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Autore: michiru_    08/01/2011    1 recensioni
Fan Fiction su Haruka e Michiru riguardante l'anime "Bishoujo Senshi Sailor Moon". Premetto, non so ancora quanti capitoli farò. L'ottavo capitolo era l'ultimo da revisionare totalmente, ora penso ne aggiungerò uno ogni settimana, dato che iniziando la scuola il tempo a disposizione diminuisce >w
Genere: Azione, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Nuova giornata, nuovi incontri: un altro capitolo da aggiungere alle vite di Haruka e Michiru.

Erano le 8 del mattino. Il sole splendeva già alto, ma il cielo era uggioso. La sfera luminosa tentava di scaldare quella fredda giornata di primavera. Le nuvole tuttavia, non promettevano nulla di buono: c’era aria di pioggia.

Quel giorno la scuola aveva qualcosa di tetro: era buia, umida. Rispecchiava perfettamente il grigiore della mattinata.

Michiru arrivò come al solito puntuale alle soglie dell’istituto; ad aspettarla davanti all’ingresso quel giorno c’era Elsa Gray. Improvvisamente si sentì un tuono; un istante dopo cominciò a piovere.  Michiru affrettò il passo e attraversò il cortile della scuola, raggiungendo Elsa.

Elsa era un’amica di Michiru. Ragazza molto carina, dai tratti particolari, faceva parte del club di atletica, specializzata in corsa ad ostacoli: nessuno era mai riuscita a batterla. Si allenava con costanza ogni giorno. Amava la corsa, era la sua vita. Diventare una brava atleta, famosa e riconosciuta, era diventato il suo grande sogno.
Le due iniziarono a chiacchierare.

“Buongiorno Elsa! Che tempaccio stamattina..non ci voleva proprio!”

“Buondì a te Michiru. Ti do ragione: oggi la pioggia non mi permetterà di allenarmi! Che tristezza..”

Michiru le sorrise, cercando di rassicurarla: conosceva bene l’amica e sapeva che la perdita di un allenamento comportava per lei un grosso dispiacere.

“Non preoccuparti Elsa! Domani ti rifarai..fra pochi giorni c’è la gara, no? Un po’ di riposo non ti farà male..almeno puoi dedicarti un po’ ai libri, cara ragazza studiosa!”

Elsa lanciò un'occhiataccia a Michiru.

Ah Michiru, Michiru! Sempre sarcastica eh? Lo sai che la scuola non è il mio forte..potresti darmi una mano, invece di prendermi in giro!”

La giovane atleta era un po’ permalosetta: ogni qualvolta Elsa faceva notare il suo dispiacere per un mancato allenamento, Michiru per controbattere e punzecchiarla le rispondeva con battutine sullo studio.

Elsa non era brillante a scuola, è vero: tuttavia possedeva un modo di fare e di pensare tutto suo, che le permetteva di prendere voti discreti in alcune materie, senza dover dedicare ore ai libri.

“Hai ragione, Elsa! Prendi esempio da me!” disse scherzosamente Michiru.

Le due si guardarono per un attimo: poi scoppiarono a ridere.

 Con una parola qua e una risata là arrivarono in classe. Le lezioni cominciarono presto ed Elsa e Michiru si sedettero ai proprio posti.

La pioggia batteva violentemente sulle finestre, un temporale era in corso. Michiru trascorse le prime tre ore di lezione a fissare quelle goccioline d’acqua che cadevano dal cielo senza tregua, senza mai fermarsi.

Si ricordò che Elsa le aveva accennato che la nuova studentessa, di cui si parlava tanto nei corridoi, avrebbe partecipato alla gara di corsa ad ostacoli che si sarebbe svolta durante il festival sportivo.

“e  se fosse lei la ragazza dell’incubo? Infondo la velocità è una qualità che una guerriera dovrebbe avere..”

Tutto ad un tratto, Michiru smise per un attimo di pensare.

“….che stupida. mi sono lasciata coinvolgere troppo da questa storia. Molto probabilmente è tutto frutto della mia fantasia; forse sono solo stanca. Andrò a vedere quella gara solo per mia curiosità. Devo smetterla di farmi troppe domande.”

Con grande sorpresa di tutti gli studenti della scuola, la ragazza uscì da scuola prima del solito, con la scusa di sentirsi poco bene. Tornata a casa, si preparò e se ne andò in piscina, lontano da tutto e da tutti.

La piscina era l’unico luogo dove Michiru poteva estraniare i suoi pensieri. Adorava l’acqua: nuotare le donava serenità, tranquillità, la faceva sentire protetta, abbracciata. L’acqua la purificava e la rendeva libera da ogni piccola oppressione..sì, adorava proprio quella limpida e trasparente distesa cristallina.

Si tuffò e iniziò a nuotare. Si muoveva nell’acqua nello stesso modo in cui una ballerina danzava sulle punte; aveva movimenti leggiadri e fluidi, ma al contempo rapidi e veloci.  

Tutto ad un tratto..una voce. Una voce calda, dal timbro rassicurante, melodico, assillò l’animo di Michiru.

“Svegliati, guerriera dell’abbraccio”
…..
“Svegliati, guerriera dell’abbraccio e del mare profondo”.
   
 
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