Anime & Manga > TSUBASA RESERVoir CHRoNiCLE / xxxHOLiC
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Autore: __Di    13/01/2011    8 recensioni
Fu come se per un momento tutto ciò che stava succedendo fosse stato cancellato, come se sotto di lui non ci fosse più il pavimento, come se le pareti girassero lì. I suoi pensieri cominciarono a rimbombargli in testa e all’improvviso si fermarono di colpo, per poi ricominciare a girare, un’altra volta, senza avere un senso compiuto o una logica. E si ritrovò a sfiorare appena quelle labbra con le sue, senza nemmeno rendersene conto.
Si staccò da Kurogane con una lievissima tachicardia e con il volto in fiamme, coprendosi la bocca con le dita e quasi non si accorse che quegli occhi vermigli lo stavano scrutando.
«Cos'era quello?» biascicò una voce assonnata e stupefatta.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Fay D. Flourite, Kurogane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Sei-Het land van herkmst
















Quando Fay aveva aperto la porta, Kurogane era tutto preso dai suoi pensieri tanto che trasalì appena nel vederlo nella stanza.
Aveva cercato di dirgli qualcosa magari opporsi al fatto che quel biondino idiota era pure disposto a prenderselo in spalla per portarlo in un posto più congruo al trasferimento, ma evitò di infierire. Sotto quella scorsa da burbero ninja integerrimo c’era sempre un ninja integerrimo, ma forse un po’ meno burbero, e in fondo conosceva fin troppo bene quel cretino lì, tanto che ormai sapeva quando non era proprio il caso di parlare.
Così era stato zitto anche quando Fay l’aveva sollevato lentamente, con un gesto studiato e misurato, come se uno con quelle braccine così magre potesse far male a uno grande e grosso come lui. Il ninja s'era tenuto per sé praticamente tutto anche il solito borbottio, ma mentre Fay lo sollevava lentamente per stringerlo di più a sé, non fece altro che guardarlo con la solita e collaudata espressione accigliata, come a dirgli di evitare simili sciocchezze, ma senza trovare nel pratico la forza di farlo.
Si lasciò avvolgere dalla magia, stupendosi della decisione dei gesti di quell'idiota, mica come quella volta a Celes, quando più che altro aveva visto rassegnazione e rabbia in quell'occhio azzurro. Ora più che altro sembrava davvero deciso a salvargli la vita.
La luce sprigionata da quell'incantesimo lo abbagliò per un momento e lo costrinse a chiudere gli occhi.

Fay si accorse che il trasferimento era andato a buon fine solo quando l'odore ributtante di riso lesso e verza al vapore gli rivoltò lo stomaco da cima a fondo.
Non aveva mai dubitato tanto dei suoi poteri, normalmente tendeva a dubitare di sé stesso più che dei suoi poteri, però ora, nello stato emotivo in cui si trovava, poteva tranquillamente dubitare di tutto.
Anche perché mica era tanto sicuro che quello fosse proprio il Giappone di Kurogane, era anche vero che da Sorata e Arashi c'era l'odore di verza e riso misti a shoga, quindi poteva anche tranquillamente essere un Giappone che non conoscevano.
«Siamo a Nihon.» biasicò Kurogane sospirando, mentre si riprendeva dal capogiro datogli dall’incantesimo.
«Suona come un'affermazione più che come una domanda.» asserì il mago. «Come fai ad esserne così certo?».
«Conosco il mio Giappone.» mugugnò Kurogane cercando un modo rapido e più o meno indolore di tirarsi in piedi.
«Mi permetti di aiutarti a camminare? Non dovresti affaticarti.» farfugliò il biondo.
Kurogane se lo guardò con fare interrogativo, per la prima volta, complice anche un po' la situazione in cui si trovava, non riuscì a capire cosa significasse l'espressione del compagno. Eppure lui ci riusciva sempre!
«Allora? Mi costringi ad usare le maniere forti?» sussurrò Fay senza muoversi di un millimetro.
«Siamo piuttosto risoluti, eh?» bofonchiò il ninja sospirando ancora. «Dovrei riuscire ad alzarmi».
«Guarda che ti ho già portato in braccio una volta.» gli fece notare.
Il Kurogane di tutti i giorni, quello scontroso, burbero e anche un po' troppo orgoglioso avrebbe avuto a che ridire in merito a tale affermazione, ma quello di quel giorno invece storse appena il naso. «Sei proprio un pazzo!» brontolò. «Io peserò tre o quattro volte il tuo peso, se non di più!» disse in maniera confusa. «E con quelle braccine lì potresti giusto portare in braccio la polpettina!».
«Su sta' buono, Kuro-pon!» sorrise il biondo carezzandogli i capelli piano. «Sono forte, eh! Che ti credi? E poi, cavoli, sono un mago».
L'orgoglio del giapponese dovette cedere di fronte a tanta ostinazione. Ma comunque, provò a tirarsi in piedi, con più che scarso successo.
Fay lo sollevò faticando leggermente, ma abbastanza da far sembrare che quella che lui si ostinava a chiamare colonna vertebrale —anche se in tutta franchezza sembrava un omino bidimensionale, tipo quelli dei disegni antichi— si fosse spezzata in due. «Non sei poi tanto pesante. In effetti ora indossi gli abiti di Clow...» mugugnò.
Tutte le volte in cui a Kurogane era capitato di dover tenere in braccio il mago non aveva fatto tanta fatica: era come portare un sacco pieno d'aria, ma le cose erano decisamente cambiate, del resto, non era lui a portare in braccio quell'idiota mingherlino, ma il contrario e probabilmente per il mago era come sollevare una montagna.

