Teoricamente
i capitoli non si dedicano nella mia filosofia… praticamente
questo è dedicato a ginny88 perché è il suo compleanno!!
AUGURIIIIIII!
Draco:ma ki è??
Nik:ke te frega di ki è?! Sappi ke è una tua fan!! Quindi sii riconoscente!!
Gin:
si figurati se quel “coso” sa cosa sia la riconoscenza…
Nik:
in effetti >_>
Draco:
ehi non parlate di me come se non ci fossi!! >.<
Gin&Nik:
ah ma eri qui??!!
Draco:
ç__ç piangu…
Gin&Nik:
non ti crede nessuno -.-
Draco:
megere.. -____-
Nik:
occhio.. potresti fare una brutta fine Draco *__*
Draco:
°_° non oseresti…
Nik:
Steeeeeeeeweeee…..
Draco:
°O° AUGURI GINNY88!! SE NON CI FOSSI
TU NON SO COME FAREI!! TI SONO INFINITAMENTE GRATO!!!
Gin:
falso.. -.-
Nik:
nn s cava il sangue da una rapa.. non ti lamentare…
Di
nuovo.. auguri ginny ^____^ anche se non è uno dei
capitoli più allegri e ora alla storia.. basta con l’idiozia.. -.-
Era
appena arrivata a casa sua e si era tolta il vestito per mettersi comoda… era
stata una nottata piacevole. Sì… a pensarci bene sarebbe tornata a fargli
visita molto presto… decisamente. La sua testa arruffata era appena sbucata fuori dal colletto di una
felpona che usava per casa quando un sonoro crack le aveva fatto prendere un
infarto alla tenera età di 22 anni!!
-Ma chi diavolo…-
-Weasley
non abbiamo tempo!! Vestiti subito e seguici!-
-Voi?!
Ma che volete da me a quest’ora del mattino??-
-Di
certo non portarti la colazione a letto!-
-Sbrigati!
È successo un macello!-
Davanti
a lei si erano appena materializzati dei suoi ex compagni di corso per
medimago… avevano il loro tipico camice sgargiante, ma di sangue.. erano coperti di sangue. Appena la rossa era riuscita a
rimettere le idee in quadro si era fiondata a
cambiarsi e si era smaterializzata con loro al San Mungo.
Mai…
mai aveva visto l’ospedale in quello stato e mai avrebbe
mai anche solo lontanamente immaginato che lo avrebbe visto in quelle
condizioni… il caos… il pandemonio. Del silenzioso ambiente pulito e
organizzato non rimaneva altro che un pallido ricordo. Infermieri e medimaghi
correvano da tutte le parti. Lettighe volavano sopra le teste in tutte le
direzioni. Urla si alzavano da ogni parte e i lamenti facevano da sottofondo a
quella scena che era 100% drammatica. Ginny ci impiegò
un po’ di secondi per metabolizzare
-Ma
che diavolo è successo??!-
-Weasley
non li leggi i giornali?! C’è stato uno scontro
ferocissimo!! Non si è ancora calcolato il numero dei
morti! Sappiamo solo che i feriti continuano ad aumentare da ieri sera… ora
muoviti!-
Con calma eh.. si era ritrovata
apensare: era troppo che nessuno le si rivolgeva più con quel tono, ma vista
l’emergenza avrebbe sopportato per questa volta. D’improvviso tutto l’ospedale la sentì urlare:
-Porca
troia!! La bacchetta!!- e si
era smaterializzata per ricomparire un minuto dopo più trafelata che mai con la
bacchetta stretta in mano. Ora che era tornata le avrebbero trovato
da fare di sicuro…
Tre
lunghissime, estenuanti, soffocanti, impegnativissime ore dopo la rossa era
finalmente riuscita a sedersi, per altro per terra, e fare
il quadro della situazione. Finalmente i feriti non piovevano
più dal cielo come cocomeri, forse avevano quasi finito. Fino a quel
momento aveva incontrato pochi amici di scuola, ma tra quelli aveva avuto una
seria perdita: Luna Lovegood era giunta all’ospedale con uno squarcio
all’addome probabilmente dovuto ad un’arma stregata, aveva avuto il tempo solo
per fermare l’emorragia e cominciare a controllare lo stato degli organi
interni che la ragazza aveva smesso di lamentarsi reclinando la testa.. a nulla era servito diagnosticare che la lama che l’aveva
ferita era imbevuta di un anticoagulante velenoso che l’aveva fatta soffrire
quanto più possibile prima di costringerla ad abbandonare la vita… l’aveva
coperta con un telo per evitare che sballottassero la lettiga e poi aveva dato
istruzione che il padre fosse avvisato. Per fortuna quel genere di compito non
toccava mai o quasi ai medici perché lei non avrebbe mai saputo come fare a
sbrogliarsela in modo dignitoso… po co dopo era
arrivato un tassorosso che aveva visto di frequente ad Hogwarts perché erano
dello stesso anno e aveva dovuto riattaccargli quattro dita di una mano che
dopo essere state recise erano pure state maledette e non volevano sapere di
riallacciare “contatti” con il resto della mano… roba da pazzi! E probabilmente
la maledizione doveva essere stata uan tarantallegra incrociata con chissà
cos’altro che aveva per sbaglio colpito le dita… altri meno complicati erano
passati sotto le sue mani esperte e ne erano usciti
bene… poteva tirare un sospiro di sollievo e iniziava persino a sentire sonno…
in fin dei conti per un motivo o per l’altro non aveva dormito quella notte!!
