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Autore: itsmemarss    14/01/2011    1 recensioni
Hayley è una ragazza come tante altre che non crede per niente di essere speciale.
Ma un giorno arriveranno a scuola degli studenti nuovi e da allora la sua vita cambierà per sempre.
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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22
 

Una coperta ruvida, ma spessa, mi strinse le spalle in un caldo abbraccio, fermando per qualche minuto il tremore che non la smetteva di assillarmi. Will mi si sedette accanto a prese a strofinarmi con forza le braccia con le sue maniche e le sue mani contemporaneamente per alleviare la sensazione di freddo che non la smetteva di avvolgermi.
Per passare dalla scuola ai dormitori avevamo dovuto percorrere un piccolo sentiero non asfaltato e senza ripari, sotto la pioggia incessante di mezzanotte. Più di una volta ero inciampata, ma lui prontamente mi aveva incitata a continuare, dicendomi che mancava ancora poco e poi ci saremmo potuti riparare e riscaldare al fuoco del caminetto della piccola biblioteca del primo piano.
Ora ci trovavamo lì, seduti sul piccolo divano in fantasia scozzese e colorata con colori cupi, come se già quella stanza non facesse abbastanza paura da sola, senza l’aiuto di mobili o accessori.
Il vapore di una tazza che mi venne porta sotto al naso mi fece lacrimare gli occhi, ma ormai non avevo più nemmeno la forza di fare quello. La mia riserva d’acqua era stata consumata dal folle pianto che il ritorno di Will mi aveva provocato, facendomi ricordare quell’Addio così doloroso. Non ero mai stata masochista, ma non avevo potuto fare a meno di ricordare gli stessi odori e parole di quella notte, da cui non mi ero quasi più ripresa bene, se non dandomi una falsa speranza.
Non ero riuscita nemmeno a smettere tra le sue braccia, mentre mi cullava e trascinava verso il caldo di una stanza. Fortuna che la pioggia aveva mascherato il tutto e i tuoni che spesso rumoreggiavano nel cielo avevano distolto l’attenzione dai miei singhiozzi singulti.
Mi strinse ancora più forte, mentre lo sentivo preoccupato per me e per la mia salute, che più di una volta aveva notato essere più fragile di quanto pensasse e si potesse essere. Sempre colpa di quella strana cosa che avevo nel sangue e che mi aveva costretto a fermarmi ogni cinque minuti per riprendere fiato. Will era stato tanto carino da non fare domande e da non essere impiccione, dato che in un certo senso non ne aveva ancora il diritto, non almeno nei miei confronti. Ma la mia tosse improvvisa lo costrinse a cambiare idea e lanciarsi in un bisbiglio coraggioso.
<< Haley, dimmi la verità. Sei malata? >> mi chiese, in un soffio caldo che atterrò dritto dritto sul mio collo, esposto ai brividi di freddo.
Impallidii e trattenni il respiro, immobilizzata dalla sorpresa di una domanda tanto audace. Nemmeno mia nonna o Becky si erano mai impicciate sull’argomento salute. Solo mia madre e mio padre, che aveva assunto il titolo di dottore personale dopo la sua scomparsa.
Vidi il suo sguardo preoccupato ancora di più dal mio fare, percorrere il mio viso, in cerca di una qualche ispirazione e soluzione. Sapevo che non aveva mai amato vedermi così, nemmeno quel giorno, quando mi aveva detto che non potevamo stare insieme e io avevo assunto quella posa dolorosa, la stessa che assume un malato terminale quando sente che qualcosa sta andando storto e che presto giungerà la sua ora. Era il prepararsi a qualcosa di grave, qualcosa che il corpo capiva, mentre la mente no.
Sospirai e rabbrividii un’ultima volta, prima di voltarmi verso di lui e guardalo fisso negli occhi. Per un momento persi del tutto il coraggio che avevo voluto mostrare e quando aprii bocca, la mia voce non fu tanto fredda come avrei voluto.