Sebbene le indicazioni di Kurogane fossero chiare e lampanti, si ritrovarono ad attraversare il padiglione di sudovest indisturbati, ma a quanto diceva il moro erano completamente fuori strada.
Certo, per Fay gli alloggi della principessa Tomoyo, potevano essere davvero ovunque, visto che ovviamente quel posto non era altro che un ingarbugliato crocevia di corridoi, legna e intrecci di drappi pregiati, quindi un luogo decisamente monotono dove era piuttosto facile perdersi, e seppure quell’altro obiettava e scalmanava, fondamentalmente il mago non sapeva proprio dove andare a cercare una dannata stanza che vagamente riconducesse un minimo alla famiglia reale.
Per cui Fay, che di certo non è che conoscesse il palazzo come chi ci abitava da sempre, continuò a camminare sotto un porticato che dava su un cortile all’apparenza simile a mille altri cortili, fatta eccezione per la miriade di manichini impagliati piantati a terra, misurando ogni passo, come se non potesse fare gambate più ampie.
«Quindi tu hai intenzione di crepare!» brontolò il ninja appena si rese conto che quel cortile era teatro degli allenamenti della guardia.
«Ti ho detto che non pesi così tanto.» ripeté quell'idiota.
«No, sarò io ad ammazzarti. Stai calpestando la mia dignità, mago cretino!» brontolò ancora il moro.
«Ma di che parli, Kuro-pon?» fece quell'altro ostentando un sorriso sornione.
«Qui c'è gente che conosco.» s'inalberò ancora di più, se avesse continuato così probabilmente sarebbe stato il veleno a levare le tende di sua spontanea volontà, tanto il suo sangue si stava inacidendo.
«Sei ferito, Kurogane, vuoi davvero che ti si riapra la ferita?» rispose Fay calmissimo.
«Ne va della mia dignità.» replicò il moro.
«Cerca di non fare movimenti bruschi e di appoggiarti a me.» sbuffò Fay decisamente troppo accondiscendente.
«Non preoccuparti, idiota.» mormorò Kurogane finalmente in piedi, liberando dal suo peso le braccia troppo magre del biondo. «Tsk!».