Ma
una cosa che i medici sanno bene è quella che non devono
mai perdere di vista il quadro generale della situazione concentrandosi su un
punto e quindi proprio per questo la ragazza non aveva sentito che stava
arrivando l’ennessimo gruppo di feriti… improvvisamente erano comparse le prime
barelle con corpi coperti di calcinacci e sangue. Di nuovo i lamenti avevano
cominciato a fare da sfondo alla realtà che era obbligata a vivere… ad occhio
un paio di quei poveretti erano già morti e altri
erano decisamente gravi. In mezzo a tutta quell aconfusione aveva riconosciuto
la figura di Hermione mentre faceva la spola fra due
barelle, si poteva intuire di chi fossero. Si avviò sicura ad una delle due a tra cui si affaccendava la mora: era Harry. Aveva un
braccio completamente disarticolato su gomito e spalla: un gioco da ragazzi
rimetterlo a posto. Non riusciva a parlare, ma non presentava traumi alla gola
quindi doveva essere sotto l’influsso di un silencio bello
tosto… forse la cosa più grave che avesse era uno squarcio in una coscia, ma al
contrario di quello di Luna non era vvelenato. L’esperienza insegna dunque.. era la prima precauzione che si era presa la briga di
controllare in ogni taglio da quel momento. Stava per mettergli a posto il gomito quando due mani sporche di sangue le avevano bloccato
i polsi…
-Non
lo toccare…-
-Hermione
non essere sciocca.. lo devo curare.-
-Non
ne sei in grado…-
-Questo
non sei tu a deciderlo!-
-Non
ne sei degna! Non lo toccare!!-
Ginny
si era liberata una mano e le aveva dato un sonoro ceffone che finalmente aveva
zittito quell macchinetta sputasentenze!!
-Ora
stammi a sentire Hermione: non me ne frega un cazzo se
mi odi e non mi sopporti! Io sono stata trascinata fuori di casa e sono in questo inferno da ore ormai quindi:
levati-dal-cazzo-e-fammi-lavorare!!!-
La
brunetta pareva essere rinsavita e si era tolta dai piedi come su richiesta e ora in poco tempo e qualche grido la spalla
er a posto, solo indolenzita e gonfia. I poco la coscia era tornata come nuova
e non ne era rimasta nemmeno la cicatrice, per l’incantesimo
non c’era altro da fare che aspettare e nel mentre gli aveva attaccato al
braccio una flebo di rimpolpasangue.
Appena
aveva alzato gli occhi si era resa conto che Hermione
era da sola di lato alla barella di Ron: forse non era così grave come aveva
immaginato, o forse…
Un
dubbio atroce si fece strada nella sua mente con
furia: in fin dei conti lei era lì proprio perchè non c’era sufficiente
personale!! Colmò la distanza che la separava dalla barella di corsa e si
accorse che mai aveva sperato in un qualcosa di tanto utopistico… Ron stava
morendo…
Il
rosso gemeva e soffriva. Era colto di continuo da spasmi respiratori che lo
obbligavano a tossire andando a peggiorare quella che aveva tutta l’aria di
essere una emorragia polmonare di livello serio. Aveva
la bocca piena di sangue e continuava a tossire e già questo era una pessima
cosa! C’era da aggiungere a questo il fatto che avesse una frattura esposta in
due punti del femore e il sangue di lì era proprio in svendita… a giudicare
dalla maglia lacera il polmone perforato era il sinistro e sperando nella
divina provvidenza forse non aveva subito danni al cuore; invece no… non era
possibile! Le stava andando tutto male!! Mentre con
l’uso della bacchetta osservava lo stato del cuore si
era accorta che un ventricolo era stato lievemente danneggiato, ma per un
muscolo come il cuore anche il minimo graffio era grave! Non riusciva a pompare
sufficiente sangue e già si vedevano i primi effetti di quella tragedia: gli
occhi del rosso si erano girati verso l’interno e spasmi violenti l’avevano colto mentre cadeva in coma. Il sangue non stava più
raggiungendo il cervello!! La rossa si mise a fargli
il massaggio cardiaco nella speranza che riprendesse vigore e tra una pausa e
l’altra cercava di tamponare le ferite!! Con un colpo di bacchetta a veva risistemato la gamba e l’alrteria
femorale che era rimasta lacerata dalle scheggie d’osso.
Di
fianco a lei Hermione guardava e piangeva in silenzio
per la propria incapacità…
Stava
praticando il terzo ciclo del massaggio quando il
cuore si era fermato e ad attestare l’accaduto la bruna aveva emesso un acuto
grido strozzato… la rossa si era allontanata e poggiata la punta della
bacchetta all’altezza del cuore aveva fatto scaturire una leggera scossa
elettrica per ravvivarlo, niente. Il cuore aveva ceduto…
Ronald Bilius Weasley era deceduto.
