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Autore: _morph_    14/01/2011    3 recensioni
le cose sono cambiate dall'inizio della prima serie, nulla è più come prima, troppe domande sono state lasciate in sospeso, questa storia parla dei problemi che derivano dalle scelte fatte da chocola e pierre.
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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ti devo dire una cosa...

Non appena rincasò avvertì Chocola che il giorno seguente si sarebbero incontrati all’aeroporto. Stranamente lei non fece domande sul perché. L’indomani la ragazza arrivò all’edificio euforica, essendo quella la prima volta in cui saliva su un aereo. Le prime persone che vide furono proprio le socie e Yurika, successivamente il biondo che, non appena la vide, si voltò a guardarla, quasi preoccupato. Lei, inaspettatamente, si avvicinò a passo spedito al ragazzo, e, invece di fargli una scenata, come lui stesso si aspettava, lo abbracciò. Dopo la sorpresa iniziale ricambiò stringendola a se, senza preoccuparsi degli sguardi altrui o dei commenti acidi che provenivano dalle ragazze. Dopo qualche secondo la rossa alzò il viso per guardarlo negli occhi

“perché sono venute anche loro?” domandò stranamente calma

“mi hanno chiesto se potevano venire, non potevo dire loro di no” si giustificò, sperando che per la ragazza quella scusa fosse sufficiente, non aveva intenzione di discutere con lei a quell’ora del mattino: essere svegli alle quattro del mattino è un’impresa ardua anche per Pierre

“spero solo che non ci infastidiscano troppo” sentenziò la rossa liberandosi dal suo abbraccio “possiamo salire? Io sarei un tantino stanca, vorrei riposarmi” l’idea fu accolta prontamente da tutti che, lentamente, salirono sull’aereo per partire. A dispetto di ciò che Chocola aveva detto, non appena seduta accanto a vanilla, il sonno fu l’ultima delle sue preoccupazioni, così il viaggio durò, per altre due orette, tranquillo, ma senza che nessuno crollasse fra le braccia di Morfeo. Dopo questo lasso di tempo poche persone ormai erano rimaste ancora sveglie, tra cui Robin e, stranamente, Chocola, che non riusciva proprio a prendere sonno. Si alzò per avvicinarsi al proprio tutore e, quando gli fu affianco, lo guardò indicando il posto libero accanto a lui. Robin afferrò all’istante e le liberò il seggiolino

“tu non dormi?” chiese subito l’uomo

“no, non ho sonno”

“strano” abbozzò abbassando gli occhi sulla propria rivista

“già, ma l’idea di andare al mare tutti insieme mi entusiasta a tal punto da non riuscire a chiudere occhio”

“lo immagino, così finalmente tu e Vanilla passerete un po’ di tempo insieme, ultimamente l’hai trascurata” puntualizzò. Chocola in quel momento si sentì davvero in colpa: Robin aveva ragione, negli ultimi tempi aveva dimenticato la sua migliore amica, e quale momento migliore di una gita insieme? “solo vi chiedo di non fare troppo casino quando dormirete insieme, non sarete le uniche in casa, anche se posso tranquillamente fare affidamento su Vanilla, un po’ meno su di te” Chocola non assecondò la battuta di Robin, non avendola neppure sentita: come avrebbe fatto ora a dirgli il suo desiderio?

“Robin, io veramente dormo con Pierre!” provò a spiegarsi

“Chocola… io non credo sia una buona idea…” la assecondò

“perché?”

“Bhè…” sembrava a disagio. La ragazza continuava a guardarlo in attesa che continuasse “io sto cominciando a preoccuparmi per voi due” la sua voce tradiva un po’ di imbarazzo

“riguardo a cosa?”

“riguardo… a voi due che crescete” la ragazza fece una faccia tra lo stupito e l’indignato “non vorrei mai che tu faccia uno sbaglio assecondando i desideri di Pierre” ora la faccia era soltanto indignata “voi avete quattro anni di differenza, presto lui crescerà, e la vostra differenza di età comincerà a farsi sentire. Lo capisci?”

“dove vuoi andare a parare?”

“la mia paura è che tu, senza rendertene conto, faccia qualcosa di cui potresti pentirti” continuò lentamente

“quindi tu…?” lo guardò allarmata e completamente sconvolta

“ho paura che tu posso andare a letto con lui!” diretto.

“come puoi pensare una cosa del genere…?!” aspettò qualche istante “Pierre non mi obbligherebbe”

“lo so… non lo farebbe mai. Ma quando lui avrà sedici anni, tu ne avrai dodici. So bene che tu faresti di tutto pur di renderlo felice”

“mi credi così stupida?!”

