Non era
affatto comodo, senza alcun dubbio.. ma Amelia aveva
insistito perché li indossassi
e non avevo alcuna intenzione di sorbirmi le sue prediche
…Dannazione non era mia abitudine vestire con abiti così stretti
da togliere il respiro e lunghi tanto che non inciampare sui propri piedi
equivaleva alla possibilità che Zel la
piantasse con i suoi discorsi di autocommiserazione ...Per non parlare di quei
maledetti tacchi che mi impedivano di camminare in linea retta…
Presi a scendere la grande
scalinata, coperta da un lungo e soffice tappeto rosso; ad
ogni spiazzale, che interrompeva la scalinata a tre rampe, si affiancavano gli
spessi corrimano in marmo sui quali erano posti vassoi stracolmi di frutta e
poste al centro delle candele profumate che arricchivano l’aria di buoni
odori. Quando giunsi alla fine mi voltai indietro:
‘ Meno male, nessuna caduta imbarazzante finora …aih che male!’ mi chinai per guardare i piedi
incastrati in quelle trappole(trampoli) verdacee. Mi
appoggiai con la mano alla colonnina terminale della scalinata , mentre l’altra si accingeva a sistemare la scarpa
intorno al piede dolorante:
<< Ma
quando finisce questa serata! Perché mi sono fatta convincere dannaz…!>>
<< Signorinella le
serve qualcuno che l’ aiuti a mettere un piede
di fronte all’altro?>>
Un sorriso divertito si
allargò sul mio viso: << No, grazie cavaliere, ma credo invece che
a lei servirà molto presto una stampella …!>> dissi e togliendo la
mano dal tacco mi tirai su, voltandomi verso l’incauto interlocutore.
Rimasi di stucco…Gourry, a pochi passi da me, mi guardava dai suoi ben
Insomma… un
amore…
Non fraintendetemi! Che Gourry fosse bello era un fatto OGGETTIVO, nel senso
che…era bello a prescindere da gusti personali: quei lineamenti erano da principe
delle fiabe…
Finitela con il sarcasmo, va bene?!
Quando mi ripresi dai miei
pensieri Gourry era sempre
lì, il suo sguardo però si era …addolcito.. mi guardava
come se fosse… preso dal guardarmi… Poi il suo sorriso si
allargò :
<< Alla fine hai messo
quello più scollato….>> sembrò incerto se continuare,
poi però non si sarebbe divertito
..giustamente…<< speri
così che si noti un pochino di più ciò che solitamente non si nota ..?>>il suo sorriso
ora era un ghigno malizioso …ma non mi arrabbiai…semplicemente
risposi a tono:
<< Già … a
quanto pare deve aver funzionato , eh Gourry? Tu lo hai notato ….>>non potei
impedirmi un sorrisetto malizioso anche io.
Se Gourry
ne fu imbarazzato comunque non lo diede a vedere. Il suo
sguardo si addolcì di nuovo e cominciò ad avanzare verso di me:
quando mi fu di fronte tese la mano, aspettando che la
mia si decidesse a raggiungerla. Non passò molto tempo prima che
accadesse…
Il calore della mano di Gourry era… talmente familiare…
Dopo quattro anni di
convivenza il modo di interagire con lui si era evoluto, era maturato. Non
agivo più d’impulso perché sapevo chi era Gourry. Quando eravamo solo io e lui, beh… non
volavano palle di fuoco in continuazione( escluse le
volte in cui provava a rubarmi il cibo dal piatto!). In fin dei conti…
non mi dispiacevano le sue battute… in realtà… si trattavano
solo di provocazioni scherzose. E gentili. Gourry era
così. Gourry era così maledettamente
gentile. Gentile… già. Anche altri uomini potevano essere gentili
con me( nota dell’autrice:ah si? E chi sarebbero
questi altri gentiluomini?Lina :Sta zitta!!!). Ma Gourry era gentile come piaceva
a me…
Sentii il mio amico
stringermi la mano e ci fissammo silenziosamente. Così, presi una
decisione: quella sera non mi sarei annoiata…
<< Gourry
ti conviene fare attenzione..>> dissi divertita,
avvicinandomi di più a lui <<…dopo questa sera non vorrai
solo limitarti ad essere la mia guardia del corpo…>>aggiunsi in
tono ancora più malizioso. Gourry alzò
gli occhi al cielo, come aspettandosi il seguito,<<…ma
pregherai gli dei di dimenticarmi perché il tuo desiderio di avermi
TUTTA per te sarà diventato insostenibile..!>> non riuscii a
concludere seriamente e scoppiai definitivamente a ridere, mentre Gourry si
copriva il viso con la mano libera e univa la sua risata alla mia.
Gli invitati che passavano di
lì ci fissavano
incuriositi, e quando io e lo spadaccino tentammo di ricomporci l’unica soluzione che ebbe successo
fu quella di darci le spalle, respirando molto lentamente, aspettando che i
singhiozzi cessassero…
Quando mi voltai, mi imposi di rimanere seria. Gourry invece
era ancora voltato di spalle. Mi avvicinai a lui e quando mi ritrovai al suo fianco mi venne offerto il suo braccio. Il mio amico
però non osava guardarmi, la testa abbassata mentre con la
mano si torturava il viso con l’intento di coprire l’imbarazzo.
