Anime & Manga > Yu degli spettri
Segui la storia  |       
Autore: Nami    20/12/2005    2 recensioni
Yusuke Urameshi ha intrapreso lunghe battaglie. Ha avuto accanto degli amici fidati, amici sui quali ha sempre potuto contare. Tuttavia all'improvviso qualcun altro farà capolino nella sua vita, qualcuno dal tragico passato, qualcuno con enormi poteri, qualcuno che verrà scelto dal Piccolo Enma come "collega" del detective del mondo spirituale. Una persona in grado di portare amore nei loro cuori, ma la sua presenza rivelerà qualcosa di molto pericoloso... (so bene che la serie ha preso una piega differente dopo il torneo delle arti marziali nere e so anche come andrà a finire la storia.. diciamo quindi che questo potrebbe essere un mio mondo alternativo)commenti please ^^
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 22: Inizia la missione




- Si è fatto tardi.. ti accompagno a casa? -

Raggiunse il divano con passo lento. La vide lì, addormentata con la guancia appoggiata al cuscino. Aveva pianto talmente tanto, che alla fine era crollata come un sasso, il tutto solo per lui. Gli faceva così tanta tenerezza.

- Max! -

Sussurrò appena scostandole i capelli dal viso. Lei si mosse appena senza però destarsi dal suo sonno. Kurama rise fra sè e sè, poi la prese dolcemente sulle spalle, facendo attenzione a non svegliarla. Pensò di lasciarla dormire ancora per un pò, almeno finchè non l'avesse riportata a casa sua.
Camminò lungo la stradina, sotto la luce dei lampioni nell'atmosfera quasi notturna. Esattamente come quella sera, in cui Hiei camminava al suo fianco e Maya giaceva addormentata sulle sue spalle. Così come aveva sostenuto lei, ora reggeva Max, ma quella volta non avrebbe usato il polline della dimenticanza.
Raggiunse il suo palazzo e riuscì ad attraversare il portone mentre un uomo di mezza età vi usciva sostenendo una valigia da viaggio. L'accompagnò fin sopra le scale, fino a giungere davanti alla porta del suo appartamento.

- Max.. -

La chiamò.

- Ehi Max.. sei a casa, svegliati.. -

Ebbe quasi paura di svegliarla.

- Mmm.... cosa... -

- Ti ho portato a casa! -

Spiegò lui sorridente.

- Eh? Ah... ma.. mi sono addormentata? -

- Già! Dovevi essere molto stanca! -

Disse mettendola attentamente con i piedi per terra.

- Mi sono addormentata sul tuo divano? Cielo, scusami tanto! Mi dispiace! -

- Non preoccuparti! Non è da molto che stavi dormendo! -

In ogni caso sarebbe stato disposto a soffermarsi guardandola dormire sul suo divano, come una bambina da proteggere dal buio.

- Allora io vado! Ci vediamo domani? -

- Domani lavoro dopo la scuola.. ma se vuoi ti offro un hamburger! -

- Non disturbarti! -

- Quale disturbo! Almeno un hamburger te lo devo offrire scusa.. -

- E va bene, vada per l'hamburger! A domani! -

Si voltò e iniziò a percorrere la rampa di scale.

- Ah Kurama! -

Disse sporgendosi dalla ringhiera.

- Si, dimmi! -

Sollevò lo sguardo verso di lei.

- Ecco.. grazie per stasera... e... scusa se sono scoppiata a piangere.. -

Si sentiva talmente in imbarazzo che le sarebbe piaciuto sprofondare.

- Stai tranquilla! -

Sorrise apertamente.

- Buona notte! -

Disse allontanandosi.

- Si.. buona.. notte anche a te.. -

Disse piano guardandolo scomparire in fondo alle scale. Per quanto si sforzasse, non riusciva a non essere triste per lui. Le sembrava ancora così incredibile la sua storia con Maya..

Lui era un ragazzo speciale, in tutti i sensi. Aveva solo qualità, per quanto si sforzasse di trovare un lato negativo in lui. Certamente non meritava di soffrire, avrebbe potuto essere felice e chissà, probabilmente, se lui non avesse usato il polline della dimenticanza, ora conoscerebbe anche lei, li vedrebbe sempre insieme l'uno accanto all'altra. Invece tutto era finito nel modo peggiore. Kurama le aveva cancellato la memoria e ora lei, ovunque si trovasse, non si ricordava più nemmeno il suo volto.

Chissà se stava bene davvero, chissà se aveva smesso di piangere nel cuore, se era tutto a posto come sosteneva. Le sarebbe piaciuto saperlo..



