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The
Wind of Love
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Ultimo capitolo
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La settimana era iniziata
decisamente molto bene, più di quanto credesse e sperasse!! Aveva passato una
notte meravigliosa insieme ad Andrè, colma di passione, ardore, ma anche
dolcezza, tenerezza e intensità.
Tutto era avvenuto in maniera talmente naturale e spontanea, che ora quei dubbi
e quegli imbarazzi iniziali, le provocavano un timido sorriso. Era stato
semplicemente splendido e magico!!
Ora era rimasta da sola in camera, e ancora tra le lenzuola e quel profumino che
emanava il cuscino di Andrè, ripensava a quello che le era capitato, a quel
vortice di emozioni che l’avevano pervasa, conquistata … e ponendo lo
sguardo sulla splendida rosa bianca adagiata sul suo cuscino, sospirava
serenamente.
Andrè si era alzato dopo aver stampato un bacio liberatorio sulle sue labbra,
ed era uscito dalla stanza, senza giustificazioni ma dicendole solamente di
aspettarlo li. Come se poteva andare da qualche parte senza veli, visto che le
sue cose erano magicamente sparite dai suoi occhi, ma tanto non le importava,
per nulla al mondo si sarebbe spostata da lì ora!!
Andrè era sceso in cucina, indossando le prime cose che aveva trovato a terra,
voleva preparare una bellissima colazione alla sua donna. E mentre aspettava che
il tè bollisse, con un biscotto in bocca sbirciò fuori dalla finestra, e vide
una bellissima varietà di fiori. In un attimo uscì, e indeciso su quale
cogliere, erano tutti meravigliosi, ma il pensiero del te sul fuoco lo convinse,
raccolse il fiore che ai suoi occhi
splendeva di più.
Tornato dentro fiero di sé, prese un bel vassoio, e ci mise sopra di tutto: una
tazza di te, anche se sapeva benissimo che Oscar avrebbe preferito di gran lunga
la cioccolata, ma non era consigliabile con quel caldo, però in compenso mise
dei biscotti al cioccolato, un bicchiere di latte, e qualcos’altro che aveva
trovato rovistando negli stipi.
Ma la cosa più importante era quel fiore bellissimo, rosso fuoco, che spuntava
da quel bicchiere in cristallo posto al centro del tutto, ma che Andrè, non
contento, continuava a rimirare e ad aggiustare. Doveva essere tutto alla
perfezione!
Salì quelle immense e interminabili scale con molta attenzione e
concentrazione, aveva già rischiato di rovesciare tutto a terra ben due volte,
e arrivato alla camera, bussò …
“Si?” chiese Oscar curiosa di vedere cosa stava combinando.
“Servizio in camera, posso?” diceva mentre si era appoggiato alla porta, che
aveva a fatica aperto, con uno sguardo cosi carino!
Oscar colpita da quel gesto cosi naturale, spontaneo, che l’avvolse,
sorridente nascose il viso luminoso nel cuscino stringendolo forte a sé.
“Lo prendo come un si?” chiese mentre era già entrato e stava posando il
tutto sul comò.
Si voleva avvicinare al letto con l’intento di buttarsi addosso ad Oscar, ma
venne fermato dalle sue risate assordanti.
Non si era accorto che aveva alzato il viso dal cuscino quando stava riponendo
il vassoio sul tavolo, e ora non capiva il motivo scatenante di quelle risate…
Rimase lì con un viso interrogativo, osservandola e pensando Ma come è bella quando ride! E’ splendida. Incrociò le braccia
in attesa di una spiegazione, ma ormai si era arreso, questa spiegazione non
sarebbe arrivata subito, visto l’entità delle sue risate.
Oscar continuava a fissarlo e a ridere sguaiatamente, poi stringendo il cuscino
come una bimba, disse a stento, a causa delle risate che stava trattenendo
“Andrè… quella è la mia camicia!!” disse sogghignando, indicandogli la
sua camicia che invece era a terra.
Ora notava che in effetti la sentiva un po’ stretta e aderente, rosso
dall’imbarazzo, cambiò in un
attimo la camicia e mosso dalla voglia di strapazzarla, stava avanzando verso il
letto con un passo felpato
“E questo fa ridere?” con un bel ghigno sulle labbra, intrigante e
misterioso come il suo petto che si intravedeva dalla camicia, metà abbottonata
e metà aperta!|
Lei voleva diventare seria, stava cercando tutte le forze per resistere, ma era
troppo divertente, e a un centimetro dal viso, gli scoppiò a ridere in faccia
“Scusami, Andrè…è più forte di me!” con occhi particolarmente luminosi
e sorridenti a cui lui non riusciva proprio a opporsi.
“Ah si?”
“Ora ti faccio vedere io,
piccola peste!” tuffandosi su di lei, con tale voga che quasi le mancava il
respiro. L’aveva acchiappata per benino, la stava proprio sciupando.
Capelli arruffati, solletico, carezze, pizzicotti, si doveva arrendere, non
avrebbe resistito tanto.
