Serie TV > The Mentalist
Segui la storia  |       
Autore: Little Firestar84    14/01/2011    1 recensioni
A volte basta poco per ammettere una verità che ci è sempre stata davanti agli occhi, o la paura di affrontare qualcosa di nuovo e ricomnciare, a volte basta davvero poco, come l'iinocenza e la disarmante sincerità di una Lisbon in miniatura, una brunetta dagli occhi verdi di cinque anni rispondente al nome di Annie...
Genere: Romantico, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Patrick Jane, Teresa Lisbon
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Sempre e di nuovo nove mesi
Primo mese
Hai qualcosa, e credi di sapere di cosa si debba trattare. Certo, ricordi ogni parola letta da Patrick da quel libro, di come spesso molte donne non si rendono conto di aspettare un bambino per diverse settimane, ma stranamente, forse perché hai già un figlio tuo e durante la gravidanza hai capito i cambiamenti del tuo corpo. Sai che non sei in ritardo, perché il tuo prossimo ciclo dovrebbe arrivare da lì a una settimana circa, e la tua sindrome premestruale tende ad assomigliare molto ai sintomi di una gravidanza, ma, osservando il tuo riflesso, lo sai. Beh, non sei proprio certa, ma hai molte ragioni per crederlo. Magari non era proprio pianificata come cosa, ma volevate una famiglia numerosa, non siete state esattamente troppo attenti con le precauzioni. Solo, non vuoi infondere false speranze in Patrick, anche se sei certa al 99,9% di aspettare un bambino; comunque, meglio eseguire prima un test fai da te, poi un controllo con Abby e alla fine, allora e solo allora, lo dirai a Patrick.
Chiusa in uno dei bagni del CBI (perché se lo avessi eseguito a casa, lo avrebbe scoperto di certo) re-inizi a respirare, controlli l’orologio accorgendoti che i cinque minuti sono passati; prendi il bastoncino con gli occhi chiusi, e li apri piano, piano, con attenzione, e quando vedi le due linee sul piccolo schermo, ti sforzi di non ridere o urlare per la gioia. Glielo dirai in un modo carino e speciale, proprio come con Lucas. Accidenti, se il matrimonio non fosse domani, glielo diresti ballando!
Il giorno dopo
 “Posso farti una domanda semplice?” ti guarda negli occhi, sorridendo, scorgendo un’ombra di paura, d’insicurezza, e non dovresti. Anche se avesse ragione, non devi avere paura. Non avrai mica ripensamenti sul matrimonio con lui, e condividere tutta la tua vita insieme a quest’uomo, vero? 
“Patrick, ti conosco, so come lavora la tua mente, e so cosa mi vuoi chiedere, però” abbassi la voce, e capisce che non è paura quella che sente “ho fatto un test casalingo, non voglio permettere a me o a te di crearci false illusioni; ci crederò solo quando Abby lo dirà con assoluta certezza.”.
Ti stringe tra le braccia, più forte, e ballando con dolcezza e lentezza, ti sussurra. “Non mi spiacerebbe se ci sposassimo con te col pancione; Certo, possiamo aspettare che lei sia nata.”.
“Lei” ti limiti a dire incuriosita.
“Certo, Tess. So che sei incinta, e la mia idea era di chiederti di quanto credevi di essere – ti chiede con quel sorriso da idiota, afferrandoti il naso come fa con i bambini – e so che avremo una bambina!”
Non lo sa. Non lo può sapere. Non può essere certo che sei incinta, o che sarà una bambina (il fatto che ci abbia azzeccato la prima volta e con i gemelli di Claire è un caso, per forza), insomma, mica è un sensitivo sul serio.
“A volte, Jane, ti odio”
“Ehy, se ti comporti così con le persone che odi, cosa fai con quelle che ami?” scherza con quel sorriso idiota “Ah, il mio sogno della squadra di calcetto si avvera!”.
“Voglio sapere di cosa parli?”
Secondo mese
“Ci ha chiamati, signora?” sei piuttosto calma mentre entri nell’ufficio del capo; negli ultimi anni, le cose tra voi sono migliorate, segno che potete andare d’accordo e, a volte, anche piacervi.
“Se è per via della gravidanza, gradirei rammentarle che ci aveva promesso che qualsiasi cosa fosse accaduta, lei ci avrebbe appoggiati; cos’è, ha cambiato idea?” Era da parecchio che Patrick non era così antipatico, ma la sua reazione esagerata non ti fa né sorridere né arrossire, anzi, ci guadagna un’alzata di occhi e un gomito nel rene.