Era buio, faceva freddo e non aveva la minima idea di dove andare. Intorno a lei vi era solamente l'oscurità e un fitto gelo che le pervadeva il corpo,quasi le penetrava le ossa.
Non sentiva niente, non avvertiva suoni nè null'altro. Intorno a lei non vi era un filo di vento, eppure congelava. Si sentiva pungere, come se tanti piccoli aghi le stessero penetrando nella carne. Era come se quel freddo così devastante, provenisse da dentro di lei.

- Ma che succede... dove sono... e perchè sono qui.. -

Domande prive di risposta.
Sentì qualcosa, o meglio qualcuno. Rimase in ascolto, dei passi alle sue spalle.. si facevano sempre più vicini, più vicini, vicinissimi e poi.. una mano si posò sulla sua spalla. Ebbe l'istinto di sollevare la gamba pronta a tirare un calcio a chicchefosse, ma le fu prontamente bloccato dal suo braccio forte ed esperto.

- Ah.. ma.. Kurama.. -

Youko Kurama, era di nuovo davanti a lei. Il braccio sollevato per bloccarle il calcio, gli occhi dorati costantemente su di lei, l'espressione come sempre vuota.

- Puoi abbassare la gamba.. -

Sussurrò.

- Ah.. si.. -

Disse riportandola alla sua posizione normale.

- Scusa se ho cercato di colpirti... è che.. -

- Mai fidarsi di nessuno! -

Disse gelandola.

- Restare sempre in guardia! Sono queste le regole! -

- Le regole di cosa? -

Kurama non rispose e ancora una volta la superò.

- Ehi aspetta!! -

Disse correndogli nuovamente dietro.

- Ma dove siamo.. io qui non vedo nulla a parte noi... -

Lui si fermò un istante, senza guardarla negli occhi. Mantenne lo sguardo fisso davanti a sè e all'improvviso comparve quel paesaggio che già conosceva. Tokyo nella notte, illuminata solamente dalla flebile luce dei lampioni, completamente deserta.

- Seguimi.. -

Disse riprendendo il cammino.

- E dove... -

- C'è una cosa che devo mostrarti.. -

C'era qualcosa che doveva vedere.. forse finalmente, avrebbe potuto capirci qualcosa di più, trovare la risposta alle sue domande. Prima di tutte, perchè faceva sempre quei sogni.

- Si.. aspettami però.. -

Gli camminò alle spalle senza poter in alcun modo scostare gli occhi dai suoi lunghi capelli d'argento. Sembrava così incredibile.. lui e Kurama, o meglio Shuichi, erano la stessa persona. Ma perchè Youko compariva sempre nei suoi sogni? E soprattutto perchè stava cercando di aiutarla? Da cosa voleva proteggerla?
Camminarono e camminarono, un passo dopo l'altro, senza fermarsi un momento.

- Ehi! Vuoi dirmi dove diavolo mi stai portando? Comincio ad essere stanca.. -

- Non essere impaziente! -

Rispose serio.

- Due anni sono lunghi.. -

- Eh? Due anni? -

Che cosa c'entrava il tempo?

- Per tornare indietro di due anni ci vuole un lungo cammino! -

Le spiegò.

- Continuo a non capire.. -

- C'è niente che rammenti? Qualcosa accaduto esattamente due anni fa? -

- Qualcosa accaduto due anni fa.. ma.. ah... -

L'unica cosa che rammentava di due anni prima, era la morte di suo padre, quella orribile notte.

- E.. e che cosa c'entra adesso? Cosa c'entra con il mio sogno? E soprattutto.. cosa c'entra con te? -

Youko si richiuse nel silenzio e continuò a percorrere la strada vuota.

- Sto parlando con te!! -

Sperava di svegliarsi al più presto, faceva così freddo nel suo sogno.

- Siamo arrivati.. -

Disse Youko fermandosi all'improvviso.

- E' successo qui.. ti ricorda niente questo posto? -

Si guardò intorno. Come poteva dimenticarlo?

- Siamo a Kyoto... -

- Esatto.. -

Nel punto preciso in cui accadde il fatto.

- E.. ora che siamo qui? -

- Guarda.. -

Le indicò un vicolo buio.. quel vicolo...
Sentì gridare.. vide un uomo scappare... e poi.. suo padre crollare a terra esamine.

- Papà!! -

Gridò. Fece per correre da lui, ma Kurama la fermò, afferrandola per un braccio.

- Che fai! Lasciami! Devo andare da lui! -

- Non puoi fare niente! -

La ghiacciò ancora una volta con i suoi occhi del color dell'oro puro.

