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Autore: _4BadGirls_    16/01/2011    1 recensioni
Non importa quanto tu faccia la brava, non si può tenere a freno una ragazzaccia.
E se le ragazzacce poi sono 4, provate a fermarle...nessuna tana è sicura...
Genere: Commedia, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Krissy POV

*Un incubo.
Deve essere PER FORZA un incubo!!
Ma ci rendiamo conto di dove siamo finite?
In un posto in cui il palazzo più decente di tutti è una chiesetta mezza diroccata.
E vogliamo parlare del fatto che l'intera planimetria sta su 6 fogli del mio blocco?
No, non vogliamo...mi verrebbe il magone e con gli occhi da panda non è il caso di andare in giro.
SEI FOGLI!!! Come faremo a vivere qui? Chiediamo Chanel e ci danno le caramelle.
Abbiamo caramelle fino al prossimo secolo, anche se probabilmente Claud spazzolerà tutto entro il weekend. Non ce nemmeno un negozio di Valentino o di Miu Miu quindi probabilmente dovremo andare in giro scalze e mezze nude o peggio, indossare ... oddio faccio fatica persino a pensarlo ... capi … no, non è la parola giusta … stracci acquistati nel tristissimo centro commerciale appena fuori dal paese? Orrore!
Fortuna che abbiamo le nostre capientissime valige. Sì, però dove mettiamo i vestiti? Non possono rimanere lì dentro, si rovinerebbero tutti ma nelle stanze del motel ci stiamo a fatica già così...e nemmeno possiamo abitare lì per molto o finchè i nostri genitori non la smetteranno di fare i pagliacci e ci faranno tornare a casa.
Che poi, a casa, avremmo davvero voglia di tornarci ora che possiamo gustarci la libertà più totale?! Bah.*
“Gemyyyyyyyyyy ma perché non mi ascolti mai?” la voce celestiale di Ely mi sfondò il timpano urlandomi praticamente nell’orecchio e ottennendo, con questo metodo delicato, la mia pregiatissima attenzione.
“Eeeeh che esagerata che sei sorellona! Per quell’unica volta in cui mi stavo facendo i fatti miei..” una protesta, più falsa del vero sushi bollito, per la quale mi scoppiarono a ridere in faccia tutte e due le mie amiche.
“Ahahah che bugiarda … comunque ti stavo richiamando dal tuo universo parallelo perché Cla ha avvistato qualcosa degno di nota …” tentò di spiegarmi la mia gemella impaziente. Ma anch’io potevo esserlo e non la feci finire.
“Non ci credo, hai visto uno Starbucks qui?” chiesi direttamente a Claud “Grandissima! Avevo proprio voglia di un mega frappuccino al caramello con una montagna di panna sopra. Yum”
“Uno Starbucks qui? Impossibile, l’avremmo già notato e te lo saresti segnata sul blocco decorandolo con una cornice di cuoricini. Kry torna fra i comuni mortali” doveva essere un rimprovero ma Ely era ancora troppo divertita da prima e non riuscì a sostenere il finto tono burbero fino alla fine come avrebbe dovuto.
“Ragazze qui facciamo notte a prenderla in giro” intervenne allora Claud “che facciamo con Asia? Secondo me conviene aspettarla qui … non sappiamo nemmeno dove sia finita..”
“Beh, non c’è sicuramente il rischio di perdersi qui” riflettei ad alta voce “ però forse è meglio fare come dici, aspettare che torni o che almeno ci faccia sapere”
“Ovviamente sono d’accordo con voi mie tesore, noi siamo sempre telepatiche” concordò Ely pervasa da uno strano entusiasmo. Da quando si era ripresa dallo shock mattutino, era un vulcano di energia ed euforica per tutto.
Perfino con Claire era stata più paziente ed affettuosa del suo solito con gli under-five.
In effetti potevo capirla: quella piccolina era davvero adorabile e nessuna di noi era riuscita a resisterle.