“Non mi avete mai nascosto il desiderio di avere una famiglia numerosa.” Il capo ti dice guardandoti negli occhi.
“Capo, io sono la maggiore di quattro figli e ho adorato crescere i miei fratelli, nonostante tutto; Patrick è figlio unico, e anche se considerato lo stile di vita della sua famiglia, era una scelta logica, non significa che gli facesse piacere; sì, vogliamo una famiglia numerosa e non lo abbiamo mai nascosto, qual è il problema?” Risvegliando ricordi (e un certo desiderio in Patrick) assumi la posizione difensiva che spesso, col tuo capo, hai dovuto assumere in passato.
“Interessa una posizione migliore, con meno pericolo, e orario e paga migliori?”
“Oh, capo, non credevo che un consulente civile potesse essere promosso!” gongola tutto fiero e contento. “molto nobile da parte sua volermi promuovere!”
“E’ a tua moglie che io sto offrendo il mio lavoro, Patrick.”
“Oh.”
“Ci lascia?” dire che sei scioccata è un eufemismo.
“Mi è stato offerto di dirigere la sezione crimini maggiori del dipartimento di polizia a New York, dove mia figlia studia arte drammatica; non vivrò con lei, ma preferisco vederla due volte la settimana o il mese che l’anno.” Fa una pausa, sorridendo “E poi, me ne andrei tranquilla, sapendo che vi lascio in buone mani.”
“Amore, se prometto che appena Cho sarà promosso lo ascolterò e non lo farò arrabbiare troppo, accetti il lavoro?” Patrick si mette in ginocchio prendendo le tue mani nelle sue, supplicandoti con gli occhi da cucciolo e mettendoti parecchio a disagio.
“Sei un idiota demente” gli dice senza nemmeno prenderti la briga di sussurrare, e liberi piuttosto brutalmente le mani dalle sue grinfie per poi girarti verso il tuo capo. “Va bene, ci sto!”
Terzo mese
“Patrick, non voglio sedurti!”
“Permettermi di essere in disaccordo con te, giacché stai usando il mio petto nudo come cuscino!”
“Io uso sempre il tuo petto nudo come cuscino, giacché tu dormi a petto nudo, e anche se non lo facessi, userei il tuo petto nudo come cuscino perché ti ho sedotto, anche se non sono certa che si parli di seduzione, quando è tua moglie che ti seduce.”
“In linea di massima, sarei d’accordo con te, ma giacché è di te che parlo, non ne sono certo; tu non ti limiti a sedurre, tu salti addosso, tu mi violi, mi abusi, mi strappi letteralmente i vestiti di dosso, ti appropri del mio corpo sul tappeto del salotto, facendo sì che io non possa più guardarlo nello stesso modo per il resto dei miei giorni!”
“Oh, lo so, come sono certa che ti vedrai questo momento per il resto dei tuoi giorni, ogni volta che ti cadranno gli occhi qui sopra!” gli baci il mento, maliziosamente. “E comunque, non ti sei lamentato di certo.”
“La mia camicia desidererebbe dissentire.”
“La tua camicia ha solo perso un paio di bottoni che sono volati da qualche parte qui intorno; prima di andare al lavoro te la sistema e sarà come nuova, però prima dovresti occuparti di una certa cosa.”
“Dimmi tutto, cara.” Ti sorride complice mentre le sue mani curiose esplorano sotto le coperte, fermandosi su quelle curve che mostrano la verità solo a coloro che già la conoscono.
“Pensi di essere pronto per il secondo round?”
“Teresa, cara, che razza di moglie è una che non ha fede nelle capacità del suo adorato marito?”
“Dici davvero?” gli chiedi divertita, mentre ti fa il solletico e allo stesso tempo ti bacia il collo.
“Sì, sai, tu sei molto, come dire, persuasiva, ma se stavolta volessi lasciare il mio divano in ufficio in pace, ti amerei ancora di più!”
“Non sono certa di poter fare una simile promessa.” Gli dai un bacio. “Dopotutto, dipende tutto da te se sarà in grado di resisterti o no.” Gli dai un altro bacio. “Non è colpa mia se ti trovo così affascinante, seducente, sexy, intrigante, brillante, divertente e soprattutto così desiderabile!”
“Sai, credo che tutti questi complimenti ti autorizzino a strapparmi di dosso i vestiti come e dove vuoi.”