Passai il braccio sotto quello dello spadaccino, e lo
strattonai seguendo la folla che si dirigeva verso il centro della sala, dove
il buffet era allestito.
Dovetti fare non poca fatica
per guadagnarmi un po’ di spazio tra la moltitudine di gente che,
chissà per
quale ragione, si arrestava a chiacchierare davanti ai tavoli, impedendoci di
usufruire di quel ben di Dio. Vi assicuro però che ne valse la pena.
Quando riuscii ad accostarmi
ai tavoli trovai enormi vassoi, stracolmi di pietanze
dolci e salate. Allungai la mano verso uno dei vassoi contenenti enormi e
dorate cosce di pollo abbrustolito, ma un’altra mano arrivò a concludere la mia iniziativa: Gourry
afferrò il cosciotto, e lo sventolò davanti al mio naso dicendo
che dovevo comportarmi in modo più aggraziato, o avrei finito per farmi
passare per un galeotto travestito da donna… Non era molto carino rivolgersi
a me in quel modo, non vi pare? Soprattutto perché…avevo fame!
Lo spadaccino fece per
portarsi il coscio alla bocca ma io glielo impedii, piantando il mio gomito nel
suo stomaco e così facendo, mentre il mio amico si piegava su se stesso
tenendosi lo stomaco, il cosciotto volteggiò in aria fino a depositarsi
magicamente sul palmo della mia mano.
Senza preoccuparmi
eccessivamente per lo stato dello spadaccino, addentai il pollo: quella
prelibatezza non fece altro che aumentare la mia voracità, le fiamme che
ardevano nel il mio stomaco parevano diminuire ad ogni morso. Ogni boccone
ingoiato alimentava la mia golosità…
Non sono un’ingorda ! Ma quanto tempo sarebbe passato prima di poter mangiare tutti
quei cibi prelibati gratis?!
Finita la coscia
allungai le mani verso il vassoio prendendone altre due, morsicando l’una
e l’altra alternatamente. Quando alzai gli occhi
mi accorsi che tutta la sala mi stava fissando come se fossi un fenomeno da
baraccone: alcuni invitati mi fissavano visibilmente schifati, altri con gli
occhi sgranati, altri ancora, ridacchiando, bisbigliavano qualcosa
all’orecchio del vicino. Dei piccoli borghesini
impertinenti sghignazzavano, e udii uno di loro rivolgersi alla donna di fianco
e gridare:<< guarda mamma, un giullare vestito da dama!>>. I
miei occhi si dischiusero a formare due piccole fessure…No, non era il
caso di scaldarsi quella sera, poi si sa… i bambini che cosa non
dicono……
Così allontanai il
pollo dalla bocca, alzando un sopracciglio indispettita: << che
c’è? Mai visto qualcuno affamato?>>.
Fu solo allora che mi resi
conto di un’altra presenza….
Mi irrigidii, mentre una pelle d’oca si propagava
su tutto il corpo. Roteai gli occhi verso il coscio che tenevo saldamente
avvolto nella mano destra e cominciai a tremare senza controllo. Quella era
lì…il suo corpo si scorgeva appena al di sopra rispetto alla linea
d’orizzonte del cosciotto…E mi fissava…anche se gli occhi
nemmeno li vedevo io sapevo che mi fissava… E
avanzava sulla superficie di quella prelibatezza lasciandovi il suo melmoso
marchio…. Allora urlai con tutta la voce che le mie corde vocali
disponevano:
<< AHHAAHHAH!! Una lumacaaaaa!>> gridai
colta dal panico, lanciando i due cosci per aria e correndo all’impazzata
tra la folla. Tra spintoni vari riconobbi Gourry,
occupato a parlare con qualcuno a cui non feci minimamente caso: lo spadaccino
era già voltato nella mia direzione, evidentemente richiamato dalle mie
urla, e preso da un iniziale senso di terrore per la paura di essere investito
indietreggiò di qualche passo. Inutile il suo tentativo: gli sbattei praticamente contro mentre le mie braccia si stringevano
convulsamente intorno alla sua vita .
<<AhhhaAh!! Mi fanno schifo! Perchè
sul mio cibo!!! Lo avranno contaminato! Che
orrore…!!!>> ripetei tra i singhiozzi,
affondando il viso nel petto dello spadaccino che era diventato rossissimo in
volto trovandosi di fronte una platea sconcertata.
Sentii Gourry
farfugliare qualcosa, ma non capii nulla: il mio stato emotivo era paragonabile
a quello di Zel quando entrava alle terme
pubbliche…
Totalmente assente…
Peccato poi che qualcuno
richiamò la mia attenzione in malo modo, rompendomi quasi il timpano:
<< Lina! Per favore ci
stanno guardando tutti gli invitati!>> urlò Gourry
nelle mie orecchie, riuscendo ad allontanarmi afferrandomi i polsi dietro la
sua schiena ed unendoli davanti a se.