“non intendevo questo! Volevo solo chiederti se per favore potevi stare attenta”

“sì d’accordo” rimasero un istante, poi tornò a guardarlo “posso… andare?”

“sisi… vai!”

Appena si alzò si ritrovò Pierre davanti “vieni al bar con me?” gli fece cenno con la testa di sì, per poi seguirlo. Appena si sedette dietro al bancone lo guardò “c’è anche un bar?”

“ovvio. Nel caso qualcun avesse sete o fame” notò lo sguardo pensieroso che aveva sul volto “che hai?!”

“niente… pensavo”

“a che?”

Aspettò qualche istante, cercò tutte le maniere possibili per formulare quello che doveva dire “ecco… prima ho parlato con Robin, e lui mi ha detto delle cose”

“ah sì? E che tipo di cose?”

“bhe… che noi due, ecco… cresciamo”

“quindi?” chiese

“diciamo che Robin… ha intravisto un problema”  notò che Pierre la fissava con un sorriso

“e che tipo di problema?!”

“ehm… diciamo… un problema…” non sapeva come andare avanti, e il sorrisetto del ragazzo le metteva ansia “interno…”

“interno?” ripeté “in che senso?”

“un problema tuo… mio… nostro!”

“nostro… e che problema potremmo avere noi?!” continuava a sorridere, come quando si prende in giro qualcuno

Lei abbassò il volto “ehm… bhe…” diventò completamente rossa in viso, non riusciva a continuare, e, vista la situazione, Pierre decise di mettere fine a quel gioco

“Robin ha per caso paura che io ti possa obbligare a venire a letto con me?” Chocola sentì un macigno sullo stomaco; doveva ammettere però, che in quell’argomento erano tutti molto schietti. Le guance erano purpuree “mi rispondi?!” lei annuì mantenendo la testa china. Lui le si sedette accanto “anche tu hai paura di questo?”

“non è che ho paura, ma me l’hanno messa. Non avevo mai pensato a noi due in quel senso”

“e questo ti imbarazza?”

“non poco” gli rispose voltandosi dall’altra parte

“quindi non hai mai pensato a un’eventualità del genere?”

“no! non ci ho mai pensato!” rispose alterata da quei discorsi “perché mai avrei dovuto farlo?” Pierre la guardò interrogativo, come per rispondersi

“non lo so effettivamente” disse alzandosi “vuoi qualcosa da bere?” chiese cercando di cambiare discorso. Chocola, dal canto suo, glie ne fu davvero grata, e per questo tirò un sospiro di sollievo

“no grazie” rispose, intanto che il ragazzo prendeva una bottiglia d’acqua dai ripiani più alti. Proprio in quel momento la rossa notò qualcosa che aveva già visto in precedenza

“Pierre… cos’è quello?” domandò indicando. Lui si voltò a guardarla

“cosa?” poi seguendo la direzione che la ragazza gli indicava capì “oh, questo? Un tatuaggio!” spiegò tranquillo

“un cosa?” in quell’istante il biondo dovette munirsi di tutta la pazienza che aveva per spiegarle cos’era un tatuaggio

“un tatuaggio. È un disegno indelebile che viene fatto sulla pelle con una penna”

“indelebile? Vuol dire che non va più via?”

“perspicace!” ironizzò

“ma una penna non può fare questo, giusto?” chiese ignorandolo

“no infatti, ma quella è fatta di aghi d’inchiostro” lo sguardo di Chocola lo preoccupò

“di aghi?”

“si”

“e ti iniettano l’inchiostro nella pelle?” continuò a chiedere scioccata

“si”

“ok Pierre, dimmi, sei fuori di testa?” domandò con gli occhi sbarrati

“aspetta, a te preoccupa di più l’idea che la penna sia fatta di aghi e non che non che sia indelebile?” chiese scioccato

“certo, fa male!” puntualizzò. Pierre la guardò un attimo scioccato, poi un sorriso si disegnò sul suo viso:cominciò a ridere sommessamente, e Chocola lo guardava scioccato “cos’hai da ridere?” lui la guardò sorridente

“nulla, sei molto buffa, tutto qua!” Chocola si immusonì incrociando le braccia sul petto e si lasciò cadere contro lo schienale del divanetto su cui era seduta

“comunque si, un po’ male fa, ma il dolore fa parte del sentimento che provi quando fai il tatuaggio” spiegò in ceca di perdono

“e per te cosa vuol dire quel tatuaggio?” chiese guardando quelle lettere scritte in bella grafia

“diciamo che la data rappresenta il momento in cui sono tornato a vivere” in quell’istante la ragazza capì di centrare qualcosa anche lei con quella data: quando Pierre era tornato “buono” loro due si erano scambiati il loro primo bacio “e la scritta significa respiro, cioè ciò che finalmente faccio da quel giorno” la guardò in attesa di una sua reazione. La ragazza alzò gli occhi su Pierre, ma l’unica cosa che seppe dire fu

“quindi potrei farlo anche io?!” lui rimase scioccato della reazione che aveva avuto, ma si riprese in fretta

“no”

“ma perché no?!  tu l’hai potuto fare!”