“Ok, allora” dissi estraendo nuovamente il mio notes dalla pochette “dunque, secondo gli appunti, dietro l’angolo c’è una penosa libreria mentre andando a sinistra un triste negozio di giocattoli artigianali. Con quale vogliamo annoiarci prima?”
“Ardua scelta gemy … dove ci sono più possibilità di incrociare i nostri nuovi compagni? Così, per fare amicizia ed ambientarci prima..”
“Mah..a parte che noi non abbiamo mai avuto bisogno di ambientarci da nessuna parte, essendo studenti a logica li troveremmo in libreria, tuttavia essendo maschi il ragionamento cambia quindi direi fra i balocchi”
“Maschi?! Perché pensi che io sia interessata solo alla componente maschile della studentesca?” domandò l'innocenza fatta persona.
“L’hai detto tu Ely” intervenne Cla “menti collegate”
“Per fortuna non gli stomaci…” commentai ammiccando alle due borse di plastica piene di caramelle, cioccolati e dolcetti vari che aveva appena preso.
“Queste?! Perché ti sembrano tante? Io avevo una mezza idea di tornare dentro a prendere qualche biscotto alla cannella in più, e magari anche una altro po’ di quei cioccolatini alla menta e...”
“Gemy. Braccio sinistro. Subito” ordinai ad Ely, mentre io contemporaneamente afferravo Claud per il braccio destro, in modo da trascinarla via di peso da quel Quil’s Sweet-Tentatore.
“Ehi ma che modi!” protesto la nostra ballerina senza fondo “insomma volevo solo non rischiare di rimanere senza.”
“Con la tutta la roba che hai preso ci potrebbe venire la carie a tutte e 4, due volte! Piuttosto, Ely hai deciso dove andare? Libri o trenini?”
“Uhm...” la peste fece anche finta di rifletterci, con tanto di occhi al cielo e dito sul mento. Niente fronte corrucciata però, quella mai: le rughe di espressione non erano nel nostro stile. Dopo una riflessione di circa 2 secondi netti, giunse ad una decisione “sai, prima stavo proprio pensando di prendere un regaluccio a Claire...”
“Tu guarda il caso. E magari sai già anche cosa?” chiesi scettica.
“Certo che sì: visto quanto le piace Darko magari un cane peluche...o magari un lupo...”
“Scusate, ora che avete deciso fra voi, potreste lasciarmi andare?” chiese dolcissima Cla, sbattendo le lunghe ciglia su un paio di occhioni imploranti messi su per l’occasione “Io vi raggiungo subito. Sentendovi parlare di Darko mi sono appena ricordata che gli piacciono tanto le praline al …”
“NO!!!” coro delle sorelle Storm.
“Tu lì non entri più. Ora si va da … com’era il nome Krissy?”
“Simply Sue o qualcosa di simile. E’ proprio di fianco a quella che mi sembrava un' immobiliare. O almeno penso lo sia: l’insegna è in una lingua strana, però lì c’erano foto e modellini..”
Infatti, una volta giunte alla meta trascinandovi una Claud lievemente imbronciata, ci fermammo un attimo a controllare anche quella vetrina scoprendo che era davvero un’agenzia che pubblicizzava delle topaie, definendole indegnamente case, sperando che forse qualcuno si lasciasse convincere e se ne comprasse una.
Stavamo già per passare oltre quando per un attimo pensai di avere le allucinazioni, tornai a guardare quel volantino pieno di foto e mi convinsi di avere sicuramente un qualche gravissimo problema alla vista.
“Ma … ma…” balbettai “BAD! Guardate lì, in basso a destra … cosa vedete?”
Mi voltai verso di loro e le vidi con delle espressioni di sorpresa buffissime, specchi di quella che dovevo avere io stessa fino ad un secondo prima.
Sì perché, nel mezzo della nauseante banalità di casette tutte uguali, in quella squallida vetrina c’era un collage di foto di una casa, ma che dico, di un villone stratosferico ultra lusso.
