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Autore: itsmemarss    09/01/2011    1 recensioni
Hayley è una ragazza come tante altre che non crede per niente di essere speciale.
Ma un giorno arriveranno a scuola degli studenti nuovi e da allora la sua vita cambierà per sempre.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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20


Entrai nell’aula di scienze, dopo essermi accertata dell’ora. Non volevo di certo entrare e fare la figura della scema davanti ad un’intera aula, con alunni e professore intenti nella loro lezione di laboratorio. O al contrario, di ritrovarmi al buio. Per poi uscire di corsa e urlando a squarciagola. Non mi era mai piaciuto neanche tanto il buio. Anzi, da piccola rischiavo sempre di urlare senza motivo, quando mio padre chiudeva la porta del tutto e la luce che proveniva dal soggiorno scompariva dai miei occhi di bambina impaurita.
Avevo dormito per sole tre ore e mi ero accorta che a me e Becky toccava ancora pulire per altri due giorni, compreso questo.
Per essere soltanto svenuta, mia prima ipotesi, mi ero fatta un bel sonnellino. E chissà cosa aveva pensato la mia migliore amica, vedendomi scomparire tra le braccia di Alec, nella sua stanza… mi coprii la faccia con una mano, chiudendo gli occhi per la vergogna che stavo provando. Becky aveva sempre avuto un’immaginazione alquanto… sconcia. E chissà che idee si era fatta.
Non feci in tempo a richiudere la porta dietro di me, che mi ritrovai a terra, immobilizzata dalle mani di qualcuno che conoscevo fin troppo bene. Mi sorrideva, mentre si preparava ad interrogarmi con domande chissà quanto stupide…
<< allora? Cosa è successo? >>, mi chiese lei, non mollando la presa sui miei polsi e tenendomeli bene a terra. Era sempre stata una lottatrice provetta, ma non credevo avesse tanta forza. Forse, me l’aveva tenuta sempre nascosta per non essere chiamata dalle altre “maschiaccio”, durante l’ora di educazione fisica.
<< che vuoi dire, Becky? >>.
<< haley… >>, mi lanciò un’occhiataccia. << non fare la finta tonta. Cosa è successo, dopo che il fratello di Lizzie ti ha portata via con sé? >>.
Strattonai quel poco per riuscire a ribaltarla e a farla cadere di sedere. Si rialzò prontamente e si andò a sedere su una delle sedie, appoggiando i miei sul banco davanti.
Mi alzai anchio, dopo essermi massaggiata i polsi – mi aveva fatto davvero male. Mi andai a sedere sulla sedia di fronte alla sua.
<< prima di tutto si chiama Alec. >>, la corressi, incrociando le braccia.
<< si, Alex. Stiamo parlando di lui, appunto. >>.
<< a-L-E-C. Non Alex. E comunque non è successo niente. >> la corressi ancora, sillabando il nome del ragazzo che prima mi aveva rapita e poi cacciata da camera sua, dopo che il suo dovere di “Dottore” era finito.
<< haley… tu non me la racconti giusta. Ti ho vista svenirgli addosso e poi scomparire in braccio a lui. Sicura di non avere fatto finta? Sembrava, come dire, una nuova tattica per accalappiare i ragazzi. E Alec ci è cascato benissimo. Ti ha guardata e toccata come fossi la cosa più fragile del mondo e sembrava seriamente preoccupato per te. Sicura che non vi stiate frequentando o robe simili? >> mi chiese, continuando a guardarmi.
Le sue parole mi lasciarono spiazzata. Davvero si era preoccupato per me? Davvero mi aveva trattata come fossi una principessa – o per meglio dire, la Bella Addormentata? Davvero a Becky era sembrato che ci fosse qualcosa tra noi due?
E se era così per lei, voleva dire che anche per Will era stato così? Questo però significava che in qualche modo l’avevo ferito, anche se in un certo senso gli stava bene. Stava studiando con qualcuna che non ero io e soprattutto con una che assomigliava incredibilmente alla mia rivale.
