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Autore: Bad A p p l e    10/01/2011    4 recensioni
Dedicata ad Only, in attesa di riuscire a finire il regalo per Natale xD.
Si era appena girato, quando un lampo di luce rossa lo colpì al petto, facendolo finire un paio di metri più in là e facendolo sbattere con violenza contro una parete; ancora intontito dalla botta, non riuscì ad impedire a delle corde sottili stregate di legarlo.
«Come ringraziamento per la settimana scorsa» borbottò Yagami, «solo che io non credo proprio di essere scrupoloso quanto te».
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: L, Light/Raito, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Another Note

Chronicles of the deadly Hogwarts.

 

Retrace II: Doubt?

 

 

Light sfogliò con noia il libro di Trasfigurazione, alla ricerca di qualche spunto per quel fastidioso tema da consegnare giusto giusto entro tre ore alla McGranitt. Ringraziò il cielo per l’esistenza delle ore buca, per poi ritrovarsi a maledirle nel momento in cui vide Misa e Mikami avvicinarsi al tavolo che lui occupava nella biblioteca.

«Sparite» si limitò a dire, chiedendosi mestamente per quale motivo l’incanto Evanesco non funzionasse anche sulle persone.

«Perché?» domandò Misa, non rendendosi conto di quanto suonasse ridicola la sia domanda.

«Perché devo recitare la parte del bravo figlio di papà fedele a Silente, ma non risulterò mai credibile se mi stanno sempre tra i piedi dei Serpeverde probabilmente futuri Mangiamorte» soffiò Yagami.

I due si guardarono esitanti, poi Mikami scosse le spalle, sussurrando un: «Quisquilie» e si sedette al tavolo, subito imitato da Amane.

Il bruno decise diplomaticamente di ignorarli, tuttavia fu difficile fingere di non vedere anche le altre due rotture di coglioni che si stavano avvicinando in quel preciso momento seppur da due direzioni contrarie.

«Mi domando» esordì, dunque, una voce strascicata alle spalle di Yagami, «cosa ci facciate voi due sempre alle calcagna di un Mezzosangue. Siete due Serpeverde o il Cappello Parlante s’è sbagliato come nel caso di Paciock?»

«Me lo chiedo spesso anche io, Malfoy. La prima domanda, non la seconda» fece L, atono, arrivando dalla parte opposta.

Light sbuffò, alzando gli occhi dal libro e guardandoli alternativamente con aria di scherno. «E già che siamo in tema di domande, io mi domandò se non abbiate nulla di meglio da fare… ah, già, dimenticavo, tanto Malfoy ha il papino che può comprarsi l’intera commissione dei G.U.F.O, mentre Lawliet ricorrerà la sua dannatissima memoria fotografica per i M.A.G.O; cazzo, che pacchia non avere mai nulla da fare».

Per qualche secondo calò il silenzio, poi Draco portò fulmineamente la mano alla bacchetta, una serpe che scatta all’attacco.

Yagami fu altrettanto veloce, guardandolo sardonico ed inclinando la testa di lato, come se stesse osservando qualcosa di patetico e buffo al tempo stesso.

«Cosa credi di fare, Mezzosangue? Sono un prefetto, ricordatelo» ringhiò Malfoy.

Light alzò gli occhi al cielo, «Ah sì? Ed io sono Capo Scuola e fino a prova contraria è un livello ben più alto che prefetto» ribatté gelido.

«Signorine» li riprese L, senza guardare loro ma la finestra alla sua sinistra, selvaggiamente aggredita dalla pioggia infuriante, «vi conviene ritirare le unghie, se non volete essere banditi dalla biblioteca».

Teru si alzò di scatto, non tollerando che qualcuno si rivolgesse in quel modo al suo “capo”, un’occhiataccia di Light, però lo convinse a rimettersi mansuetamente seduto.

Il bruno sospirò e raccolse le sue cose, incluso il libro che aveva preso in prestito. Ignorò Misa, Teru e Malfoy come se non fossero stati altro che polvere, ma nell’uscire passò di fianco ad L, «guardati le spalle, Lawliet, non vorrei che ti succedesse qualcosa di sgradevole» mormorò per poi allontanarsi.

Non fece un passo, che la gelida mano del Grifondoro gli artigliò il polso, costringendolo a fermarsi.

«Stai in guardia anche tu, perché il giorno che scoprirò cos’hai in mente finirai tra le braccia dei Dissennatori… e spero che il tuo reato sia abbastanza grave da condannarti al Bacio».

Ridacchiò, Light, liberandosi dalla stretta dell’altro, «mi stai minacciando?» domandò, derisorio.

«No, mi sto limitando ad illustrarti cos’accadrà nel prossimo futuro».

«Ti prego, risparmiami, di patetici falsi veggenti ci basta la Cooman».

