Dopo tanto studio e dopo uno spaventoso blocco dello
scrittore, eccovi un altro capitolo!!! Consideratelo
un regalo di Natale in ritardo ^^. Spero che abbiate passato delle buone feste.
Cap. 18: l’apparizione di un ricordo
Erano già volati cinque giorni e Caitlyn ormai si stava purtroppo abituando
alla perdita di Mary. Le giornate passavano tranquille al Grande tempio tra
allenamenti, cerimonie…
e i giochi di Cathy: eh già, non c’era più un solo allievo – tranne ovviamente quelli
un po’ più grandi - che non si divertisse in quell’ora spensierata passata a
giocare semplicemente, e in quei momenti essi si sentivano spensierati e liberi
da ogni pensiero.
Ogni giorno Caitlyn si cimentava a rallegrare quei
giovinetti, e spesso esauriva i giochi della sua infanzia; allora, si divertiva
ad inventarne di nuovi.
Quel passatempo le era molto utile, poiché la distraeva dai
pensieri tristi, come il fatto che si avvicinava il primo mese dalla morte di
suo padre: ella cercava di non pensarci, per prima
cosa essere di sostegno a sua madre, ma soprattutto perché non poteva permettere alla tristezza di
colmarla… il perché, non lo sapeva neppure lei … non sapeva spiegare la
terribile sensazione di paura di perdere il controllo, come se, qualora
l’avesse fatto, lei sarebbe diventata un’
altra persona…
E non sapeva spiegare i suoi incubi: dalla scomparsa della
sua antenata o si svegliava di soprassalto oppure Evelyn la scuoteva, perché
stava parlando nel sonno… ogni notte faceva quello strano sogno: sognava di
essere nel buio totale, e di sentire qualcuno che piangeva e più si avvicinava,
più i lamenti e i singhiozzi aumentavano di intensità.
Allora lei brancolava nel buio, cercando di scoprire chi fosse così tanto disperato; all’improvviso vedeva una debole luce
bianca, e poi due figure nere, quasi come due ombre: una era in ginocchio e
l’altra era distesa a terra, immobile…
Poi, scomparivano: al loro posto, appariva una figura
bianca: ciò che la lasciava sgomenta erano i capelli… erano totalmente bianchi, con sfumature argentee.
A quel punto, Cathy allungava la mano verso la sua spalla per vederla in faccia
ma, appena alzato l’arto, sentiva di nuovo quel sinistro, terribile ritornello
che le martellava il cervello: “nostra
annunciatrice, risvegliati e vieni a giudicare, annuncia il nostro giudizio
sull’ordine cosmico…”.
- Cathy-chan …
Cathy-chan …-
- Cathy… Tesoro …-
Caitlyn si ridestò al suono di quelle voci: aprì lentamente
gli occhi, e vide seduti ai bordi del letto Kiki e
sua madre, che la guardavano apprensivi.
-Uhm…cosa?- domandò flebilmente la ragazza.-Non ditemi che stavo di nuovo parlando nel sonno…- gemette.
Il ragazzino annuì e sua madre le appoggiò una mano sulla
fronte:-No, sembra che tu non abbia la febbre…- mormorò Evelyn tra sé e sé.
Cathy la mise finalmente a fuoco:-No, certo che no.- le rispose. – Perché dovrei
averla?- . – Beh, sembrava quasi che tu stessi delirando!- esclamò Kiki. La giovane rivolse la sua attenzione a lui:
-Perché, cosa dicevo?- gli domandò curiosa.
L’allievo alzò le spalle:- Parlavi in una strana lingua…
sembrava quasi greco antico…- le disse. Poi si alzò e fece per allontanarsi: -
Sarà meglio che vada a riferirlo a mio fratello…- .
- Kiki, dov’è Mu?- la domanda di
Cathy lo fece fermare. Kiki si voltò ed abbozzò un sorriso: -E’ alla tredicesima casa. Atena li
ha mandati a chiamare per una riunione.-
A quella risposa, Caitlyn alzò un
sopracciglio sorpresa: per quale motivo la dea aveva convocato un Krisos Sinagein a quest’ora della
notte?, si chiese. Ma quando vide il ragazzo che stava
per andarsene, lo fermò: -Comunque, Kiki, non dire
nulla, né a lui, né a nessun altro.- lo pregò.