- Guarda con attenzione... -

Le indicò il corpo dell'uomo in un lago di sangue.

- Perchè.. -

Pianse.

- Perchè mi fai questo! Perchè mi hai portato qui! Sto facendo di tutto per dimenticare.. e tu mi riporti indietro di due anni!! Non puoi giocare con i miei sentimenti! -

Si dimenò per liberarsi dalla sua presa, ma lui non ne voleva sapere di lasciarla andare.

- Riportami indietro! Riportami alla realtà! Voglio svegliarmi!! -

- Non puoi.. -

Rispose.

- Il tuo sogno non è ancora finito! -

- Sono io che sto sognando tutto questo! Io sono proprietaria della mia testa! Quindi decido io quando il sogno è finito! -

E lei voleva assolutamente svegliarsi.

- Allora perchè sei ancora qui? -

- Eh..? -

- Vuoi svegliarti, giusto? Vuoi porre fino a questo sogno assurdo, allora cosa aspetti a tornare indietro? -

Le parole non bastavano.. a quanto sembrava, nemmeno la volontà.

- Perchè non mi sveglio.. -

- Te l'ho spiegato! Il tuo sogno è destinato a continuare! Non ti ho portata qui per farti del male! In un modo o nell'altro sogni sempre questo avvenimento! Io voglio solo farti capire il perchè! -

La colonna portante del suo sogno era quello? Il ricordo più terribile che possedeva?

- Perchè per me è stato talmente doloroso da non riuscire in alcun modo a dimenticarlo! Non faccio che pensarci, ecco perchè la mia mente proietta queste immagini! -

- Sei sicura? -

Mantenne il suo tono sensuale.

- Certo.. che lo sono.. -

Youko la fissò immobile per un istante, poi riprese.

- Questo è solo il motivo apparente.. in realtà.. c'è qualcos'altro sotto che tu non riesci in alcun modo a capire.. -

- Ma cosa!! -

- Tutto questo ha un senso Max! Tu sei convinta di rivivere il passato solo perchè esso ha lasciato un segno indelebile dentro di te.. ma c'è dell'altro che tu ignori! Questo è.. la risposta.. -

Spostò lo sguardo su suo padre senza vita. Quella era la risposta.. ma di che cosa?

- Sta per succedere qualcosa che ha a che vedere con tutto questo! Io sono qui.. per metterti in guardia sul tuo futuro! -

- Il mio futuro?? E perchè tu poi? E... con che diavolo è collegato questo ricordo?? Rispondimi!! -

- Attenta.. -

Disse guardandola dritto negli occhi.

- Alle spalle.. -

- Eh.. -

Sentì una risata perforarle le orecchie. Una risata fastidiosa quanto malvagia.. quella risata che lei detestava. Due occhi gialli come fanali comparvero nel buio seguito da due canini bianchi e accuminati. Un'ombra si lanciò fuori dalla strada senza luce e piombò sopra di lei.

- NO!! -

Kuwabara si sollevò dal materasso a ansimò spossato e stravolto. Aveva fatto di nuovo quel sogno. Aveva nuovamente intercettato la mente di Max o semplicemente quello era frutto della sua immaginazione? Non lo sapeva, oramai era tutto così complicato e assurdo, che non avrebbe potuto capirci niente. Sapeva solamente che si sentiva malissimo.

Si tirò su in un colpo e tutto tornò alla normalità. Era seduta alla sua scrivania, appoggiata al libro di matematica. Si era addormentata mentre studiava.. e aveva fatto un altro sogno strano e inspiegabile. Si sentì mancare il respiro, aveva caldo, il suo stomaco brontolava, ma non sentiva fame, la sua fronte scottava e la sua pelle era fradicia dal sudore. Le ossa doloranti non le permisero di alzarsi per raggiungere il suo comodo letto.. non si era mai sentita così male in vita sua.



- Un confronto dite? -

Chiese Botan al piccolo Enma che si sistemava il rosso mantello specchiandosi nel vetro della grande finestra.

- Esatto! -

Rispose dunque lui.

- Ma siete sicuro? Voglio dire, ormai sapete per certo che ha accettato il suo destino! Max combatterà al fianco di Yusuke, allora a cosa vi servirebbe? -

Non avrebbe più dovuto convincerla.

- Vedi Botan, mi piacerebbe fare una lunga chiacchierata con questa ragazza.. voglio conoscerla bene, capire meglio i suoi sentimenti e se serve.. aiutarla a superare i suoi blocchi! -

Quelle difficoltà che le impedivano di portare avanti la sua vita con il sorriso sulle labbra ogni giorno.

