando un’altra possibilità.
Forse il futuro sarà migliore del passato.

Non ci guarderemo indietro MAI!

Nel resto della sala, lontano dalla nostra bolla di felicità, regna il caos.
Ed il lieve brusio si trasforma in boato.


NOTE:
La canzone del capitolo è “non ci guarderemo indietro mai” dei Negrita… un capolavoro!

Forse dovrei fare un piccolo appunto su Neville e Luna. Sono due personaggi che personalmente adoro, quindi ho voluto inserirli in questa storia.
Per quanto riguarda Luna, nonostante appaia spesso nei film insieme ad Harry, Ron ed Hermione, non è mai stato detto che è un’ “amica stretta” di Hermione. Tuttavia, penso che un’amicizia tra loro due e Ginny non sia totalmente improbabile: sono tutte e tre determinate e forti, ognuna a modo suo, e tutte e tre strane in qualche modo. Quindi.. bè, spero che apprezzerete questo piccolo particolare : )
Per quanto riguarda Neville, invece.. bè, ho voluto cambiarlo un po’. In sostanza è sempre l’adorabile, pasticcione Neville, ma come abbiamo visto anche nei libri della Rowling, negli anni è cresciuto molto. Ho voluto sottolineare i suoi cambiamenti, che ovviamente non sono solo fisici, ma soprattutto mentali, e la sua crescita sarà un particolare importante dei prossimi capitoli..
Come ha detto la McGranitt, bisogna essere uniti! E penso che un carattere buono e puro come quello di Neville possa aiutare molto nell’impresa.

Parlando di Neville, ne approfitto per collegarmi al consiglio del giorno.
Pensando a come far “evolvere” questo personaggio, non ho potuto fare a meno di pensare al Seth di Cassie Chan. Qui su Efp, è sicuramente uno dei miei personaggi preferiti.
Uno di quei personaggi che non si può fare a meno di amare, con la sua bontà ed il suo carattere adorabile. La cosa più straordinaria di Seth, è che nonostante sia praticamente perfetto non appare “forzato”: nella vita reale sono rare persone come lui, ma ci sono. E la descrizione di Cassie Chan fa sì che Seth sembri proprio una di quelle rare persone che non sanno cosa sia la cattiveria, la malvagità o gli imbrogli.
Spero che il mio Neville riesca ad avere almeno  un decimo della credibilità di Seth: diciamo che è il mio obiettivo.
Passo ora a consigliarvi questa magnifica storia:
Have a Little Fairy Tale di Cassie Chan: http://www.efpfanfic.net/viewstoryv.php?sid=352423
Cosa succederebbe se Hermione, cercando lavoro nella Londra babbana, si trovasse come capo nientemeno che Draco Malfoy?
E se il suddetto Draco avesse messo da parte la magia e la sua vecchia vita, e cambiato persino il suo nome in Danny Ryan?
Cosa avverebbe se l’arroganza del Serpeverde e l’orgoglio della Grifondoro risorgessero dopo quest’incontro? Sarebbe ancora solo odio, o lontano da Hogwarts e dalle costrizioni di quei tempi potrebbe nascere qualcosa di nuovo?
Tra un amico gay ed estremamente leale, una bambina, il ricordo di un antico amore e vecchi nemici, il rapporto tra Hermione e Draco cambia in maniera impercettibile ma inarrestabile.
E’ sicuramente una della fan fiction più belle che abbia mai letto, e se qualcuno avesse voglia di leggere qualcosa di più della solita storiella sdolcinata e prevedibile.. bè, Have a Little Fairy Tale è il miglior consiglio che posso darvi.
Di certo non manca di colpi di scena : )

Detto questo, passiamo ai ringraziamenti!
Grazie alle 18 (cioè, DICIOTTO!!!) persone che hanno inserito la storia tra le preferite, alle tre che l’hanno inserita tra le ricordate ed alle 55 che l’hanno messa tra le seguite. GRAZIE A TUTTE!
 Un grazie particolare, come ogni volta, a chi ha recensito lo scorso capitolo:
ericuz
 deathnote92
mya95
asya

 nausikaa87
Siu_Mpf
Sephora
ginevra james
barbarak

..so già che non vi ringrazierò mai abbastanza!
Ovviamente vi risponderò singolarmente : )

A presto,
SweetTaiga : )

   
 
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