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Autore: Perfidia    12/01/2011    2 recensioni
Riccioli biondi e un musino da furfante, rendevano evidente al mondo chi fosse la piccola Sylvie... - un nuovo inizio per una vecchia storia, che giocherò a storpiare e ricombinare, in modo da migliorarla rispetto al passato. Spero possa essere una gradevole lettura. Fatemi sapere.. A presto Perfidia.
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny, Luna/Ron
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VII libro alternativo, Da Epilogo alternativo
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Riflessioni

Riflessioni.

Quando Hermione rientrò in casa quella sera, il silenzio regnava sovrano. Sua madre era tornata a casa, probabilmente lo aveva fatto quando era rincasato Draco. La ragazza si sentiva stranamente scossa. Uno dei suoi migliori amici era quasi morto, e suo marito aveva vissuto la scena e non voleva parlarne con lei. Harry dell’accaduto non ricordava assolutamente nulla. Ne avevano già parlato e non era stato in grado di dirle nulla al riguardo. Ron stesso non sapeva molto. Era capitato li a fagiolo, l’unica cosa che aveva saputo dirle era stata, che Harry era stato strano, dopo l’incontro con Emily, nel suo studio quella mattina. Sempre ammettendo che quella donna fosse davvero Emily. Perché sempre stando alle parole di Ron, a Draco quella donna non era sembrata Emily, malgrado fosse identica nell’aspetto.

“ potrebbe trattarsi di pozione polisucco, ma se realmente fosse così. Chi è l’artefice di tutto questo?”

Pensò la riccia sedendosi al buio in salotto. Il buio talvolta l’aiutava a pensare.  Era li intenta nelle sue riflessioni quando si rese conto che doveva esserci qualcos’ altro sotto. Suo marito era stato troppo sfuggente. Non che non fosse da Malfoy, ma gli sembrava strano.  E poi oltretutto lei non aveva fatto niente di male. 

  Starà dormendo ora… meglio non disturbarlo.” 

Hermione però sentiva dentro di se il bisogno di parlare. Quando le accadeva qualcosa di simile e non potendo parlare con Draco, l’altra persona che le veniva in mente era sua nonna Sophie.  Lei era sempre pronta ad ascoltarla e a darle i suo consigli. Oltretutto sua nonna sapeva una moltitudine inspiegabile di fatti sui maghi, considerando sempre che nella sua famiglia non avevano i poteri. Ora riflettendo sua nonna le sembrò essere una persona stranissima che nascondeva qualcosa. 

Si alzò di scatto dal divano, si diresse allo scrittoio dello studio. Dentro c’erano gli atti notarili di sua nonna, una lettera ancora chiusa, che non aveva avuto l coraggio di leggere, e la chiave della villa di Londra, di sua nonna. Casa che la donna, aveva lasciato in eredità alla sua unica nipote.  Prese il mantello nell’anticamera e si smaterializzò, senza lasciare notizie al marito ne a nessuno, su dove si fosse diretta.

 

Intanto Blaise guardava estasiato la donna che gli dormiva accanto. Era stranissimo. Aveva conosciuto Catherine solo qualche settimana prima. Ma da subito l’aveva amata. Era una donna strana e affascinante al tempo stesso. Aveva l’impressione che non fosse solo quello che mostrava di essere. Ma poi la guardava mentre accudiva suo figlio, o mentre premurosa gli preparava il pranzo, e allora dubitava di se stesso, sentendosi un verme nel pensare quelle cose. La donna non viveva più nella sua dependance, aveva trovato un appartamentino nei pressi di Trafalgar Square. Era  un appartamento datato, appartenuto ad un vecchio mago, che glielo aveva affittato ad una cifra modica, perché quella donna gli ricordava la sua bambina. Era un bel posto quello per far crescere Christopher e poi non era lontano da casa sua, così avrebbe potuto vederla sempre. La donna schiuse i suoi occhi blu e profondi.

-        Buongiorno signorina.. – disse Blaise.

-        Buongiorno a lei… - poi si tirò su a sedere. Le sue spalle nude e candide in contrasto con i capelli scuri lo mandavano in visibilio. La donna si voltò verso Blaise imbambolato a guardarla. – qualcosa non va?

-        Sei bellissima. – disse lui. Lei avvicinò a lui le sue labbra e sussurrò…

-        Lo sei anche tu. – poi si alzò e si avvolse nella vestaglia nera di lui.  

-        E ora dove vai? – chiese Blaise ancora nudo nel letto.

-        Devo andare ad un colloquio. Posso lasciarti Chris? Temo dorma ancora. – spiegò la donna.