- Ah.. -

Disse Botan riflettendo con una nota di perplessità.

- In altre parole.. volete verificare ciò che vi ha detto quella donna, giusto? -

- Si e no.. -

Rispose Enma.

- Vedi Botan, quella donna è seriamente preoccupata per lei! Sa come vive, sa cosa sente, cosa prova! Io voglio verificare fino a che punto arrivano i suoi provati sentimenti! Ho fatto una promessa Botan, intendo mantenerla! -

Spiegò.

- Si maestà, vi capisco! Però.. ecco.. secondo me è ancora troppo presto.. -

- Ormai ho deciso! -

- Ma.. -

- Botan! Invece di contraddirmi, perchè non torni al tuo lavoro? -

Botan tirò un profondo sospiro e mostrò un mezzo inchino.

- Perdonatemi maestà! La prossima volta starò al mio posto! -

Dopodichè non aggiunse altro e lasciò la stanza.

- George! -

Senza staccare gli occhi dal vetro spesso della finestra, chiamò il suo servitore che si precipitò accanto a lui in un lampo.

- Ai vostri ordini maestà! -

- Dì a mio padre che sono dovuto scendere nel mondo umano per sbrigare un'importante faccenda! -

- Ma.. ma sire.. io non ho nulla in contrario.. ma lo sapete che vostro padre non è mai stato favorevole in proposito.. -

Si mordicchiò le unghie temendo una propositata reazione.

- Lui vorrebbe.. che voi svolgeste il vostro lavoro da qui.. se la prenderà con me.. -

- D'accordo, allora non dirglielo! Ma ti ordino di svolgere il mio dovere! -

- Come?? -

- Certo! Se non vuoi parlare con mio padre non ha importanza, non posso costringerti! Ma c'è molto da fare e mio padre verrebbe subito a sapere che la scrivania è incustodita! Allora si che avrà un buon motivo per farti secco.. -

Fece per rispondere, ma pensò all'istante di tacere.

- D'accordo maestà.. glielo dirò... eh.. ai vostri ordini.. -

Il piccolo Enma sorrise compiaciuto.

- Bravo George! Così si che mi piaci! -

Gli diede una pacca sulla spalla e s'incamminò all'uscita.



Yusuke si era trattenuto insieme con Max nella biblioteca della scuola oltre l'orario. L'aveva pregata di aiutarlo con l'inglese, dopotutto suo padre era di origini americane. Certamente gli sarebbe stata molto utile. Dopo due giorni avrebbe dovuto sostenere il compito in classe, non che la cosa lo preoccupasse, ma sua madre era stata categorica: "Portami a casa un'altra insufficienza e ti gonfio di botte!". Sapeva bene di essere il detective del mondo spirituale, colui che vinse una manifestazione chiamata "Torneo delle Arti Marziali Nere". D'altro canto sapeva anche che la sua vena battagliera l'aveva certamente ereditata da qualcuno. Quella vena apparteneva a sua madre senza ombra di alcun dubbio e se l'avesse sfidata in un corpo a corpo non sarebbe stato certo di avere la vittoria in pugno.

- Allora ricapitolando! Se ti trovi una frase come questa, sapresti dirmi cosa c'è di sbagliato? -

Disse Max, la quale aveva preso sul serio il ruolo d'insegnante.

- Emm.. -

Yusuke dal canto suo, odiava studiare e per quanto ci tenesse a prendere un voto migliore, che superasse di gran lunga le sue insufficienze, dopo cinque minuti l'unica cosa che sapeva era sbadigliare dalla noia.

- Allora? -

- Boh.. -

Rispose grattandosi il capo con una nota di perplessità mista a incomprensione.

- Yusuke.. -

Sospirò Max.

- L'abbiamo riguardato sette volte questo argomento, ancora non ti è entrato in testa? -

- Evidentemente no! -

Sorrise disperato.

- Sono un somaro, non posso farci niente! -

Disse allegramente.

- Non pensarlo nemmeno! -

Max cambiò improvvisamente umore, come il tono di voce. D'apprima calmo, quasi in un sussurro, ora si era alzato di volume e quasi rimbombò nell'intera biblioteca. Fortunatamente tutti gli studenti avevano lasciato l'istituto.

- Tu non sei stupido è chiaro? Devi solo impegnarti di più! Se ti concentri a dovere sono sicura che saprai dare moltissimo! -

Disse nervosa.