Lacrime calde mi rigavano il
viso. Alzai lo sguardo verso quello dello spadaccino, e cominciai a parlargli lentamente a
bassa voce, quasi bisbiglando:
<< C’erano loro…..Io le ho viste…volevano
mangiarmi…..>>
<< Lina…>> Gourry abbassò il volto, tenendomi ancora i polsi
stretti tra le mani << ..di chi parli?>>
…
<< Le… lumache
carnivore….! Sono venute anche loro alla
festa…! Nascondimi ti prego..!>>
A quel punto Gourry sgranò gli occhi, la tipica espressione che
hanno le persone quando si trovano di fronte un matto
da malicomio.
<< Lina…non è che hai bevuto ?>>
Lentamente cominciai a
scrollare la testa in segno di negazione. Fu quando ritornai a guardarlo che
sentii la fastidiosa risatina di colui che mi aveva
giocato quel brutto tiro. I miei occhi erano due fessure ora, la bocca contorta
in una smorfia tra rabbia e vergogna della figura che avevo appena fatto.
Mi voltai di scatto
respirando convulsamente: quel mostriciattolo era lì che se la rideva a
crepapelle, e quando incontrò il mio sguardo le
sue sopracciglia fecero su e giù mentre la sua bocca da squalo si
allargava in un ghigno impressionante….Lo guardai mettersi sottosopra, la
testa schiacciata a terra, e mentre mi mostrava il suo sederino impertinente
che faceva di qua e di là, come per provocarmi, mi chiamava:
<< ..ihhih - I nnaa! Iuh uuh!!>>
E devo dire che accolsi
quella provocazione senza pensarci due volte:
<< Brutto mostro che
non sei altro! Io ti faccio a pezziiii!!!>>
Come una furia mi scaraventai
verso l’animale, ma lui invece di scappare si lasciò raggiungere,
o, meglio, quando ero a pochi passi da lui, corse verso di me, ad una velocità tale che non riuscii a bloccarlo, e
mi passò sotto al vestito……
Quella creatura….
Mi aveva alzato il
vestito…..
Aveva OSATO prendermi in giro!
<< ihiehheh!
Ina pushta miista !ahahahhah! >>
<<..E’
più oscuro del crepuscolo…è più rosso del sangue…è
sepolto sotto la marea del tempo…>> iniziai a recitare
l’incantesimo, intenzionata a punire quel mostriciattolo blu e ridurlo in
poltiglia, ma come sempre a qualcuno non andava giù l’idea….
<< Lina! Fermati! Ma che
ti salta in mente!>> Gourry mi fu subito
addosso, tappandomi la bocca con la mano, mentre l’altro braccio faceva
fatica a trattenermi ad di sopra della spalle.
In suo aiuto giunsero Amelia
e Zelgadiss, che prima di allora ancora non ero
riuscita a scorgere tra la folla. Si, lo so. Ma avevo fame…!
<< Signorina
Lina!>> esclamò Amelia, con il suo usuale tono di rimprovero da
paladina della giustizia.
Già. Ci mancava solo
una delle sue prediche.
Alzai lo sguardo verso la
principessa, che mi guardava indispettita, mentre Zel
al suo fianco si limitava ad alzare gli occhi al cielo, come per dire che non
c’era da chiedersi chi avesse fatto tanto fracasso.
Che amici eh…?
Ad ogni modo mi ricomposi,
permettendo a Gourry di allentare la presa su di me,
e mi aggiustai il vestito, passando con la mano qua e la dove intravedevo
qualche piega storta. Il mio viso doveva ancora essere molto teso, visto che,
dopo qualche istante di silenzio assoluto, mi fu posta la fatidica domanda.
<< Lina…>>
la voce di Gourry sembrava non molto convinta nel
voler pronunciare il mio nome …<< …ci vuoi spiegare cosa
è successo..?>> .
…
D’accordo. Giusto. Era
bene chiarire chi fosse il vero colpevole di quello che era accaduto, ed io non
mi tiravo certo indietro quando c’era da accusare qualcuno che non ero io.
Presi un lungo sospiro, per
poi fissare i miei compagni con lo sguardo di chi non vuole essere interrotta.
<< Quel mostro
spregevole mi ha resa ridicola davanti a tutta la
corte…>> la mia voce falsamente calma fece trasalire i miei tre
amici, i quali cominciarono a guardarsi attorno con fare sospetto,
evidentemente in cerca di una qualche traccia di Stich.
Naturalmente il mostriciattolo si era nascosto, e cominciai seriamente a
credere che fosse un parente stretto di Xellos date
le loro particolari attenzioni nei miei confronti…
Ad ogni modo, dovevo concludere il capo d’accusa.
<< Lui ha….. messo una schifosissima lumaca sul mio cosciotto!
>> rabbrividii al ricordo…
Gourry, che teneva la testa alzata sopra la mia in cerca di Stich, roteò gli occhi verso l’alto per poi
guardarmi diritto negli occhi.