Il ragazzino lo guardo sbalordito: -Ma…- fece, ma lei lo
interruppe: -Non è una cosa così urgente, non voglio preoccupare nessuno… e
poi, non mi sembra il caso di disturbarli per una simile sciocchezza!- esclamò
con un’alzata di spalle, ignorando lo sguardo di disapprovazione di sua mamma.
Kiki
rimase fermo lì, incerto su cosa fare: poi, annuì:-Oh beh, in questo caso,
torno a dormire. Buonanotte Cathy-chan,
buonanotte, signora McRichards.
- e ritornò nella sua stanza.
Non appena se ne fu andato, Evelyn fece per parlare, ma sua
figlia la fermò:- Ti prego mamma, non ora. Possiamo parlarne domani?- le
chiese; le era infatti scesa un’enorme stanchezza.
La donna annuì; a
quel punto Caitlyn abbozzò un sorriso: -Buonanotte ma’… e non preoccuparti per
me, sto bene, sul serio.- la confortò.
Evelyn scosse la testa, esasperata per la testardaggine di
sua figlia, poi
si chinò a darle un bacio sulla fronte:-Buonanotte Cathy.- contraccambiò.
Dopo che se ne andò anche sua madre, Caitlyn diede una
veloce occhiata all’orologio da polso di sua mamma,
che le aveva lasciato sul comodino: segnava le quattro di mattina… beh, c’era
ancora tempo per un sonnellino.
Si distese, si girò su un fianco e chiuse gli occhi,
sperando che anche quelle poche ore di sonno che le rimanevano non fossero
infestate di incubi.
…
- A
quanto pare, l’idea di riportare in vita il “cuore tradito” non ha funzionato,
Zeus. Lui e la sua amata si sono ricongiunti. - fece Era, la fulgida regina degli deì.
-
Purtroppo è così, moglie mia,- le rispose Zeus, il
signore dell’Olimpo,- ma non devi preoccuparti: ho già in mente un altro piano
per eliminare l’angelo.-.
Detto
questo, si girò verso un suo cavaliere, che era nascosto nell’ombra: -Sai già
cosa fare, Erastos dell’Ombra…-
L’uomo
annuì, e scomparve.
…
La mattina dopo, Cathy si alzò ai primi raggi del sole: non
appena aperti gli occhi, si massaggiò una tempia… aveva una terribile emicrania
e continuavano a ronzarle in testa le parole di quel motivetto. Quelle parole
le mettevano i brividi: e poi perché le capiva solo lei?,
si chiese. Kiki aveva detto che sembravano in greco
antico e, anche se era piuttosto brava in quella materia a scuola, non aveva
certo ancora la capacità di capire quella lingua parlata!
“Via,
non ci devo pensare!” si disse. Si alzò, rifece il letto, e si
diresse al bagno per una bella doccia.
Dopo circa una mezzoretta, era già fuori dalla casa
dell’Ariete: lei e sua madre avevano deciso il giorno prima di andare al
cimitero a portare dei fiori a suo padre.
Proprio mentre stava scendendo le scale, incontrò Mu che
invece le risaliva: -Buongiorno- la salutò lui
cordiale.
-Oh, ciao!- fece lei, sorpresa. – Com’è andata la riunione
di ieri notte?- gli chiese.
Il cavaliere alzò una delle sue strane sopracciglia: - E tu
come fai a saperlo?- le domandò sospettoso.
“Oh
accidenti, mi sono tradita da sola!” si maledisse Caitlyn “Adesso dovrò raccontargli del sogno di ieri
notte!”. Cercando di apparire tranquilla, fece un’alzata di spalla, con la
spiacevole sensazione che lui la stesse leggendo nel
pensiero e con quegli occhi fissi nei suoi.
Mu fece un piccolo sospiro: -Comunque bene. Atena ha mandato
metà di noi cavalieri d’oro a cercare di scoprire il seguito della profezia…-
Già, la
profezia!!. Con tutto quello che era
successo – Mary, Shion e tutto il resto – se l’era
completamente dimenticata! “Tempi di rancori e vendette si affacciano
all’orizzonte. Un cuore tradito cercherà la sua
vendetta sulla figlia della traditrice…” così citava la prima parte di essa.
