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Autore: Strega_Mogana    21/12/2005    3 recensioni
Un'unione tra magia e Sailor Moon...
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Zakar tornò nella sua dimora soddisfatto... il suo Mamoru non si smentiva mai.

Non aveva trovato una ragazzina qualsiasi ma una strega bianca, la più forte e nobile delle creature esistenti in natura.

Si mise a sedere mollemente sulla poltrona, non si sarebbe mai fatto vedere dai suoi servitori in questo modo, ma, solo nell’ombra, con le fiamme del camino a fargli compagnia, poteva permettersi il lusso di rilassarsi un attimo.

Era stanco.

Doveva ammetterlo almeno con se stesso, la sua ora stava, fin troppo velocemente, arrivando alla fine.

Mamoru era sempre stato il solo in grado di prendere il suo posto, di continuare sulla via della malvagità fino alla conquista del mondo magico e normale, ma lui si era ribellato.

Poco male... con questa nuova scoperta poteva ricavarci molto, la nascita di una nuova strega bianca segnava l’inizio di una nuova epoca.

Un’epoca dove il male la faceva da padrone.

Mamoru si era ribellato... ma lui aveva molti assi nella manica.

 

***

Mamoru stava seduto sulla poltrona davanti al camino, Usagi era nel suo letto dall’altra stanza.

Le cinque guardiane erano al suo capezzale, la strega del Nord, quella con il potere della guarigione, le aveva disinfettato le ferite e l’aveva bendata.

Ora bisognava solo farla riposare.

E lui odiava starsene con le mani in mano, odiava sentirsi così impotente, così dannatamente fragile e debole.

Tutto questa situazione era frustante ma non poteva fare nulla, non poteva aiutarla e l’aveva messa in pericolo.

Le parole di Zakar erano state fin troppo chiare: sai bene che io distruggerò tutti quelli che tu ami... tu non puoi amare.

E, poi, c’era da prendere in considerazione i nuovi poteri della ragazza.

Usagi era una strega bianca.

Uno degli esseri più potenti esistenti del mondo.

Quante persone c’erano come lei?

Pochissime e tutte molto più grandi, era certo che non nascessero streghe bianche da almeno un decennio.

C’era da chiedersi come mai la nonna di Usagi non avesse mai aiutato la nipote ad approfondire i suoi poteri e, perché mai, Usagi non avesse neppure sospettato di possedere poteri magici.

C’era sotto qualcosa... ora capiva il motivo della barriera attorno alla sua casa, non era per proteggere qualcosa ma per proteggere Usagi dal mondo magico.

Tante domande gli frullavano nel cervello, domande a cui non trovava risposta, a cui, forse eppure la stessa Usagi saprebbe dare risposta.

- Mamoru...- fece una debole voce alle sue spalle.

Il ragazzo si voltò, dietro di lui c’erano le cinque guardiane.

- Noi possiamo andare. – disse la prima che indossava una lunga veste arancione che, a tratti, sembrava risplendesse quanto il sole d’estate.

- La ragazza deve riposare. – precisò la seconda che portava un completo giacca e pantaloni color muschio.

- Dormirà per parecchie ore. – fece la terza che portava una tunica color del mare.

- Ma, quando si sveglierà, ci sarà qualcuno che vorrà parlarle. Taiki ha chiamato i monaci, loro hanno il diritto di sapere. – finì la quarta, la più saggia e forte dei tre, indossava un lungo vestito rosso.

- Grazie...- mormorò il mago alzandosi dalla poltrona – ora mi occupo io di lei.

- Sei sicuro di farcela da solo?- fece la strega che aveva curato le ferite ad Usagi – Mi sembri piuttosto debole.

- No, sono solo scosso... e poi... voglio starle vicino.

- Andiamo. – fece la guardiana con il vestito rosso – Non ha più bisogno di noi.

Le altre annuirono ed uscirono in silenzio, lasciando Mamoru solo a fissare le fiamme del camino.

 

***

La guardiana del Sud, la strega dello spirito, quella del fuoco divinatore stava in piedi contro un albero a fissare il maniero doveva viveva assieme alle sue amiche più care. Da quando lui era tornato si sentiva male, dicevano tutti che era forte, la sua maschera era quella di una donna forte ma, in realtà, lei voleva scappare.

Per una volta, per una volta soltanto, voleva fuggire lontano da tutto quel dolore.

Sapeva i motivi per cui se n’era andato e sapeva altrettanto bene che non l’aveva mai amata, che provava affetto, che c’era stata una forte attrazione ma mai Vero amore.

Sospirò per l’ennesima volta, doveva immaginare che sarebbe finita così.

- Perché sei qui da sola?- chiese Seiya avvicinandosi piano.