<< Lina, hai bevuto un
bel po’ di idromele… questo
l’abbiamo capito tutti…>> . Serrai gli
occhi minacciosa più che mai. <<… credo sia meglio
prendere un po’ d’aria che ne dici? >> concluse
Gourry frettolosamente, prendendomi sotto braccio e
guidandomi tra la folla verso la balconata principale della sala reale. Nel
tragitto diedi sfogo deliberatamente al mio disappunto, urlando istericamente
come una pazza da manicomio, mentre lo spadaccino mi trascinava fuori.
Raggiunta la balconata mi
liberai dalla presa del mio compagno e mi appoggiai al freddo parapetto in marmo, respirando affannosamente. Non è facile
dire circa quattrocento frasi in meno di un minuto…E di sicuro non fa
bene…
Quando sentii i miei muscoli
rilassarsi, mi voltai per parlare con il mio amico. << Gourry…Uh? Gourry?>>
chiamai lo spadaccino, che sembrava essersi volatilizzato…
<< Sono qui,
Lina…! >> . Sussultai nel sentire la sua
voce alle mie spalle e mi sporsi al di là del
parapetto, cercando la sua sagoma: lo vidi chiaramente, appena qualche metro
sotto di me, seduto su una delle panchine che adornavano il pianerottolo
centrale, al cui livello si riunivano le due scalinate laterali che accostavano
il balcone rotondeggiante per poi continuare la di discesa con un’unica
grande scalinata. Lo spadaccino aveva alzato lo sguardo verso di me, e
sorridendo mi disse: << La signorina si è calmata
ora? >>. Mi accigliai, ma prima che potessi controbattere il mio amico mi fece cenno di raggiungerlo. Sospirai, rimandando
più in la il piano di vendetta nei confronti di
Stich e, annuendo alla mia guardia del corpo, mi
avviai verso la scalinata più vicina.
Fu la cosa più
impegnativa di tutta la serata, ve lo assicuro.
Quando scesi l’ultimo gradino alzai la testa, ed incrociai lo sguardo di Gourry che, sempre seduto, aveva osservato la mia tortuosa
passeggiata con un sorrisetto malizioso stampato sul suo, pur grazioso, volto.
<< Lina, che ne dici di
fare un’altra sfilata come questa..?
<< Gourry,
che ne dici se mi sfilo la scarpa e te la tiro precisamente in mezzo agli
occhi?>> non riuscii nemmeno a terminare che Gourry
scoppiò in una sonora risata, che mi trovai ad accompagnare poco dopo. Era
incredibile il modo in cui quel cervello di medusa, anche prendendomi in giro,
riusciva a farmi sentire il cuore così leggero… solo ridendo a
quel modo… Era naturale per Gourry alleggerire
qualsiasi tipo di discussione o di situazione, soprattutto quando queste
rischiavano di farmi crollare: il mio amico sapeva cosa mi passava per la testa
solo guardandomi una volta negli occhi… ed era proprio questo che mi impressionava di lui e… che mi faceva stare bene.
Con questi pensieri, mi
avvicinai alla panchina e mi sedetti accanto allo spadaccino che, ancora
ridendo, si voltò verso di me e, mettendosi su un fianco , si sistemò sulla panchina in modo da guardarmi
frontalmente; lo imitai, rannicchiandomi un po’ sulla panchina per quanto
il vestito mi permetteva, ed adagiai il braccio vicino alla spalliera sulla
stessa, reggendomi la testa.
Gourry fece lo stesso.
Sorridemmo nel guardarci.
<< Allora Lina.>> proferì Gourry
dopo qualche istante.<< Mi vuoi spiegare cosa sia successo di sopra
prima?
Mmm. Grazie Gourry, ma
perché farmi ripensare a quell’essere ignobile??
Sospirai, vagamente
indispettita. << Stich ha messo una
schifosissima lumaca ( “brivido”) sulla
squisita pietanza che stavo per addentare. Tutto qui….>>. Il mio
amico mi fissava come se fossi una bambina capricciosa. Oh…beh...
grazie tante, cervello di medusa. << Mi fanno
schifo Gourry, lo capisci? Quel mostro blu mi ha
giocato un brutto tiro! Ma io gliela farà pagare, prima
o poi… >> dissi digrignando i denti e facendo segno con le
mani giunte in un ipotetico strangolamento.
Gourry sembrava divertito da quel gesto. << Lina, tu e
Stich credo invece abbiate molte cose in
comune…>>. Sembrava
SERIAMENTE divertito… << Gourry, se provi
a dire che sono blu, o che ho il suo stesso sorriso e che sono piccola come
lui, io ti giuro che….!>> mi affrettai a
dire, puntandogli il dito contro. Lo spadaccino non si scompose, stranamente,
al mio tono poco tenero, ma si limitò ad aprire quel sorriso in un
ghigno. << No… ma quando ti irrita
qualcosa hai le sue stesse espressioni facciali.. >> così dicendo
lo spadaccino si mise la mano, con cui si reggeva la fronte, sugli occhi,
cominciando a ridere silenziosamente.
D’accordo Gourry. Ora ti uccido!
