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Autore: Allegra Yep    11/01/2011    1 recensioni
Una Toyota Yaris blu attende fremente la pulizia del primo lunedì del mese, ma la sua padroncina Cristina non si vede. Passano i giorni, le settimane, i mesi e non ha nemmeno la più piccola notizia... Aspettando di vederla ricomparire, la piccola automobile ricorda particolari di lei e dei cinque anni che hanno trascorso assieme. Sono ormai passati quattro mesi quando un uomo le si avvicina, che sappia finalmente dirle che fine ha fatot Cristina?
[Scritta per la Maritombola di Maridichallenge]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ok, non so bene come mi sia uscita questa storia XD Mi stavo scervellando sul prompt n°42 della Maritombola, automobile, senza arrivare a nulla di concreto... allora ho iniziato a scrivere un po' a caso ed è venuta fuori questa storia narrata dal punto di vista di un'automobile! In teoria, l'auto era il luogo, ma spero vada bene allo stesso. Io ammetto di essermi divertita parecchio nella stesura, nonostante sia una storiella triste ;__; 

Buona lettura!

IL PRIMO LUNEDI' DEL MESE

Il primo lunedì del mese è sempre stato il giorno della pulizia: Cristina arriva sempre puntuale, munita di secchio d'acqua, solventi, spugna e stracci per tirarmi a lucido. Sono stata l'acquisto che ha fatto con i primi stipendi e mi ha sempre voluto bene. Infatti non ha mai permesso che nessuno fumasse dentro di me, nè che mangiasse o bevesse bevande diverse dall'acqua; non ha nemmeno mai tentato di sforzarmi ad andare troppo veloce come fanno fin troppo spesso i padroni delle mie consorelle, anche se qualche corsetta oltre i 100 k/h ce la siamo fatta pure noi. Oggi l'ho aspettata fino a sera tarda, ma non si è fatta vedere: è il primo lunedì che salta il nostro appuntamento mensile.
Ci siamo divertite in questi cinque anni e possiamo dire di avere girato parecchio, almeno in Italia. Un paio di volte siamo arrivate persino in Francia ed Austria, facendo delle allegre comitive con altre auto colorate di suoi amici. Mi ricordo la volta che siamo andate a Vienna... brrr, che freddo che faceva! Ha persino dovuto farmi indossare le catene perchè proprio non ce la facevo a procedere con tutta quella neve!

Il primo lunedì del mese è passato già da tre giorni, ma Cristina non è ancora passata per la pulizia mensile: i miei vetri iniziano ad avere bisogno di una bella passata, per lo meno per togliere le foglie secche. È strano, perchè di solito passa ogni mattina per specchiarsi nei miei finestrini ed eventualmente dare un'aggiustatina al trucco nello specchietto di destra. Non è molto ricca e quindi non può permettersi un garage, ma in strada dormo molto volentieri... è il posto ideale per fare amicizia! Ieri, per esempio, mi sono messa a chiaccherare di gusto con una Toyota Yaris come me, però grigia invece che blu: avrei voluto continuare volentieri a parlare con lei dei colori degli interni, ma questa mattina presto è dovuta andarsene. Putroppo, mi ha spiegato, era solo di passaggio.

Questa mattina un gatto ha fatto pipì sulla mia ruota anteriore destra, ed ovviamente la cosa mi ha enormemente fastidio. Desidererei tantissimo farmi almeno una bella corsetta per ripulirmi, visto che ormai al mio bagno mensile ho rinunciato, anche perchè sto iniziando a sentire le ruote atrofizzate. Non sono abituata a stare a riposo per così tanto tempo, e mi annoio pure un po': inizia ad essere inverno e diventa buio presto, così le altre automobili vanno a dormire presto perchè dicono di essere stanche e di doversi alzare all'alba per accompagnare i loro padroni al lavoro. Vorrei dire che tocca pure a me di alzarmi presto la mattina, ma la verità è che potrei dormire anche oltre mezzogiorno perchè ormai sono più di due settimane che non vedo Cristina.

Ho provato a chiedere in giro se qualcuno sapesse che fino ha fatto Cristina, ma nessuno ha saputo dirmi niente. Mi sono svegliata troppo tardi perchè qualcuno di noi potesse ricordarsi qualcosa. Anche se possiamo pensare e parlare, noi automobili abbiamo una memoria davvero breve e ci spostiamo spesso: nemmeno la vecchia Cinquecento rossa parcheggiata davanti al giornalaio ha saputo dirmi nulla. E dire che è li da qualche secolo! Il bagno che ho tanto invocato è arrivato sotto forma della prima neve dell'anno, che è ancora accumulata sopra il mio tetto e mi fa temere per le mie giunture, che necesitterebbero di una bella revisione. In verità, avrei dovuto fare la revisione due settimane fa, ma Cristina non mi ci ha portata. Mi manca.