Evidentemente senza il peso decisamente eccessivo per le ossicine dell’idiota, malgrado Kurogane faticasse un po’ a camminare, impiegarono poco o niente ad abbandonare la zona.
Ma superato il cortile, Fay cominciò quasi subito a domandare anche se molto meno pedante di sempre, se il moro necessitasse di un qualche aiuto, ma come era piuttosto prevedibile, quell’altro gli ringhiò contro un no abbastanza secco e sgarbato. Di contro, il mago gli sorrise e si morse la lingua per tenere per sé quello che stava pensando.
Ben presto, però, ancor prima di quanto ci si potesse aspettare, le gambe cominciarono ad opporre la dovuta resistenza e Kurogane si ritrovò a boccheggiare, con le spalle contro il muro più vicino.
Quando Fay gli si fece accanto impallidì di botto, non che prima avesse questo gran colorito sano e salubre, ma ancora di più.
«Posso aiutarti?» domandò.
Il ninja si limitò a borbottare e poi gemette piano. «No».
Era ostinato, maledizione, davvero troppo, come se qualcuno dei suoi più-o-meno-compagni di battaglia, potesse dargli dell'incompetente o peggio del debole.
«Stai male non lo vedi?» ringhiò Fay, la sua voce parve ancora più acuta del normale e le parole raschiavano nella sua gola, impudenti. «Se non volevi venire qui, bastava dirlo! Cos'è? Forse pensavi che saremmo rimasti intrappolati da qualche parte, mh?» continuò. «Tu stai male. Stai male. Di certo non è che venendo qui le cose sarebbero andate meglio! Sarebbe stato bello fosse così, ma non è stato così. Ora, maledizione, fatti aiutare, o ti trascino in braccio fino al centro del cortile di prima e ti mollo lì in mezzo, hai capito?».
Ci vollero due minuti interi perché Fay ventilasse, aveva le guance rosse e avrebbe giurato che quel formicolio al petto fosse un principio d'infarto, inoltre stava pure per crollare. Non era mica da lui tutta questa risolutezza!
Kurogane, malgrado l'espressione torva e scura, ne fu piacevolmente sorpreso, ma prima ancora che potesse parlare, si ritrovò a guardare i motivi del doura1 della sua principessa.
«Principessa...» cominciò a dire il mago idiota, che finalmente era riuscito a trovare un colorito più naturale, una buona tonalità latte pallido.
«So già tutto.» sussurrò lei. «La principessa Sakura m'è venuta in sogno stanotte... E mi ha raccontato tutto».
«Pensavo avessi rinunciato ai tuoi poteri...» rammentò Fay.
«Si tratta di un sogno indotto dalla vostra principessa.» sorrise. «I sogni che faccio io sono solo fiorellini e uccellini, adatti per fare da base ai miei abiti...» annuì lei.
Vista la troppa complicità tra quei due, soprattutto perché minava la sanità mentale del povero Kurogane, questo grugnì un gemito profondo e graffiante per farli smettere, ma con scarso successo.
«Lui resterà qui.» spiegò brevemente Fay abbassando lo sguardo. «Lui resterà qui, e io cercherò una cura per lui».
La principessa sembrò sussultare un momento. «Oh, quindi parti da solo...».
«Pensavo che Sakura ti avesse spiegato tutto...» mugugnò il mago intendendo lo sguardo attonito e contrito della giovane: a quanto pareva c’era qualcosa che la turbava, ma decise di soprassedere.
«Sì, Sakura mi ha detto che avresti cercato un modo per aiutarlo, ma... Non pensavo che saresti andato da solo».
Kurogane spostò la schiena dal muro al quale era appoggiato e trascinò i piedi, tornando in una posizione quanto meno accettabile, curvo come al solito, ma almeno stava più o meno in piedi, e cercò di procedere verso un non ben specificato luogo lungo quel corridoio.
«Mi permetti di aiutarti Kuro-pon?» fece l’idiota proponendo un sorrisone strano.
Il moro ringhiò una qualche imprecazione e continuò a spingersi verso quella meta sconosciuta, strusciando la spalla ferita contro il muro e i piedi per terra.
Questo non fece altro che pungere nel vivo Fay. «Pensi di fare una figura migliore se ti trascini in giro come una bestia ferita?» sbraitò all’improvviso, restando due o tre passi dietro il moro che si sentì in dovere di girarsi verso quell'altro. «Dannazione, Kurogane! Credi davvero che qualcuno penserà che non sei un grande guerriero se ti lasci un po’ andare?! Questo ragionamento non mi sembra adatto a te, è una cosa più...» “da me”, avrebbe voluto aggiungerci il mago in preda alla seconda quasi-crisi isterica della giornata. «Tu sei forte, esasperare così questa situazione è pura follia!».
«Sta' zitto tu!» ringhiò a quel punto il ninja tornando sui suoi passi, vanificando l’impegno degli ultimi minuti.
«No. Vuoi proprio che ti dica ciò che penso, Kurogane?» gli domandò il mago curandosi ben poco del fatto che la faccia del moro, contorta in un’espressione poco amichevole, stava a meno di un pollice di distanza dalla sua.
«Oh, sentiamo cosa vuole dire il professor idiota!» grugnì ancora, soffiando con rabbia il fiato contro il naso del biondo.
Ma prima ancora che potesse parlare, Tomoyo che aveva continuato a fissare l'espressione decisamente adirata del giapponese, fermò questa manfrina, prima che sfociasse in tragedia.
«Kurogane!» squittì. «Preferiresti farti accompagnare in stanza da qualcuno della guardia imperiale?».
A quella specie di proposta indecente, che gli fece gelare il sangue nelle vene, Kurogane rispose con una specie di gemito.
«Io riesco a camminare, pezzo di deficiente!» ringhiò più adirato di prima, ci mancava solo che pure Tomoyo desse retta quello lì!
«Va bene.» annuì il biondino senza battere ciglio minimamente. «Tanto non mi avrai più tra i piedi d‘ora in poi, e una volta che ti avrò curato non mi vedrai nemmeno più, per cui permettimi di aiutarti ora».
Kurogane arricciò il naso a tali parole pronunciate con così tanta leggerezza. «Che cosa diavolo stai dicendo adesso?!».
«Niente di così immensamente importante. Ti posso aiutare? Prometto di non farti fare la figura del pappamolle, Kuro-pon!» pigolò il biondino sorridendo, passandogli una delle esili braccia attorno alla vita. «Ti appoggi solamente a me e se hai bisogno ti aiuto».
Tomoyo ignorò tranquillamente i cambiamenti d’umore di Fay e le imprecazioni grugnite da Kurogane e precedette quei due lungo il corridoio, come a mostrare loro il modo per raggiungere una stanza libera nella quale riposare.