Ma prima che potessi ribattere e
cominciare a picchiarlo, Gourry borbottò
qualcosa, che non riuscii a comprendere… << Cosa hai detto Gourry?>> gli chiesi.
Il mio amico rimosse la mano
dal viso, completamente rosso per lo sforzo di aver trattenuto una lunga
risata, e si sistemò come si trovava prima: << Ho detto che
basterebbe poco per fargliela pagare.>>
dichiarò tranquillamente, ed accortosi della mia incredulità
mista ad una più forte curiosità, non poté fare a meno di
sorridere. Dopo avermi fissato per qualche istante, proseguì,
rivelandomi la cosa più sconcertante che mai mi fosse capitata di
sentire su quella creatura…
…
<< Stich
teme l’acqua.>> concluse piano lo
spadaccino.
Inizialmente rimasi con
un’espressione vagamente scettica stampata sul volto, convinta che lo
spadaccino mi stesse prendendo in giro nuovamente, ma non vidi alcun tipo di
cambiamento nella sua espressione…
Ah, Ah Ah.
Molto divertente comunque. << Ma che tipo di acqua?>> domandai al
mio amico, incerta se quella domanda avesse un senso
così esposta…
Gourry fece spallucce. << Qualsiasi tipo, a quanto ho capito. Di mare, di fiume o di lago..
delle terme…Dice che…è un problema di..densità
molecolare… >> disse pronunciando pensieroso le ultima parola.
Ma che diamine…..
<< Aspetta un
attimo!>> sbottai, facendo sobbalzare Gourry,
che ora mi guardava con gli occhi spalancati. << Primo: come fai a sapere
qual è il punto debole di quel mostriciattolo!
Secondo, e cosa più importante: come fa lui a sapere il MIO punto debole! >>
“sorella a parte”, pensai rabbrividendo.
Gourry mi fissava senza dir nulla, ed ebbi tutta
l’impressione che lo spadaccino mi stava nascondendo qualcosa, poi,
grattandosi leggermente la frangia e cercando evidentemente un modo per non
tradirsi con le sue stesse parole, mi rispose in quattro e quattr’otto:
<< …Questo pomeriggio lui è entrato alle terme del palazzo dove ero io, e non sapendo di questo suo problema
l’ho spinto in una delle vasche… E poi ho dovuto salvarlo.>>
Ottimo Gourry.
Lasciarlo in fin di vita no?
Lo spadaccino
continuò: << ..Così quando
l’ho tirato fuori, è stato costretto a dirmelo..>>. Tra i due credo che il più incredulo fosse proprio quel
cervello di medusa: anche io ero rimasta sconcertata, visto che proprio il
giorno prima avevamo assistito alla capacità della creatura di alzare
pesi ben al di sopra dello standard… Certo che Stich
era pieno di sorprese… Poi tornai a guardare Gourry,
che appena incrociato il mio sguardo si affrettò a distogliere il suo
verso la scalinata inferiore. Le mie palpebre si dischiusero momentaneamente,
mentre la mia mente formulava la domanda esatta…
<< Allora, sembra che
tu e Stich abbiate stretto amicizia! A quanto pare a
quell’orrido cosetto blu tu hai dimostrato che
nell’acqua possono esserci anche creaturine
amichevoli… >> proferii, sorridendo in modo fanciullesco,<< …. Come te, eh? Cervello di MEDUSA? >>,
conclusi ridacchiando, in modo che lo spadaccino si soffermasse sulla battuta,
e non capisse il mio vero intento…
Gourry sorrise divertito.
Bravo Gourry…vai
così…
<< Si,
sembra di si. Vedi, quando l’ho ripescato, Stich
sembrava veramente triste… Lina, avresti dovuto vederlo… Andava
giù poverino…e per la paura non riusciva a risalire… >>
“Oh… poverino”<< …Così, quando mi ha detto
il suo problema, io l’ho consolato dicendogli che non era nulla di
grave! >> disse felicemente lo spadaccino, come orgoglioso
della sua gentilezza.
Vai avanti…
…
<< …Che succede a
tutti!>>
Perfetto…
…
<< Perché tutti
hanno paura di qualcosa!>>
Ci siamo..
…………….
<< Guarda Lina per
esempio..!
……………….
<< Le basta vedere una
lumaca per scappare con la coda tra le gambe e…!!>>
….
Ecco lo
sapevoooo! Io ti faccio fuori cervello di medusa!!!
<< Io ti
uccido…>> sibilai, le orbite in fuoco.
Lo spadaccino non si rese
immediatamente conto di ciò che aveva appena detto. La sua espressione
passò dall’incredula, alla vaga, alla consapevole…alle atterrita… Sul suo volto si dipinse il terrore.
Gourry deglutii. <<
Lina… >> la voce tremolante di Gourry
pronunciò con difficoltà il mio nome,<<
… non ti voltare…>>. Uh? Fu solo in quel momento che mi resi
conto dello sguardo di Gourry. Non guardava me: guardava dietro di me.
Cos..?
<< Lina….. LEI è qui…di nuovo…. >> lo
spadaccino deglutì ancora,<< … sulla tua testa… >>.