La descrizione diceva
_ 600mq più 10 ettari di terreno annessi
*il doppio di casa Storm…mi sento QUASI intimidita...*
_ piscina all’aperto e vasca riscaldata nella dependance
*addirittura 2 piscine? Ma chi pensavano ci andasse a vivere, Ariel??*
_ cucina all’americana con isola, zona pranzo connessa al patio con angolo barbeque
*adoriamo il calore del fuoco* _ salotto con sistema home theatre integrato e megaschermo
*e da quanti pollici è quel affare? 800?!? *
_4 camere con bagni privati super-attrezzati
*sì, molto meglio avere un bagno per una, non si sa mai..*
_ stanza guardaroba e stanza per le scarpe
*camere solo per i vestiti e le scarpe? …sono commossa…finalmente qualcuno che capisce le nostre vere necessità!*
_ garage multiplo con tetto terrazzato e mega-vasca yacuzzi
*terrazza con idromassaggio gigante? Fico!*
_ accesso diretto alla spiaggia di First Beach
*chissà se ci vanno bei ragazzi… se vabbè, sogna Krissy, sogna!*
Il tutto a soli …… e mi si annebbiò la vista.
No, di nuovo quei problemi di allucinazioni visive, avrei dovuto farmi visitare da qualcuno in fretta prima di iniziare anche a sentire le voci che mi parlavano dandomi ordini.
Provai a riguardare e sbottai “ QUANTOOOOOOOOOOOO???????????????? Ma si fuma pini interi il proprietario?!?”
Nessuna ebbe il coraggio di rispondermi, probabilmente scioccate ed amareggiate quanto me perché già innamorate di quell’edificio. Era semplicemente perfetto come BAD-quartiere generale in quel luogo infernale dove eravamo finite.
Perfino la location non era tanto male rispetto a tutto il resto però purtroppo chiedevano davvero tanti soldi, troppi rispetto a quello che potevamo mettere insieme aggirando i divieti impostici dai genitori, sfondando i massimali delle varie carte di credito e svuotando i nostri conti.
Beh, non tutti i nostri conti ufficiali.
A quel punto, mentre la delusione ed il fastidio di non avere quello che volevamo, per la prima volta nei nostri 17 anni, era ancora impressa sul volto di Ely e Claud ma non più sul mio.
Anzi, si sarebbe potuto dire che la mia era un’espressione tipica da giocatore di scacchi, concentrata a fare calcoli e studiare le prossime possibili mosse; se mai fosse esistito qualcuno capace di leggere nel pensiero, idea agghiacciante, sarebbe rimasto di marmo per quello che stavo pensando nella mia giovane quanto diabolica mente: *Non possiamo certo farcela scappare per uno stupidissimo problema di soldi! No no no!!! Mi rifiuto di lasciarla a qualche buzzurro di zona. C’è un’unica soluzione: confessare. È arrivato il momento di dire il mio piccolo segreto alle mie adorate. Chissà quanto ci rimarranno male perché ho tenuto tutto nascosto finora, proprio alle mie migliori amiche con cui i segreti non sono mai esistiti. Uddio che cos’è questa indecisione? Coraggio Kry, non sei mica una tonna tu! Parla!!!*
“Ehm… ragazze, noi possiamo permetterci quella casa. Abbiamo quanto basta e anche qualcosina in più in realtà” iniziai incerta.
“Sorellina che stai dicendo? Non avrai intenzione di chiedere soldi a papà vero?” protestò subito Ely.
E Claudia, accanto a lei, assentì col capo ed aggiunse semplicemente “Io non ci torno a casa”
“Macché papino e casetta … vi sembra che potrei anche solo proporre una cosa simile? Figuriamoci! Vi conosco fin troppo bene e non vi farei mai un simile brutto tiro”
“Allora spiegaci! E’ da un po’ che sei strana ed è ora che tu ci chiarisca un paio di cosette.”
“Sì … è vero … dunque, io …”
“Baaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaad” la voce di Asia da qualche punto imprecisato intorno a noi.
Poi un abbaiare festoso ci fece indirizzare nel punto giusto lo sguardo e vedemmo finalmente tornare la nostra amica con il suo stupendo cucciolone al fianco.