“Affare fatto!” Firmi la promessa con un bacio, sorridendo per com’è facile, certe volte, manipolarlo nel darti ciò che vuoi.
“Sapevo che stavi cercando di sedurmi!” ti dice con voce seria, bassa e sexy. “Sai, mi sono appena ricordato di una certa agente del CBI che aveva promesso al suo affascinante, seducente, sexy, intrigante, brillante, divertente e soprattutto così desiderabile marito e consulente che gli avrebbe permesso di ammanettare il suo divino corpo nudo alla spalliera del letto.”
“Punto primo, non credo che il consulente sarebbe in grado di resistere fino alla stanza da letto.” Gli dici con voce seducente mentre disegni forme invisibili sul suo petto con le unghie. “Punto secondo, la moglie è famosa per seguire sempre le regole, e sarebbe uso improprio di una proprietà federale.”
“Peccato che il consulente voglia arrivare fino alla stanza da letto, e sappia di essere molto persuasivo!” decidendo che vuole sostituire la fantasia con un ricordo, ti solleva sulle spalle, correndo verso la vostra stanza come il perfetto primitivo e idiota demente che è.
Quarto mese
“Avanti amico, dì ciao alla sorellina!” mentre sei sdraia sul lettino con la pancia al vento coperta da liquido freddo per fare l’ecografia, Patrick, con Lucas sulle ginocchia, gongola tutto contento, fregandosene che a solo un anno il piccolo probabilmente non capisce cosa stia succedendo, pensando solo che volete passare più tempo possibile con lui e condividere la vostra gioia con lui. “Dai, Luc, farlo per papà, dì ciao a Julie, come me!” gli dici, sorridendo e facendo vedere il semplice gesto, un pugno chiuso e poi aperto.
“Ha già avuto torto qualche volta?” Abby è stata promossa, dopo l’avventura della nascita di Luc, a vostra ginecologa e ostetrica di fiducia, e sperate di tutto cuore che, come il suo mentore la volta precedente, lei non abbia altro di cui occuparsi al momento della nascita.
“Morirò prima di vedere il giorno in cui Patrick Jane avrà torto e lo ammetterà!”
“Io non ho mai torto, e voi state facendo del male al mio ego!”Patrick finge indignazione, e Luc, in tutta risposta, erutta in un oceano di risate, come capisse che suo padre sta facendo il pagliaccio.
“A quanto pare, è giunto il momento.” Abby sorride, e, fermando un attimo l’esame, sposta il monitor verso di voi. “Date un’occhiata.”
“Questo non l’avevo capito.” Patrick è pallido e confuso, Luc, invece, continua a ridere e battere le mani tutto allegro.  
“Io non volevo sapere il sesso!” sei r oltre ogni ragionevole misura, davvero non volevi sapere cosa stavate per avere, ma poi, ti volti verso Patrick, sempre pallido, sempre in silenzio, sempre sotto shock. “Cosa c’è, cos’ha il mio bambino?”
“Bambini.” Sussurra, sempre più pallido, ricadendo nella sedia, la sua voce è un sussurro roco. “PJ sta facendo compagnia a Julie!”
“Cosa vuoi dire con PJ?”
“Gemelli, avremo dei gemelli!” ti dice ancora un po’ sotto shock.
“L’ho capito quando hai detto bambini, io mi riferivo al fatto che tu debba essere pazzo per credere che io ti lascerò chiamare il mio secondo nato Patrick Michael Jane Junior, abbreviato in PJ, come dici tu!”
“Ma Luc è d’accordo con me!” fa finta di essere indignato, mentre Luc applaude allo schermo nemmeno fosse la TV di casa.
“Non sappiamo se avremo due maschi, due femmine, o una coppia mista, fino a cinque secondi fa nemmeno sapevamo di aspettare dei gemelli!” divi, con voce tenera, accarezzando i ricci biondi del vostro piccolo miracolo.
“Forse invece io lo sapevo e volevo vedere come avresti reagito alla notizia; dici sempre che sono un grande attore, come puoi essere certa che non lo sapessi?”
“Sai, ci sono giorni in cui dubito della mia sanità mentale, e mi chiedo per quale ragione ti abbia sposato.” Però, mentre lo dici, con Luc che continua ad applaudire allo schermo, vi baciate.
Quinto mese
“Come di certo già saprete, sono incinta.” Tu sei seduta sul divano di casa, circondata da amici e famiglia, riuniti per il primo compleanno di Luc. Sei tesa e preoccupata, ma la mano di Patrick sulla tua ti tranquillizza.
