Driiiin
Zio Vernon alzò scocciato la cornetta del telefono
-pronto?-
-pronto? Casa Dursley?- domandò una voce maschile dall’altro capo del telefono
-si, chi parla?-
-salve, vorrei parlare con Harry Potter sono un suo amico…- la faccia di Zio Vernon arrossì di colpo, impugnò con più forza la cornetta e cercando di non esplodere disse:
-non sono gradite le telefonate degli amici di Harry Potter!-
Harry arrivò in quel momento davanti allo zio gli puntò contro la bacchetta sibilando
-passami il mio amico…non vuoi che succeda niente di spiacevole vero?- da rosso che era il faccione dello zio divenne bianco, mollò la cornetta al nipote andando via.
-Pronto?-
-Oh Harry sei tu… chi era quello tuo zio?-
-si, era proprio lui!-
-poveraccio mi ha scambiato per un mago!-
-non ti preoccupare William, anche se avesse saputo che eri un babbano al solo sentire che eri amico mio ti avrebbe trucidato!!- il ragazzo dall’altro capo del telefono sorrise poi disse:
-harry se per te non è un problema posso venirti a trovare nel pomeriggio, che ne dici?-
-certo, sei sempre il benvenuto!allora a più tardi!-così dicendo Harry concluse la telefonata
-a più tardi cosa? Sai che non vogliamo nessun tuo amico a casa!- lo ammonì zio Vernon
-si si lo so, magari però diglielo di persona!-
Nel pomeriggio, zio Vernon ,zia petunia e Dundley(con in mano un panino) guardavano insieme la televisione, mentre Harry leggiucchiava distrattamente “storia del Quidditch!”
-credi che verrà attraverso il camino, o comparirà all’improvviso questo tuo amico?-domandò freddo zio Vernon, Harry fece spallucce non curante, proprio mentre con un rokbo di motore, una macchina nera si fermava nel loro vialetto. Zia Petunia e Dundley si affacciarono curiosi alla finestra…
-Ve…Vernon…- balbettò la donna affrettandosi ad aprire la porta
-che c’è?-sbottò nervoso il marito, troppo intento ad aspettare una risposta da Harry
-Vernon…abbiamo ospiti!- continuò la donna con gli occhi sgranati facendo entrare il ragazzo biondo in casa.
Il signor Dursley si voltò a guardare i nuovo arrivato preparandosi 1000 imprecazioni,ma appena vide William Windsor, legittimo erede al trono d’Inghilterra si ammutolì sbiancando di colpo.
-Ciao Will!-esclamò Harry – in perfetto orario come sempre!- il ragazzo biondo dette una pacca sulla spalla del bruno sorridendo
-le limousine non hanno niente a che vedere con le vostre scope!- i Dursley lo osservarono come se fosse uno stralunato, paragonare Scope a Limousine!!!
I due amici parlarono comodamente seduti in salotto, mentre i Dursley si affaccendavano per servire il principe, il quale li scansava accuratamente!
-harry, posso chiederti un favore?- il ragazzo annuì – beh mi chiedevo se potessi prestarmi Edvige per mandare una lettera…- il ragazzo iniziò ad imporporarsi.
-certo! Edvige sarà felicissima di tornare ad Hogwarts!!- rispose Harry capendo l’amico all’istante, ed immaginando bene a chi fosse indirizzata!!
Stava pranzando in silenzio, la sala grande era piena di ragazzi ed il vociare si spense solo quando il rumore dei gufi lasciò spazio alle aspettative della posta.
La ragazza guardò la civetta bianca con interesse, assomigliava in tutto e per tutto ad Edvige, slegò con attenzione la lettera dalla zampetta, le dette un pezzo di pane e quella con un frullare d’ali volò via. Spiegò la pergamena, la scrittura non era di nessuno dei famigliari, ne tanto meno di Harry o Hermione, era una calligrafia estremamente accurata e raffinata quasi elegante.
Londra 20 Ottobre
Carisima Ginevra,
sono appena andato a trovare Harry a casa
degli zii, credo che sia inutile dirti quanto siano antipatici e lecchini!