Una volta che Kurogane fu finalmente libero da quell’idiota e da quegli stramaledetti abiti appiccicosi di Clow, la situazione sembrò essersi quietata.
Tomoyo aveva fatto accomodare il mago in un’altra stanza e ora si guardava il ninja con un’espressione strana.
«Beh, che vuoi?» brontolò il moro.
«Non ti pare di aver esagerato, prima?» domandò lei con un’espressione che Kurogane conosceva fin troppo bene, era la stessa che gli aveva fatto maledire il giorno in cui l’aveva conosciuta, quella con la quale l’aveva salutato spedendolo dalla strega.
«Lui è un maledetto idiota rompiscatole, e tu cerca di non dargli corda!» ringhiò.
«A me pare che lui voglia solo aiutarti.» rispose lei con un tono fastidiosamente monotono e calmo.
«Chi gliel'ha chiesto?» domandò seccato. «Piuttosto che vivere una lunga vita vorrei morire da guerriero».
«E magari non vorresti che la tua vita dipendesse da lui...» aggiunse lei abbassando la testa. «Forse la verità è che tu hai solo paura».
L'espressione di Kurogane si contorse in una smorfia d'orrore e disgusto. «Che stai dicendo?» sbraitò agitandosi.
«Yoo, sto solo cercando di farti capire che non puoi trattare così le persone che ti stanno intorno...» sussurrò lei con calma.
«Ma dico io! A te che diavolo te ne frega?!» ringhiò ancora.
«Va bene, lasciamo stare...» sorrise. «Noto con piacere che il tuo braccio è nuovo! È così luccicante!» mugugnò poi cercando di cambiare discorso, prendendogli l’ingombrante mano di latta.
«Questa è la seconda volta che lo cambio, quello che hanno portato qui s’è rotto quando abbiamo incontrato quell’uomo... L’altro era d’acciaio coperto di pelle. Inutile dire che il senso del tatto era dieci volte migliorato dal precedente, ma era fragilino anche quello... Questa è una versione aggiornata, sento poco o niente visto che non è coperto di pelle, ma almeno regge i miei movimenti2...» sospirò muovendo piano le dita. Dallo sguardo attonito della sua principessa capì che questa aveva un rospo in gola che non vedeva l'ora di essere libero. «Sciorina qualche perla di saggezza».
«No è che mi pare strano, eppure ti conosco da tanto tempo!» mugugnò come soprappensiero. «Tu sei stato in grado di rinunciare a un braccio per salvare Fay e non provi nemmeno a trattarlo un po' meglio? Hai per caso paura di perdere la scorza da duro, Yoo?».
«Ma che rottura, principessa!» brontolò con un gemito cercando un modo di girarsi su un fianco.
«Non vuoi rispondere?» sogghignò lei, evidentemente —almeno secondo Kurogane— provava un vero e proprio gusto sadico a punzecchiarlo così.
«No.» sibilò lui.
Lei ridacchiò piano. «E se ti ordinassi di rispondermi, Yoo?».
«Ngh!» s’inceppò lui. «Ho sonno».
Tomoyo sospirò e si alzò stancamente. «Uh, va bene, diciamo che ti lascio riposare. Se ti senti poco bene, chiamami io sono qui fuori. Anche solo perché vuoi un altro cuscino, hai capito?».
«Ho capito, ho capito! Cominci a diventare anche più pedante di quell'idiota!» si lamentò biascicando piano poco prima di crollare mezzo addormentato in puro stile Sakura.
Anche se tutto sommato non si era mai lamentato di un letto, men che meno di un futon, visto e considerato che ci aveva dormito fin da piccolo, quel dannato letto gli sembrava scomodo e gli parve di non riuscire a prendere sonno. L’ultima immagine che aveva stampata in testa, come un tatuaggio sulla pelle, era di quando quel mago idiota l’aveva tenuto tra le braccia, con la schiena rialzata, nel regno di Clow, e si maledisse per essersi ricordato di una scena tanto stupida, ma tanto poi s’era addormentato.