- Non devi avere una considerazione così bassa del tuo cervello sono perchè non ti applichi e prendi sempre un'insufficienza! Il tuo problema è solamente questo: mancanza di buona volontà e concentrazione! -

Quasi ansimò, non si era fermata un secondo mentre parlava, nemmeno per respirare.

- .. i problemi mi sembrano due.. -

Disse Yusuke.

- Capito? -

Si calmò lievemente.

- Emm.. si.. capito.. -

Disse quasi spaventato di lei.

- Allora! -

Tirò un profondo respiro e riprese la sua spiegazione.

- Guarda bene! In frasi come questa manca sempre qualcosa oppure c'è un'aggiunta di troppo! Per esempio qui, vedi? C'è una desinenza sbagliata! Non è plurale e nemmeno in terza persona! Il tempo è presente e va lasciato così, cancellando la desinenza! Ti è più chiaro? -

Yusuke contemplò la pagina contrassegnata in matita e d'un tratto si rese conto di aver finalmente capito.

- Si.. chiaro e cristallino.. -

Disse stupito di se stesso.

- Hai visto? Non è difficile! Passiamo al prossimo esercizio.. -

- Ehi Max.. -

- Dimmi! -

Rimase in silenzio un istante e poi riprese.

- Grazie! Sei una delle poche.. anzi forse l'unica che ha tutta questa pazienza con me! Perfino Keiko avrebbe rinunciato e se ne sarebbe andata dopo dieci minuti! -

E lo conosceva sin dalla più tenera età.

- Come biasimarla.. sei veramente uno zuccone.. -

- Eh.. -

- Ma in fondo, se mi hai chiesto di aiutarti è perchè tu stesso sai di averne bisogno no? Perciò ti darò ripetizioni fin quando sarà necessario! Vedrai che entro la fine dell'anno saprai l'inglese alla perfezione! -

Sorrise tranquillamente e temperò con cura la matita.

- Beh.. su questo ho i miei dubbi ma.. grazie a te almeno riuscirò ad ottenere la sufficienza.. -

- Anche di più mio caro! Perchè ti farò sgobbare talmente tanto che alla fine dovrai per forza prendere un ottimo voto! -

Rise.

- Sicura? Non è un disturbo per te? Sei disposta veramente a sprecare un'ora del tuo tempo pomeridiano solo per insegnarmi l'inglese? -

- E dici "solo"? -

Gli diede un delicato pugno sulla fronte.

- Se posso esserti d'aiuto nella materia che più ti risulta difficile, per me è solo un piacere! Certo ho i miei impegni, spesso lavoro! Ma per quanto riguarda lo studio posso tranquillamente svolgere i compiti nel resto della serata! -

Si sentì sollevato. Sapeva benissimo che di sua volontà finiva sempre con il lasciare i quaderni in bianco senza nemmeno aprire i libri. Se aveva accanto qualcuno come Max che lo spronava a dare il meglio di sè, probabilmente sarebbe riuscito ad ottenere un minimo di concentrazione, quel poco che bastava per capire e apprendere con facilità.

- Ti ringrazio, sei un'amica! -

- Figurati! E poi sei proprio fortunato, ripetizioni gratis! -

- Ci puoi giurare! Non ho una sola lira in tasca.. -

Cacciò fuori la lingua in segno di scherzo.

- Beh.. non che mi interessi ma l'altro giorno ti ho visto tirare fuori degli spiccioli! -

- Certo! Ma mi servivano per la sala giochi! -

Spiegò convinto.

- Come? Sprechi i tuoi soldi con dei giochi virtuali che ti rendono solo pazzo? -

- Non li spreco! Li uso! E poi non mi rendono affatto svitato, anzi! Mi elettrizzano! -

Si alzò dalla sedia con uno scatto al sol pensiero di trovarsi davanti allo schermo di un video gioco di boxe.

- Se lo dici tu.. -

- Non sei convinta? -

- No.. torna a sederti forza! Si riprende a studiare! -

Yusuke sbuffò e si lasciò cadere pesantemente sulla sedia mentre Max riprese con le sue spiegazioni. Più volte Yusuke fu sul punto di addormentarsi, ma lei risolvette il problema picchiandogli la testa e provocandogli un bernoccolo tutt'altro che invisibile. Dei modi rudi per metterlo sotto con i compiti forse, ma se non altro riuscì perfettamente a catturare la sua attenzione, perchè sapeva che se si lasciava sopraffare dalla stanchezza, entro pochi minuti si sarebbe ritrovato con la testa deturpata.



- Allora dimmi! -

Esclamò Kurama aprendo la conversazione.

