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Autore: _Bittersweettaste    16/01/2011    2 recensioni
Ci sono cose che nessuno di noi sarà mai in grado di prevedere.
Ci sono eventi che sfuggiranno al nostro controllo, come se il fato avesse già disegnato il cammino delle nostre vite. Basta un solo gesto, per sconvolgere irrimediabilmente il corso del destino, in un attimo ogni cosa può cambiare. In un solo attimo le nostre vite potrebbero sconvolgersi completamente, lasciandoci persi in balia di noi stessi.
Che cosa faresti, se improvvisamente il destino decidesse di cambiare?
Che cosa sarebbe successo, se anche solo un evento del passato non fosse stato lo stesso?
Cosa sarebbe successo, se nel mondo di Goku e dei suoi compagni avesse fatto la sua comparsa un ulteriore Sayan?
Come sarebbero andate le cose, se improvvisamente le carte in tavola avessero contato un nuovo elemento?
WARNING: sebbene ci sia un nuovo personaggio, non è assolutamente una Mary Sue, in quanto ha caratteristiche, abilità e difetti che contribuiscono a renderlo completamente umano
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bulma, Goku, Nuovo personaggio, Piccolo
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Un anno dopo, pianeta Namecc.

-Sherin guarda!
La donna dai capelli turchesi si avvicinò al villaggio, camminando lentamente a causa del ventre rigonfio. La gravidanza era ormai a buon punto, e Bulma contava di terminare l’arredamento della cameretta non appena avesse finito di comprare quei bellissimi giocattoli che aveva visto nei negozi del centro.
-E’ successo tutto proprio qui, dove ora sorge il nuovo villaggio- disse con un fremito -Se solo potessimo controllare il tempo, portare all’indietro le lancette dell’orologio… tutto questo non sarebbe successo.
Un’altra donna la raggiunse, socchiudendo gli occhi infastidita dall’intensa luce del mattino. I suoi capelli, una volta folti e così lunghi da coprirle la schiena, erano stati accorciati dalle curatissime mani della signora Briefs, sino a diventare una corta zazzera nera.
-Lo penso anch’io, ma non siamo venuti qui per piangerci addosso, giusto?- la voce della Sayan risuonò forte e chiara, e Bulma rispose con un sorriso -Dove si sono cacciati Yamcha e Vegeta?
-Stanno discutendo…o forse dovrei dire litigando, proprio accanto alla navicella. Eccoli, sono le due teste calde accanto alla scala.
Sherin annuì, e le sue labbra si dischiusero, mosse da una breve e limpida risata.
-Sai, mi sento felice.
-Davvero? E per cosa?
-Per il fatto che siate voluti venire con noi.
Bulma sbuffò, e due sottili ciocche si scostarono dal suo viso.
-Non devi stupirtene, non fai bene. Tu e Piccolo siete nostri amici, lo sai. Yamcha ed io ti conosciamo da una vita, e Vegeta… Quando Goku si è offerto di accompagnarvi senza alcuna esitazione, Vegeta non ha fatto tardare la sua condivisione, anche se non te l’ha ancora detto. Credi che si sarebbe tirato indietro, con Goku proprio davanti a lui? No, non credo affatto, conosco i miei polli.- concluse con un sorriso furbo, e Sherin si abbandonò ad una seconda risata.
-Bulma, davvero non sai quanto mi piace darti ragione! Ehi, Crilin!- esclamò, sollevando il viso verso la navicella -datti una mossa, o dovrò venire lì dentro e prenderti a calci!
Crilin corse fuori dall’astronave con un unico balzo, atterrando giusto nel centro della tempesta.
-Io sarei disinteressato?! Non ti aspettare che io prenda ordini da un bifolco come te!!
-Sto solo dicendo che non sei stato tu ad assicurarti che ci fosse a bordo il necessario per prepararsi ad un parto!- Yamcha serrò i pugni. Era stato un grosso errore mettere bocca nell’argomento “parto di Bulma”, ed ora doveva subirne le conseguenze.