Si ricordò solo in quel momento che era incompiuta, e si chiese quali altre
sventure avrebbe annunciato.
- Oh, capisco. Beh, speriamo di saperne qualcosa di più,
no?- e gli sorrise. A quel punto si accorse di
qualcosa: - Mu, stai bene?- : aveva appena notato che
i lineamenti di lui erano leggermente stanchi.
Egli la guardò incredulo: - Si,
perché?- le chiese. Cailtyn alzò un’altra volta le
spalle:-Sembri così stanco…- fece lei, un po’ preoccupata. “Perché
- So cosa stai pensando, e per risponderti, posso solo dirti
che era appena tornata dall’Altura delle Stelle e aveva finito di interpretare
i firmamenti.- Mu interruppe il flusso dei suoi pensieri: la giovane, a quel
punto, non potè fare a meno di arrossire, sentendosi
in colpa; ma con suo immenso stupore, il ragazzo le
sorrise: - Ad ogni modo, sto bene, non preoccuparti.- e si interruppe,
poi ampliò il suo sorriso: - Però… grazie.- fece lui dolcemente.
Non sapeva come e perché, ma quelle parole riempirono il
cuore di Cathy di
una strana, ma immensa, felicità. Gli sorrise di ricambio.
Stettero così, immobili e in silenzio, per dei secondi che
sembravano un’eternità, godendosi la pace e la tranquillità di quel silenzio e
guardandosi negli occhi. Poi lei si riscosse come da un incantesimo: -Devo
andare da mia madre. Per caso non è che sai dove sia,
Mu?- gli domandò.
Anche lui si riscosse: - E’ a Rodorio,
dal fioraio. L’ho vista mentre raggiungevo il Santuario: mi ha detto che ti
aspettava là .- la informò cortesemente.
-Perfetto!- esclamò lei gioiosa.-Così
mi farò una bella passeggiata! Beh, sarà meglio che vada, altrimenti chi la
sente poi! Buon allenamento a te e al diavoletto!- finì ridendo.
Il cavaliere rise lievemente, cercando si non darlo a
vedere: -D’accordo. Buona mattinata anche a te e a tua madre.- ricambiò.
Detto questo, i due partirono, lui salendo e lei scendendo.
Caitlyn aveva già sceso un paio di scalini, quando sentì un sussurro: - E tu…
come stai?-
Quella domanda la fece voltare stupefatta, e vide Mu che la
guardava preoccupato… per un attimo immenso, ella si
specchiò nei suoi occhi… e capì solo in quell’istante che essi, poteri
telecinetici e psichici o no, potevano veramente
leggerle l’anima. Quella scoperta la lasciava sia turbata sia sicura.
Per un secondo ebbe l’impulso si rivelargli tutto, di dirgli
che cosa la tormentava e che cercava di nascondere… ma poi, decise di no.
Abbozzando un sorriso, ma era sicura che fosse in realtà una
smorfia triste, rispose: - Sto bene, Mu, davvero… grazie per esserti
preoccupato.-
Mu non le credette: poteva vedere
dai suoi occhi quanto dolore lei provasse dentro di sé; comunque, rispettò la scelta di lei di non rivelare nulla. –Bene… allora, a dopo.- e fece per avviarsi.
-Già... a dopo!- ripeté lei e gli fece un cenno di saluto
con la mano.
Si voltarono ed entrambi si decisero ad andarsene: ma lei
non seppe resistere alla tentazione di voltarsi indietro un’altra volta e di
dargli una fugace occhiata.
Dandosi della stupida, si incamminò
e fece una lunga passeggiata verso il piccolo paese vicino al Grande Tempio, ma
quando vide che la meridiana stava segnando le dieci, si mise a correre, benché
sapesse di essere ormai in un ritardo colossale.
-Finalmente, stavo per darti per dispersa e per
preoccuparmi!- la accolse sua madre con i fiori in mano, quando Cathy arrivò
senza fiato dal fioraio.
La ragazza si mise un mano sul
cuore per calmarne i battiti e cercò di riprendere fiato: - Scusami, mamma!- le
disse ansando.
Evelyn scosse la testa, sorridente:-Tranquilla, riprendi
fiato. Stavo scherzando.- e le mise una mano sulla spalla.