Quando Tomoyo uscì dalla stanza in cui riposava Kurogane, spingendo delicatamente la porta scorrevole di carta pecora e legno, si ritrovò di fronte il sorrisone di Fay.
«Oh, pensavo fossi andato a riposare.» sussurrò lei.
«Sai che non attacca affatto la storia di Sakura che ti viene in sogno? Giusto Kuro-pon può crederci... Cos'è l'aiutante della strega ti ha ridato i poteri?» evinse lui in tutta risposta, con un'espressione furba degna di una volpe.
«Non è proprio così... Ho solo fatto uno scambio.» precisò lei, con un sorriso. «Però Sakura mi è venuta davvero in sogno. Qualche giorno fa, prima che il suo sogno si avverasse e questa notte, per dirmi che sareste venuti qui. Però pensavo che lei ti avesse detto di non partire da solo...».
«In realtà, hanno provato a farmi cambiare idea...» annuì lui. «Non posso fare a meno di notare che... Sei preoccupata. Non sarò bravo come Kurogane a notare i cambiamenti d'umore, ma me le stai mostrando fin troppo chiaramente. Cosa hai sognato?» le domandò con un sorriso calmo.
«Lo sai che non posso dirti molto.» sospirò lei.
«Sappi che non mi fermerò. Anche se dovessi rischiare tutto, anche solo per vederlo stare bene per poi chiudere gli occhi e spegnermi. Non mi importa. Per cui io lo salverò, qualunque cosa tu mi dica.» disse d'un fiato, senza nemmeno pesare le parole o pensarle. «Ma se vuoi potrei venire qui ogni tanto una volta ogni due o tre mesi, così almeno tu stai tranquilla».
La principessa scosse il capo pensierosa. «Ti affaticheresti di più a tornare qui. Però sì, vorrei, soprattutto per lui, che tu tornassi qui una volta ogni tanto. E cerca di riposarti ogni tanto...».
«Sissignora.» un sorrisetto sincero gli si dipinse in volto prima che si abbuiasse di nuovo. «Lui sta riposando?».
«Voleva provarci...» mugugnò Tomoyo, intendendo quell'espressione cupa. «Stai già pensando di andare via, vero?».
Fay le sorrise ma non disse nulla.
«Salutalo almeno. So che è un tipo difficile ma—» sussurrò lei abbassando la testa.
«Certo che vado a salutarlo, Tomoyo.» annuì mentre cercava nelle tasche dei pantaloni qualcosa.
Ne estrasse tre fazzoletti bianchi coi cuoricini rosa e celesti, un bottone fucsia, tre forcine per capelli, una quantità indistinta di briciole, e poi in fondo a tutto quel marasma, c’erano anche le due sferette, le compagne di quelle che aveva lasciato a Shaoran e Sakura. «Con queste potremo comunicare anche a distanza, ci vuole un minimo dispendio di energia magica, ma è davvero poca... Io ti informerò sui progressi delle mie ricerche e tu sulla salute di Kuro-pon... Ma, per favore, non gli dire assolutamente che puoi comunicare con me».
Proprio mentre Tomoyo stava per domandargli il perché di tale richiesta, Fay le sorrise e si diresse verso la porta che la principessa aveva chiuso poco prima.
«Ti prego di salutarmi tua sorella, abbi cura di lui.»  le sussurrò prima di immergersi nella stanza.