-Ragazzi, adesso basta.- Bulma e Sherin li raggiunsero di corsa… Per lo meno, con il passo che una donna incinta era in grado di sostenere -Se volete litigare per forza, allora fatelo sulla navicella! Il bambino nascerà fra non meno di tre mesi, e ci tratterremo su questo pianeta per soli due giorni. Quindi fatemi il favore di finirla!
Vegeta la guardò con occhi fiammeggianti, ancora furioso per il litigio con l’ex fidanzato di sua moglie.
-E che cosa dovrei fare, sentiamo? Non penso che ti andrebbe a genio se pestassi questo mollusco nella navicella!
Sherin si morse un labbro, indecisa sul da farsi. Certo, ormai era abituata agli attacchi di rabbia dell’amico, ma non sapeva come intervenire in una discussione che in realtà non la riguardava.
-Senti Yamcha, mi è venuta un’idea.- disse, costringendolo a distogliere lo sguardo da quello gelido del Sayan. Goku, intanto, si era avvicinato incuriosito da tutto quel trambusto -Perché non accompagni me e Piccolo a cercare Kaim? Se non sbaglio Moori deve sapere dove abita… Anche Goku verrà con noi, non è vero?- aggiunse con una vena di supplica nella voce, e Goku si affrettò ad annuire con un sorriso conciliatore.
-Non è una cattiva idea…Senti, Vegeta, perché non vieni anche tu?- domandò Goku con rinnovato entusiasmo.
Vegeta mostrò i denti in una smorfia di fastidio, e scosse le testa.
-Spiacente, ma vedere un muso verde, marmocchio per giunta, non è l’ideale per calmarmi!- sibilò quindi, scoccando uno sguardo saccente alla moglie, e ad una Sherin decisamente irritata.
Imbarazzato, Goku lo afferrò per un braccio e, salutando Yamcha e Bulma con un cenno del capo, lo trascinò di peso verso il villaggio.
-Ricordi le indicazioni di Dende, Goku?- domandò Sherin. Il villaggio era stato ricostruito seguendo un ordine diverso dal precedente, ed il nuovo ordine delle case non faceva che disorientarla.
-Penso di si, ma non ho mai detto di avere una memoria prodigiosa…- ammise il Sayan -Dunque…
Continuò ad esaminare il paesaggio che li circondava, speranzoso di poter avvistare almeno un namecciano che li potesse aiutare.
-Non vi sembra singolare?- domandò Crilin -Fino ad ora non abbiamo visto nessun namecciano, e c’è silenzio assoluto.
-Se non ricordo male, Dende mi disse che, nel periodo più caldo, i Namecciani hanno l’abitudine di riposarsi un po’ dopo aver lavorato per tutta la mattinata (NdA= una piccola idea ispirata da uno dei miei viaggi in Spagna!)- Piccolo distese le labbra smeraldo in un sorriso, nel vedere la curiosità del vecchio amico -I bambini a volte riescono a sfuggire agli adulti e a giocare tranquilli per un po’.
-Allora abbiamo un obiettivo da cercare.
Sherin si stiracchiò come una grossa gatta pigra, e strizzò l’occhio all’uomo che amava, e che aveva stretto in un abbraccio.
-Certo, che se dovessimo trovare proprio il nostro, sarebbe davvero un bel colpo di fortuna!- ironizzò poi, suscitando una delle rare risate di Piccolo.
Yamcha, stupito dal quel loro comportamento spensierato, si grattò pensieroso la nuca, mentre Bulma si appoggiava con un sospiro alla fiancata della navicella.
-E’ cambiata, non è vero?- osservò Yamcha guardando l’insolito gruppetto disperdesi all’interno del villaggio -Vederla sorridere così dopo tutto quello che le è successo, mi stupisce davvero.