“Tuttavia, ci sono un paio di novità che desidereremmo condividere con voi.” Finisce la frase per te, guardandoti negli occhi come se volesse vedere solo te.
“Lo sapevo che stavate per avere dei gemelli! Sborsa i soldi, Wayne!” Accidenti, Cho tutto eccitato all’idea di aver vinto dei soldi con Rigsby. Strano, perfino più strano del fatto che sapesse che avreste avuto dei gemelli, e… aspetta un secondo, Cho ti è seduto, stoico come sempre, di fronte. Ma allora chi diavolo…
“Mick!” lo guardi, furibonda, con le mani sui fianchi. Come ha osato anche solo pensare di fare una cosa del genere?
“Non incolpare me se il tizio perde sempre!”
“Ti avevo detto o no che era una scommessa sicura, papà? Non potevi perdere!” Guardi Annie sconvolta. Non ti piace il suo sguardo. Assomiglia un po’ troppo a quello di Jane quando ti mette all’angolo. Sta passando troppo tempo con lo zietto, e non è per nulla salutare. La sta trasformando in… beh, ha ragione a chiamarla “mini-me”.
“Sì, aspetto dei gemelli, ma quello che volevo dirvi è che…” inizi, chiaramente esasperata, perché, andiamo, Jane, Annie e Mick a complottare contro di te, insieme? Non è giusto!
“Prenderà il posto della Hightower appena finita la maternità!”
“Jane, volevo dirlo io!”
“ciò che mio è tuo, ciò che è tuo, è mio, e la tua notizia è la mia notizia.” Il cretino fa una pausa e guarda gli altri “e vorremmo dirvi, con l’eccezione della famiglia di Teresa che già lo sa, che…” fa un’altra pausa “prima porta a destra appena entrata nel corridoio” quando fa quest’uscita, lo osservi, interrogativa, ed è allora che Grace si alza di corsa , dirigendosi nella stanza indicatole da Patrick (il bagno), nemmeno le sue parole avessero fatto scattare chissà quale meccanismo, o come lui lo avesse saputo. “Wayne, credo sia giusto informarti che non permetterò a tuo figlio di avvicinarsi alla mia Jules nemmeno con un dito”
“Io invece credo che Stacy non sarà mai avvicinata da Lucas o…”
“Patrick Junior, Pj in breve, se sarà un maschio invece come lo chiamerete voi?”
“Scott”
“Beh, Scott non uscirà mai con Jules”
“Ehy, aspettate un secondo, Grace è incinta?” chiedi semi-sconvolta, e prendi il silenzio imbarazzato di Wayne come assenso. Poi, non appena Grace riemerge dal bagno, tu, futura punta di diamante della dirigenza del CBI, ti comporti esattamente come aveva fatto Claire. “Sei incinta! Saremo incinte insieme! Potremo andare a fare compere insieme! E quando i bambini saranno nati, potremmo portarli con noi! Verrai al matrimonio, vero?”
“Tu e Jane vi sposate come si deve? Ma è bellissimo!”
“Sì, lo so, è tutto programmato per l’otto di gennaio!”
“Oh, Capo, certo che verremo!”
“Oh mio Dio! Potremmo essere consuocere un giorno, ci pensi?”
“Scott non toccherà la mia Juliet!”
“E né PJ né Lucas potranno toccare la mia Stacy!”
Sesto mese
“Ancora non fatico a credere che avremmo dei gemelli, è tutto così irreale.”  Sospiri, sdraiata sulla schiena mentre giocherelli con una certa testa riccia bionda.
“Sto davvero invecchiando” si biasima, mentre sorride contro la pelle del tuo collo, tornato velocemente al tuo fianco, osservandoti. “Un anno fa, quando ti baciavo il collo così, tu sospiravi il mio nome in estasi, scongiurandomi di andare oltre.”
“A volte fatico a credere che mi sto per unire a te nel sacro vincolo del matrimonio” sussurri solo con un poco di serietà, occhi al cielo mente baci il suo mento e disegni invisibili linee sul suo petto nudo.