Ciò che colpì Fay mentre aspettava con calma che Kurogane si svegliasse, fu la calma che trasmetteva quella stanza. A partire dai giochi che la luce dipingeva sul pavimento in legno pregiato, attraversando le tende leggere di un celeste delicato e sgusciando piano tra le foglie del grande ciliegio che campeggiava nel cortile fino all’odore di incenso e menta che bruciava in un angolo talmente remoto del palazzo da non essere così pungente.
A guardare il ninja, quello che ormai cominciava a sentire come una presenza, per quanto ingombrante, necessaria alla sua vita, non riusciva a trovare le parole adeguate a dirgli un arrivederci che almeno vagamente non somigliasse ad un addio. In fondo Tomoyo gli aveva appena detto che da quel suo viaggio non sarebbe tornato intero, per cui, uno sempre con l’animo da perfetto finto ottimista come lui doveva prepararsi al peggio!
Inoltre la sua vita gli aveva proposto modi e modi di morire e non c’era mai riuscito a lasciarci le penne, e ora che doveva salvare la vita a una persona, o meglio a quella persona, doveva crepare?! Nossignore! Stavolta gli avrebbe detto qualcosa del tipo “Riguardati e cerca di non imbronciarti troppo che poi ti vengono le rughe” oppure più semplicemente avrebbe sciorinato il suo sorriso migliore e gli avrebbe mormorato a fior di labbra un “A presto”.