- Come va? Ancora divergenze con Max? -

Hiei non rispose e scostò lo sguardo intenzionato a mantenere il silenzio.

- Ho capito! -

- Tsk! -

Sorseggiò una tazza di caffè caldo. Aveva una montagna di compiti da svolgere, aveva bisogno di restare sveglio per lungo tempo.

- Vuoi qualcosa da bere? -

- No! -

- Di niente! Non c'è di che! -

Scherzò Kurama con il sorriso sulle labbra.

- La pianti? Questa tua calma e indifferenza mi rende al quanto nervoso! -

S'irritò Hiei.

- Scusami! Ma cosa ci posso fare, è il mio carattere! -

- Già! Perchè sei rinato sotto forma di essere umano e come uno di loro ti sei rammollito! -

Precisò lo yookai.

- Pensala come vuoi! Ma ormai mi conosci da alcuni anni, dovresti esserti abituato ai miei modi di fare! Come del resto io.. mi sono abituato ai tuoi! -

- Cosa vorresti insinuare? -

Lo fulminò con uno sguardo di fuoco.

- Assolutamente niente! -

Ripose la tazza nel lavandino, ma non ebbe alcuna voglia di lavarla.

- Allora! E' una questione personale o.. posso sapere perchè la odi così tanto? -

- Affar mio! -

Disse seccamente.

- Oh, allora avevo ragione! E' un affare personale! E che cosa ti avrebbe fatto quella poveretta per meritarsi il tuo odio così profondo? -

- Ho detto che non ti riguarda! -

Ribadì.

- D'accordo! Allora non insisto! Ma da amico ti do un consiglio! -

Disse Kurama.

- Un consiglio? -

- Esatto! -

Hiei rimase in silenzio a guardarlo con i suoi occhi rossi come il fuoco e non disse una parola.

- Cerca di fartela passare! -

- Come, scusa? -

- Nei suoi confronti! Cerca di placare il tuo odio.. sempre ammesso che sia così! -

Hiei si voltò con uno scatto dandogli le spalle.

- Come? -

- .. io ti conosco meglio di chiunque altro! -

Spiegò mantenendo la sua immancabile calma.

- E so che la tua antipatia per la ragazza è dovuta da un motivo ben diverso dalla mancanza di ucia nei suoi confronti come vorresti far credere a tutti! -

Hiei strinse i pugni con forza e strillò.

- E tu che diavolo ne sai? -

- Ne so molto più di te! Hiei.. tu sei invidioso di lei! -

Della sua popolorità all'interno del team Urameshi, dell'affetto di Kurama per lei.

- CHE COSA? -

- E' inutile che ti arrabbi.. puoi negare quanto vuoi, ma io conosco la verità! Guarda che non c'è niente di cui vergognarsi! -

- Tu sei pazzo Kurama! Quella ti ha completamente fatto il lavaggio del cervello! Non intendo rimanere qui un minuto di più! -

Kurama rise in silenzio e lo osservò sparire dalla stanza con una velocità rapidissima.
Saltò in fredda da albero in albero, da tetto a tetto, mordendosi le labbra per il nervoso. Era arrabbiato, furibondo, senza sapere il perchè. Forse semplicemente perchè come sempre Kurama era riuscito a leggere la verità nella sua testa? Perchè aveva scoperto che lui, Hiei, il demone dal terzo occhio era invidioso di una sciocca umana di sedici anni? Si.
Non riusciva più a mantenere un segreto, a nascondere i suoi sentimenti, a rimanere distaccato da tutto e da tutti. Ma la vera domanda che gli tartassava il cervello era: gli dava davvero fastidio non essere più solo?



