Buonasera!
Ecco il nuovo capitolo, sperando di non avervi fatto attendere troppo!
E' l'ultimo capitolo completo che ho scritto anni fa, per cui da questo
momento in poi mi toccherà faticare molto di più,
ma spero i risultati saranno migliori visto che sono cresciuta e -
spero - maturata in questo periodo. In questo capitolo vediamo
finalmente una bella svolta positiva, ma l'amaro è sempre
dietro l'angolo... Non dico di più!
Ah! Ho cambiato font perchè nell'ultimo periodo ho iniziato
a scrivere con questo... voi che ne pensate? Meglio questo o quello che
usavo prima?
Grazie a tutti coloro che hanno solo letto o recensito gli scorsi
capitoli,
un bacio,
AMORE AI FORNELLI
Sesto capitolo
I
primi raggi di sole fanno capolino nell'appartamento di Francesco,
svegliandolo. "Sono le sei" nota il ragazzo aprendo
pigramente gli occhi e gettando un'occhiata all'orologio appeso al
muro. Si alza a sedere cercando Max con lo sguardo, ma a quanto pare
non è più a letto e nemmeno nella stanza da
parecchio, perchè le
lenzuola accanto a lui sono gelate.
Sbadigliando
scende dal letto e si dirige verso il bagno, dando nel frattempo
un'occhiata alle altre stanze della casa – salotto e cucina
–
senza esito. Aperta la porta, un sottile mugolio attira la sua
attenzione: seduto nel piccolo vano doccia c'è Max
accucciato, nudo,
che piange a capo chino. Resta come paralizzato ad osservarlo, senza
trovare il coraggio di muoversi, chiedendosi se per l'ennesima volta
si sia pentito di aver passato la notte con lui, incerto se la sua
presenza in quel momento intimo sia un bene o un male. Dopo qualche
istante Max solleva il viso, facendogli vedere gli occhi verdi gonfi
di lacrime, attorniati da matita nera sbavata, immensamente tristi,
anche se una strana luce brilla in loro, in profondità.
Franz sa che
vorrebbe parlare, ma anche che è incerto e tentenna: lo vede
muoversi come per cominciare un discorso più di una volta, e
poi
mordersi le rosse mentre le lacrime riniziano a scorrergli copiose
sul viso. E lui aspetta, con il cuore che gli batte all'impazzata nel
petto, tentando di restire all'irresistibile tentazione di chinarsi
ed abbracciarlo forte, fortissimo.
-
Non ce la faccio più – confessa di botto Max,
senza avere il
coraggio di guardarlo negli occhi. Poi continua singhiozzando: -
Stamattina mi sono svegliato fra le tue braccia e stavo così
bene...
però poi mi sono ricordato di Jessica e tutto è
crollato come un
castello di carte, miseramente... aiutami, ti supplico! Io,... io non
ce la faccio più, Franz! -. Il biondo cade in ginocchio
lasciandosi
alle spalle ogni timore e lo abbraccia, lo stringe, lo stritola per
fargli sentire la sua presenza, per fargli capire che lui è
lì per
lui, mentre Max si abbandona nel tepore di quelle braccia che tante
volte l'hanno stretto. Le braccia di Franz: Franz con cui ha fatto
l'amore il giorno stesso che l'ha conosciuto, Franz che tante volte
l'ha consolato, Franz che lo ha spronato a non perdersi d'animo, ma
che l'ha anche sgridato tutte le volte che ha fatto delle cazzate
plateali... tutto nella su vita, compreso l'assurdo azzurro con cui
ha tinto i suoi capelli per una stupida battuta, sa di Franz ed ormai
ha realizzato che non sopporterebbe di perderlo, come potrebbe
accadere se continuerà ad esitare, perchè ne
andrebbe della sua
stessa vita.
Accucciato
anche lui per terra, con le ginocchia premute contro la fredda
ceramica bianca, Franz piange a sua volta, di gioia: non avrebbe mai
creduto che un giorno Max avrebbe trovato il coraggio di pronunciare
certe parole, che per il momento sono solo – per l'appunto
–
parole e non fatti, però ora sa per certo che le cose
potranno
cambiare col tempo. - Ti aiuterò io, te lo prometto
– gli sussurra
nell'orecchio. Poi prende un grande asciugamano di spugna bianca e
glielo mette addosso, frizionando leggermente la pelle ancora umida.
Lo prende per mano come un bambino e lo guida in camera, dove lo fa
sedere sul letto e gli passa lei mani nei capelli turchini prima di
lanciarsi alla ricerca dei loro vestiti. Sospira di sollievo sentendo
finalmente le deboli risate che l'altro si fa di lui quando sente le
sue imprecazioni per aver tirato una testata sotto al letto
dedicandosi alla ricerca di un calzino. Ci dev'essere sopra una
qualche maledizione dei produttori di biancheria, ne è
sicuro:
altrimenti non saprebbe proprio come spiegare il numero di calze che
riesce a perdere ogni mese fra casa e palestra.
Finalmente,
dopo una rapida colazione a base di spremuta di arance e una manciata
di biscotti al cacao, si chiudono la porta di casa alle spalle. Max
fruga nelle tasche della giacca alla ricerca del cellulare: Jessica
sarà sicuramente infuriata perchè non ha avvisato
che non sarebbe
tornato a casa per la notte. Tuttavia, se vorrà finalmente
trovare
il coraggio di vivere serenamente la sua relazione con Franz,
dovrà
trovare la forza per parlarle chiaramente, senza paura... anche se
Jess arrabbiata assomiglia molto ad un'elefantessa imbizzarita,
realizza mentre un brivido gli scorre lungo la schiena.
Appena
accende l'aggeggino elettronico compaiono una decina di chiamate ed
altrettanti messaggi che gli dicono di chiamarla subito: decisamente
la situazione sembra essere peggiore di quello che aveva immaginato.
Anche se... per quanto sia gelosa, a meno che non sia successo
qualcosa di grave non l'avrebbe mai cercato in maniera tanto
insistente. Da un'occhiata all'ora: mancano ancora una decina di
minuti alle sette, e se si sbriga per andare a casa e poi va al
lavoro con la moto, dovrebbe riuscire a non arrivare troppo in
ritardo.
-
Senti, Franz... io vado da Jess per sentire che le serve, ok? Ci
vediamo dopo! - dice, per poi prendergli il viso fra le mani e
baciarlo teneramente sulle labbra, per poi correre via. Franz rimane
impalato come uno stoccafisso, adorabilmente rosso in viso,
finchè
non lo vede scomparire in lontananza. Sospirando si incammina verso
Il Faro: prova l'impulso incontenibile di ridere
dalla gioia,
come un ragazzino alla sua prima cotta. Anzi, da chè si
ricordi non
si è mai comportato così, tentando di comportarsi
sempre in maniera
seria ed educata... forse, in questa chiara mattina di novembre
può
dare finalmente inizio ad una nuova vita, assieme a Massimiiliano.
Gli sono sempre piaciuti gli inizi e il fatto che sia il primo del
mese conferisce una certa solennità all'evento, che non
guasta.
Cammina lento, perso nelle sue riflessioni felici, Francesco, ignaro
delle aspre parole che volano in un appartamento poco distante e che
se potesse sentire gli lacerebbero il cuore. Anche se questo
accadrà
tra poco ugualmente, ma lui ancora non lo sa e continua a
fantasticare e a vedere ogni cosa illuminata da una luce leggermente
rosata e speciale, come speciale è Max per lui.
Grazie d'aver letto,
Allegra