-        Si certo. Lascialo pure qui.

-        Ti ringrazio Blaise, sono stata davvero fortunata ad incontrarti. – disse la donna baciandolo.

-        Lo sono stato anche io… trovandoti e trovando il piccolo Chris. – disse lui.

-        Blaise… Chris non ha mai avuto un padre. Ne io un uomo… è tutto così strano.

-        Credimi è strano anche per me… ma non abbiamo fretta… vediamo come andranno le cose.

-        D’ accordo Blaise… - disse la donna baciandolo.

Finì di vestirsi e uscì… in fretta raggiunse un vicolo buio e da li si smaterializzò.

Intanto a casa Potter …

-        Harry come ti senti? – chiese Ginny appena sveglia al marito.

-        Bene amore… - disse Harry , che era disotto in salotto a cercare di ricordare il giorno precedente.– rispiegami cosa è successo ieri.

-        Eri sotto incantesimo, e Emily t’ha ordinato di bere del veleno. E io non so esattamente, Ron non sapeva, è stato un caso che fosse li e che avesse un Bezoar, sei vivo per miracolo Harry. – spiego Ginny carezzandolo.  

-        E Draco? Lui come sta? – chiese Harry. – era con me anche lui no?

-        Si ha detto Ron che sei andato a prenderlo. E lui non lo avevo mai visto tanto  sconvolto… era un fascio di nervi Harry. – continuò la rossa.

-        Merlino, sono stato infinocchiato come un pivellino. Devo andare a parlare con Draco. – disse il moro alzandosi.

-        Si, sarà meglio. Ma amore… tieni bassi i toni… ieri sera ha litigato con Hermione, e anche lei era perplessa.

-        Va bene amore… non ho intenzione di litigare. – disse Harry a mo’ di scuse.

-        No Harry, non era quello che intendevo. È che… insomma è un momentaccio per Draco, e lui non lo regge bene. – spiego Ginny, la quale ne aveva parlato con Hermione, in una delle tante confidenze fra amiche che erano solite scambiarsi.

-        Si certo… non voglio che gli capiti nulla. – disse Harry, poi baciò sua moglie, e infilato il cappotto uscì.

 

Quando Draco aprì gli occhi quella mattina, si sentì terribilmente stanco. Era come se non avesse dormito affatto. Gli fu di conforto però vedere la manina di Sylvie, posata sulla sua pancia. Era un angelo quella bambina. Draco questo lo sapeva. Guardandola un brivido lungo la schiena lo scosse. Quella pazza era in libertà, e la minaccia era chiara. Avrebbe fatto fuori tutti i suoi cari, e anche la sua preziosa bambolina. Un senso d’ansia gli attanagliò le viscere. Voleva scordare tutto. Voleva che tutto finisse.  Si alzò in piedi… e corse in bagno.

Hermione si era materializzata davanti al piccolo cancello in ferro battuto, arrugginito. Era poco più di un anno che sua nonna era defunta. Ma la casa da quel momento non era più stata toccata da alcuno. Il giardino che la nonna teneva curatissimo, ora era una piccola giungla domestica, dove le rose erano diventati rovi più alti della stessa ragazza. Hermione scavalcò il cancelletto, come faceva di consueto da ragazzina. Arrivata davanti alla porta d’entrata pronunciò mentalmente “Alohomora” . Immediatamente  la serratura scattò e la porta si aprì cigolando. Hermione varcò la soglia esitante.

Era tutto come allora. I mobili seppur coperti con dei grandi teli bianchi, avevano mantenuto la stessa posizione. Hermione li trasse via di colpo tutti insieme con un rapido movimento di polso.

Il piccolo e accogliente salotto, ora si apriva davanti a lei come era sempre stato. Hermione trattenne il pianto quando vide, ancora poggiata sulla poltrona la mantella di lana che la nonna, non aveva avuto il tempo di finire.

Si avvicinò  alla mensola sopra al camino, c’erano tante foto… sue e di suo padre da bambino. La nonna aveva sempre detto che l’amava più di suo figlio. perché tu sei una bambina specialeallora nonna tu lo sapevi…” pensò Hermione mentre stringeva tra le mani una sua fotografia. Era molto più giovane allora, ed era una gran bella donna.

 Un mare di ricordi s’affollarono nella sua mente. C’era cresciuta in quella casa. Non sapeva esattamente quale fosse la ragione per cui si era precipitata li. Ma un senso di pace la colse.

Passò diverse ore li dentro a guardarsi attorno, e a parlare con sua nonna come faceva un tempo. Anche se la donna non le avrebbe più risposto, era un sollievo per lei sentire che li avrebbe potuto ritrovarla.