Proprio mentre era in preda a questi viaggi mentali, vide le iridi cremisi di Kurogane restringere la pupilla alla luce del pomeriggio.
«Ben svegliato.» gli sorrise e poi si lasciò prendere la mano, arricciò il naso e strinse le palpebre e in preda a un minimo di sconforto continuò. «Volevo dirti che sto andando via.»
«Ah. Non hai dormito nemmeno un po'.» asserì l’altro come se le due cose fossero strettamente legate.
«Cerca di riposarti Kuro-pon, e non fare andare ai pazzi Tomoyo-hime!» continuò a parlare senza nemmeno badare a quello che stava dicendo il moro. «Noi ci rivedremo presto, quindi non preoccuparti e poi —».
Kurogane fece correre la mano di latta fino a toccare il ginocchio del mago, interrompendo quell'assurdo monologo. «Grazie».
Fay trasalì di botto e lo squadrò allucinato, probabilmente pensò di non aver capito bene tutte quelle lettere. «Cosa?».
«Non farmi ripetere le cose due volte.» replicò il ninja tossicchiando piano. «O forse non riesci a capire quello che dico? Hai bisogno della polpettina?».
«No, c'è la mia magia. Ti capisco benissimo!» annuì l’altro con una faccia decisamente contrita dallo stupore. «Non c'è bisogno che tu mi ringrazi Kuro-gh... Kurogane».
Kurogane gemette appena. «Hai ragione. Non mi aspettavo arrivassimo qui subito. Sei stato bravo».
Fay strinse le palpebre di più. «Oh, devi stare davvero male, Kuro-pon...».
«Avvicinati, per favore, voglio dirti una cosa seriamente... Ma sicuramente non entrerà in quella zucca vuota, per cui... Avvicinati.» biascicò di nuovo.
A quel punto il mago spalancò gli occhi e si inchinò in avanti con la testa.
Le dita di acciaio di Kurogane si aggrapparono come un rampicante alla maglia bianca e celeste del biondo senza il minimo preavviso. «Cerca di tornare, intesi? Con o senza cura, non mi importa.» inalò a fondo come se riuscisse a stento a ventilare, come se l’aria gli bruciasse in gola fino ai polmoni, proprio come qualche ora prima a Clow. «Cerca di fare attenzione. Io non posso aiutarti... Per cui torna intero, hai capito?».
Fu un colpo al cuore. Fay ci mise qualche secondo per riuscire ad interpretare tutto ciò che gli era stato detto. C’era apprensione in quelle parole, ma lui se ne accorse solo dopo. «Sì».
«Bravo.» annuì definitivamente Kurogane mentre si rannicchiava meglio, senza però lasciare la casacca dell’idiota.
«Io dovrei...» cominciò a dire il biondo cercando di uscire da quel pantano di emozioni nel quale si ritrovava a ribollire.
«Ti ricordi...» cominciò a dire Kurogane mentre scioglieva le sue dita d'acciaio dalla seta della maglia del compagno.
«Stai pensando a quella volta che mentre viaggiavamo ci siamo trovati in mezzo all'oceano?3» ridacchiò il mago.
«Allora ti ricordi...» annuì.
«Se è per questo, mi ricordo esattamente tutti i tentativi di ammazzare Mokona che hai messo in atto... Dal farle inghiottire ettolitri d'acqua salata, al tentato annegamento.» replicò. «Sei stupito che me ne ricordi?».
Il moro fece un lieve inchino col capo. «Un po'...».
Fay alzò un sopracciglio. «E perché?».
«Non lo so.» ammise.
Il mago sforzò una risatina e fece per alzarsi. «Io mi ricordo esattamente tutto quello che hai fatto, tutto quello che abbiamo passato insieme. Quindi tu cerca di restare vivo, così avrò altri ricordi da immagazzinare».
«Mh.» mugugnò Kurogane ben poco abbindolato da quelle parole. «Ma se prima hai detto che...».
«Ero arrabbiato, io non sono come te, io dico una serie di cavolate quando sono arrabbiato.» il mago fece appena spallucce e gli sorrise. «Dai ora, fammi andare...».
Le dita del ninja si intrecciarono di nuovo alla casacca di Fay. «Non sei tanto idiota, lo sai?».
«Certo, tu parli così perché stai male.» rispose il mago abbassando lo sguardo, cercando di ignorare completamente lo sguardo scarlatto del ferito lì, davanti a lui.
«Fa' attenzione.» continuò a dire Kurogane, con la voce più flebile di prima. «Ora che fai? Non mi saluti nella tua maniera idiota?».
«Lascia perdere.» rispose. «Tornerò presto, okay? Tanto presto che non ti renderai nemmeno conto della mia assenza.» sorrise alzandosi in piedi.
Fay ebbe il cuore di guardare un’ultima volta Kurogane prima di avviare l’incantesimo di trasferimento. Il moro se lo guardava con una mano sul petto, senza dire niente, tremando piano e annaspando appena, gli occhi vermigli spalancati alla luce di quella potente magia. Con un gemito più forte, che lo costrinse a contorcersi biascicò qualcosa, ma il mago non riuscì a sentire che cosa. E proprio mentre scompariva gli parve che il ninja fosse più pallido di prima.




















1-doura: fodera esterna del kimono femminile.
2-: Sia in Kobato che in xxxHolic pare che Kurogane abbia ottenuto un braccio (coperto di pelle in Kobato), posto questo mi son detto "beh Kurogane non è un tipo delicato con le sue 'attrezzature', per cui sicuramente avrà avuto bisogno di un altro braccio v__v" ed ecco il magico capitolo 192 di xxxHolic venire in mio soccorso v__v (ragionamento impeccabile).
3-: Lievissimo accenno a Kobato, ma in realtà non c'entra niente con l'apparizione del gruppo nel mondo di questa opera CLAMP, per cui spero non lo valutiate granché come uno spoiler!






Rieccomi qui gente,
Vi ringrazio molto di aver recensito e anche di aver pazientato così a lungo.