- Dovevo riflettere. – rispose solamente lei continuando a fissare il castello irradiato dai deboli, ma ancora caldi, raggi di sole al crepuscolo.

- Sei silenziosa da quando siamo arrivati. – constatò il mago appoggiandosi al tronco accanto alla ragazza dai lunghi capelli mori – C’é qualcosa che non va?

- Come se tu non lo sapessi. – mormorò con un sorriso amaro e chiudendo gli occhi – E’ arrivato all’improvviso...- cercò di spiegare mascherando le ferite del suo cuore – io... non volevo vederlo più.

- Non é vero. – ribatté sicuro il ragazzo.

La alzò le spalle silenziosa e si incamminò verso il castello.

Seiya la guardò allontanarsi sempre di più, fino a quando non sparì definitivamente dalla sua vista.

Alzò gli occhi al cielo individuando subito il pianeta Venere, il primo astro che splendeva nel cielo tinto di viola.

- Mamoru... – disse socchiudendo gli occhi, il cuore colmo di rancore – pagherai anche questa.

 

***

Elson era uno dei più vecchi monaci del monastero speciale dove si addestravano le streghe bianche, era uno stregone molto potente e aveva istruito molti stregoni e streghe bianche nella sua lunga vita.

Stava seduto sulla poltrona dello studio del giovane mago che l’aveva chiamato con così tanta urgenza, visibilmente seccato: i monaci non lasciavano mai il monastero. Lui lo sapeva bene eppure lo aveva costretto a partire in fretta solo per quell’assurdità.

- Taiki… per quanto rispetti la tua intelligenza, - disse lui arricciando la punta della sua lunga barba bianca con un dito – sai bene che non nascono streghe bianche da un decennio.

Taiki lo guardava dietro la sua scrivania, le mani incrociate sotto il mento, non aveva dormito e la prova erano le due profonde occhiaie che aveva sotto gli occhi. Aveva convocato il suo vecchio amico per una consulenza, che Usagi fosse una strega non aveva nessun dubbio ma Elson era del parere contrario.

- Tu non hai visto Elson. – fece il giovane passandosi stancamente una mano tra i capelli castani- Quella forza, quell’energia enorme... e i segni... il vostro simbolo apparso sulla fronte della ragazza. Secondo te sono solo coincidenze?

Elson alzò gli occhi verso il soffitto, era dipinto con piccole fate ed elfi dei boschi.

- Tu mi hai detto che questa ragazza viveva in una casa schermata, che una barriera magica molto potete l’avvolgeva... giusto?

- Dove vuoi arrivare? – chiese Taiki sospettoso.

- Accumulo di magia. – rispose semplicemente il mago come se fosse la soluzione più ovvia del mondo – Il corpo di una persona normale é molto più debole e, se esposto per lungo tempo alla nostra magia, c’é il rischio che ne assorba una discreta quantità. – Discreta quantità? – quasi gridò Taiki – Elson quella ragazza si é accesa come una lampadina!

- Io sono convinto che era solo un influsso di magia passeggero... era furiosa e ed é riuscita a scagliare la magia che il suo corpo aveva assorbito. Quella ragazza, ora, è più normale di prima.

- Ne sei convinto?

- Assolutamente... se fosse una strega bianca noi monaci se ne saremmo accorti, avremmo sentito la sua energia e saremmo andati a prenderla per la sua istruzione al monastero. Non abbiamo mai sentito nulla e, credimi, siamo stati molto attenti in questi ultimi dieci anni. Le streghe bianche sono quasi estinte lo sai bene Taiki, siamo rimasti in pochi e tutti siamo vecchi e stanchi. Le nostre speranze erano tutte verso una famiglia che é stata sterminata anni fa... le nostre speranze sono mote con loro. – finì con un sospiro doloroso.

- Sì... sì...- mormorò il ragazzo – conosco la leggenda... ma non credi che, forse, c’é una remota possibilità che abbiate sbagliato?

- Noi non sbagliamo mai!- urlò lo stregone scattando in piedi – Le streghe e gli stregoni bianchi non possono permettersi di sbagliare! Taiki mi stai sorprendendo, conosci molto bene la nostra razza.

- Mi chiedo solo come sia possibile che sono un piccolo trasferimento di magia possa creare tutta quella energia. – rifletté a voce alta l’altro mago.  – Comunque tu sei molto più saggio ed esperto di me Elson, posso anche accettare la tua versione ma vorrei che, prima, tu vedessi la ragazza. Giusto per toglierci ogni dubbio.

Il vecchio stregone annuì:

- Lo farò il prima possibile, anche il Monaco Superiore vuole avere delle notizie al riguardo, questa tua chiamata improvvisa e urgente l’ha molto incuriosito.

 

   
 
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