La scienziata pescò una sigaretta dal loro contenitore d’alluminio e la portò alle labbra, truccate con una leggera tonalità rossa.
-Vorrei vederla sempre così, in futuro, con quel suo sorriso così limpido e dolce. L’ho conosciuta con quel sorriso reso dolceamaro dalla nostalgia che provava in quel periodo.- aspirò il fumo -Sai, ieri sera, quando ha accettato il mio invito a cena, ha fatto un grande sforzo per mostrarsi allegra.
-Non è un atteggiamento un po’ forzato? Voglio dire, siete amiche da molto tempo, Sherin sa di poter contare sulla tua comprensione!- esclamò Yamcha con convinzione, senza dar troppo peso all’occhiata che Bulma gli lanciò -Perché dovrebbe sforzarsi di apparire felice?
Si sedettero sull’erba bluastra, lui sdraiato all’ombra dell’astronave, lei seduta a gambe incrociate, in mezzo a fiori azzurri come i suoi capelli.
-Ha capito che la vita va avanti, e che non ha più senso piangersi addosso. Ora sa cosa fare per riavere indietro la sua felicità, e possiamo star sicuri che userà tutti i mezzi in suo potere per riuscirci. Oggi, però, lei e Piccolo hanno deciso di sospendere le ricerche e venire qui su Namecc per iniziare un rapporto con Kaim.
S’interruppe per accendersi una seconda sigaretta e, quando Yamcha gliene domandò una, posò il pacchetto vicino al corpo dell’amico.
-Avremmo potuto mandarli qui da soli?- disse Yamcha, muovendo la sigaretta stretta tra le labbra -Neanche per sogno! Devo proprio ammetterlo, Bulma, sono curioso di vedere la faccia del piccoletto…sperando che non assomigli troppo a suo padre, ovviamente.- aggiunse, ed il prato venne attraversato dalle loro risate.
-Che carogna!- esclamò Bulma, dopo essersi assicurata che né Sherin né Piccolo fossero nei paraggi, e si sdraiò a terra.
-Tu dici?
-Sure.
Esauriti i possibili argomenti di conversazione, i due ex innamorati rimasero in silenzio, guardando i due soli di Namecc rincorrersi nel cielo. All’improvviso, la voce allegra di Goku risuonò nell’aria, ridestandoli dal loro piacevole torpore.
-L’abbiamo trovata! La capanna di Moori è proprio là in fondo!
Sherin camminava accanto a Piccolo, i grandi occhi neri fissi sul piccolo Namecciano che il compagno reggeva in braccio.
Kaim spalancò gli occhi alla vista del gruppetto di sconosciuti e, quando Yamcha, Crilin e Bulma agitarono le mani in segno di saluto, il piccolo nascose il viso affondandolo nella tuta del padre.
-Eccoli qua- Bulma raccolse il pacchetto di sigarette e si appoggiò sui gomiti per rialzarsi -Ehi, aspetta un momento… Chi è il piccoletto?
Non aveva visto male. Un ragazzino sui dieci, forse undici anni, seguiva i loro amici da una buona distanza, talvolta nascondendosi in tutta fretta dietro un albero o a un cespuglio. Il ragazzino, notò Yamcha, non distoglieva mai lo sguardo da Kaim se non per cercare un nuovo nascondiglio e, ogni volta che il bambino sorrideva alla madre, storceva appena la bocca sottile.
-Alaet- sillabò Kaim, voltandosi verso il fratello adottivo ed allungando le manine verso terra.
-Vedi? Non vuole stare con voi!- sibilò Alaet nella lingua di Namecc, incrociando le braccia al petto -Se proprio deve, allora prendi anche me in braccio!
Piccolo alzò gli occhi al cielo e, rivoltosi a Goku, sibilò con forzato buon umore: -Goku, perché non vieni qui e ti occupi del marmocchio? A meno che il ragazzino non voglia tornare indietro volando..- aggiunse socchiudendo gli occhi.