Era rimasta in biblioteca a studiare insieme a Yusuke sino alla chiusura della scuola. Era esausta. Fortunatamente non aveva compiti d'inglese per il giorno dopo, non voleva sentirne parlare almeno per dodici lunghe ore. Aveva le frasi e le regole fuori dagli occhi, non aveva mai studiato una sola lingua in così tanto tempo, doveva prenderci l'abitudine.
Camminava lentamente nel marciapiede sotto il buio della sera appena calata. Sentiva freddo alle gambe e non vedeva l'ora di stendersi sul divano davanti alla tv. Voleva riposare la mente prima di mettersi a fare i compiti o non sarebbe riuscita a connettere il cervello.
D'un tratto sentì il rumore di un paio si scarpe camminare dietro di lei. Rimbombavano lievemente e si facevano sempre più vicini. Qualcuno la stava forse seguendo? Probabilmente si trattava ancora di Hiei. Per quanto ancora avrebbe continuato a starle con il fiato sul collo? Quando l'avrebbe capito che lei non voleva fare del male a nessuno?
Aumentò il passo nel tentativo di seminarlo, ma all'improvviso qualcos'altro, o meglio qualcun altro, la distrasse dall'inseguitore. Vide una sagoma spuntare da un vicolo, all'apparenza sembrava un uomo sulla trentina con in mano un fagotto di tela bianca, che si guardava intorno. Tuttavia avvertiva qualcosa dentro di lui, qualcosa che non prometteva nulla di buono. Non era un semplice essere umano, anzi, eveva come la sensazione che in lui non vi era nulla di umano. Lo vide allontanarsi correndo sempre dritto e lei ricordava bene cosa c'era più avanti all'incrocio della strada: la foresta. Quella stessa foresta nella quale conobbe Kurama e in cui quello strano tipo con il ciuccio in bocca la sottopose a quell'assurda prova della prescelta. Lo ricordava come fosse stato ieri.
Persa nei suoi pensieri, quasi lo perse di vista. Aumentò il passo e si ritrovò a correre in fretta cercando di stargli dietro il più possibile. S'inoltrò fra le piante e si ritrovò nel bosco, buio e silenzioso, a dir poco inquietante. Si guardò intorno, da una parte e dall'altra e lo notò correre in lontananza. Riprese l'inseguimento finchè all'improvviso l'uomo, o qualunque altra cosa fosse, si fermò e posò lentamente il fagottino per terra. Lo aprì delicatamente con le mani e Max scoprì che in quel fagotto vi era un neonato che piangeva come un disperato, come se fino a quel momento gli fosse mancato il respiro. L'individuo gli accarezzò la testina pelata con l'indice della mano destra e ridacchiò soddisfatto prima di sollevarlo fra le braccia. Non poteva permettergli di tenerselo, sicuramente lo aveva portato via, rubato a qualcuno che molto probabilmente, in quel momento lo stava cercando d'appertutto con il terrore nel cuore.

- Giù le mani! -

Gridò lei facendosi più vicina.

- Lascia andare quel bambino! -

L'uomo voltò in fretta il capo e Max ebbe la conferma; quello non era un essere umano. Possedeva una lingua lunga circa un metro ed essa terminava con una gigantesca bocca piena di denti aguzzi e sbavanti.

- Blearg! Fai proprio schifo! -

Disse Max con una smorfia. Il mostro posò a terra il neonato che nn voleva saperne di smettere di piangere e si sollevò da terra ritraendo la lingua lunga e carnivora.

- E tu chi sei? -

Domandò infastidito.

- Io? Max Okino, molto lieta e tu? -

- Hai interrotto la mia cena! -

Rispose.

- Davvero? Quel bimbo sarebbe la tua cena? Dammi retta, lascia perdere! E' molto meglio una cena a base di pesce o verdure, come fanno tutte le persone normali! Oh.. dimenticavo.. tu non sei normale! -

Il mostro scoppiò in una fragorosa risata e fece un passo avanti verso di lei.

- Fai dello spirito eh? Mi sei simpatica.. peccato! Dal momento che hai disturbato la mia cena.. per prima cosa, mangerò te! Come antipasto! -

Aprì di poco la bocca e la lingua calò nuovamente allungandosi di un paio di metri, la bocca in fondo dentata si spalancò famelica e minacciosa.

- Sei contenta? -

Con un balzo in avanti cercò di colpirla con i denti accuminati della lingua, ma lei li schivò con un salto.

- Sei agile! Ma non riuscirai a scapparmi! -

Fece per colpirla nuovamente, ma ancora il suo colpo non andò a segno. Fu così per molte volte ancora, finchè il demone non iniziò a sudare vistosamente per la stanchezza.

- Come.. come diavolo fai a.. a sfuggirmi così.. pant! Pant! Nessuno.. è mai riuscito.. -

- Il segreto è fare sport e mangiare tanta verdura! -

Disse lei in tono scherzoso.

- Mi prendi in giro? Io ti... -

- Mi ammazzi? Emm.. non penso che ci riuscirai! -

Posò il piede sulla lingua che si era conficcata nel terreno nel tentativo di beccarla e schiacciò con forza.

- AAAAAAAAARGH!!! -

- Ti fa male? -

Aumentò la forza, tale da staccare la bocca accuminata dal resto della lingua. Il mostro la ritirò in bocca in un lampo e s'inginocchiò gemendo dal dolore.