Ci misi un po’ di tempo
per capire di chi stava parlando… E quando lo capii… fu la fine.
<< AHHHHHHHH! Lumacaaaaaaaa!>> urlai impaurita, e balzai in avanti,
gettandomi su Gourry, stringendogli convulsamente le
braccia attorno al collo. Che vergogna, piangere come una disperata a quel modo
non era da me…
<< Mandala viaaaaa!! Via via
viaaaaa!!Uccidila Gourry ti prego!>> urlavo, tra un singhiozzo e
l’altro, troppo impegnata a sbraitare per sentire cosa stava succedendo
attorno a me…
Aprii gli occhi lacrimosi, e
mi resi conto solo dopo qualche minuto di essere caduta in una trappola.
Il mio viso si trovava ,chissà per quale motivo, contro il petto dello
spadaccino, che mi stringeva forte a sé, con un braccio che mi cingeva
la vita e l’altro lungo la
schiena, mentre la mano di questo era impegnata ad accarezzarmi dolcemente la
nuca.
<< Sai qual’ è la cosa che mi piace di più
quando ci sono lumache o…lumache immaginarie in giro..?
Non ottenne risposta. Stavo
avvampando…
Sentii la sua testa
spostarsi, fino a percepire le sue labbra contro il mio orecchio:
<< ….Tu ….. gridi… scappi…. >> esitò un
istante , << ……..e abbracci ME.
...
Se vi stesse chiedendo di che
colore fosse stata la mia faccia, pensate ad un
pomodoro maturo; se vi stesse chiedendo che velocità i battiti del mio
cuore avessero raggiunto in meno di un secondo, pensate a quella raggiunta da
una spada impugnata da Gourry durante una
battaglia….
Dire che non mi piacesse, in
fondo, quel calore… significherebbe essere molto bugiarda.
Ok, d’accordo, il mio
monologo DEVE fermarsi qui....!
…
Lo spadaccino aveva continuato
con le sue carezze, senza aggiungere nulla, forse anche lui sorpreso da
ciò che aveva appena detto con tanta disinvoltura. Sentivo chiaramente
il suo cuore e il suo calmo respiro sui capelli, mentre sentivo le sue labbra
premere e ripremere gentilmente contro la mia tempia
infuocata.
Dove trovai la forza di
parlare dopo me lo chiedo ancora oggi…
Oh, si certo, non che fino a
quel momento non fosse mai successo niente di simile tra noi ma in genere si
trattava di momenti fugaci, spesso interrotti da qualche stupida battuta o, il
più delle volte, da pericoli in agguato… Senza contare che
quell’idiota di Gourry si faceva venire in
mente parole anche troppo dolci nei miei confronti in
PRESENZA di Amelia e Zelgadiss e, sempre
troppo spesso, capitava che desse sfogo alla sua già ben nota cavalleria
nei momenti meno tranquilli della nostra convivenza…. Durante una
battaglia, per esempio.. tipico di lui…
Quando eravamo soli tutto sembrava…semplice e difficile, nello stesso
tempo…
Perché??? E che ne so io!
<< Devo cominciare a
scappare o aspetto ancora un po’..? >> la
voce dello spadaccino mi fece trasalire, facendomi tornare alla realtà...
<< Aspetta ancora un
po’… >> mugugnai. No, NON era un “ aspetta ancora un
po’ perché sto bene così”, MA un “aspetta
ancora un po’ che appena rinsavisco e mi passa il rossore, ti prendo a
calci!”. E’ chiaro??!
Sentii lo spadaccino
ridacchiare, ben consapevole di cosa quell’ “aspetta
ancora un po’” significasse. Per alcune cose era veramente
perspicace….
Sospirai, facendo scivolare
le braccia dal collo dello spadaccino verso il suo petto, e spingendovi contro
per guadagnare una posizione meno imbarazzante e che mi consentisse di
guardarlo. Feci del mio meglio per sembrare indispettita, ma quando incrociai
gli occhi di Gourry e il suo dolce sorriso distolsi lo
sguardo sbuffando, consapevole del fatto che le mie guance stavano assumendo
nuovamente un colorito imbarazzante…
Perfetto. Brava Lina, bella
figura…
<< Sai, raggio di sole,
credo ti convenga darti una sistemata prima di rientrare nella sala riunioni
del palazzo...>> affermò con tono
divertito lo spadaccino, allungando una mano verso i miei capelli e sfilandone
il sottile ferma capelli argentato, con il quale una delle inservienti di
Amelia aveva giocato e fissata l’acconciatura qualche ora prima. Sentii
la mia folta chioma scendere lungo la schiena e, sapendo il tempo che
c’era voluto per raccoglierla a quel modo, tornai a guardare lo
spadaccino con un’espressione accusatoria stampata in viso, mentre lui mi
porgeva il pettinino.
Naturalmente, il maledetto
stava sorridendo… Accidenti a lui….
