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Autore: Kat Logan    17/01/2011    3 recensioni
"Se questa crudele realtà tenterà di dividerci,ci basterà stringerci con ancor più forza".
Le protagoniste sono Haruka e Michiru, due personaggi di Sailor Moon che adoro particolarmente, spero possiate amarli anche voi quanto me.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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- Questa storia fa parte della serie 'Il mio ultimo respiro, per te.'
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- ..sleeping somewhere cold 
until you find it there and lead it back home 
Wake me up
Wake me up inside 
I can’t wake up
Wake me up inside 
Save me
call my name and save me from the dark -
 
 
 
Acqua gelida. Profonda. Buia.
Le note malinconiche di un violino.
Haruka si agitava con movimenti scomposti, ma le sue esili braccia non ne volevano sapere di collaborare a quella faticosa risalita.
Nuotava, ma qualcosa la spingeva sempre di più verso il fondo.
Poi arrivò la sensazione di soffocamento, la resa del suo corpo.
La testa gridava di risalire,di non mollare, ma era come essere intrappolata nelle sabbie mobili. Come nei film.
Più lo sventurato si agita per mettersi in salvo, più peggiora la sua situazione facendosi inghiottire ancora più velocemente.
Smise di nuotare lasciandosi scappare dalle labbra qualche bolla d'ossigeno.
Si ritrovò a testa in giù, con le gambe distese e le braccia ancora tese con i palmi verso l'alto.
Le forze sembrarono venirle meno e piano piano la vista si fece meno chiara.
Fu in quel momento, quando sembrava esser la fine, che ebbe la sensazione di veder qualcuno sconfiggere l'oscurità di quell'acqua profonda e tendersi verso di lei.
Un viso dolce, contornato da una lunga chioma fluente, dello stesso colore dell'acqua le si avvicinò.
Haruka scrutò una lunga coda squamata da sirena e poco prima di chiudere gli occhi si rese conto che quella creatura la conosceva bene.
"Michiru"
La sirena sorrise amorevole "torna da me Haruka!"
Quelle parole le sembrarono un canto.
Si sentì tirare per le braccia e aprì gli occhi.
 
Haruka sobbalzò nel letto, svegliandosi.
Aveva aperto gli occhi sia nella realtà che nel sogno.
Non volle nemmeno realizzare di essersi svegliata, troppo presa dalle domande che s'impadronirono della sua mente.
Se non si fosse svegliata cos'avrebbe visto riprendendo i sensi? 
"Quando riuscirò a dormire tranquillamente?!?" sbuffò guardando la stanza buia attorno a se.
Un'occhiata alla sveglia. 
Segnava le 7.00,si alzò dal letto stiracchiandosi e sbadigliando.
Si fece la doccia e si vestì.
Strinse il nodo alla cravatta e infilò con un gesto veloce la giacca fissando la sua immagine riflessa nello specchio. 
Il suo pensiero corse a Michiru, al bacio del giorno prima e si ritrovò a inveire contro se stessa "CHE DIAVOLO TI E' PRESO STUPIDA?! baciarla in quel modo!! che faccia tosta, CHE FACCIA TOSTA!"
Riprese fiato e si ricompose.
Non era da lei perdere il controllo in quel modo.
Uscì di casa afferando il casco e salì in sella alla sua moto rossa fiammante. Il rombo del motore la fece rilassare e partì sfrecciando verso la scuola.
 
***
 
Michiru era nel cortile interno della scuola, annuiva con il capo mentre una ragazza dai lunghi capelli castani le parlava gesticolando enfaticamente.
Un sorriso di cortesia le dipingeva il volto e ogni tanto la posizione composta veniva variata da un gesto della mano per portarsi dietro la spalla i lunghi capelli.
Sembrava tesa, in attesa di qualcosa o meglio di qualcuno.
Il vento portò con se il rumore del motore di una moto guidata ad alta velocità.
L'orecchio attento di Michiru non si fece scappare quel suono.
Deglutii, continuando a guardare la ragazza presa dal suo discorso, ma con il pensiero era altrove.
Quando una serie di commenti detti a voce più o meno alta, seguiti da sciocche risatine attirarono la sua attenzione.
 
"Guardate c'è Haruka, è arrivata!"
"Guida la moto più veloce di molti ragazzi e come è sexy!"
"Wow com'è bella sta mattina!"
"Ma che dici?! è sempre bella!"
 
Michiru alzò lo sguardo.
Haruka stava attraversando il cortile interno con passo deciso.
 
"Ma dove va?!"
 