“Avanti, lo sai che mi ami” sussurra ridendo, con una voce piena di humour e gioia; persa a guardare l’uomo che, al tuo fianco, guarda la tua ormai visibilissima pancia, perdi un respiro, realizzando che lui ama tutto questo. Ama essere sposato con te, ama essere padre dei vostri figli, e tu non lo avresti mai creduto possibile. Per molti degli anni passati al suo fianco come semplice collega, hai pensato che Patrick Jane fosse un uomo spezzato, che la sua anima fosse rotta in così tanti pezzi che non potesse più tornare integra, non avresti mai creduto che un giorno avrebbe trovato di nuovo la felicità, e mai e poi mai al tuo fianco. Ti eri vietata anche solo di sognare una simile eventualità.
“Non ti stufi mai di essere così pieno di te?” gli chiedi chiaramente per scherzo, la tua voce rotta dalle risate provocate dal solletico che lui ti infligge.
“No, mi amo così come sono, e dato che tu sei stata così insensibile e hai spezzato il mio povero vecchio cuore, in virtù della temperatura glaciale di questa stanza, mi vedo costretto a pretendere indietro la mia camicia!”
“Scordatelo, biondino; dovrai strapparla di dosso con la forza bruta!” gli dice suggestiva, ma sempre ridendo perché lui continua torturatti facendoti  il solletico, e non puoi fare a meno di chiederti come faccia tua figlio a dormire nella stanza accanto, con te che sghignazzi come una pazza…
“Come comandi, donna!”
Settimo mese
“Vi divertite?” Chiedi una volta entrata in cucina, rivolta a Patrick e Wayne, che sono spaparanzati sulle sedie bevendo birra (Birra, Patrick, sul serio?) e scambiandosi aneddoti sulle rispettive consorti incinte. Sembra una vita fa che Patrick aveva fatto lo stesso con Mick…
“Sentite, Grace ed io ci chiedevamo se, per caso, vi andasse di… prestarci Lucas per il fine settimana. LEI vuole che abbiamo un bambino a casa per qualche giorno, perché dice che IO devo fare pratica, e che VOI avete diritto a un po’ di tempo per voi prima che nascano i gemelli”
“Oh, per favore, come se Teresa potesse aspettare che nostro figlio sia lontano da casa per saltarmi addosso e strapparmi letteralmente i vestiti!”
“Jane!” urli, diventando sempre più paonazza, sperando, dopo tanto tempo, che si apra una buca sotto i tuoi piedi e tu possa sprofondare.
“Ok, sai che ti dico, di certi particolari su te e il capo ne faccio volentieri a meno!” Wayne, mani in alto come segno di sconfitta, lascai la sua sedia, e si appresta a camminare attraverso l’uscita posteriore, quando si volta e guarda, fisso, Jane. “Tra parentesi, guardavo “The Guardian”, e tu sei davvero il gemello di Simon Baker!” scappa chiudendosi la porta alle spalle, e una volta in giardino, sente tre rumori: qualcosa di delicato (vetro o porcellana)colpire la porta da cui è uscito, “Jane” urlato da te, e di nuovo vetri rotti, ma stavolta contro il muro dove si trovava Jane…
Ottavo mese
“Forse dovremmo rimandare tutto, insomma, io sono enorme!” gli dici esasperata, braccia incrociate sul petto, nell’oscurità della vostra camera da letto. Parlare la notte, mentre sei incinta, è la tua attività preferita, e quel poveretto di tuo marito, non più abituato all’insonnia che lo ha abbandonato una volta abbandonati i propositi di vendetta, di giorno sembra quasi un morto vivente, perché tu passi le nottate a tenerlo sveglio parlando di ogni singola cosa possibile.
“Teresa, lo so, con Lucas sei stata più felice perché a malapena si vedeva, ma ti prego, credimi quando ti dico che non sei assolutamente enorme, che sembri incinta di un bambino un po’ grande, ma mai e poi mai direi di due”
“Sì, un solo bambino un po’ grande e con due teste”  sibili decidendo che , per quello che ha fatto, si merita che tu gli dia la schiena. Adesso che i tuoi ormoni sono tornati alla riscossa, sarà felice.
“I nostri bambini non avranno due teste, ma due corpi distinti, va bene?” ti scompiglia i capelli come fa con i vostri nipoti, e tu stai davvero per perdere la pazienza, ormai sei al limite della sopportazione  e lui fa il bambino troppo cresciuto, e quando non lo fa, si comporta come un papà iper-protettivo con la sua piccola bambina (tu). “Torna a dormire, e pensa che tra un mese camminerai verso di me nella navata centrale di una meravigliosa chiesa, come hai sempre desiderato da quando mi hai incontrato per la prima volta!”