<< W-will. Non è niente. Solo qualcosa che mi assilla da quando sono nata, ma non è mai stato nulla di grave… >>, dissi, con voce spezzata. Un altro colpo di tosse ruppe il silenzio che si era formato dopo le mie parole. Avevo il sospetto di essermi ammalata di polmonite o comunque di qualcosa che t’intaccava i polmoni e il sistema respiratorio. Mi sembrava come di avere un nodo in fondo alla gola, che m’impediva di respirare bene. Più tardi sarei dovuta andare a controllare che la nonna ci fosse, o sarei stata costretta a raggiungere mio padre e non era una bella cosa. Di sicuro, si sarebbe preoccupato troppo e per nulla.
<< Che cosa? >>, un altro soffio caldo.
<< Non so bene come si chiami, ma m’impedisce di sforzarmi troppo e rischio di ammalarmi per un nonnulla o di rompermi qualsiasi cosa anche solo con una piccola botta, ma stai tranquillo. Prendo un antidoto per questo. Dopo averlo bevuto sono come nuova. >> dissi, mormorando a bassa voce. Non mi andava di confessargli tutto questo, quando in gioco c’era qualcosa di peggiore.
<< E tu lo chiami niente? Ti ho fatto rischiare la morte, trascinandoti sotto il temporale, senza nemmeno un ombrello. E tu lo chiami niente? E se ti fossi presa qualcosa di grave e avessi rischiato la morte? Sarebbe stata colpa mia. E non sai cosa avrei potuto farmi… >> le ultime parole furono più di un soffio e le persi, coperte da un colpo di tosse.
<< Comunque, c’è qualcosa di più importante Will. E’ successo qualcosa con Becky… >>.
<< Cosa? >>.
<< Vedi, le stavo per parlare delle Cac… del nostro problema e la voce mi è partita completamente, non sono riuscita nemmeno a dire A. >> confessai, distendendomi un po’ e appoggiando la testa sulla sua spalla. Da lì potevo sentire il battito del suo cuore e il suo respiro. L’aria che gli riempiva i polmoni ogni volta che emetteva un respiro. Sentivo chiaramente anche la preoccupazione che continuava a salire e scendere, senza mai fermarsi ad un livello normale.
<< Haley, è semplice. Solo quelli che sono stati investiti della carica di Cacciatrici o Cacciatori durante il novilunio, possono parlare del loro segreto. Non certo te, che ancora non hai ricevuto il Dono. >> mi disse, ma non capii le sue parole. Dono?
<< Will, non capisco… >>, mormorai.
<< Haley, è semplice da capire. Solo io e tua nonna possiamo raccontare tutto a Becky. Tom è già stato avvisato, anche se ora si trova con tua nonna. Sai, prima bisogna chiedere anche il permesso ai genitori o agli eventuali parenti. C’è sempre bisogno del permesso. >> concluse, accarezzandomi i capelli e scostandomi le ciocche bagnate dalla pioggia dal viso.
<< Ma per me? A chi avete chiesto? >> chiesi, preoccupata che forse lo aveva saputo persino mio padre. Non che non mi fidassi di lui, ma aveva il vizio di parlare troppo, dopo un bicchierino o due.
<< Haley, tranquilla. Non c’è stato il bisogno di avvertire tuo padre. È bastata la parola di tua nonna. >>.
Sospirai, ma in quel momento mi ricordai qualcosa di ancora più importante. La nonna aveva accennato a cinque persone, ma quelle che conoscevo erano solo quattro. Chi era il quinto? O meglio, chi sarebbe stato?
<< Will, noi siamo solo in quattro, con te. Ma la nonna aveva accennato a cinque Cacciatrici e Cacciatori… >>, ma prima che potessi terminare, Will mi fermò con un cenno della mano.
Il silenzio cadde su di noi, mentre sentivo la porta della stanza aprirsi con un soffio gelido, che mi arrivò dritto al collo. In quel momento non eravamo più soli. Nella stanza, oltre a noi, c’era qualcun altro. Qualcuno che forse aveva origliato fino all’ultimo il nostro piccolo segreto.
Ebbi paura e per la prima volta non fu a causa di Will, né di mio padre. Avevo paura che qualcosa potesse dividerci. Qualcosa di molto peggio della Morte.

Note.
penultimo capitolo, fan :(
spero che mi continuerete a seguire anche in un possibile sequel!
Buona lettura e alla prossima!

   
 
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