Caitlyn fece un ultimo respiro: il cuore
aveva ripreso il suo battito normale: -Okay, ci sono.
Allora, andiamo?- esclamò. Davanti all’entusiasmo di sua
figlia, la donna non poté far altro che ampliare il suo sorriso.
Insieme, le due si incamminarono
per i viottoli del paese, guardandosi intorno, incontrando qua e là delle
guardie del Santuario, che le salutavano con cortesia.
Uscite da Rodorio, Evelyn le
domandò: - Dov’eri finita?-. Caitlyn era talmente persa nei suoi pensieri che
la aveva appena sentita: -Eh? Oh, avevo incontrato Mu,
e ci siamo salutati.- le rispose.
Sua madre sgranò gli occhi: -Ah, capisco. Gli hai riferito
di ieri notte?- volle sapere.
Cathy si morse leggermente il labbro: erano arrivate alla
questione che tanto premeva a sua madre. Sospirando, disse: -No, ma’.- .
Evelyn non ne fu affatto contenta: -Caitlyn, dovresti dirglielo… e anche a Saori
e agli altri… devono sapere…- -…Cosa? Che faccio dei normalissimi incubi?- la
interruppe la ragazza, cercando di sdrammatizzare.
Sua madre le lanciò un’occhiataccia: -Non sono dei normali
incubi, lo sai meglio di me…- esclamò.
- Sì, lo so mamma.- fece Cathy. – ma
a che servirebbe? Solo ad aggiungere altra agitazione su agitazione.
E credo Saori e i cavalieri abbiano altro di cui
preoccuparsi. Sto già causando troppi problemi al Santuario, e non voglio
crearne di altri…- finì mesta.
Al tono un po’ desolato di lei, Evelyn decise di lasciar perdere. –Sei sempre la solita testarda!- la
sbeffeggiò. Cathy rise.
Senza neanche accorgersene, erano
arrivate al cimitero dei saint. Tra di loro scese il
silenzio, mentre si avviarono all’albero sotto il quale era sepolto Edward.
Camminarono attraverso le varie lapidi, finché non giunsero
alla loro destinazione. Era lì, sotto i rami dell’albero attraversati dai raggi
del sole che risplendevano sul marmo bianco della tomba.
“Ciao,
papà.” pensò Caitlyn, sorridendo triste. Ancora una volta, cercò
di piangere, ma nulla da fare: le lacrime non riuscivano a trovare la loro
strada.
Evelyn lasciò cadere a terra i fiori, e si gettò in
ginocchio davanti alla lapide, accarezzando con una mano il punto dove vi era inciso il nome del suo amato consorte. Nonostante ella cercasse di nasconderle, Caitlyn vide una sola lacrima
scivolare lungo la guancia della madre.
Allora capì che aveva bisogno di stare un po’ da sola. Vide
il vaso di fiori che avevano messo dieci giorni fa, ebbe un’idea: -Mamma, vado
alla fonte a cambiare l’acqua ai fiori. Ti raggiungo tra un momento.- le diede
un bacio sul capo, afferrò il vaso e cominciò ad andare.
Fu solo quando sua figlia si era allontanata del tutto, che
Evelyn diede sfogo a tutta la sua sofferenza. Non ci riusciva, non ci riusciva:
non poteva, non voleva accettare il fatto che il suo
amato Edward non fosse più lì con lei e la loro figlia… era una realtà troppo
dura da accettare. Sapeva che doveva reagire per il bene di Cathy, ma a volte
le mancava la forza.
-Se solo… se solo potessi rivederti… anche per un solo momento, io…- mormorò tra i
singhiozzi.
Ma ella non si accorse di una
figura nascosta nell’ombra che la osservava da lontano. “Non ti preoccupare… lo rivedrai molto presto!” pensò.
Sorrise in maniera sinistra.
…
Anche le notti della
madre di Caitlyn non erano affatto serene: a volte
stava sveglia aspettando che quella notte infinita terminasse presto, oppure si
agitava nel sonno; nel secondo caso, il peggio avveniva verso la mattina: quasi
sempre sognava di Edward, sognava di averlo accanto a sé, di sentirlo dormire
vicino a sé, ma quando si svegliava, si ritrovava miseramente sola; e allora la
dura verità la colpiva in pieno petto.
