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Autore: Kat Logan    13/01/2011    5 recensioni
"Se questa crudele realtà tenterà di dividerci,ci basterà stringerci con ancor più forza".
Le protagoniste sono Haruka e Michiru, due personaggi di Sailor Moon che adoro particolarmente, spero possiate amarli anche voi quanto me.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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- Questa storia fa parte della serie 'Il mio ultimo respiro, per te.'
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- I wanna love what you love.
  I want to see what you see.
  I want a heart that burns like a fire in me.
 I want your light in my life.
I want my heart renewed.
Here I am.
Forever with you.-
 
Decyfer Down
 
 
 
Pareti bianche.
Un paio di tendine del medesimo colore svolazzavano nella stanza a causa dei vetri aperti della finestra.
Un raggio tiepido di sole andava ad accarezzare la guancia pallida di Haruka.
Poi qualcos'altro emanò calore sulla sua pelle. Una carezza.
Una mano che pareva vellutata le accarezzò la guancia con un gesto delicato, per poi scivolare lentamente sul suo braccio e terminare la sua lenta corsa sulle mani.
Cinque dita sconosciute s'intrecciarono alle sue emanando calore.
Poi una voce. Pacata, gentile, dolce.
E poco dopo la stessa voce rotta dal pianto, spezzata da piccoli singhiozzi.
Haruka sentiva tutto questo ma non riusciva a vedere nulla, sentiva quella voce, quel calore, quella pelle ma intorno a lei vedeva solo buio.
"Haruka, torna da me!" 
Quella richiesta sembrava quasi una supplica disperata.
"Non posso muovermi" pensò la ragazza, "perchè non posso muovermi?" il panico iniziò ad assalirla facendo sparire la calma che la circondava un momento prima.
"Mi senti?" 
Poteva gridare ma nessuno l'avrebbe sentita, nemmeno lei sentiva le sue stesse parole.
Ad un tratto i singhiozzi cessarono, il calore delle mani che stringevano la sua sparì e poco dopo udì una musica.
Qualcuno stava suonando il violino.
Qualcuno stava suonando solo per lei.
 
Haruka si svegliò di soprassalto in un bagno di sudore, il respiro era irregolare.
Boccheggiò per qualche istante alla ricerca di aria, le sue dita affusolate strinserò in uno spasmo le lenzuola.
"MALEDIZIONE!" gridò frustrata.
Quello non era un semplice sogno, era un ricordo di poco tempo prima.
Un ricordo di quando ancora era relegata in quel letto d' ospedale. 
Era un ricordo che apparteneva a prima del suo risveglio dal coma.
 
 
***
 
8.00 di mattina.
Haruka era in piedi appoggiata alla sua macchina.
Una mano era sulla carrozzeria dell'auto e con l'altra si teneva sulla spalla la giacca rossa della divisa.
Era in attesa di Michiru, quando la vide arrivare a piccoli passi mentre stringeva la sua cartella nera.
La ragazza le sorrise e puntò i suoi occhi blu dritti nei suoi scuri.
Ecco nuovamente il mare in tempesta, l'onda che si alzava e che sbatteva dentro di lei.
"Secondo me ti piace il mare!" disse Haruka bloccando il passaggio a Michiru.
"Buongiorno anche a te!" sorrise Michiru.
"Ehm, buongiorno si, allora ho indovinato?" chiese impaziente la biondina.
 Il battito aumentò, voleva correre con l'auto con accanto Michiru, non sapeva il perchè, ma il pensiero la emozionava.
"Indovinato!" 
"Allora andiamo!"
"C'è lezione Haruka. Precisamente tra..20 minuti c'è l'homeroom!" disse la ragazza in tono diligente, guardando l'orologio che teneva al polso.
Il suo sguardo poi si rivolse ad Haruka che non sembrava darsi pervinta.
"Dai salta su! non fare la noiosa! avrai tutto il tempo che vuoi per parlare con il tuo insegnante!" 
La biondina aprì la portiera e ammiccò alla ragazza "dai.."
 