E prendendo il suo viso tra le
mani, lo fissò dritto nelle sue iridi verdi, lo baciò intensamente sulla sua
fronte liscia, dopo di che si accoccolarono ancora un po’ nel letto, giocando
e scherzando fino ad un certo punto, poiché tra carezze e baci profondi, si era
ripresentata la voglia di unirsi in un solo corpo!
La casa in poco tempo era diventato un contorno, poiché la maggior parte del
loro tempo lo passavano al di fuori di quelle mura. Le loro giornate erano
sempre scalmanate e movimentate!!
Ormai si svegliavano quando volevano, non avevano nessun orario, anche se di
solito era Oscar che si svegliava prima, quasi sempre verso le 7.30, e faceva di
tutto pur di svegliare Andrè!
Il più delle volte
infastidendolo, tirandogli il lenzuolo, saltando sul letto, scapigliandoli i
capelli, urlando, cantando, aprendo i tendoni della finestra!!
Ma altre con la sua infinita dolcezza, che finiva sempre però per diventare
qualcos’ altro, visto che lui si girava dall’altra parte, si tappava le
orecchie e si lamentava dell’orario, facendole perdere la pazienza, e
costringendola a utilizzare le maniere forti!! Però vinceva sempre lei, in un
modo o in un altro.
Ma era giustificata, il suo
spirito libero voleva svincolarsi e galoppare lungo la splendida spiaggia che si
estendeva a pochi metri dalla loro villa.
Stavano ore ed ore a galoppare spensierati sopra il loro fedele amico
quadrupede, e a osservare il mare, quella distesa cristallina che incuteva un
senso di serenità e di calma.
Amavano il mare, soprattutto quando alla vista di quella sorta di paradiso, si
aggiungeva il loro calore, le loro coccole, che non mancavano mai.
Si divertivano come dei matti a rincorrersi sulla spiaggia, a rotolarsi sulla
sabbia, soprattutto Andrè, che Oscar non riusciva mai a battere, la lasciava
prima allontanare, le dava un po’ di tempo prima di correre realmente, e
quando lo faceva, Oscar in pochi secondi, si ritrovava sempre o con il viso
sulla sabbia, o immerso nel mare.
Era diventata anche
un’abitudine che una volta tornati a casa, così insabbiati e lerci, si
lavavano insieme, sempre tra risate e scherzi.
La cucina però era il vero campo di battaglia!
Poverina era veramente conciata male, la sera l’uno o l’altro, si
dilettavano a cucinare, si fa per dire cucinare!! Neanche loro sapevano cosa
mangiavano, cosa veniva fuori dalle loro capacità culinarie, che non era di
sicuro una delle caratteristiche
spiccanti di nessuno dei due!
Quando cucinavano insieme poi, veniva il peggio! Distruggevano la cucina, e non
combinavano mai nulla. Oltre a sporcarsi l’un l’altro e a collezionare
disastri su disastri!!
La sera invece, era il momento
più tenero e calmo della giornata sempre così frenetica e dinamica! Si
accomodavano nel salone, leggevano qualcosa insieme, e poi una bella passeggiata
al chiaro di luna, unica testimone della loro felicità.
Avevano dato sfogo a tutti i
loro più sfrenati e nascosti desideri, al loro amore, alla loro contentezza! E
per di più, lo facevano in maniera così ingenua, innocente e molto molto
divertente.
Cosi la settimana era passata,
tra risate, allegria, divertimento e soprattutto senza pensieri, che però si
presentarono nelle loro menti l’ultima sera di licenza.
La giornata era stata bellissima come le altre, anzi molto più intensa ed
emozionante! Avevano fatto l’amore in spiaggia, tra il rumore delle onde, il
profumo marino e il calore dei raggi solari!! Proprio come l’aveva sognato
molte volte Oscar, ed era stato eccezionale!
Ma dopo un’altrettanto stupenda cena, e scrutando il cielo stellato, fu
avvolta da un’ombra, che oscurava la sua mente, che la stava preoccupando.
Andrè non aveva impiegato tanto tempo nel capire che c’era qualcosa che
rendeva triste la sua donna, stavolta lo sapeva perché era esattamente quello
che provava lui alla vigilia del rientro a Parigi.
Si erano allontanati da tutto e da tutti per una settimana, avevano vissuto un
qualcosa di magico e impensabile, ma ora era giunto il momento di affrontare il
triste presente parigino.
La abbracciò forte a sé, e le soffiò tra i capelli che erano ancora umidi.
Fissando la stella più luminosa del cielo, Oscar disse a fior di labbra
“Andrè domani cosa ci aspetterà?” voltandosi per cercare conforto nei suoi
meravigliosi occhi.
“Non lo so Oscar …” per la prima volta non sapeva cosa risponderle.
“Stringimi forte Andrè” provocando subito la sua reazione cosi dolce e
avvolgente.
