Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: AintAfraidToDie    11/01/2011    6 recensioni
Non piangere, bambino.
Lo so che senti la stanchezza del mio corpo, le membra che non ce la fanno più. Sei un grosso macigno per me, piccolo mio.
Ma vorrei chiederti Scusa.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



“ La mia lettera ad un bambino che mai nascerà. “



Lo sai, che ti sento già Mio?

Mio come mai nessun altro è stato prima di Te.
Mio come si può sentire proprio un giocattolo, quando siamo piccoli e capricciosi. In fondo ricordo ancora bene la sensazione che ho provato più volte nella mia infanzia, quando mi regalavano una bambola nuova e subito l'arraffavo con un egoistico senso di protezione nei suoi confronti.

Non è passato molto tempo, sai?

Lo sai, bambino mio, che tu mi appartieni?

Mi appartieni, ed io appartengo a Te. Ora come ora vorrei avere la capacità di poterti parlare e dirti che non è vero odio, quello che tuo nonno mi ha vomitato addosso stasera quando gli ho confessato la tua esistenza; è solamente rabbia, mista ad un bel po' di delusione nei confronti di quella sua figlia da cui si sarebbe aspettato il meglio – ed invece ha ricevuto il peggio.

Non piangere, bambino. Lo so che senti la stanchezza del mio corpo, le membra che non ce la fanno più – sono convinta che avverti pure la mia anima, che capisci anche la mia tristezza.
Ed ogni minuto che passa è come se ti sentissi crescere dentro al mio ventre; fitta dopo fitta nello stomaco, mi rendo conto della pesantezza che tu mi arrechi.
Sei un grosso macigno per me, piccolo mio. Troppo, ma veramente troppo grande.

Guardo tuo padre negli occhi e mi chiedo se anche tu riesci a leggerci dentro l'immenso amore che solo con un sorriso riesce a darmi; sai, riuscirebbe a donartelo anche a Te, se solo potesse.
Tocco le sue mani e quasi sono certa che anche Tu riesci a saggiare il suo calore, quel calore che mi riscalda ogni volta che mi – ci – abbraccia, quel tepore di cui non vorrei mai privarmi.

Chissà se assomigli a Me.

Chissà se assomigli a Lui.

Ti immagino maschio per non so quale motivo – forse ti vorrei maschio, lo ammetto.
Nella mia anima c'è già stampata la tua prima foto, un'istantanea ancora in culla: piccolo, quasi minuscolo e da tenere in un palmo di mano, con degli stupendi occhietti neri ed un nasino all'insù.
Ti vorrei un po' scurino di pelle come il tuo babbo, e con il suo sguardo dal taglio orientale.
Magari pure con i suoi capelli folti e bruni, che i miei spaghetti biondi sfibrati dal colore proprio non li auguro a nessuno, figurati a Te.

Amerei coccolarti per ore intere, consolando ogni tuo pianto e baciandoti ogni qualvolta.
Sai, bambino mio, non sarei di certo una mamma perfetta: sicuramente mi arrabbierei spesso e per colpa del mio carattere incostante porterei poca pazienza davanti ad i tuoi capricci, ma cercherei in ogni modo di allevarti nella migliore maniera possibile; con l'amore.
Quell'amore di cui non potrei mai privarti; perché già lo provo, sai? Già ti amo.

Ti amo con il cuore, con l'anima e con questo corpo che oramai dividiamo.

Ti amo nonostante le lacrime, la rabbia e le urla.

Ti amo grazie all'amore che tuo padre ha donato a me, in quell'attimo di completa unione in cui Tu sei stato concepito.

Ti amo perché non posso fare altrimenti.

Sei mio figlio, cazzo.

Ogni tanto mi domando se sia possibile fermare il tempo, pigiare il tasto “rewind” e tornare indietro. Se potessi farlo, non penso proprio tornerei a quella sera per cancellare ogni cosa.
Ho sempre odiato la parola “sbaglio” – sarà che io ne ho fatti troppi, di sbagli.
Non ti reputo un errore, bambino mio.

Credo solo che tu sia arrivato un po' troppo in anticipo, mi capisci?

Vorrei spiegarti tutto.
Vorrei pregarti in ginocchio di non odiarmi, di non disprezzare questa tua piccola e giovane mamma. Così immatura, così fragile.
Vorrei chiederti scusa.
Vorrei avere abbastanza forza per prendere, e ribaltare tutto Insieme a Te.

Vorrei.. vorrei solamente poterti abbracciare, un giorno.
Vedere come sei realmente fatto, per poi scoprire che magari in realtà sei femmina.
Vorrei crescerti insieme al tuo babbo, darti tutto ciò che ogni bambino desidera.
Vorrei che tutto questo fosse già finito, e che questo atroce silenzio fosse spezzato da un tuo vagito.


Sai, piccolo mio credo che sia inutile chiedere un tuo perdono – credo che tu sia più intelligente di quanto io possa immaginarmi; e poi in fondo la mamma è sempre la mamma.
Lo so che non mi odi. Lo so che hai capito.

In realtà sono io. Sì, è proprio questa tua stupida madre che non riuscirà mai a perdonarsi, che continuerà ad infierire su sé stessa fino alla fine dei suoi giorni.
Ti perderò, amore mio. Ti ucciderò, bambino mio.

Ti ammazzerò, perché ho troppa paura di crescere.
Ho troppa paura di non essere all'altezza.
Ho troppa paura di Te.

Scusami.



  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: AintAfraidToDie