- Spiacente amico, ma hai giocato male le tue carte! Sei venuto nel mio territorio e se becco uno della tua specie sul mio cammino.. lo uccido! Senza pietà! -

Lo fulminò con lo sguardo.

- Ma.. tu.. chi.. sei..? -

Chiese a fatica mentre la lingua doleva insopportabilmente.

- Io? -

Max gli si avvicinò e sollevò la mano chiusa in un pugno.

- Io sono.. la prescelta! -

Gli scagliò un cazzotto che lo stese in un attimo, ma lei non si limitò ad atterrarlo con un solo colpo, no, voleva di più, infierire su di lui come gatto col topo. Si chinò sopra il mostro che si premeva la bocca per il tremendo bruciore alla lingua mutilata. Iniziò a riempirlo di pugni, uno dopo l'altro, sempre più forti, il pianto straziante del bimbo da sottofondo.

- Implorami pietà, sempre se riesci a parlare!! -

Gli ordinò furbonda.

- Avanti! Se mi implori forse potrei anche risparmiarti! -

- Mh...mmmh..ghh.. -

- Come hai detto? Non ho sentito bene!! -

Si alzò in piedi e gli pestò violentemente lo stomaco.

- AAAAAAAAH!!! PIETAAAAA'!! -

- Così mi piaci! -

Tirò un sospiro e si sistemò il fiocco della divisa che nella colluttazione si era allargato, poi portò un ciuffo di capelli dietro l'orecchio, calma e tranquilla. Il demone sembrò rilassarsi anche se la tremarella non cessò di invadergli il corpo, ma in quel momento Max afferrò una pietra piuttosto grossa e la lanciò con forza sulla sua faccia insanguinata. Sentì il suo respiro terminare di colpo e il suo corpo smise di muoversi, l'aveva ammazzato. Che strana, ma piacevole sensazione che provava in quell'istante. Ne aveva eliminato uno, uno di loro, uno come quello che le aveva portato via suo padre. Avvertì il suono di due mani che battevano l'una contro l'altra in un applauso. Forse quel mostro aveva un compagno? Si voltò in fretta e si stupì nel ritrovarsi davanti l'immagine di Enma che con aria soddisfatta batteva le mani.

- Ottimo lavoro! Non immaginavo fossi così spietata! Un' ottima qualità per una che possiede il tuo incarico! Già! -

Incrociò le braccia al petto e sorrise apertamente.

- Ma.. allora eri tu che mi seguivi! -

- Ebbene si, lo ammetto! -

Si grattò la nuca imbarazzato.

- Temevo mi saltassi addosso.. ma ho voluto metterti alla prova, vedere se mi riconoscevi per ciò che sono o se mi scambiavi per un nemico come quello che hai ammazzato.. e come lo hai ammazzato, poveraccio.. mi fa male la testa solo a guardarlo! -

- E allora non farlo! -

Disse Max raccogliendo con cura il bambino che lentamente si calmò.

- Povero piccolo.. voleva divorarti in un sol boccone quella creatura dell'inferno.. ma per fortuna la zia Max è capitata giusto in tempo! -

- Zia..? -

- Si, beh.. si fa per dire! -

Lo cullò con dolcezza e lo avvolse con la coperta bianca dopo averla ripulita per bene dalla terra e dall'erba appiccicosa.

- Ma come si fa.. ad essere così meschini? -

SI domandò ad alta voce fissando quel dolce visino con gli occhietti azzurri socchiusi e le manine chiuse a pugnetti appoggiate al suo petto.

- E' una cosa ignobile! Rapire un neonato per poi mangiarselo!! Se lo sarebbe divorato in un sol boccone! Sono schifata!! -

Se solo il mondo in cui viveva fosse stato normale, se solo avesse potuto vivere come una ragazza spensierata ignara di tutto con accanto ancora il suo papà.

- Ti capisco.. -

Disse il piccolo Enma tirando un sospiro.

- Credimi! Al mondo ci sono esseri ben peggiori di quello che hai ucciso e anche molto più pericolosi! Non sarà un compito facile! -

Spiegò a malincuore.

- Ma con Yusuke al tuo fianco, per non parlare di Kuwabara, Kurama e Hiei.. -

- Lascia fuori Hiei per favore! -

Lo corresse lei.

- Si beh.. con persone come loro sono sicuro che riuscirai a cavartela! Ho visto quello che sei capace di fare! -

Si sistemò accuratamente la sciarpa rossa.

- Max Okino! Da questa sera dichiaro ufficialmente.. che la tua missione è cominciata! -

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Yu degli spettri / Vai alla pagina dell'autore: Nami