“che c’entra?! tu non sei me” spiegò sorridendo

“Allora appena tornati andrò anche io!” esclamò entusiasta

“bene, vai” ripose indifferente

“vai?!” chiese non capendo quell’accondiscendenza

“vai” continuò sicuro

“perché non mi fermi?!” chiese con aria circospetta

“perché voglio proprio vedere cosa ti diranno quando andrai a fartelo”

“ma… neanche tu sei poi così grande! Come hai fatto?”

“io ho molti poteri. Ho usato un incantesimo”

“usalo anche per me”

“se lo facessi non farei altro che assecondare i tuoi capricci”

“perché non dovresti?! Un ragazzo serve anche a questo!”

“questo lo fanno i ragazzi normali. Io e te non siamo quella che si può chiamare “coppia normale””

“Questo vuol dire che non asseconderai mai i miei capricci?”

“io assecondo sempre i tuoi capricci, ma non quando so che te ne pentiresti”

“non me ne pentirei! Perché tu si e io no?” lui si voltò a guardarla

“e che cosa ti faresti fare?”

Chocola rimase perplessa e ci pensò su “un cuore sulla mano”

“mmh, carino… e perché?!”

“perché cosa?”

“perché un cuore?”

“perché…” lo guardò spaesata e il viso altezzoso di Pierre non aiutava “mi piace”

“appunto, cambieresti idea dopo poco”

“io non sono così irresponsabile!”

“dai Chocola, cambiamo discorso” si voltò nuovamente, ma lei non lo ascoltò minimamente

“ma quand’è che l’hai fatto?!”

“quando sei andata da mia madre” rispose indifferente. La ragazza, poiché ormai frequentava abitualmente Miel, si sentì spaesata non ricordando quando fosse stato “ma… quando?”

Lui si voltò perplesso “quando sei andata da mia madre” ripeté, studiando per qualche istante il suo viso sotto pressione “tu ci sei stata solo una volta da lei… vero?!” chiese fin troppo calmo. La ragazzo tornò alla realtà ricordando l’inconsapevolezza di Pierre “ah! Sisi!” lui la guardò interrogativo

“Chocola…” richiamò per essere sicuro di ciò che diceva

“sisi, tranquillo, ma quindi nel tatuaggio centro anch’io, giusto?” svicolò la ragazza, pregando che quel stratagemma funzionasse

“in che senso?” chiese assecondandola, in quanto sapeva che insistere non avrebbe portato da nessuna parte. Chocola spiegò pazientemente il discordo della data a Pierre,  così che potesse capire

“sisi, certo” disse poggiandole una mano sulla testa e alzandosi “ma non ti montare troppo” i due tornarono di la, dove trovarono Saul e Yurika svegli, così ognuno riprese i propri posti, giusto in tempo per atterrare, dieci minuti dopo, al luogo tanto desiderato. Arrivati alla casa di Pierre si videro accogliere da governanti vari, già intenti a preparare il pranzo. Chocola si avvicinò al biondo

“ma quando sono venuti loro?” ad uno sguardo interrogativo spiegò “li hai chiamati tu avvertendoli che saremmo arrivati e quindi dovevano preparare tutto?”. Pierre la guardò scioccato

“no, loro abitano qui!” spiegò allontanandosi. In quell’istante l’unica cosa che Chocola fu in grado di pensare fu –ma quante persone lavorano per Pierre?-