 Nono mese
“Sei eccitata? Perché io SONO eccitato!” Ti parla nemmeno fosse un bambino, con una luce di leggerezza e allegria lì, nei suoi occhi. Ti fermi per un istante. Quell’uomo è davvero incredibile, sembra quasi che stia per combinare una delle sue idiozie per beccare qualche criminale o qualcosa del genere. A volte ti chiedi come hai fatto anche solo a lavorare tanto a lungo con un tizio così, senza considerare l’incredibile amore che provi per lui, ovviamente (e nemmeno il fatto che sei pazza del modo in cui lui adora e venera te, ma non lo dirai mai e poi mai). Sospira, baciandoti il pancione e picchiettando gentilmente la pelle, quasi volesse far sentire al gemelli la sua presenza.
“Siamo già sposati, Patrick, stiamo solo rinnovando i nostri voti” gli dici con leggerezza, un leggerezza d’animo che hai per lui e per lui solo, so lo quando siete così, voi due, in pace e tranquilli, mentre giochi con i suoi capelli, una cosa che hai iniziato a fare quando aspettavi Lucas. Certo, lo facevi anche prima, sia nella fase degli appuntamenti che una volta divenuti una vera coppia, ma era diverso. All’inizio era, beh, è dura da ammettere ma era una cosa dettata più da un certo tipo di lussuria che altro, ma mentre aspettavi Lucas è diventato un qualcosa che ti calmava, che rendeva tutto reale. Ancora adesso, ci sono ancora giorni in cui ti svegli nel cuore della notte chiedendoti se sia stato tutto un sogno, e poi lo vedi lì al tuo fianco, e lo tocchi… e sai che è vero.
“Teresa, se il pensiero di sposarti di nuovo con me non ti elettrizza, mi ferisci davvero”
“Patrick Jane, modestia è il tuo secondo nome!” scherzi un po’ baciandogli la fronte mentre inspiri il suo profumo. Hai sempre adorato il suo profumo, fatta eccezione per un tipo di dopobarba che si ostinava a usare in primavera e che, senza che lui lo sapesse (ufficialmente), tu hai scaraventato nel secchio della spazzatura perché era insopportabile.
“A dirla tutta, il mio secondo nome è Michael”
“Patrick?” sussurri, inspirandolo nuovamente.
“Sì grande amore della mia vita?”
“No ti mostrerò mai e poi mai il vestito” dici dolce, sempre ridendo e scherzando. Sei certa che, se tu dovessi viaggiare in dietro nel tempo e dire alla tè più giovane che non solo sei sposata con lui, ma che lui ti rende felice e ti fa ridere, lei non ti crederebbe mai. “Anche perché tanto lo so che tu sei tu e perciò lo avrai già visto”
“Forse sì, forse no”
“Sei incredibile” gli dici, fingendoti arrabbiata, e la tua mente vola a qualche anno addietro, quando hai usato quelle stesse parole con lui, il giorno in cui lui ti ha fatto credere di essere messo peggio quello che era perché voleva che fossi tu a prenderti cura di lui. Sorridi al ricordo, conscia che è stato in quel periodo che hai capito che non era solo attrazione quella che provavi per lui, ma amore, e che lo volevi per sempre nella tua vita.
“Sì, ma mi ami per questo”  ti sorride e ti bacia di nuovo il pancione, massaggiandolo, guardandoti come se tu e i piccoli foste delle entità da venerare. “Buona notte Jules” dà un altro bacio e un altro sguardo adorante “buona notte PJ” e poi bacia te, sulle labbra, veloce, quei baci che ti fanno impazzire. “e buonanotte a te, signora Jane”   
“Sei davvero certo di non voler dormire a casa?” gli chiedi mettendo il broncio, afferrandolo per il coletto della camicia obbligandolo a avvinarsi ancora di più a te “non mi spiacerebbe per nulla, sai..”  
“Teresa, lo sai che non porta bene che la sposa e lo sposo condividano la stessa casa la notte prima delle nozze, e stavolta voglio seguire la tradizione” ti sussurra sulle labbra con lentezza, calma e trasudando sensualità (sì, ammetti che ti chiedi ancora come sia possibile che ogni cosa che lui faccia trasudi sensualità). “Ci vediamo domani mattina, e nel caso non mi vedessi, sarò il tizio che ti aspetterà all’altare, e voi due” bacia i piccoli un’ultima volta, prima di correre da Lucas per salutare anche il primogenito “papà e mamma vi aspettano tra settimane, va bene?”   

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Mentalist / Vai alla pagina dell'autore: Little Firestar84