Imprinting…
Cap. 20
Il risveglio
Melanie
Quando
apro gli occhi sento la testa girare come una trottola. Mi brucia lo stomaco e
non capisco bene dove mi trovo. Non mi sembra la mia stanza ma quella dei miei
genitori. Mi strofino gli occhi con i dorsi delle mani ma non vedo ancora
perfettamente, è tutto appannato mi sembra d’aver dormito per giorni. Sono
totalmente intontita.
Provo
a sedermi ma la testa mi gira sempre di più. Mi alzo barcollando e vado in
bagno, mi serve una bella doccia. Mi guardo allo specchio e non credo ai miei
occhi, i capelli sembrano impazziti, tutti arruffati e gli occhi sono macchiati
dal trucco sbavato. Il rossetto rosso che avevo ieri sera è sbavato sulla mia
guancia e ho occhiaie profonde. Mi pettino i capelli e li lego con un elastico.
Apro il rubinetto e mi lavo energicamente il viso. Sento in bocca amaro, che
fastidio. Mi lavo anche i denti, sfrego talmente tanto che mi ferisco la
gengiva e sputo un po’ di sangue. Voglio lavar via il sapore d’alcool.
Improvvisamente
mi tornano dei flash, non sembra vero ma un sogno.
Jacob è tornato…
Penso
in continuazione. No, mi sto sbagliando. Ho bevuto troppo alla festa di
capodanno, erano tutte allucinazioni.
Non
so quanto tempo resto immobile appoggiata al lavandino senza guardare qualcosa
in particolare.
M’accorgo
dopo pochi minuti d’indossare solo il mio completino intimo rosso. Il mio
vestito dov’è finito? E perché ho dormito nel letto dei miei genitori?
Ad
un tratto ricordo la sera, mi vedo in braccio a Jake e mi sento mentre gli
chiedo di rimanere. Mi giro lentamente, la porta del bagno è aperta ma c’è solo
il muro del corridoio, devo percorrerlo per raggiungere la camera. Resto in
ascolto ma non sento alcun suono.
Comincio
a fare un passo dopo l’altro ma sono totalmente rallentata. Non so perché mi
sento così. Eppure mi ricordo che ieri sera ci siamo baciati, io l’ho baciato.
No, era un sogno … almeno credo.
Vedo
la porta bianca ma qualcosa mi dice di non andare, che resterò delusa perché
oltre quella soglia non c’è il mio Jacob.
Appoggio
la mano sulla maniglia ma mi manca il coraggio. Faccio due lunghi sospiri poi
deglutisco, trattengo il respiro e finalmente apro la porta.
Jacob
Non
ho voglia d’alzarmi, aspetto che sia lei a trovarmi nel letto. Sento l’acqua
scorrere in bagno, improvvisamente è tutto silenzio. Che starà facendo di là?
Non s’è nemmeno accorta che ero accanto a lei stamattina. Eppure il calore del
mio corpo deve averlo sentito. Chissà se si ricorda tutto alla perfezione o ha
dei vuoti per colpa dell’alcool …
Da
quando sono diventato così paranoico? Perché continuo a farmi tutte queste
domande? Sospiro e poi mi blocco quando sento i suoi passi verso la porta. Poi
di nuovo silenzio.
Sto
fermo, immobile come una statua. Aspetto che apra ma non succede nulla, comincio
a preoccuparmi seriamente.
Dai
angelo mio, apri la porta. Vedrai che non ti sei immaginata tutto, io sono qui,
ti sto aspettando.
Finalmente
la porta di spalanca e lei è immobile come me con la mano ancora sulla maniglia.
So
che è un momento delicato ma non posso fare altro che pensare che è bellissima
in completo intimo rosso, le sta benissimo e la sua carnagione chiara sta
davvero bene con questo colore. I capelli li ha legati ma alcune ciocche le
sono sfuggite e le ricadono sul viso. Ha una espressione indecifrabile mentre
mi fissa immobile.
Sei tu? Sei tornato?
Le
rispondo ancora fermo sul letto coperto solo a metà dal lenzuolo.
Si … non ti ricordi di ieri sera?