Yagami guadagnò velocemente la porta, per poi camminare senza meta per i corridoi, pensando al breve “scambio d’opinioni” avvenuto con Lawliet.

Strinse con forza la cinghia di cuoio della sua borsa a tracolla, arrivando perfino al punto di farsi male; respirò profondamente, utilizzando il dolore come calmante e chiudendo gli occhi. Quando li riaprì, cercando di capire dove fosse finito, non riuscì a trattenere un sorriso nel vedere di fronte a lui l’arazzo di Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll.

Per starsene finalmente tranquillo non c’era posto migliore della Stanza delle Necessità.

Ci passò di fronte le dovute tre volte, pensando ripetutamente la frase: “ho bisogno di un luogo dove riflettere senza che nessuno possa trovarmi”.

La porta scura si materializzò davanti a lui; entrò, riuscendo quasi ad immaginare dall’altra parte l’uscio che s’affrettava a scomparire alla chiusura. All’interno della stanza c’era soltanto un tavolino nero ed una sedia , ovvero le uniche due cose che realmente occorrevano a Light in quel momento.

Gli rimaneva solo un’ora buca prima di Erbologia e poi Trasfigurazione, quindi decise controvoglia di concentrarsi sul tema per la McGranitt e solo dopo, se fosse avanzato del tempo, consultare quel libro interessante che aveva preso dalla Sezione Proibita della biblioteca.

Si sedette, tirando fuori il rotolo di pergamena dove aveva già iniziato a scrivere, piuma ed inchiostro nero come la pece; “nonostante tutto, preferisco le biro” pensò con noncuranza, forse solo per vedere se era ancora in grado di pensare qualcosa che non includesse tradimenti e oscure trame, “il tema riguarda la trasfigurazione umana di livello avanzato… in pratica se eseguita alla perfezione può essere la versione vantaggiosa della Pozione Polisucco. Mi tornerebbe utile se decidessi di prendere le sembianze di qualcuno dell’ES per informare la Umbridge di cosa le sta accadendo sotto il naso… No, se conosco bene la Granger e Lawliet, qualcuno dei due deve aver sicuramente aver escogitato qualche fastidioso trabocchetto” pensò. No, forse non era proprio più in grado di pensare a cose innocue.

 

 

[…]

 

«Silente ultimamente come dolce mangia sempre gelatina» borbottò a bassa voce L, quasi dubbioso.

Cercò di ricordare il colore più frequente. Forse il rosso? Sì, decisamente il rosso, impossibile sbagliarsi.

“Fragola? Lampone? Ciliegia? No, sono rossi troppo chiari, la gelatina in questione è più scura, quasi color vino”, arrivato a quella conclusione si diede dell’idiota; c’era davvero bisogno di tante pippe mentali per arrivarci?

«Gelatina all’uva» disse, abbastanza sicuro. Subito il Gargoyle si fece da parte, permettendo a Lawliet di passare; pochi secondi si trovò davanti alla porta dell’ufficio del preside.

Bussò e quando Silente aprì l’uscio con un rapido gesto della bacchetta, l’espressione pacata del vecchio venne attraversata da un rapido lampo di stupore, «sei di nuovo riuscito ad indovinare la parola d’ordine» notò con un sorriso, invitandolo ad entrare.

Lawliet aveva appena mosso un passo all’interno dell’ufficio che disse: «Penso che Yagami abbia in mente qualcosa».

Era già la terza volta dall’inizio di quell’anno che affrontavano l’argomento. La preoccupazione di L era che Light nutrisse la stessa folle ambizione di Voldemort e che si comportasse di conseguenza, agendo ai danni sia dell’Ordine della Fenice che dell’ignaro Ministero della Magia.

Certo, L sapeva con certezza che Light mai nella vita si sarebbe alleato con Riddle, era troppo ambizioso ed orgoglioso per accontentarsi di essere una delle tante pedine dell’Oscuro Signore; ciò aveva fatto decidere a Silente di lasciare che le cose seguissero il loro corso: le priorità sia di Light che dell’Ordine sarebbero state in ogni caso Voldemort ed i suoi mangiamorte; il resto si sarebbe deciso dopo.

«Sarebbe assurdo se un ragazzo come Light passasse anche solo un secondo senza qualcosa in mente» ridacchiò il preside.

Lawliet gli rivolse un’occhiata di rimprovero simile a quelle della McGranitt, al che Silente si concesse un sorriso e decise di parlare seriamente.

«Confido nel fatto che Light sia più intelligente di Lord Voldemort. Madama Pince mi ha informato circa un particolare libro che il ragazzo ha preso in prestito dalla Sezione Proibita. Se la sua intelligenza avrà la meglio sull’ambizione, come spero che succeda, tornerà in sé molto presto».

«Quello che mi preoccupa è che non ci sia bisogno che torni in sé perché lui è così e basta» ribatté L, atono.

 

   
 
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