Ci sono stati innumerevoli problemi per questo capitolo. All'inizio era davvero perfido (roba che trasudava cattiveria e dolore da tutti i pori, come ha detto la persona che l'ha letto, e che mi ha aiutato ad essere leggermente più buono)... poi era davvero troppo buono, io ero di cattivo umore ed è diventato più cattivo di prima, con grida di dolore e pianti in sottofondo v___v e poi eccolo qui, nella sua ultima versione. Non sono molto convinto di quello che ho scritto, ma comunque è andata ormai v__v cercherò di migliorare col prossimo capitolo e spero non faccia poi così tanto schifo a voi miei adorati lettori.

pralinedetective, Uh! Grazie mille! Mi sento davvero onorato a ricevere la tua prima recensione in questo fandom. Sicuramente mi odierai di più visto che ho tardato ad aggiornare, ma va bene uguale v__v incorrerò nelle tue ire funeste brandendo uno sturalavandini! L'idea che mi hai dato sarà ciò che farò: posterò prima l'epilogo cattivo e poi quello piuttosto buono! Aggiudicato! Spero vivamente che non sia uscita pazza, visto il ritardo con cui ho postato, e credo di aver corretto qualche errore di battitura, poi vedremo xD grazie mille per la recensione e spero che questo capitolo ti piaccia!

yua, Allora, la canzone che hai postato è quella della prima serie (credo) di Beyblade. Visto? finalmente mi sono liberato del dannato Shaoran! *O* yeeeeeh aleeeè, stappiamo lo champagne!! Su in realtà hai commentato per davvero il capitolo, e sono molto molto contento ti sia piaciuta la scena in cui Fay imbocca Kuro-pon v__v e poi sì hai il diritto di darmi della persona cattiva, ma in realtà qui è molto peggio. Non penso di far cadere in mano di Kurogane gli occhi di Fay ma ci siamo quasi. L'angst (quello vero) di questa storia è ancora lontano, quindi non cercare di vedere coniglietti saltellanti e felici, perché non li troveresti v__v grazie per aver recensito e scusa se ti liquido con così poco stavolta ma devo commentare le altre due recensioni e poi vorrei postare, visto che comunque mi stavi sul fiato sul collo v__v

oceanredwhite , quindi vi vanno bene entrambi gli epiloghi *ride malefico* molto bene, non vi assicuro di certo che quello che è un po' più contento sia così tanto più-contento, da farvi riporre le armi che sicuramente mi lancerete contro! Sono contento che ti sia piaciuto il capitolo, spero che questo ti piaccia altrettanto! Grazie mille per la recensione!

harinezumi, Come ho detto prima l'angst in questa storia è ancora lontano (magari non tanto, ma piuttosto lontano), quindi su, non preoccuparti v__v! Guarda è davvero difficile fare del male a Kuro-pon, in fondo è il mio personaggio preferito *fa pat a Kuro-pon ringhiante*, ma poi demolire del tutto la sua sicurezza è anche divertente a parer mio! L'epilogo che finisce male FINISCE DAVVERO MALE, cosa che la mia beta reader (che ringrazierò per le idee che mi ha dato nel prossimo capitolo e anche per l'epilogo), è caduta in depressione e mi ha tolto il saluto *si gratta il mento*, comunque non che quello un po' più felice sia così tanto felice, insomma non ci sarà uno spreco di fazzoletti, voglio sperare, ma nemmeno riderete da sbudellarvi .___. *che brutta immagine*.
Lieto che il capitolo ti sia piaciuto, e sono contento che il mio stile sia migliorato! Insieme all'altarino per Subaru e Kamui, direi di cominciare a fare sacrifici per il caro Sei-chan, presto (tre più o meno quattro capitoli) apparirà anche lui *O*! E sono ancora più contento di aver reso quei personaggi già superflui, totalmente lontani dalla storia v__v! Inoltre non pensavo di commuoverti, in realtà temevo di aver scritto una sequela di boiate, ma va benissimo così! Ti ringrazio molto della recensione e, purtroppo non ci sarà la strega che urla "Candid Camera" ma non temere per Kurogane, cambierà un po' i suoi comportamenti, ma di poco! In effetti per me è più gestibile Fay, quindi spero di non rendere troppo OOC Kuro-rin... ma beh, devo postare quindi ti abbandono, ti ringrazio per la recensione e spero che questo capitolo sia ai livelli degli altri, o per lo meno che ti piaccia anche solo un pochettino T^T



Avrei altro da dire, gradirei sapere una cosa serissima: stavolta vi chiedo pronostici, sbizzarritevi *O* perché se non avrò almeno un pronostico serio non posterò v__v 

Spero non ci siano troppi errori e magari che vi sia anche piaciuto il capitolo anche a voi, lettori-cattivi-che-non-recensiscono, su ora sbizzarritevi coi vostri pronostici *O*
Vi lascio, arrivederci xD

D.


   
 
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