Sembrava un po’ sconvolta ma forse era solo per la corsa che Darko doveva averle fatto fare.
“Eccovi! Per fortuna questo simpaticone ha un ottimo fiuto e vi ha trovate subito quando non vi ho più viste al negozio di caramelle. Avete fatto in fretta” constatò, dando anche un’occhiata in tralice agli acquisti di Cla che subito precisò
“Sì guarda, quando sei andata via tu, queste due” indicandoci con una smorfia di reale sconforto “si sono messe ad imitare la loro mamma e da brave apprendiste dittatrici mi hanno concesso solo 15 minuti per scegliere. Ti sembra giusto? È ovvio che ho potuto prendere solo l’indispensabile!”
“E l’indispensabile sarebbero 2 chili di dolci?!”
“Oh no Asiuccia, ti sbagli: sono 3 chili e 850 grammi questi. Sai le borse iniziavano a diventare pesanti e ho dovuto trattenermi”
“Ah!” divertimento e sgomento formavano una strana maschera sul viso di Asia. “e adesso dove andate?”
“Stavamo andando a prendere un regalo a Claire, passando abbiamo visto questo annuncio di una casa fantastica che ovviamente è fuori dal nostro nuovo budget e che invece la gemy sostiene di poter prendere..”
“E con quali soldi scusa?”
“Era quello che stavo per spiegargli prima del tuo ritorno fra noi Asy … ma tu perché hai in mano uno straccio?”
Gesticolando, aveva infatti mosso quello che sembrava essere una specie di orrido canovaccio consunto e che solo a quel punto notai stesse tenendo tra le sue dita, fatto quanto meno curiosose non totalmente inedito.
“Oh nulla, è una lunga storia. Piuttosto non cambiamo argomento: sembra che io sia arrivata giusto in tempo per l’inizio del film e che lei, signorinella, si sia finalmente decisa a giocare il suo solito quinto asso nella manica” accompagnando le parole con il sorriso di chi la sa lunga ed un cenno di incoraggiamento perché proseguissi nella mia spiegazione.
Almeno in parte rincuorata dalla ricomparsa e dalle parole della nostra centaura, ripresi con il mio chiarimento riportandole agli eventi del party in piscina, svelando anche quella piccola parentesi che fino ad allora avevo taciuto.
(…)
“Harry! Mi hai spaventata. Da quando i cervelloni giocano a nascondino? E cosa ti fa credere di potermi mettere le mani addosso come ti pare?” chiesi al ragazzo che mi stava abbracciando tenendomi le mani sul ventre.
“Direi che quello che stiamo per fare mi dia qualche diritto … non credi?” rispose lui sogghignando, con la testa ancora posata sulla mia spalla “Anzi, sarebbe meglio che ce ne andassimo altrove e realizzassimo la tua idea per occupare il tempo”
“Che non è molto, ma tu questo già lo sai” e per sottolineare il senso delle mie parole, mi sciolsi dal suo abbraccio, mi voltai e guardandolo negli occhi continuai “Forza, andiamo che fra nemmeno mezzora devo essere qui.”
“ehi… il tempo sarà anche poco ma non così in fretta bellezza..” mi fermò lui sogghignando troppo arrogantemente. Non capivo. Si stava forse tirando indietro proprio ora? Dopo tutti i pericoli che avevo corso, i sacrifici fatti, i giocattoli elettronici che gli avevo procurato tramite papà, non poteva farlo.
Non a me.
L’espressione sul mio viso doveva essere chiara perché prima che potessi chiedergli spiegazioni, lui stesso precisò intimorito:
“Tranquilla bionda! Io… volevo solo dire che… che non c’è poi tutto da fare perché aspettandoti, mi sono connesso tramite il wifi scolastico al server di controllo e ho già disattivato l’allarme e mandato in loop le telecamere… siamo praticamente invisibili”mi guardò speranzoso.
Io, seppur ammirata per quello che aveva già fatto, non avendo intenzione di perdonargli quel ridicolo scherzo, mi limitai a fargli un sorriso che poteva benissimo essere una smorfia di dolore per una scheggia nel dito e mi avviai senza dire nulla.
