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Autore: Simphony    12/01/2011    5 recensioni
[Storia classificata 4a al "Flash&Quotes Contest" indetto da vogue sul forum di EFP] Inferno, Morte, Umiliazione e Tortura. Le parole chiave dell'infanzia di Tom Marvolo Riddle, meglio conosciuto come Voldemort.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tom Riddle/Voldermort
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Nick autore: Simphony
Titolo: Vita
Personaggio assegnato: Voldemort
Eventuali altri personaggi: /
Rating: Giallo
Genere: Introspettivo
Avvertimenti: Flash fic (500 parole)
Citazione scelta:
L'umanità teme da sempre quello che non riesce a capire (X-Men - Magneto)
Introduzione: Inferno, Morte, Umiliazione e Tortura. Le parole chiave dell'infanzia di Tom Marvolo Riddle, meglio conosciuto come Voldemort.
NdA: Non ho mai scritto su questo personaggio. Non ho mai avuto il coraggio, diciamo così, di fare una reale introspezione sul più grande cattivo mai conosciuto nella Storia del Mondo Magico (xD). Diciamo che spesso la sua psicologia mi sembrava talmente intricata e complessa, che pensavo non sarei mai riuscita a scrivere qualcosa di sensato su Voldemort.
Non che quello che segue sia sensato, troppa presunzione. Ma spero almeno di aver azzeccato qualcosa su di lui.
Spero vi piaccia.



*°*
Vita
*°*

La vita all'orfanotrofio era terribile.
Poteva essere paragonato all'inferno, forse.

La vita all'orfanotrofio scorreva sciatta e piatta.
Poteva essere paragonata alla morte, forse.

La vita all'orfanotrofio significava dover frequentare altri bambini.
Potevano essere paragonati ad una tortura, forse.

La vita all'orfanotrofio significava una sconfitta.
Poteva essere paragonata all'umiliazione, forse.

Tom Marvolo Riddle sapeva di essere destinato ad altro. A qualcosa che avrebbe fatto passare a tutti coloro che lo circondavano tutto ciò che lui aveva passato.

L'arrivo di Silente gli aveva dato la risposta.
Era tutto vero. C'era una spiegazione a tutto. Del suo poter parlare con i serpenti, della rabbia che cresceva dentro di sé, del disgusto che istintivamente provava guardando le persone che aveva intorno.

Lui era diverso. Era un mago.
E avrebbe potuto fare di tutto.

*°*

La vita ad Hogwarts era stata più istruttiva di quello che avrebbe mai pensato.
Aveva scoperto che cosa poteva realmente fare, che cosa aveva il destino in serbo per lui.

Era stato uno dei migliori studenti, un dei migliori diplomanti, uno dei migliori maghi.

Aveva capito che cosa avrebbe fatto, quanto dolore avrebbe inflitto a coloro che avevano osato ingannare sua madre, una purosangue, infangata da un ignobile babbano.

Avrebbe fatto di tutto.

*°*

Tom Marvolo Riddle aveva cercato più volte di ottenere la cattedra di Difesa delle Arti Oscure, voleva educare e plasmare le giovani mente di maghi purosangue ai propri ideali.

Voleva il potere, voleva il controllo, voleva che nessuno privo di poteri magici o con genitori misti potesse ancora mettere un solo passo dentro Hogwarts o nel mondo magico.

Silente era sempre stato irremovibile.

Sapeva che cosa voleva fare. Sapeva che gli passava per la mente. Sapeva che stava cercando di sabotarlo.

Ma non avrebbe ceduto.
No, non lo aveva fatto.

Aveva fatto veramente di tutto.

Fino all'ultimo incontro con il suo Preside, con colui che era andato a strapparlo dalla vita dell'orfanotrofio.

« Molti maghi si chiedono il perché del tuo odio verso i Babbani. Pensavo che Hogwarts ti avrebbe cambiato. Così non è stato. »

Silente aveva esordito così dopo che gli aveva rifiuto la cattedra per l'ennesima volta.

« L'umanità teme sempre ciò che non riesce a capire. » un lieve sorriso gelido incrinò le labbra piatte del giovane mago « Sono destinato a cose più importanti. E un giorno, ti pentirai di non avermi ascoltato »

Tom non aggiunse altro. Gli diede le spalle.

E da quel giorno, il mondo conobbe la crudeltà di un nuovo mago.

Voldemort.

*°*

In punto di morte, Silente ricordò quello scambio di battute.
Sì. Se ne era pentito nel corso degli anni.

Se avesse avuto più prontezza, se l'avesse ucciso senza farsi prendere dai sensi di colpa, forse molto persone non sarebbero morte e un ragazzino non avrebbe dovuto crescere così in fretta.

Il mondo come lo conosceva ormai era in crisi.

Voldemort l'aveva detto. Tutti lo avrebbero temuto.

Tom Marvolo Riddle, aveva vinto.

Forse per poco. Ma intanto, aveva il mondo ai propri piedi.

Voldemort regnava.

Fine
   
 
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