Goku corse verso Alaet, temendo che il piccolo potesse aver voglia di ribattere, e lo invitò a sedersi sulle sue spalle. Il ragazzino accettò con entusiasmo e tentò di arrampicarsi sulla schiena del Sayan, aggrappandosi ai suoi stessi capelli.
-Yeouh!- esclamò Goku, ringraziando tra se e se l’assenza della coda. Alaet avrebbe potuto tirarla senza troppi complimenti…
-Dai, vai! Raggiungiamo Kaim e superiamolo!- lo intimò il giovane Namecciano, e gli rifilò piccoli colpetti al petto coi piedini.
Divertito dall’esuberanza di Alaet e da quel gioco improvvisato, Goku accelerò il passo, superando un attonito Piccolo e spiccando il volo a pochi metri dalla navicella. Il ragazzo affondò le dita nella tuta arancione e serrò gli occhi: non possedeva ancora una buona familiarità col volo, e quella partenza improvvisa non lo aveva certo aiutato a superarla.
-Torna giù per favore! Ho paura, papà non mi ha ancora insegnato a volare!
-Non preoccuparti, è tutto sotto controllo.- rispose Goku, diminuendo la velocità -Se apri gli occhi e guardi dritto davanti a te, avrai meno paura… Visto?
Alaet, intanto, aveva dischiuso le palpebre quel poco necessario a permettergli di gettare una timida occhiata al cielo. Il terreno di Namecc correva sotto le loro ombre, alternando alture rocciose a pianure ricoperte d’erba. Sentì una sottile euforia crescere in lui, e allentò la presa sul tessuto colorato. Vedere il suo pianeta natale dall’alto di un volo, comodamente seduto sulla schiena di un nuovo amico, era qualcosa di totalmente nuovo ed entusiasmante.
-Avevo ragione, non è vero?- domandò il Sayan con una risata, e cominciò a perdere quota -Che ne dici di sfiorare l’acqua con la punta delle dita? Quand’ero piccolo era una delle cose che più mi piacevano.- propose, ed indicò la superficie marina.
Illuminato dai raggi di ben due soli, il colore delle onde mutava dal blu al verde più brillante, in un gioco di colori e sfumature degni del pennello di un pittore. Qualche pesce dalle forme buffe e singolari balzava fuori dalle acque, sollevando con sé piccole gocce trasparenti, le quali colpivano delicate i visi dell’insolito duo.
Alaet immerse prima una, poi due dita, fino a quando tutta la mano sinistra non scomparve in mezzo alle piccole onde cristalline. Ridendo deliziato immerse anche l’altra mano, ed il fresco del mare lo percorse da capo a piedi.
-Quando sarai grande potrai farlo con tuo fratello- azzardò Goku -Scommetto che anche lui ne sarebbe entusiasta!
Non era pronto a scommettere che Alaet ci sarebbe riuscito, ma non se la sentì di guastare il suo momento di felicità. I suoi pensieri mutarono nell’immagine del piccolo Kaim, nato solo un anno prima  e già diviso tra due famiglie.
Una quasi normale, formata praticamente da un intero villaggio oltre che un padre e un fratello adottivi, ed una unica ma lacerata che avrebbe, ne era più che sicuro, lottato fino alla fine per ritrovare la sorella scomparsa. Anche se fossero riusciti a ritrovare Yumi strappandola alla Poison Corporation, e ad ottenere la scelta di Kaim di seguirli sulla Terra, il ragazzo sarebbe sempre rimasto indissolubilmente legato al suo pianeta, e alla famiglia che accettò di accoglierlo.
-Ehi, straniero!
Alaet chinò il capo verso di lui, urlando per sovrastare il rumore delle onde e del vento.
-Avvicinati a quella radura.- disse poi, ed indicò un punto nel paesaggio -Dove ci sono quei fiori grigio azzurri. Ne voglio prendere un po’.