Lui raccolse velocemente il suo zaino, mi raggiunse ed insieme percorremmo i corridoi, vuoti e silenziosi come previsto, passammo davanti alla stanza vuota dei vigilantes (i quali, molto professionalmente, erano tutti in piscina a scolarsi i magnifici e micidiali cocktails di Claud) ed in breve arrivammo alle stanze che ci interessavano.
Harry rovistò nella sua borsa per recuperare l’involucro che gli avevo lasciato quella stessa mattina e che conteneva i migliori frutti della mia romanticissima e disinteressata relazione con Matthew: le copie delle chiavi degli uffici di sua madre.
Aprii la porta della sala d’attesa, entrammo, lui la richiuse piano ed oscurò con le tende la parete vetrata ed in contemporanea io feci scattare la doppia serratura dell’ufficio personale della Beechenson.
Quando Harry fu dentro, si mise subito all’opera con il super PC portatile (grazie mille papino!) che si era portato dietro mentre io, indossati i dovuti guanti, aprii anche lo sportello del finto comò dietro al quale era celata la cassaforte elettronica.
Al mio improvvisato collega occorsero solo 3 minuti per bypassare la protezione e trovare la combinazione corretta. Sentire il “clang” di sblocco mi diede un’enorme scarica di adrenalina e la sfruttai per sfogliare rapidamente tra le varie carte e cartelline all’interno; in breve trovai il riferimento al conto on-line della scuola e ai relativi codici di sicurezza per effettuare movimenti di denaro. Dettai tutto ad Harry e, di nuovo, gli bastarono pochi minuti per compiere i suoi trucchetti spostando gli attuali incassi del liceo in 2 conti non rintracciabili, a suo parere (e dopo averlo visto in azione, non potevo avere dubbi che lo fossero sul serio), dividendolo in proporzione ai nostri ruoli: 75% a me e 25% a lui.
Il trasferimento ci mise un po’ a terminare completamente così ne approfittai per rimettere già tutto come l’avevo trovato e controllare che non lasciassimo tracce di alcun tipo per la stanza.
“Kry..” Harry richiamò la mia attenzione.
“Cosa? C’è qualche problema?!?”
“No donna di poca fede! Volevo annunciarti che ho finito e quindi che abbiamo ufficialmente, o quasi, rapinato il nostro liceo!” mi sorrise sincero, pienamente soddisfatto di sé e subito lo imitai provando la stessa cosa: ci eravamo riusciti davvero.
“Se non ci mettessero in galera all’istante, andrei in giro a dire a tutti quanto sei bravo una volta superata la facciata da nerd. Ma dato che non posso, dovrai accontentarti dei miei complimenti. Ed ora, muovi le chiappe ed usciamo da qui”
Lui scoppiò a ridere e fece come gli avevo detto; sapeva che dovevamo andarcene il prima possibile per non rischiare che, in un improvviso quanto improbabile attacco di serietà, le guardie facessero il consueto giro di ronda.
(…)
“… Dopo tornammo alla porta che dava sulla piscina. Ero intenta a spiegargli che dal giorno dopo ci saremmo comportati da sconosciuti, e di non sperare di ottenere altro da me perché non c’erano muffin per nessuno, quando arrivarono Ely con Matt, Asia con Eric e … beh, e sapete anche voi cosa è successo in seguito.”
Terminata la mia rivelazione, smisi di fissare l’orizzonte e volsi lo sguardo da una all’altra cercando di intuire dai visi come l’avevano presa e cosa pensavano di tutto quello che avevo fatto alle loro spalle.
Un brivido di paura mi percorse.
“Oh San Giacomo! Non fate quelle facce vi prego!!! Lo so che ho sbagliato e che avrei dovuto dirvi tutto subito ma non volevo finiste nei guai anche voi se fossi stata scoperta. Per favore ditemi qualcosa anziché guardarmi così!”
Balle di fieno rotolarono fra noi e il silenzio fu interrotto solo dal vento.
  
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