Con un gesto isterico
afferrai il pettine ed incrociai le braccia al petto:
<< Lo sai quanto tempo
c’è voluto per sistemarmi i capelli cervello di medusa?! No, certo che non lo sai! Ed ora
mi spieghi come faccio a presentarmi così conciata? >> sbraitai,
riprendendo finalmente la parola,
ed accompagnando il tutto con gesti isterici. Lo spadaccino levò un
sopracciglio e, sorridendo, raggiunse la mia guancia sfiorandola con l’indice.
<< Lina, ti verranno le rughe prima del previsto, se continui in questo
modo..>>.
….
Aaargggh! Quel maledettoooooo!
Arrossii nuovamente, ma prima
che potessi in qualche modo ribattere lo spadaccino ritrasse la mano e,
poggiando il gomito contro il suo ginocchio, piegato verso di sé, e
tenendosi la tempia con la mano, mi chiese di spiegargli la storia
di Stich e quali fossero le mie intenzioni in merito.
Inizialmente rimasi interdetta, colpita dalla strana voglia dello spadaccino di
capirci qualcosa sull’intera faccenda che, purtroppo, non era ancora ben
chiara a me. Lo fissai, in attesa di qualche suo ripensamento… <<
Allora? >> mi esortò lo spadaccino, facendomi segno con la mano
come per invitarmi a parlare.
Bah, contento lui…
Conoscendo Gourry, iniziai dai preamboli, arricchendo la spiegazione
con commenti e possibili teorie su tutta la faccenda: gli spiegai come mai
quell’essere fosse piombato lì e come fosse giunto da noi; sul
perché eravamo a Sailoon e sul perché
volevo andare fino in fondo.
Per tutto il tempo Gourry non disse una parola, non fece alcuna domanda o
commenti…. Eppure era sveglio. O meglio… gli occhi sembravano
aperti. Mi guardava semplicemente, con un’espressione
che non riuscivo a decifrare… Poteva essere totalmente preso o totalmente
perso dal discorso.
D’accordo. Giusto.
Parliamo di Gourry…. Quindi da non considerare
la prima opzione….
<< Gourry.
Dimmi la verità… >> dissi tra il
seccato e lo speranzoso. << ..Mm..? >>
rispose lo spadaccino, fermo ancora nella stessa posizione assunta
mezz’ora prima. << Hai capito quello che ho detto..?
….
<< ..Cosa?
………………………..
<<Gourry… >>
mi strofinai gli occhi, respirando a fondo. << …Stavi ascoltando
vero?..>> il tono sempre più
minaccioso…
Piombò il silenzio.
E, naturalmente non ottenni
risposta.
Decisa come non mai a
suonargliele, smisi di torturarmi il viso e ritornai con lo sguardo su quello
di Gourry: la mia autoproclamata guardia del corpo mi
osservava divertito, e appena gli puntai il mio dito minaccioso contro, si protese
verso di me..
<< Hai mai pensato che
forse sei tu, Lina, la causa per cui non riesco a concentrarmi quando parli..? >>mi domandò. Io, scettica, alzai un
sopracciglio:<< Ah, ma davvero? >>. Gourry
sorrise dolcemente, passando con l’indice dalla
tempia alla mia guancia, per poi avvolgere questa con mano…<< Si,
davvero… >> disse sottovoce, in un modo che mi fece arrossire…
Spalancai gli occhi, quando
mi resi conto che il suo viso distava ormai pochissimo dal mio…
…..
<< Mi distrai
troppo…. >> concluse, quando le sue labbra ormai sfioravano le mie e
i miei occhi si chiusero nello stesso istante in cui
il mio cuore cessò di battere .
Rimanemmo così,
immobili. Sentivo le labbra dello spadaccino sulle mie. Indugiare solo. Le
sfioravano. Ma i battiti del mio cuore non li sentivo più… Non
sentivo nulla intorno a me, solo il mio respiro e quello di Gourry….ed un calore così intenso…
Un battito.
Le labbra di Gourry, adesso, premevano sulle mie.
……
Era una sensazione
meravigliosa, e non potevo aspettarmela diversamente…
Le labbra dello spadaccino si
scostarono leggermente dalle mie, tornando a sfiorarle, per poi baciarle ancora
con un tocco morbido e leggero: un battito ancora. E ne giunse un altro, quando
percepii la mano dello spadaccino passare tra i miei capelli e raggiungere la
mia nuca, mentre con l’altro braccio mi cingeva le spalle, attirandomi
lentamente a sé. E no. Non glielo impedii. Forse perché ero
completamente persa, o forse
perché ero completamente presa...
Sicuramente non l’avrebbe passata liscia, ma il
fatto sta che io, proprio io, mi aggrappai alla sua camicia e premetti
più intensamente le mie labbra contro le sue, rilassandomi
definitivamente. Le nostre labbra si separarono per poi tornare a toccarsi via via sempre con meno imbarazzo, che svanì totalmente
quando ad un tratto, strette l’uno
all’altra, le nostre labbra si distesero contemporaneamente in un sorriso,
sfuggito con una tale naturalezza che costituì per entrambi il segno
tangibile che tutto ciò che stava accadendo non era poi così
folle.