Goku ridacchiò e, ammiccando, cambiò direzione con un rapido movimento del corpo.
-Sono per tuo fratello? Su, non c’è nulla di cui vergognarsi!- aggiunse con il suo sorriso pieno d’allegria, non ricevendo alcuna risposta da Alaet -Rotta verso i fiori, dunque! Reggiti forte piccoletto!

Sherin agitò il nastro bianco vicino al visetto smeraldo del figlio, in attesa che il piccolo riuscisse ad afferrarlo. Attratto dal movimento ondeggiante del nuovo gioco, il bimbo si limitava a seguirlo attentamente con lo sguardo, osservandolo con quei suoi occhi color madreperla. Posò le manine a terra e, facendo leva sulle proprie braccia, riuscì a sollevarsi sulle gambe: il nastro era ancora davanti a lui, ben saldo tra le dita sottili della madre.
-Certo che sei proprio strano, lo sai? Sembra di giocare con un piccolo micio curioso! – osservò con un sorriso -Stai fermo lì e continui a guardarmi con quegli occhietti da felino… Chissà se fai anche le fusa come loro.
-Mio!
Sherin sorrise e avvicinò il nastro verso le manine tese di Kaim, scuotendo i capelli tagliati da poco.
-Solo se dici”per favore”. Dove vivo io le persone fanno più o meno tutte così.
Il bimbo mosse lentamente le piccole antenne, incuriosito dal suono di quelle parole a lui così estranee, pronunciate da un’altissima straniera con buffi, folti fili neri attaccati alla testa, tanto simili ai suoi. Qualcosa, tuttavia, lo convinceva a fidarsi di lei, e serrò la bocca nello sforzo di ricordare ciò che voleva da lui.
-Pe..favoi?
-Non esattamente, ma ci siamo quasi! Su, ripeti con me: “per favore”. Coraggio!
-Mio!
-Non c’è che dire, è davvero tuo figlio.
Piccolo circondò il petto di Sherin con le sue braccia nel sedersi dietro di lei, ed osservò suo figlio assaggiare soddisfatto il pezzo di stoffa sottratto alla madre in un momento di distrazione. Sherin lo prese tra le braccia e accarezzò i ciuffi di capelli neri che gli sfioravano il nasetto, soffici come piume di corvo. Kaim alzò gli occhi verso il viso assorto del padre e abbozzò un sorriso nel vederlo avvicinare una mano verso la sua guancia. Sfiorò con insolita delicatezza la pelle morbida del figlio, seguendo una linea immaginaria che saliva sino alle sue tempie, dove i capelli già coprivano le orecchie a punta.
Poco distante un giovane uomo osservava i loro gesti colmi d’affetto con una punta di gelosia nel profondo del suo cuore: Kaimo distese le braccia lungo il corpo e sospirò, guardando il suo Raven stringere le dita bianche della Sayan che lo stringeva tra le braccia. Non v’era nessun dubbio nell’affermare che quella donna dall’aspetto singolare fosse sua madre, e non dovette osservare a lungo il viso del Namecciano che l’abbracciava, chiaramente più giovane di lei, per capire chi fosse.
Sebbene i capelli ed il sorriso fossero gli stessi della donna, c’era qualcosa in quel piccolo che rimandava all’uomo che l’osservava…oltre al colore della pelle, ovviamente.
Improvvisamente capì, e sentì qualcosa sprofondare in lui. Lo sguardo, quella forza vitale e spirituale che brillava negli occhi del figlio adottivo era la stessa che in quel momento percepiva nell’animo del Namecciano.
Rappresento veramente qualcosa per lui?
-Siamo pensierosi, figliolo?
Moori posò una mano sulla spalla dell’amico, che distolse in fretta lo sguardo da Raven e i suoi genitori.
-No, niente affatto..