Sta
immobile e non s’avvicina ma nemmeno s’allontana. La mano stringe forte la
maniglia della porta. Chissà a cosa pensa …
Si, mi ricordo … vagamente … ma m’ero
convinta fosse tutta un’allucinazione o qualcosa del genere …
Le
sorrido un po’ divertito.
Melanie non ti sei immaginata niente
… è stato tutto vero, compresa la sbornia.
Rido
e lei sorride debolmente. Sembra un po’ shoccata e non so come comportarmi.
Penso solo che la voglio abbracciare e stringere e amare.
Allargo
le braccia per convincerla a venire da me.
Jake … il mio Jake …
Delle
lacrime le escono e percorrono il suo viso perfetto, quanto vorrei essere una
di quelle gocce ma allo stesso tempo vorrei che non piangesse.
Faccio
per sollevarmi ma lei fa segno di no con la testa e mi fissa con quei suoi
occhi azzurro cielo.
Cammina
verso di me e si getta praticamente fra le mie braccia piangendo ma quando le
bacio la fronte sorride.
Non ti lascerò mai più amore mio!
Continua
a sorridere mentre mi bacia tutto il volto e mi stringe al suo petto. Sorrido
felice, finalmente ho quel che voglio, ho lei. Nient’altro conta a questo mondo
e questo momento è idilliaco che nessuno potrebbe rovinarlo.
Improvvisamente
rapisce le mie labbra e sembra intenzionata a non lasciarle andare. L’accarezzo
dappertutto e non posso nascondere la mia eccitazione, erano tre mesi che non
la stringevo a me così. So che lei prova le mie stesse sensazioni.
Lentamente
faccio sfilare l’elastico e libero i suoi capelli folti e morbidi. Immergo le
mie mani grandi nella sua chioma e l’attiro ancora più a me. La sua lingua è
calda e sa di menta, non come stanotte che sapeva di whisky.
Melanie
lancia le coperte in terra, ha caldo e suda proprio come me. Mi ritrovo
coricato con lei a cavalcioni mentre mi bacia con impeto e non so esattamente
come fare. Tre mesi di lontananza sono tanti, tantissimi e io non so come fare
per contenere tutte le mie emozioni.
Interrompe
per un attimo i baci e mentre mi fissa con quei suoi occhi di ghiaccio si porta
le mani dietro la schiena. Ecco che sorride maliziosa mentre si sfila il
reggiseno e mostra i suoi seni morbidi e perfetti. Le mie mani fanno più presa
sulle sue cosce, faccio quasi fatica a controllare tutta la mia voglia di lei.
Eccola
splendida ed implacabile mentre si china su di me un’altra volta e mi bacia con
più impeto di prima. Prende le mie mani e le posiziona sui suoi glutei. Dalla
bocca mi esce un breve ringhio, sono troppo eccitato e lei lo capisce. Sorride
e ad un soffio dalle mie labbra sussurra sensuale come poche.
Jacob … sono tua … puoi fare di me
ciò che vuoi …
Non
resisto e questa volta sono io a rapire le sue labbra.
Ribalto
la posizione e le apro le gambe per potermi adagiare su di lei. Non avevo mai
notato quanto cambiano i suoi occhi mentre si lascia andare, diventano più
feroci. Ha gli occhi di una pantera ma so benissimo che in realtà è docile come
una gattina.
Le
bacio il collo e poi passo lentamente ai suoi seni. Lei geme di piacere e mi
tira leggermente i capelli. Comincia a baciarmi una mano e resto fermo a
guardarla, è bellissima. Improvvisamente succhia un mio dito con una
espressione sexy e meravigliosa.
Non
riusciamo più a resistere, le sfilo le mutandine di pizzo rosso e lei mi sfila
i boxer con decisione.
Entro
dentro di lei quasi immediatamente mentre mi perdo nei suoi occhi e lei si
perde nei miei. Mi muovo piano e le accarezzo il viso, voglio far durare il più
possibile questo momento. La guardo mentre chiude gli occhi e si lascia andare
al piacere che ci stiamo donando entrambi.
È
passato quasi tutto il mattino, deve essere mezzogiorno. Fuori cade leggera la
neve e sento nell’aria qualcosa di brutto, probabilmente una tempesta. Melanie
si muove sul mio petto mentre dorme, sembra sorridere nel sonno. Provo una
strana sensazione di completezza mentre
la stringo a me.