La donna dai capelli corvini entrò di colpo nella cella.

-        Emily in piedi. – disse con fermezza strattonando la donna bionda rannicchiata in un angolo. – alzati Custode dei miei stivali… è giunta la tua ora. – disse portandola fuori dalla cella tirandosela dietro con una presa sui suoi lunghi capelli.

Scaraventò la donna su un tavolo, dal quale dal nulla nacquero rami di rosa spinosa che le immobilizzarono gli arti. Le spine della pianta irrorate di una sostanza tossica, penetrarono nella tenera carne della donna.  La quale sentì come non mai la fine avvicinarsi.  La tossina che lentamente penetrava nel sangue la stava paralizzando. In quella situazione estrema, l’unica cosa che riuscì a fare, fu inviare un messaggio telepatico alla creatura che aveva scelto come sua erede.

Sylvie scattò seduta sul letto, e iniziò ad urlare. Draco che era in bagno intento a scegliere delle pillole, credendo che le stessero facendo del male, si fiondò in camera della piccola.

-        Sylvie che succede? – chiese Draco terrorizzato, non era da sua figlia gridare in quella maniera. – amore dove hai male? – la piccola si teneva la testa. Iniziò a piangere e a singhiozzare. Draco la strinse forte a se. Per la seconda volta nell’arco di poche ore. Il giovane Malfoy, si sentì inutile e impotente davanti alla sofferenza di un suo caro.

-        Sylvie sta tranquilla papà è qui. – disse continuando a cullarla… in quel momento suonò il campanello. Draco con la piccola urlante in braccio, corse giù per le scale e aprì la porta.

La scena che Harry si trovò davanti meritava una sola domanda.

-        Draco che succede? – chiese allora il moro.

-        Non lo so, ero in bagno lei dormiva, e ha iniziato ad urlare… io non…. “ sei inutile Draco!”  .-  disse il biondo agitato.

-        Sta calmo Draco… - disse Harry prendendogli Sylvie dalle braccia.  – vediamo cos’ha. – quando Harry prese in braccio la bambina, la voce cessò d’urlare nella testa della piccola. Sylvie si calmò mentre calde lacrime le sgorgavano dagli occhi.

-        Furfantella che è successo? – chiese Draco alla piccola.

-        Una donna papà… zio…. vuole ammazzarla… - le parole della piccola erano confuse, loro non sapevano e non capivano.

-        Chi è la donna Sylvie? – chiese Harry.

-        Non lo so… è bionda… è debole… papàà… morirà? - chiese allarmata e terrorizzata la piccola.

-        No amore no… ci pensa papà. – disse il biondo… “ sei inutile Malfoy

-        Principessa sai dirmi dove era quella donna? – chiese Harry che teneva ancora la piccola in braccio…

-        Legata a un tavolo… faceva male… tanto male. – disse mentre gli occhi di nuovo le si riempivano di lacrime.

-        Su calmati ora… resta con papà… chiamo lo zio Ron. –  disse Harry stringendola, più per farsi sentire da Draco, che non per la bambina.

Draco riprese fra le braccia la sua piccola, e riprese a cullarla…

-        papà quella donna sta tanto male.  – disse la piccola impaurita.

-        Sta tranquilla furfantella, ci pensiamo noi. Tu sei stata bravissima. – disse il biondo baciandola sulla fronte. “ Tu sei inutile Malfoy”.

Ron e Luna arrivarono immediatamente a casa di Draco. La giovane donna, prese la bambina addormentata e la rimise nel suo lettino. Poi scese di sotto per vedere come andavano le cose.

-        dorme? – chiese Draco appena Luna fu scesa.

-        Si Draco dorme… - disse la bionda. – ora sta tranquillo, e prendi fiato anche tu…

 

Allora Draco si lasciò andare sul divano. Mentre Ron e Harry andavano al ministero per contattare gli altri auror e scoprire qualcosa.

 

Salve ragazzuoli

Finito un altro capitolo! Anche stasera pubblico tardi… in realtà speravo di farlo entro la mezzanotte, così che la data di pubblicazione fosse 11-1-11… ma niente, non ce l’ho fatta!

(sono fissata con un mare  di sciocchezze!)

Volevo ringraziare tutte le ragazze che hanno recensito, e tutti i lettori.

Spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento… in ogni caso, anche le critiche sono ben accette… quindi a voi libero sfogo…

Vi auguro buona notte data l’ora^^…

A presto

Perfidia

 

   
 
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