Il Capo dei Saggi corrugò la fronte: Kaimo era sempre stato un ragazzo sincero, e non era da lui mentire sul suo stesso stato d’animo. L’affetto che provava per il piccolo Raven doveva averlo cambiato più di quanto credesse…
-Anche se non sei il suo vero padre- cominciò, addolcendo il tono della voce -Raven non potrà fare a meno di volerti bene, comunque andranno le cose. Non devi dubitare del suo affetto per te. Ci siamo capiti?
Kaimo annuì, e salutò con un cenno l’anziano Saggio che si allontanava verso la sua capanna, quando la voce acuta della donna dagli occhi azzurri attraversò la valle.
-Ragazzi! Venite subito qui, c’è un’ emergenza!- Bulma gridava con tutto il fiato che aveva in gola, sorretta dalle forti braccia di Vegeta -Muovetevi, non posso urlare per ore!Sherin chiamò a gran voce Kaimo per affidargli il figlio, e corse assieme al compagno verso la navicella.
-Bulma, cosa sta succedendo?- Sherin s’interruppe per riprendere fiato, e scoccò un ultimo sguardo a Kaim, spaventato e confuso nelle braccia del giovane Namecciano -Il bambino sta per nascere?
-Ma che bambino e bambino, volete smetterla con le vostre paranoie?!- la scienziata scosse più volte il capo, indicando la ricetrasmittente che portava al polso -Un dipendente della Capsule Corporation mi ha appena contattata: un’area del laboratorio di biotecnologia dove si trovava mio padre per una consulenza è appena saltata in aria…
Un silenzio traboccante d’ansia calò tra i presenti, e Crilin faticò a ritrovare la voce perduta.
-Ma tuo padre starà bene, non è vero? Voglio dire, ci sono buone probabilità che non fosse nell’aria dove è successa l’esplosione..
-Vuoi stare zitto, nanerottolo?!- sbottò Vegeta, senza smettere di reggere Bulma, e la invitò a proseguire.
-Non ne sono certa al cento per cento, ma in quel laboratorio erano in corso pericolosi esperimenti di mutazione genetica, e mio padre era stato convocato per accertarsi che tutto fosse in regola. Sospettavo che ci fosse qualcosa che non andava in quel laboratorio, ma non ho nemmeno cercato di dissuaderlo…- la voce di Bulma s’incrinò -Se la materia sulla quale stavano eseguendo i loro esperimenti si riversasse su un essere umano, i risultati sarebbero imprevedibili…
-Vuoi dire che potrebbe generare qualche mutante, come nel caso del laboratorio dove Broly era stato condotto per degli esperimenti di biotecnologia?- domandò Piccolo in un soffio (NdA= vedi l’Oav “L’irriducibile bio-combattente”)
Bulma annuì, e tentò di nascondere le lacrime che già cominciavano a nascere tra le sue ciglia.
-Dobbiamo avvisare Goku, e partire immediatamente.- Yamcha si alzò in volo, e fece cenno a Crilin di seguirlo -Se dobbiamo fare in fretta..
-..Goku potrà teletrasportarci tutti sulla Terra.- le labbra di Sherin si tesero, e la Sayan raggiunse i due amici --Muoviamoci, non abbiamo molto tempo!

To be continued.

Finalmente sono riuscita a postare il ventunesimo capitolo di Behind! We are the champions, my friends! Dopo qualche ora di tranquilla serenità strappata allo scorrere del tempo, i nostri amici devono affrontare l’ennesima difficoltà, e non si sa che sorprese il destino abbia in serbo per loro, questa volta!
 Lasciati i miei personali scleri a parte, oltre che chiedere umilmente scusa per i miei schifosissimi ritardi, vorrei ringraziare tutte le persone che seguono la mia storia, ed in particolare:

Lirin Lawliet
Aloysia Piton
Yori
Lituania
Elly Candy

Vi voglio bene :-*
 
   
 
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