Non
posso credere d’aver abbandonato tutto questo, d’averla lasciata sola per tre
mesi. Sono stato tremendamente stupido a non rivelarle il mio segreto, lei lo aveva
già capito. Bastava poco … molto poco.
So
per certo che staremo insieme per sempre non ha senso nasconderle tutto.
Si
muove leggermente mentre mi stringe un po’ più forte. La osservo estasiato, le
sue labbra rosee a cuore sono socchiuse e il suo respiro è lento e rilassato. I
suoi lunghi capelli biondi cadono su di me morbidi e profumati. Sembra una
principessa, una di quelle che da bambino immaginavo di salvare nel bosco dal
drago cattivo. Sorrido al solo pensiero e la stringo a me. È come se volessi
farla entrare dentro di me per essere una cosa sola, così da non potermi più
separare da lei. Nel sonno Melanie sorride, mi sembra felice. Sapere che sono
io a farle provare questa sensazione mi fa sentire bene ma so pure che posso
ferirla più di qualsiasi altra persona a questo mondo, come ho già fatto per
tre mesi. Questo pensiero mi fa svanire il sorriso che poco prima era sul mio
viso.
Quanto
vorrei tornare indietro nel tempo e decidere di rimanere, di spiegarle tutto,
di non fuggire così da codardo. Vorrei tornare indietro per non farla soffrire.
Penso ai tre mesi trascorsi in forma di lupo, mi sentivo così libero e
selvaggio ma anche tremendamente triste e solo. Lei era sempre nei miei
pensieri anche se non avevo quasi niente che potesse ricordarmi del mio amore,
eppure non l’ho mai scordata anzi ogni giorno che passava la sentivo battere
forte dentro me.
I
suoi occhi azzurri mi fanno tornare alla realtà ed il suo sorriso radioso mi
contagia.
Come eri serio … a che pensavi?
Vorrei
dirle tutto, di quanto sono stato male e di quanto lei è importante per me ma
il suo sorriso mi fa cambiare idea. Non voglio rovinare questo momento.
A niente … Non ha più importanza
amore. Non ha più importanza …
Lo
ripeto quasi per convincere me stesso che davvero quei tre mesi di lontananza
non sono stati importanti per noi. Guardandola capisco che anche lei la pensa
come me.
Si
stringe sul mio petto e mi sembra quasi una bambina. Contraccambio l’abbraccio
e respiro il profumo dei suoi capelli.
Improvvisamente
si solleva e si mette seduta, si stacca da me. Ha le gambe piegate e s’appoggia
alle ginocchia sorridendo mentre mi guarda. La sua lunga chioma le ricade sulla
schiena e sulle braccia, coprendole anche il seno.
Allora che cosa facciamo oggi?
Sto
quasi per risponderle quando il mio stomaco comincia a brontolare
rumorosamente. Prima mi fissa immobile con una espressione stupita poi scoppia
a ridere e m’abbraccia forte. Contagia anche me con il suo entusiasmo e la sua
euforia.
Bene, per prima cosa sfamiamo te poi
decidiamo ok?
Le
sposto una ciocca di capelli dietro l’orecchio e l’attiro a me per baciarle
dolcemente le labbra.
Tutto quello che vuoi amore mio …
Sospiro
rassegnato al fatto che lei è unica per me e che non potrei più vivere senza. La
guardo ammirato mentre gioca con i miei capelli corti. È a pochi centimetri da
me riesco a sentire il suo respiro caldo e profumato di menta.
Mi perdo
in questo momento … non la lascerò mai più.
Ok … potete
uccidermi è da un’eternità che non scrivo ma non avevo ispirazione. Finita la
scuola ho cominciato subito a lavorare quindi il tempo è quello che è. Mi dispiace
tanto d’aver abbandonato un po’ le mie storie … avevo tante idee ma non avevo
mai tempo di scriverle.
Spero che
questo capitolo vi sia piaciuto totalmente romantico ^.^ come piacciono a me.
Beh alla
prossima cari lettori, perdonatemi ancora!
Ciao ciao!
da Ale