Oggi mi è sembrato di vederla in lontananza, ma quando la ragazza si è avvicinata ho potuto constatare che i suoi capelli castani erano meno ricci e leggermente più lunghi di quelli della mia padroncina, che i suoi occhi erano grigi e non azzurri e che doveva avere qualche hanno in più a giudicare dalle rughe appena accennate. Mi sembrano un po' tutti uguali gli esseri umani, lo ammetto: con noi macchine è più semplice, basta guardare il modello e il numero di botte ed ammaccature collezionate negli anni. Io ne ho una bella sulla portiera sinistra ed una sotto al bagagliaio, ricordo di una delle nostre prime retro, ma ne vado fiera; non sono mica come certe auto che vanno dal meccanico per camuffare i difetti e farsi levare le botte! Tanto il modello tradisce la loro vera età!

Ieri era il quarto lunedì del mese e qualcuno è venuto a trovarmi, ma non era Cristina bensì un uomo con un vestito grigio e una cravatta blu a fiori gialli. Aveva le sue chiavi, che ho riconosciuto dal portachiavi di peluche a forma di delfino rosa, e la cosa non mi è piaciuta affatto. Mi ha messa in moto con violenza, senza tenere conto dei mesi che non avevo camminato, e mi ha portata in una zona della città dove non ero mai stata. Qui ha fatto salire un altro uomo, più giovane, con dei buffi baffetti rossicci ed una camicia di jeans aperta sul petto: ho apprezzato il fatto che si sia pulito gli stivali da cowboy prima di salire, così non ho fatto resistenza nell'allacciare la cintura di sicurezza come avevo fatto con l'altro.
Ho ascoltato i loro discorsi e ho tristemente capito perchè non ho visto Cristina per mesi e perchè – ahimè – non la vedrò più: è morta. Forse molti di voi c'erano già arrivati, ma io sono solo una povera, sciocca automobile, ed ho bisogno di tempo per capire certe cose. Per il dolore mi si è fulminato il faro destro, ma quello stupido venditore – ormai avevo capito chi era – aveva dato la colpa alla mia lunga sosta. Mi ha fatto fare un lungo giro mettendo in mostra tutte le mie cosiddette potenzialità e spiegando nel frattempo, tra una cosa e l'altra, come se non avesse importanza, come se io non potessi capire, che Cristina era morta in un incidente in moto, assieme al suo compagno.
Io conoscevo Gianluca e so che era un buon guidatore, coscienzioso: anche la sua moto era una brava figliola, nonostante la giovane età. Come ho scoperto poco dopo la colpa era stata infatti di un altro guidatore ubriaco, che ha strappato la mia padroncina dalla vita a soli ventitrè anni. Povera Cristina, le volevo davvero tanto bene. Mi dispiace di aver pensato male qualche volta di lei perchè non è venuta per la pulizia quel lunedì del mese, anche se ormai i miei ricordi sono confusi e non ricordo esattamente cosa posso aver pensato di lei. Però lei la ricordo, con il suo modo di cambiare con piede leggero, i capelli castani riccissimi e gli occhi azzurri.

Oggi Alessandro, l'uomo dai baffetti rossicci, mi ha portata a casa sua: ora non dormo più in strada, ma in un piccolo garage sotto il suo appartamento. Non sono sicura di essere felice del cambiamento perchè io volevo tanto bene a Cristina, però lui sembra avere rispetto sia del suo ricordo che di me: non ha cambiato i tappetini ma si è limitato a pulirli, non ha nemmeno tolto i suoi peluche o l'alberello profumambiente fucsia che mi aveva regalato lei. Chiude le portiere con delicatezza e mi ha fatto subito il bagno, che mi sono goduta immensamente. Forse non sarà così male stare con lui...

Oggi sono sei mesi che Alessandro è diventato il mio padroncino ed è il terzo giovedì del mese, il nuovo giorno di pulizia. Eccolo che arriva fischiettando, con addosso i soliti jeans sdruciti e una camicia larga color panna. Ormai di Cristina ricordo solo il nome e il sorriso, purtroppo. Però ogni volta che penso a lei avrei voglia di correre a tutta velocità per dimenticare il dolore sordo che mi continua a colpire, pensando a quello stupido uomo che ha perso il controllo e ha portato prematuramente alla morte Cristina, Gianluca e la sua moto, oltre che se stesso e la sua macchina. Mi sento ancora più triste se penso che cose del genere accadono tutti i giorni sulle strade e che noi non possiamo fare niente, perchè dobbiamo limitarci a servire i nostri padroncini e non fare notare i nostri spiragli d'intelligenza. Forse però è ora di iniziare a ribellarci quando è il caso: io ho deciso, da questo momento, se mai Alessandro vorrà mettersi alla guida ubriaco io non aprirò le portiere, a costo di ricevere un sasso nel finestrino. Non voglio più soffrire. Mai più.


Grazie d'aver letto,
Allegra

  
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