Si accomodarono tutti quanti nelle proprie stanze e, per accontentare il povero Robin, si divisero in maniera tale da tranquillizzarlo: Chocola si accomodò con Vanilla, Saul e Houx insieme, come le socie e Yurika che avevano la stanza più grande. Pierre ovviamente era in stanza da solo, e infine Robin scelse, di sua spontanea volontà, la stanza vicina all’entrata, per poter controllare tutto. Cenarono velocemente per poi darsi appuntamento due ore più tardi, dove Pierre avrebbe accompagnato tutti a far vedere il paese. Nel frattempo che Vanilla riordinava la stanza vuotando le valige, Chocola ne approfittò per dormire un po’, dato che non aveva chiuso occhio durante tutto il viaggio. Non appena si risvegliò si trovò da sola nella propria stanza, il che le fece pensare che se ne erano tutti andati lasciandola dormire. Si cambiò più in fretta che poté per poi fiondarsi fuori dalla stanza. Fortunatamente in cima alle scale notò che c’erano ancora tutti, di fronte alla porta. Tranquillizzandosi scese le scale, ignorando i commenti delle socie che la spronavano a svegliarsi prima la prossima volta, si accostò alla guida, nonché suo fidanzato

“dormito bene?” le chiese sorridendole. Lei annuì, pronta per il tour. Tornarono a casa giusto in tempo per la cena, e solo perché fu parecchio veloce, riuscì a conquistarsi la sedia accanto a Pierre. la sera si sarebbe ripromessa un tantino noiosa, se il contributo di Saul non avesse salvato tutti, o quasi. Non appena finito di cenare uscirono tutti quanti sulla terrazza, e il ragazzo chiese chi avrebbe giocato con lui a un gioco di società che aveva trovato nella casa. Inizialmente poche persone parteciparono, praticamente solo Vanilla e Chocola, ma poi successivamente tutte le socie e Yurika accettarono, in quanto le parole di Saul le avevano ipnotizzate

“Pierre mi ha promesso che chi avrebbe giocato con noi, avrebbe fatto un giro del paese da solo con ognuna di voi”, e così il gioco cominciò. Dopo varie vittorie e numerose sconfitte, Chocola si dichiarò stufa, così prese posto accanto a Pierre appoggiato alla ringhiera, rimasto fino a quel momento in disparte a vedere il susseguirsi del gioco. Cominciarono a chiacchierare tranquillamente, finché, come per magia, tutte le socie abbandonarono il gioco, dichiarandosi stanche, e , alle proteste di Saul che ricordava la fantomatica promessa di Pierre, fecero notare che il gioco era stato abbandonato anche da Chocola, quindi la scommessa non valeva più. Fortunatamente il gemello più loquace riuscì a trovare un altro stratagemma, seppur utilizzando sempre lo stesso

“lo ha promesso, un giro del paese con chiunque giochi con noi, e se Chocola non gioca, non starà con Pierre, vi dispiace così tanto?” ma le socie cominciarono ad avere dei dubbi

“da quando in qua tu e il principe siete in così in buoni rapporti?” Saul guardò furbo il biondo, per poi rispondere

“io e Pierre? sempre stati buoni amici, non è vero?” chiese tornando a guardarlo. Anche Chocola aveva tutta la sua attenzione per Pierre, in attesa di una risposta. Il ragazzo, dal canto suo, sorrise divertito, per poi esordire con un

“sisi, da sempre” lo liquidò, così che le socie tornarono a giocare lasciandolo parlare tranquillamente con la ragazza che si trovava al suo fianco. Arrivati ad una certa ora andarono tutti a letto, per essere pronti, l’indomani, ad affrontare una giornata all’insegna del mare e del sole. Come al solito, la mattina seguente, Chocola si risvegliò da sola in camera. Si vestì di corsa per poi aprire la porta di scatto, fiondandosi fuori, o almeno questo era ciò che voleva fare: senza riuscire a fermarsi in tempo picchiò contro Pierre, che si trovava di fronte alla sua porta. La abbracciò per evitare che cadesse

“stavo venendo a vedere se eri morta” si giustificò. Non appena arrivata in sala per andare a fare colazione Vanilla si scusò infinitamente con lei

“ho provato a svegliarti, ma ti sei voltata dall’altra parte mugugnando che non ne avevi voglia!”

“tipico!” esclamò Pierre, così da prendersi un pugno in pieno petto dalla propria ragazza.

 

 

Questa sarebbe l’immagine del tatuaggio, (che non ha importanza nella storia, lo abbiamo inserito  per sfizio!  Vi prego non ci prendete per matte) rendiamo omaggio al Daddy di Marmelade, che ha fatto la scritta. Sotto di questa (che dovrebbe essere sulla stessa riga ma non ci entrava) ci dovrebbe essere la data, che non abbiamo messo! Grazie a colore che ci hanno messe tra le preferite, ci seguono,  ci recensiscono, o semplicemente leggono la storia. Volevamo anche informarvi del fatto che Honey è diventata maggiorenne! N.d Marmelade

P.s scusate il ritardo a postare!

Bacio Marmelade&Honey

   
 
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