Il
mondo stava lentamente crollando mentre, come se la realtà fosse su un mondo
parallelo. Ginny vedeva la scena come uno spettatore che fa andare a
rallentatore l’immagine… Hermione si era buttata sconvolta dal dolore sul corpo
esanime di Ron e l’aveva scosso ciamandolo a gran voce ben consapevole che non
avrebbe mai ottenuto una risposta. Aveva scacciato le mani che la volevano
separare dal corpo che non voleva abbandonare. Si era
messa le mani nei capelli mentre guardava gli addetti
portare via la lettiga coperta da un lezuolo viola scuro. E
poi d’improvviso tutto era tornato a velocità normale e mai era parso tutto
così limpido. Hermione le si era avventata contro
accusandola di essere lei la responsabile della morte di Ron e in fondo quella
piccola mezzosangue non si era discostata troppo dai pensieri che passavano
nell amente della rossa in quel momento. Ginny Weasley si sentiva responsabile
per la morte di suo fratello e a nulla valevano in quel momento le opinioni che
già aveva esposto sul fatto che quelli fossero i “rischi del mestiere”. Non
c’era filosifia! C’era solo la fottuta realtà! Lei, Ginny, viva e Ron, suo
fratello, morto! Era questala realtà! Lei il medico e lui il paziente. Lei la
ferrata e lui l’inerme. Lei l’incapace e lui… la sfortunata vittima di
quell’incapacità.
Mentre
la voglia di piangere l’invadeva una nuova ondata di barelle
si era riversata nell’atrio e sotto ai suoi occhi era arrivato un Percy Weasley
semi cosciente. Un medimago lì di fianco l’aveva esortata a mettersi al lavoro
se avesse voluto sperare di salvarlo. Ma lei no.. aveva paura anche solo di sfiorarlo! Non poteva mettersi
di nuovo in gioco e rischiare di perdere ancora! Non quando la posta in gioco
era quella di uno dei suoi fratelli!!
A
nulla erano valsi i richiami e le esortazioni: lei non era riuscita a muoversi…
aveva vito la vita spirare persino dal corpo di Percival…e non aveva mosso un
dito…
Si
sentì uno schifo! Con una mano premuta sull abocca si era rifugiata in un
bagno! Aveva aperto l’acqua e si era resa conto di avere le mani zuppe di sangue…
del sangue di Ron, del proprio sangue quindi. Si
guardò allo specchio: la faccia sporca e affannata, la bocca dove aveva posto
la mano imbrattata di rosso vermiglio. Quella visione le diede alla testa! Come
un cannibale… col sangue di suo fratello addosso.. non
resse più: spalancò la porta di una latrina e rigettò qualunque cosa avesse
nello stomaco: poco più che succhi gastrici. Gli spasmi e la tosse continuarono
a scuoterle le spalle ancora a lungo mentre un gelo
mortale prendeva possesso di lei partendo dallo sterno ed irradiandosi per
tutte le membra fino a quando un lieve torpore la separò dalla realtà in cui,
di nuovo, non voleva stare. Come un automa uscì dal bagno, pulendosi la bocca
con una manica… non percepiva più: tutto era di nuovo ovattato, niente aveva
consistenza; sembrava un monto eterogeneo privo delle
leggi mortali. Eppure di morte era circondata, di
morte era saturo l’ambiente. Intorno a lei gente urlava e
gemeva, di nuovo; gente piangeva e imprecava, di nuovo; gente moriva e
sopravviveva, di nuovo. Il mondo intorno a lei era più vivo che mai in
un turbine di colori che ubriacavano i sensi e l’odore di sangue e
disinfettante che impestavano l’aria rendendoti succube. Solo di fianco
all’entrata aveva ripreso coscienza di sé e di cosa capitava attorno a lei:
infermiere stravolte continuavano ad alternarsi davanti ad un foglio. Alla fine
di quella lunga lista spiccavano due nomi a lei conosciuti:
Weasley,
Percival.
Weasley,
Ronald.
Il mondo aveva smesso di girare in quel momento,
appena aveva compreso a fondo cosa fosse successo,
cosa avesse fatto.
Triste,
ma non so se ho reso bene l’idea… commentate eh!! -.-
Grazie
a:
angelroy:
eheheheheh forse il cucciolo dovrebbe esserne orgoglioso, ma visto il perché
del nome che si ritrova… forse povero cucciolo! E di questo cap ke mi dici??
Ginny88: sinceramente non lo so
nemmeno io , per ora, come reagirà lui e come reagirà
lei… ma in fin dei conti è una d/g…no, non è una tua sensazione.. tutti senza
esclusione ci provano con draco, ma pare che l’unica che invece rimanga
indifferente al sua fascino sia proprio ginny…. Vedremo..
la storia si sta scrivendo da sola.. decido delle cose, ma poi cambiano sempre…
la storia è viva… >_>
GiuliaLestrange:evvai!! Una new entry tra
i commentatori!! Spero di sentirti ancora in futuro e
sono contenta che ti piaccia sta… storia ^^ ciao ciao
Next
chap: conseguenze.