Così per un po’,
ogni pensiero abbandonò la mia mente.
…
<< Sei morto………
Mmm. Si lo so. Non era carino. Ma furono le prime parole
che mi vennero in mente dopo che, aperti a fatica gli occhi e incrociati quelli di Gourry, vidi affiorare sul bel viso dello spadaccino un
sorriso compiaciuto. Anche troppo compiaciuto. Anzi più che compiaciuto oserei dire….vittorioso.
<< Strano… io mi
sento vivo più che mai.>> affermò Gourry, tra un ghigno e l’altro.
‘Cretino’. Si
divertiva il bambinone…
Anche dopo aver commesso il
fattaccio, prova inconfutabile della sua colpevolezza (che avrei usato
più in là contro di lui), quel cervello di medusa continuava a
guardarmi dolcemente e, nello stesso tempo, se la godeva deliberatamente
nell’affrontare la mia finta espressione seriosa. Già finta
perché, in realtà, se non fosse stato per l’iniziale
imbarazzo, sarei scoppiata a ridere. Ciò che era accaduto tra me e Gourry non era altro che una conseguenza di quello che
eravamo, da sempre, anche in assenza di quelle frasi sdolcinate e ridicole che,
molte volte, impediscono ad un rapporto di maturare o
di rischiare anche, perché no. Le favole sono favole: innamoramenti alla cupido, bah!Non erano reali. Nemmeno con lo spadaccino
era stato così. Si, ok. Orecchie a me, please: alto, biondo, occhi azzurri, sexy, fisico
indiscutibilmente mozzafiato ( si l’ho detto!
Smettetela di sghignazzare!!). E’ normale che
quando vidi per la prima volta Gourry
rimasi interdetta su come potesse esistere una creatura così
meravigliosa. Ma, e dico ma, dimenticate un particolare: aprì bocca!! In pochi minuti, e con altrettante poche parole, quel
cretino riuscì ad abbassare la mia autostima di donna ad
un livello bassissimo, perché SI! Io sentivo quello che borbottava!
Accidenti a lui! Poi, però… siamo andati avanti.
Nell’irritante e
apparentemente noioso ragazzo trovai un migliore amico , una fidata guardia del
corpo (efficientissima, ma non glielo dite, grazie.), la persona che avrei
sempre voluto accanto. Ed era stato bello scoprire di lui, come lui, evidentemente,
aveva scoperto di me.
<<
Lina… >>la voce dello spadaccino mi riportò alla
realtà,<< …mi stai fissando da
parecchio senza dire una parola,
devo preoccuparmi..? >> mi domandò, con un filo di voce. ‘ Ahah. Cominci ad avere la
tremarella eh, cervello di medusa?’. Ridacchiai. << Che
c’è Gourry, cominci a pentirtene?
>> gli chiesi alzando un sopracciglio, in attesa che lo spadaccino
cogliesse la provocazione. << …Pentirmi di cosa? >> fu la sua
risposta, mentre prese a grattarsi la frangia come faceva tutte le volte
che…dimenticava qualcosa.
E no.
No.
Così non va.
<< E poi, dipende da te
Lina..>> mi disse subito dopo. ‘ Da me??’. Con la sua mano raggiunse una ciocca dei miei
capelli, avvolgendole intorno alle dita, e rilasciandola lentamente, mentre i
suoi occhi si specchiavano nei miei. << Tu mi uccideresti se
… >> il suo viso si avvicinò al mio, << … io ti
dicessi che non me ne pento affatto?... >> concluse, facendo affiorare il
suo solito tranquillo sorriso, mentre le sue dita presero giocare con le mie
guance. Non riuscii a non sorridere, ricordando la prima volta che fece quel
gesto dove le prese.. anche di brutto. Ma ora.. beh, ora…
<< Diciamo che
soffriresti di più se mi dicessi di si.>>
dichiarai sogghignando, mentre lo spadaccino, soffocando una risata, mi
sfiorò di nuovo le labbra.
Ma, purtroppo, i bei momenti durano poco.
<< Lina-Saaan!..............!!!
La voce di Amelia giungeva
dalla balconata e, per sua sfortuna, si era affacciata proprio in QUEL momento.
Lentamente, molto lentamente,
io e Gourry, con pochi, TROPPO pochi, millimetri di
distanza tra i nostri volti, alzammo lo sguardo, incrociando quelli di Amelia e
Zelgadiss, che sussultarono visibilmente in preda al
panico, e quello del maledetto essere orrendo blu, il cui sorriso si
aprì in un ghigno pauroso e dalla cui bocca uscirono parole e versi
imbarazzanti dedicati a me e Gourry.
…..
In meno di un millisecondo mi
ritrovai a salire le scale, rossa in volto, con Gourry
che mi seguiva tastandosi la mascella come per essere sicuro che ancora ci
fosse (…bel colpo, davvero….), e la principessa di Sailoon e la sua guardia del corpo che ci aspettavano immobile nello stesso punto in cui ci avevano
chiamati, con gli sguardi rivolti vagamente al cielo e i visi imporporati
quanto il mio.
Fine pezzo Glads.