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Autore: DubheShadow    11/01/2011    2 recensioni
Una poesia scritta per la perdita di una persona cara. Una bambina... un aborto. Non voglio dire altro, non voglio parlare molto di ciò che è accaduto e che mi ha spinto a scrivere questi versi.
Forse non dovrei nemmeno pubblicarli, ma, d'altra parte, forse meritano anche di essere letti.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi hanno dato un tempo vastissimo per amarti,

ma non un istante - ancor meno del desiderio che ho

per guardare qualcosa che vada oltre al gelo

dal niveo e spaurito sapore d’acquavite cosparso,

oltre alla coltre leggera che come notte stanata

ricopre le tue fredde membra d’inverno.

 

 Una mano che carezza il ventre contratto,

il dolore, l’affanno… calore disperso:

solo delicata nostalgia mi lega ai tuoi boccoli

recisi crudelmente come boccioli di rosa.

Appassita, la tua bocca ricucita sottile,

frantumato il ricordo di un settembre felice.

 

E il rimpianto si fa meno forte, più forte

Delle lacrime che non riesco ad udire,

o sopportare il nostro sentiero interrotto

che hai lasciato indietro con me, una gelida sera.

Qualcun altro è nato per te. Il bisogno

 s’è infranto al suono di una corda spezzata.

 

Desiderium, persona amata, perdersi è

Cosa nota, ignoto è il modo in cui

La tua gamba, le dita sfuggenti e palmate,

S’è legata come morte

Al mio cuore distrutto.

   
 
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