Anche quella notte, si agitò nel letto, cercando di trovare
un sonno senza sogni né ricordi dolorosi… voleva solo poter dimenticare tutto
quel dolore…
Poi, sentì una voce: -
Evelyn…-. Una voce talmente flebile che pensò fosse solo un sogno. Una voce
che la chiamava. Aprì faticosamente gli occhi, ogni suo senso in allerta,
cercando di percepire un suono.
E di nuovo la chiamò, un po’ più
forte: - Evelyn… Evelyn…-. Era calda
e profonda: ne era certa, non poteva essere un sogno. Una voce tanto desiderata
e che era la più cara al suo cuore… - Edward- mormorò. Immediatamente si alzò e uscì dalla sua
stanza.
Caitlyn dormiva già da un’ora, quando sentì dei deboli passi
dietro la porta. Si tirò giù dal letto, e aprì la porta. Non vedeva nessuno, ma
le torce accese facevano vedere un’ombra… l’ombra di
sua madre che usciva.
Non credendo ai propri occhi, si affrettò a seguirla:
-Mamma…- la chiamò debolmente, ma ella non la sentì;
la cosa strana era che non sembrava camminare come una sonnambula o come se
fosse in trance, ma camminava normalmente. Ciò la spaventò ancor di più.
-Uhm… che succede?- mormorò un Kiki
assonnato sul limite della sua camera. Fu allora che Evelyn gli passò davanti,
senza accorgersi di lui. Il ragazzo rimase sbalordito: -Ma che diamine succ,,,-.
-Ssssh!- lo azzittì la ragazza,
poggiandogli una mano sulla spalla. –Va’ ad avvisare
tuo fratello. Io seguo mia madre.- gli ordinò.
Senza farselo ripetere due volte, Kiki
corse ad avvertire suo fratello maggiore.
Intanto, Caitlyn uscì dalla casa dell’Ariete. Nessun segno
di sua mamma. Tuttavia, aveva la terribile sensazione
di sapere dove fosse diretta…
Infatti, pochi minuti dopo, la vide entrare nel cimitero dei
Cavalieri. Tentò ancora una volta di chiamarla, ma senza successo.
Decise allora di strisciare tra le lapidi, per non farsi
vedere per tenerla d’occhio. Non aveva mai amato i cimiteri di notte, ma
ricacciò dentro la sua paura: doveva salvare sua madre.
Si nascose dietro un cespuglio, dalla ottima
visuale, quando sentì qualcuno sfiorarle la spalla. Fu quasi sul punto di urlare,
ma per fortuna era solo Mu, che le faceva segno di rimanere in silenzio. Tutti e due rimasero in silenzio ad osservare ogni movimento
della donna.
Evelyn camminava sicura tra le tombe, guardando da ogni
lato, in cerca di quella voce. La sentì di nuovo: - Evelyn…Evelyn… Evelyn-. “Sto arrivando”
pensò.
Si fermò davanti all’albero, come in attesa di qualcuno. Poi un rumore, come di un rametto spezzato. Kiki, che aveva appena raggiunto Mu e Cathy, deglutì
silenziosamente.
E infine venne… da dietro il fusto dell’albero, apparve una
persona… Edward McRichards
era proprio lì davanti ai loro occhi, in carne ed
ossa.
Caitlyn sbiancò: - Non è possibile…-mormorò. – Pap…- ma si fermò: c’era qualcosa di strano
negli occhi di suo padre: non erano vispi e pieni di amore e di calore, ma
avevano un qualcosa di sinistro…
Anche Mu percepì qualcosa di strano: sentì una specie di
cosmo provenire da quell’uomo.
Edward aprì le braccia, come se aspettasse che sua moglie
gli venisse incontro: - Evelyn…-
mormorò.
Gli occhi di Evelyn si riempirono di lacrime: -EDWARD!- e si
accinse a correre verso di lui.
Quando Cathy vide sua madre correre incontro a quella strana
persona, uscì fuori dal suo nascondiglio e urlò: -
MAMMA, NO!-.
Incurante, sua madre continuò a correre, più veloce.
