MODIFICATO!
2-Caliente! Zurich, CH
Dopo tre ore di viaggio e
due pause in autogrill arrivammo nei pressi di Zurigo. In teoria saremmo dovuti
andare direttamente fino alla Germania, ma Matt aveva proposto di fare tappa
anche lì, e a me era sembrata un’idea carina, perciò avevamo deciso di fermarci
lì per la notte. Parcheggiammo nei pressi di un boschetto semideserto che
poteva fungere da campo per le tende e, montata la nostra tenda, prendemmo un
autobus per passare la serata in centro.
Già nell’avvicinarci
notai l’atmosfera esotica che aleggiava nell’aria, ma io mancavo da Zurigo da
qualche anno, e si sa che la globalizzazione fa miracoli. Eppure, appena prima
di scendere dal bus all’angolo con Langstrasse capimmo: il “Caliente! Tropical
Festival” era in corso!
Solo io posso entrare in
una città con un festival di questo tipo in corso senza accorgermene, ma sono
una con la testa tra le nuvole, che ci posso fare? Avevamo visto i cartelloni,
avvicinandoci al centro, ma entrambi eravamo troppo pigri per leggere la data;
ci ritrovammo così immersi senza preavviso in una moltitudine di suoni, colori
e profumi direttamente dal sud America.
Langstrasse si era
trasformata completamente: il Mercado Mundial occupava entrambi i lati della strada
con le sue grandi e piccole bancarelle, in cui vari esponenti dei popoli
sudamericani vendevano cibi, bevande e oggetti vari del proprio lontano paese
d’origine, e a ogni angolo erano stati montati dei piccoli palchi su cui si
esibivano gruppi multietnici; camminando per la strada le varie musiche si
fondevano, dando vita a quella che io e Matt definimmo “la canzone del mondo”.
Erano già le 7, quindi ci
avviammo alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti. Il mio naso fino
fiutò un odorino davvero invitante, così ci avviammo in quella direzione e
nonostante tutto, quella sera, fosse latino americano, girando l’angolo ci
trovammo davanti a una bancarella su cui troneggiava la scritta: “Thai-food
saves the world!” Dietro il bancone, una giovane dagli occhi a mandorla ci
sorrise, e ci chiese in un tedesco un po’ balbettante cosa volevamo ordinare.
Sul piano di quella cucina improvvisata c’erano diversi cibi, e sembravano
tutti buonissimi, perciò Matt mi chiese,con già l’acquolina in bocca: - Jamie,
tu che prendi? A me ispira quella cosa laggiù rossiccia.- -Ma quale, quella lì con il sughetto?-
Matt stava per aprir
bocca di nuovo, quando sentimmo dietro di noi una voce familiare: - Naa, non
prendete quello lì! L’abbiamo lasciato un po’ crudo. Agli zucchini piace così,
ma per i nostri gusti… puah! Prendete questo, è molto meglio! (e soprattutto,
non l’ho fatto io!)-
Io mi girai di scatto
verso la mia amica che ci stava tendendo due coppette piene di una cosa
verdolina dall’aspetto molto appetitoso. –Laila! Ma che bella sorpresa trovarti
qui! Ma quindi questa è la bancarella di tuo padre! Non l’avevo riconosciuta
subito, sono venuta qui seguendo un buon odorino che sentivo nell’aria. - - Ah. Uffa. Pensavo avessi sentito un
odoceronte! OdoRINO, odoCERONTE, l’avete capita? Ahahahah!-
Il mio ragazzo scoppiò a
ridere (per quanto era terribile la battuta credo), ed io esclamai: -Ma anche
finito il liceo continui a fare battutacce?- poi però scoppio a ridere anch’io
con loro.
Alle nostre risate se ne
aggiunse anche una più acuta e cristallina, e da dietro il bancone sbucò
un’altra faccia conosciuta. –Hei Jam hai
visto? Lalla non cambierà mai!- -
Irene! Ma ci sei anche tu? Che bello! E il bel Ciro dove l’hai lasciato?- Laila
come al solito non lasciò tempo ala sua migliore amica di rispondere e,
guardandoci con aria misteriosa, disse: - È con fede a sbrigare una
“commissione”.-
- UUh! Non vedo l’ora di
scoprire quale!- risposi sorridendo alle due ragazze che solo una settimana
prima vedevo tutti i giorni al LiMe. In quel momento il cellulare di Matthew
squillò, e lui si allontanò per rispondere alla chiamata. –Ma ragazze insomma
cosa ci fate qui?- Laila stava già
rispondendo – Beh sai… il tuo…- ma stavolta Irene fu più rapida: - La vera
domanda è che ci fai TU qui! -
-Beh, sai io e Matt…
stiamo partendo per girare l’Europa e… o insomma ragazze, mi dispiace non
avervelo detto, ma…- -Stai tranquilla,
sappiamo già tutto.- confessò Lalla quando vide un sorridente Matt di ritorno
dalla stradina laterale in cui stava telefonando. Lui (molto misteriosamente)
fece degli strani gesti di cui non capivo il senso alle due ragazze con cui
stavo parlando, che gli sorrisero di rimando. Si guardarono intorno per un po’,
poi Irene si decise ad aprir bocca: - Sai, Jam, il tuo tenerissimo e straffigo
ragazzo,- disse, ammiccando in direzione di Matt – ha deciso di prepararti una
sorpresa. Sapeva che durante questo viaggio noi tutte ti saremmo mancate (anche
se io non ne sono altrettanto sicura) e così ha deciso di mettersi un po’
d’accordo con noi e… TADAAA! –
All’improvviso dalla
stradina da cui era appena tornato Matt sbucò una folla di gente: erano tutti i
miei amici! C’erano davvero tutti, Zoe, Joyce, Samantha, Jessica e Dora, Alba,
Iris, Charles, Dack e Lollo…
Dalla felicità cominciai
a saltellare, corsi ad abbracciare tutti e poi andai (sempre saltellando) a
sbaciucchiare il mio E SOLO MIO stupendamente meraviglioso fidanzato. Non me
l’aspettavo per niente, e questa sorpresa inaspettata mi riempì davvero il
cuore; così quando gli dissi: - Ti amo davvero tanto!- non potevo essere più
sincera.