Michiru esitò un momento. Non sapeva resistere a quello sguardo, non sapeva dire di no a lei. 
Per lei Haruka era il vento, quel vento che ti scompiglia i capelli e che ti spinge prepotente nella direzione che vuole lui, ma allo stesso tempo poteva essere una brezza gentile, un soffio caldo.
 
"Ok, andiamo!" disse salendo in auto. "E per la cronaca..non sono noiosa!" aggiunse accompagnando la frase da una linguaccia.
Haruka non se lo fece ripetere due volte, si mise al volante facendo rombare il motore.
Sentiva l'adrenalina attraversarla da parte a parte.
"Spero ti piaccia la guida sportiva!"
"Non mi spaventa! ci sono abituata!" rise tra se e se Michiru.
"Non sembri il tipo che corre!"
"No infatti, stò solo al fianco di chi lo fa!"
"Avevi ragione, non sei noiosa allora!" Haruka si lasciò andare in una risata, uscì dal parcheggio e sfrecciò in direzione della costa.
Stare con quella ragazza la faceva sentire serena e placava quella caccia infinita ai tasselli della sua memoria perduta.
 
Percorsero la costa in macchina, ad alta velocità,fino a che non arrivarono nelle vicinanze di un faro. 
"Fermati qui!" gridò Michiru.
"Sissignora!"
La macchina frenò con una sgommata.
"Voglio fare un bagno!" 
"C..così?!" sbarrò gli occhi Haruka, ma la sua domanda non ebbe una risposta.
 Michiru era già scesa dall'auto e correva sulla sabbia, lasciando dietro di sè una scia di scarpe e qualche pezzo di indumento.
La bionda la seguì con lo sguardo da lontano, la guardò mentre si tuffava, sembrava divertita, sembrava un tutt'uno con l'acqua cristallina baciata dal sole.
Per un momento le ricordò una sirena, bella come quelle che vengono descritte nelle fiabe, come quelle che riescono a incantare i marinai con il suono delle loro voci.
"Dai, non vieni?!"
La voce di Michiru la riportò alla realtà interrompendo quella fantasia.
"Non farti pregare!" sorrise scoprendo i denti bianchi.
 
"Ecco di nuovo l'onda che arriva" pensò Haruka.
Una sensazione di tepore la pervase mentre la guardava.
Si sentì vulnerabile e non potè fare a meno di raggiungerla in acqua.
"Con tutti i vestiti addosso?! persino le scarpe!" disse Michiru stupita quando venne raggiunta.
Nessuna risposta.
Si sentì tirare per il polso e si ritrovò stretta al petto della ragazza.
Michiru sentiva solo il suo cuore battere all'impazzata, era come paralizzata, non riusciva più a dire una parola.
"Sei come il mare."  quelle parole vennero dette con un sussurro.
"Haruka.." la voce le si strozzò in gola.
Michiru la strinse, appoggiando il viso sulla camicia bagnata della ragazza.
Fu un attimo, ma il tempo sembrò fermarsi per entrambe.
Haruka sentì un'odore salato, freddo e caldo allo stesso tempo.
Sentì un brivido correrle lungo la spina dorsale.
E si trovò a percorrere con le dita la pelle liscia della guancia della ragazza che stringeva a se. Poi con un gesto delicato le sollevò il mento fino ad avvicinare le proprie labbra alle sue.
 
E fu in quel momento, baciandola,che sentì le onde infrangersi accanto e dentro di lei.
 
 
 
 
Note dell'autrice:
Cari lettori ecco il secondo capitolo. Breve anche lui, lo so, non sgridatemi!
Mi è venuto il trip che Haruka senta il mare quando sta con Michiru e ho provato ad incentrare il secondo capitolo su questo. Se avete qualche appunto o commento da farmi leggerò volentieri come al solito ^.^
Posso solo sperare vi piaccia! Al prossimo capitolo!
   
 
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