- MAMMA, FERMATI!-
Quello che sembrava suo padre si voltò verso di lei, e la
guardò semplicemente: un lampo di odio guizzò dagli occhi di
lui. Temendo che stesse per attaccare, anche Mu uscì fuori,
pronto ad attaccare, ma si rese conto che avrebbe ferito anche la madre di
Caitlyn.
Costei continuava a gridare, e iniziò a correre verso di
lei: -QUELLO NON E’…-.
Ma sua madre era troppo
veloce: era a pochi passi da lui.
-…. PAPAAAAAA’!- .
E fu troppo tardi: nel momento in cui Evelyn lo abbracciò,
entrambi scomparvero in un bagliore di luce e di energia.
Caitlyn dovette proteggersi gli occhi con le braccia da
quanto quella luce era abbagliante. Quando li riaprì, lì fissò sul punto in cui
erano scomparsi sua madre e suo “padre”.
All’improvviso, apparvero molte torce accese, e molti
accorrevano, mormorando: “ma che cosa è successo?”
oppure “Cos’è stato?”, “Vado a cercare la signora”
Tra la folla di soldati e di cavalieri di bronzo e
d’argento, si fecero largo Milo, Shura, Kanon e Deathmask, i quali
domandavano al cavaliere d’Ariete delle spiegazioni ma
egli non proferì parola.
Fu in quel momento che si sentì una voce parlare nel buio: -
Non la troverete da nessuna parte.-
-Chi ha parlato?- esclamò Kanon. –
MOSTRATI!- .
La voce rise sinistra: - Non potete vedermi e non potete percepirmi, io sono l’Ombra…-. E in seguito continuò:
- Il mio divino signore Zeus vi propone uno scambio:
la figlia al posto della madre…- e la sua risata si trasformò in
una folle.
-DANNATO!- urlò Milo.
La risata cessò: - Portate la figlia al Tempio di Zeus
Olimpico, oppure uccideremo la madre.- minacciò e la sua voce scomparve nel
buio della notte.
A lady koishan: grazie mille!! Sono
felicissima del tuo appoggio! Per quanto riguarda Mu e Caitlyn, posso dire che
qualcosa di brutto succederà, se no la storia sarebbe
noiosa, e se anche per loro finirà in tragedia, beh, credo che lo scoprirai
leggendo la mia ficcy^^!! Mi spiace, non posso rivelarti nulla^^!!
Il fatto che entrambi siano restii ad ammettere i loro
sentimenti, beh, credo che Mu non sia il tipo da metterli in
evidenza, come anche Cathy… ma qualcosa accadrà, questo te lo prometto.
Deathmask non mi
è mai piaciuto tanto, ma con *Spoiler: la serie hades,
ho potuto vedere che dietro la sua corazza di duro e spietato battesse un cuore
nobile. ^^. Perciò ho voluto tratteggiarlo in questo modo.
Lo so, povera Evelyn: lei e Edward si amavano moltissimo e hai ragione,
purtroppo non riuscirà mai a superare del tutto la perdita.
Spero sinceramente che questo capitolo ti piaccia. Baci Baci ^^
A Ariesnonike: tesoro, eccomi
qua!! Non ho dimenticato la mia ficcy!!! Come potrei, xD!! Eh sì,
l’università mi succhia l’anima, ma questo non mi impedisce
di continuare il mio racconto, mai e poi mai^^^!! Uao,
ora che mi hai detto del significato di Ren, il nome
che mi hai suggerito mi piace ancor di più ^^!!! Devo
confessarti che ero incerta se inserirlo già in questo capitolo, ma poi ho
deciso di no, così la sorpresa per te sarà ancora più bella!!
Sono ultrafelicissima che Caitlyn ti piaccia così tanto: non si fa mettere i piedi intesta da nessuno,
nemmeno da Deathmask xD!!!
Tra l’altro è vero, non e poi così cattivo ( deathmask
ndr: che c**** dici? Io sono cattivissimo!! Muahahahahah!!! Io ndr: Sisi, se lo dici tu -.-…., ok, perdonami la mia pazzia!!!).
E certo che di Mu ci si può innamorare ^^!!
Noi due siamo stracotte, xD!!
Solo che Cathy ancora non si rende del tutto conto dei sentimenti per lui, ma
presto…. Chissà?
Baci baci a te, mia cara e spero
che questo nuovo chappy ti piaccia!!!