-Grazie a tutti di essere
venuti, ragazzi!- urlai commossa, sovrastando dalle spalle del mio ragazzo il
vociare della folla e le varie musiche caraibiche che arrivavano dalla strada.
–E ora facciamo vedere a questi zucchini* come ci si diverte!!-
Proprio in quel momento
arrivò una macchina dalla stradina, che chissà come era riuscita a superare le
barriere per fermare il traffico attorno alla zona del Mercado Mundial.
–Qualcuno ha parlato di festa?- chiese una voce dall’interno dell’abitacolo. Le
portiere della monovolume si aprirono e in strada si riversò una nuova ondata
di gente: Ciro, Fede, Chris, Andrew, Eric, James, ma soprattutto con loro se ne
scesero due enormi scatoloni. –Belle dame e bei damerini;- esclamò Fede
agitando il braccio perennemente bendato, - qui abbiamo copri capi con le piume
e ghirlande di fiori, e qui… TADÀ! Cocktail di ogni tipo direttamente dai
caraibi! Chi vuole un Pampero?!? –
Mezz’oretta entravamo in
Helvetiaplatz, pieni di piume e già un po’ allegri. Al centro della piazza era
stato allestito un grande palco, da cui degli enormi amplificatori diffondevano
un reggae bello pompato ad altissimo volume e tutt’attorno, tra bancarelle e
tendoni, la folla si scatenava al ritmo della musica. Sotto il palco alcuni
giovani e muscolosissimi brasiliani si esibivano nella capoeira, e un gruppo di
ballerine vestite quasi esclusivamente di piume ancheggiavano in quella calda
notte zurighese. C’era gente vestita normalmente, ma erano pochi: la maggior
parte come loro aveva cercato le cose più buffe e colorate che aveva
nell’armadio: la piazza infatti brulicava come se fosse piena di formichine
colorate.
“chi l’avrebbe mai detto:
Zurigo è una città caliente!” pensai. Poi il mio sguardo finì sui miei
meravigliosi amici, che Matt aveva convinto a venire fin lì per festeggiare un
po’ insieme prima della nostra partenza e per augurarci buon viaggio.
“aaah, Matthew. Anche con
quella ridicola coroncina di sgargianti fiori di plastica sei sempre il più
figo** .” mi dissi, mentre lo osservavo muoversi tra la folla con il fisico
scolpito seminascosto dalla maglietta e i suoi bellissimi occhi verdi,
splendenti anche nel buio da sotto i capelli sempre scompigliati.
Vedendo che lo stavo fissando
mi si avvicinò, estrasse da non so bene dove un gigantesco fiore e me lo
sistemò tra i capelli, baciandomi. Poi mi strizzò l’occhio e si avviò con i
suoi degni compagni verso una bancarella che vendeva strani frutti trasformati
in cocktail.
Io corsi dalle mie amiche
saltellando come una pazza sulle note di quella musica: loro come al solito non
poterono far altro che seguirmi in quella danza sfrenata.
*Non è mia intenzione
offendere nessuno, zucchini è solo un modo un po’ scherzoso per chiamare gli
svizzeri tedeschi. Ho un sacco di amici cosiddetti “zucchini” ma non credo che
se la prenderanno. J
** Il pc voleva
correggermelo con frigo. XD
Grazie
a tutti quelli che hanno letto la mia storia e mi hanno aiutata a fare le
ricerche ( soprattutto Sofia94, che sopporta pazientemente le mie domande), e
grazie a tutti voi su cui ho modellato i personaggi! (che nel prossimo capitolo
verranno descritti meglio… :D )
Ho
già pronto il capitolo 3, che faceva anticamente parte del 2 ma risultava
troppo lungo, perciò prossimamente lo posterò. Baci a tutti, e mi raccomando,
recensite!