Harry è stato così gentile da prestarmi Edvige, così
mi è possibile mandarti questa mia piccola lettera.
E’
passato così poco tempo da quando sei partita,
quanto sarà passato un mese e qualche settimana?
Per me è
come se fosse trascorsa un’intera vita, non so se riuscirò a
resistere fino alle vacanze di Natale, potrei fare follie in questi mesi che
rimangono… tipo trovare il modo di venire ad Hogsmade e ad Hogwarts, infondo sono entrato a diagon Alley non posso riuscirci lì?
Non ho mai
trovato difficoltà a scrivere una lettera come in questo momento, vorrei
dirti mille cose, ma non so neanche da dove iniziare…
Già, da
dove iniziare?
Forse potrei
iniziare col dirti che non faccio che pensare a te,
giorno e notte, mattina e pomeriggio… sei entrata nei miei pensieri in
quella strada affollatissima di Londra quando maldestramente ti urtai e venni
ad incrociare per la prima volta i tuoi occhi color smeraldo.
Per la prima
volta in vita mia il destino fa qualcosa di buono… mi
ha messo sulla tua strada, nel “vostro” pub, mi ha permesso
di entrare nel “vostro” mondo…
Non vedo
l’ora che arrivi Natale, mi manchi
tantissimo…
Ecco
l’avevo già scritto prima, ma se è la verità che ci
posso fare?
Continuo
ad andare spesso a casa dei tuoi genitori, spesso aiuto Fred e George al
negozio, sai loro mi usano
come Cavia Umana anzi per
l’esattezza (come preferiscono definirmi loro ai clienti) Cavia Babbana!
Con tua madre
che parla così spesso di te, di come eri bella
da piccola, della tua vita a scuola e in casa, dei tuoi interessi, delle tue
partite di Quidditch, capirai mi è difficile
rimanere imparziale, e temo che tutta la nostra fatica nel nascondere il nostro
rapporto andrà presto in fumo se tua madre continua così!
Non puoi
immaginare quante volte mi incanto davanti al vostro
orologio a pendolo, nella speranza di vedere la lancetta con il tuo nome
spostarsi da “scuola” a “casa”!
Ora devo
proprio chiudere questa lettera, se no finisco ad
annoiarti ripetendoti all’infinito quanto mi piaci, quanto ti pensi e
quanto mi manchi…
In
effetti però
ancora qualcosa devo aggiungerla, quando tua madre parla di te, spesso aggiunge
la tua cotta per Harry, il tuo primo ballo con Neville… con questo io non
voglio darti l’impressione di essere geloso, è solo che mi capita
spesso di immaginarti ad Hogwarts, circondata da amici, coetanei e non, fra
maghi e streghe, nel tuo mondo… nel mondo che è così
diverso dal mio… e non posso far a meno di pensare che probabilmente
è stato un errore, io non dovrei stare con te…perché tu
puoi avere di più…e non un babbano come me…
Spero con tutto
il cuore che tu possa smentire questi miei tristi pensieri…
A presto
William Windsor
Ginny scosse il capo, piegò accuratamente la pergamena e se la mise in tasca, trangugiò poi velocemente il resto del pasto e lasciò la sala grande con un enorme sorriso stampato sul viso!
Doveva rispondere a William…al suo William… al suo tanto amato babbano!!!
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Eccomi qua con un altro capitolo!
Prima di tutto voglio ringraziare tutte le Lettrici, grazie mille, per i vostri commenti, sono felice di sapere che vi piaccia (chi non lo sarebbe?^_^)
Ora sinceramente non so se sia il caso di scrivere ciò che Ginny scrive a William, infondo l’ho già accennato, magari potrei descrivere la reazione di William nel leggerla o più in là accennare della lettera in un’altra lettera di William per Ginny… (Quante lettere!!!!^_^)
Insomma proprio non so! Ditemi voi, cosa ne pensate, se avete consigli, proposte ecc…
Tutto è ben accetto!!!
Laja