Rimasero lì a contemplare la bellezza dell’infinito che si dilatava sopra le
loro teste per quasi tutta la notte, e alle prime luci del mattino la prima cosa
che Oscar disse fu
“Andrè combatterò con te per la libertà!” lasciando Andrè senza parole,
anche se in realtà, in fondo in fondo lo sapeva già.
Era arrivato il momento di lasciare quel magico posto, e con un po’ di
malinconia salutarono la loro villa, che era stata testimone di tantissime cose,
soprattutto della loro libertà e del loro amore, ma la convinzione che era un
arrivederci e non un addio e che ci sarebbero ritornati insieme, li confortava,
li rassicurava.
E cavalcando per Parigi insieme si stavano preparando a una nuova e purtroppo
triste ed estrema avventura, ma l’importante per Oscar era seguire il suo uomo
in tutto e per tutto, ed era quello che stava facendo! Ormai non aveva più
nulla da perdere, soprattutto non voleva più negarsi quella libertà che aveva
assaporato in quei pochi ma intensi giorni.
Inoltre non avrebbe mai lasciato che migliaia di persone potessero essere uccise
ingiustamente, per motivi più che legittimi, senza nessuna difesa, nessuna
possibilità di riscatto, di vittoria!!
Con questo stato d’animo varcarono il portone della caserma, e con loro
sorpresa trovarono tutto l’esercito già pronto e schierato nella grande
piazza.
Li guardò uno per uno negli occhi, e prima di annunciare la sua scelta a tutti,
si girò da Andrè, e ammirandolo per la sua assoluta bellezza, e in nome di
quello che aveva provato e che provava con tutto il cuore, gli sussurrò un
breve ma colmo di emozione “TI AMO”.
E non lasciando neanche il tempo a lui di rispondere, almeno con la voce, poiché
i suoi occhi si erano espressi da soli, urlò a tutto il suo reggimento gettando
a terra i suoi gradi
“Ascoltatemi bene soldati, ho deciso di combattere con voi, per il popolo e
per la libertà!” creando un po’ di scompiglio fra i soldati, che tutto si
aspettavano tranne che il loro comandante potesse essere un ribelle.
Alain si avvicinò a loro due, guardò Andrè, e poi porse con tutta semplicità
la sua mano accompagnando il gesto con queste parole
“Comandante benvenuto tra noi!” a cui fecero eco tutti gli altri.
Poi continuò, stavolta rivolgendosi a entrambi
“Ah, vorrei farvi le mie congratulazioni ragazzi!” facendo l’occhiolino
all’amico
“Grazie” risposero all’unisono e scambiandosi degli sguardi complici e
innamorati.
Ma era tempo di combattere, di tirare fuori tutto il loro coraggio! Si
guardarono ancora una volta negli occhi, cercando l’uno nell’altro conforto
e forza per affrontare tutto, si strinsero le mani delicatamente e si baciarono
intensamente.
Era giunto il momento: divisi in due gruppi si armarono e al galoppo uscirono
dalla caserma, andando incontro al loro futuro.
Non conoscevano il loro destino, ma Oscar e Andrè erano sicuri che, qualunque
cosa preservasse il domani, sarebbero stati insieme sempre, a qualunque cosa
stavano andando incontro, loro sarebbero stati uniti! E soprattutto erano
rassicurati dall’intensità e dall’autenticità del loro amore, che ancora
una volta li avrebbe aiutati a superare
tutto, spazio, tempo e fato compreso.
Fine
E cosi siamo giunti alla fine!!! Devo dire che non mi aspettavo che la
mia storia potesse piacere a qualcuno, ed è per questo che ringrazio tutti
coloro che l’hanno letta, ma in particolar modo SUMMERS,
che mi ha seguita fin dall’inizio di questa mia avventura, FRAKKIS,
JUDEAU, E BILLIE
JEAN che mi hanno sempre recensito!! Grazie mille siete stati troppo
buoni!!! Spero che mi perdonerete per quest’ultimo capitolo, che a me non
piace tanto, (per quello c’ho messo tanto a pubblicarlo!!) Inoltre spero che
vi pronuncerete anche su quest’ultimo capitolo, ci tengo!! Tanti bacioni a
tutti, ancora mille grazie by Frenza alias Francesca … Ah, ancora una cosa,
finisco come ho iniziato, ossia con un pezzo della canzone di Renato Zero!!Spero
vi piaccia… Ciaoooooooooooo!!!
Quello che non ho detto
è uno spazio senza fine
è l’alibi perfetto
di un momento sublime…
è un gioco irriverente
una sfida contro il destino…
è libertà totale
di essere come voglio
sfuggendo ai pregiudizi
alla legge dell’orgoglio.
Schiavi, dei nostri stessi pensieri
fieri, di questa imbecillità
bravi, a farsi male e a nascondersi
siamo quello che siamo e già
indecisi fra dubbio e sincerità
Eppure il tempo avanza
sfidando le incertezze
non siano quei silenzi
a combattere per noi
poca vita consumata
troppa buttata via!
quello che non ho detto
odora di fantasia
devo dirti ancora tanto
se me lo permetterai…
Renato Zero (Quello che non ho detto)