La sua destinazione era la sirena che aveva sognato quella notte. 
Michiru sentì gli occhi di Haruka incollati a suoi come fossero calamite.
"Un altro passo più vicino a me" pensò. "Come mi comporto?!"
Il suo battito accellerò, sentiva il cuore martellarle in gola come un tamburo.
Un colpo di vento le scompigliò i capelli portandosi dietro un'odore che le ricordò i petali dei ciliegi come il giorno che si conobbero.
Haruka l'aveva raggiunta, sorrise.
"Buongiorno Michiru chan!" 
Le guance di Michiru avvamparono, un terpore le attraversò tutto il corpo.
La voce di Haruka era come un soffio caldo. 
Le venne in mente il vento che soffia sul deserto. Il Simun, il vento velenoso che provoca un senso di soffocamento.
"Soffocherei nella sua voce, morirei ascoltandola"
Un senso di cedimento si impossessò di lei.
"Tutto bene Michiru? non mi saluti nemmeno?"
"Io..." 
 "La gente sembra piuttosto curiosa, non trovi?" la interruppe nuovamente.
Haruka sentiva gli occhi degli studenti addosso.
"Forse perchè è un bel pò che non avvicino nessuno.." continuò la sua riflessione ad alta voce alzando perplessa il sopracciglio.
"Lascia stare, parlano tutti perchè è il loro hobby parlare di te, tutto quello che fai o dici suscita scalpore!" le ricordò Michiru prendendo coraggio.
"mmh..allora..." la biondina le mise le mani sui fianchi tirandola delicatamente a se "diamo loro qualcosa di cui parlare!"
Abbassò il viso all'altezza di Michiru, che si alzò sulle punte dei piedi cingendole il collo con le braccia e in un momento le loro labbra si scontrarono in un bacio caldo, profondo e avvolgente.
Un bacio dolce come il miele.
Un bacio con il quale Michiru raccontò tante cose ad Haruka.
Un bacio che scatenò un maremoto e una tempesta di sabbia dentro di loro.
 
La campanella e i gridolini di chi aveva assistito posero fine a quel momento.
"Alla fine non sei così timida come sembra!" un sorriso furbetto illuminò gli occhi di Haruka.
"Smettila o mi farai arrossire di nuovo!" 
Michiru la pizzicò.
"Ahi! sei violenta!"
"Ci vogliono le maniere forti con te! importuni le signore!" rise Michiru facendole l'occhiolino.
"Ah saresti una signora?!"
"Uhm..in realtà credo diventerò una gazzella! devo correre, il mio sempai è poco tollerante con i ritardatari!"
"Ma non te l'han detto che la più veloce della scuola sono io?!"
Entrarono a scuola correndo per i corridoi, inseguendosi.
Michiru correva leggera, si voltò guardando Haruka poco più indietro di lei.
"Non sei così veloce!" gridò senza prestare attenzione davanti a lei.
 
Lo scontro con l'insegnante pose fine alla corsa delle due.
Michiru si ritrovò a terra tra i suoi quaderni e alcuni fogli volanti usciti dalla sua cartella a causa dello scontro.
"Signorina Kaiō?!" l'insegnate la fissò con gli occhi ridotti a due piccole fessure dietro le spesse lenti degli occhiali.
"Correre per i corridoi è vietato! lo sa bene! mi meraviglio di lei...una studentessa così ligia e rispettosa delle regole che ne infrange una! Inizia ora che è all'ultimo anno?!"
"Mi scusi signore!" balbettò Michiru con lo sguardo basso intenta a raccogliere le sue cose.
"AAh! ora mi è chiaro! se non sbaglio dietro di lei c'è la signorina Ten'ō!"
Haruka guardò il professore con sguardo di sfida mentre aiutava Michiru.
"Ha ripreso a frequentare quella teppistella, spero che le cattive compagnie non influenzino negativamente la sua condotta! Per sta volta chiuderò un occhio, fili in classe!" 
L'uomo accompagnò la predica da un gesto enfatico del braccio indicando la porta dell'aula.
"Scusami.." disse Michiru in un sussurro entrando a passo veloce nella stanza.
"Ci vediamo dopo!" disse Haruka ad alta voce, con un sorriso sfacciato rivolto al professore, che seguì Michiru in classe scuotendo la testa come se fosse un caso irrecuperabile.
I corridoi divennero silenziosi.
La ragazza fece per andar verso la sua classe, quando un foglio sul pavimento attirò la sua attenzione.
Si chinò e lo raccolse.
Il suo sguardo lo scrutò da cima a fondo.
Una scrittura così elegante e precisa poteva essere solo di Michiru.
Delle piccole note nere riempivano il pentagramma che si estendeva su tutta la superficie del pezzo di carta.
I suoi occhi di soffermarono però su un punto in particolare.
In cima spiccava il suo nome.
 
Quella melodia era stata scritta per lei.
 
 
 
Note dell'autrice:
 
Miei cari! Mi scuso per aver fatto passare un pochino di più, purtroppo sto preparando un esame per l'università che assorbe la mia ispirazione! Quindi devo rallentare la scrittura! Inoltre avevo già iniziato questo nuovo capitolo ma...ho cancellato tutto e ricominciato da capo! Non so bene perchè, ma questo nuovo capitolo non mi ha lasciata pienamente soddisfatta, forse è un pò meno intenso degli altri..voi che ne pensate? vi piace lo stesso?
La scena iniziale mi è stata ispirata oltre che dalla canzone degli Evanescence (che ho usato anche per il titolo del capitolo) anche da un'immagine che ho trovato sul web.
Ammetto che stavo per arrivare al dunque della storia. Se continuo di questo passo credo che in due capitoli sarà finita questa ff...la cosa però mi dispiace, uffa!
Smetto di delirare e aspetto le vostre opinioni se vi va di farmele sapere.
Risponderò volentieri a tutti come sempre. Per me è un piacere :)
Un bacio a tutti ^_^
 
   
 
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