Per tutto il tragitto da camera mia a qui ci avevo pensato davvero alle possibilità per le cui Jamie fosse diventata un vampiro. Eppure l’immagine della mano bianca – cadaverica – e dei due corpi trasportati via, mi convincevano del contrario. Forse non era lei. Doveva essere per forza così, perché senno significava che ben presto ci sarebbero state nuove vittime e nuovi altri vampiri e vampire nella scuola. E questo non andava bene. Per niente.
Ben presto avrei potuto assistere ad una vera e propria insurrezione di alunni e compagni e professori vampiri.
Scossi la testa, mentre cacciavo via quei pensieri pessimisti sul futuro che forse mi attendeva. Dovevo pensare positivo o non sarei riuscita a trovare una speranza in tutto questo casino, che mi assillava e soffocava sempre più.
<< haley, tutto bene? Sei sempre pensierosa di questi tempi… >> mi disse Becky, guardandomi perplessa.
Quelle parole mi fecero ancora venire il dubbio, che per secondo mi assillava da quando la nonna mi aveva confessato di essere una Cacciatrice.
Da allora non facevo che chiedermi e richiedermi se anche Becky sapeva e faceva finta di non sapere perché non sapeva che io sapevo.
La cosa sembrava uno scioglilingua di pensieri, ma forse era la verità. Forse, non sapeva e basta. Forse Will non le aveva ancora detto nulla. Ed era questo a fermarmi.
Perché, se le avessi raccontato tutto per filo e per segno e lei alla fine non aveva mai avuto rivelazione di questi segreti, cosa sarebbe successo?
Mi avrebbe presa per pazza o avrebbe spifferato tutto alla polizia, dato che sapevo chi era stato ad uccidere Jamie e Alex?
Dovevo dirle tutto? Non sapevo cosa fare. Raccontare o non raccontare?
<< haley, sei ancora qui con me o sei finita su Marte con la testa, ancora? >>.
Becky me lo richiese per una seconda volta. Non l’avevo sentita, persa com’ero nella mia testa, che però poteva assomigliare benissimo al suolo roccioso del pianeta rosso.
In quel momento capii che Becky era la mia migliore amica e che se non le raccontavo tutto, significava che non mi fidavo di lei. E se però il mio istinto alla fine avesse avuto ragione e raccontarle tutto fosse stato solo un grande sbaglio?
Basta!
Dovevo farmi coraggio e credere davvero nell’amicizia e fedeltà e lealtà che Becky mi rivolgeva ogni giorno. Dovevo credere in lei. Fino all’ultima goccia, o tutto sarebbe andato perso.
Ora si trattava solo di trovare le parole giuste, perché avevo deciso di dirle tutto. in fin dei conti, avevo davvero bisogno di qualcuno con cui sfogarmi e raccontare di Will.
<< becky… >>, mormorai, con lo sguardo basso e mille pensieri ancora per la testa.
<< si? >>, mi chiese, alzando lo sguardo e trattenendolo sui miei capelli, che in quel momento mi coprivano la fronte e lo sguardo. Meglio così, almeno non avrebbe visto le mille emozioni che mi si affollavano nel cervello.
<< devo raccontarti qualcosa… e forse non ci crederai. >>, riuscii a dirle alla fine, quelle parole.
Mi era sembrato che la mia bocca fosse sigillata con qualcosa, ma fortunatamente nessuna colla o adesivo bloccava le mie labbra e impediva loro di raccontare tutto.
Il vero problema erano le corde vocali e la mia voce, che non ne voleva affatto sapere di uscire. Provai ad aprire bocca, ma nessun suono uscì dalle mie labbra, quando tentai di formulare una frase. Era come se fossi in un film muto, dove la protagonista ero io, ma nessun cartellino o scritta, avrebbe seguito il movimento e la scena della discussione che stavo per fare alla mia migliore amica.
Ero in un incubo. Un incubo personale, dove mi mancava il coraggio di parlare.
E intanto Becky aspettava, quasi scocciata. E la capivo perfettamente. Sembrava che la stessi prendendo in giro.
<< allora? Haley, stai forse tentando di prendermi in giro? >> mi chiese lei, stizzita.
Le risposi di no con la testa.
Era un incubo e non sapevo ancora che sarebbe durato chissà per quanto.

   
 
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