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Autore: Mia Swatt    19/01/2011    9 recensioni
2O/O2/2O13 INIZIO REVISIONE STORIA.
[ PRIMA STORIA della Trilogia: L'amore in bilico. ]
Bella vive a Forks con suo padre, Charlie. È figlia unica fino a quando suo zio, fratello di suo padre, non annuncia una partenza imminente per l’Italia insieme alla moglie e chiede a loro di tenere la loro figlia, Elisabeth. Inizia il nuovo anno scolastico, l’ultimo, e l’attenzione della nuova arrivata punta subito su uno dei ragazzi più ambiti della scuola, Jason Cullen. Ma i Cullen hanno un segreto che custodiscono gelosamente. Intanto alla Forks High School arrivano due nuovi ragazzi: Edward e Alice Masen. Bella rimane quasi da subito folgorata dal ragazzo dagli occhi verdi, ma quest’ultimo sembra non ricambiare. Ma c’è qualcosa di strano nel modo in cui Edward guarda Bella. Odio o Amore? E cosa nascondono i nuovi arrivati?
Genere: Fantasy, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Eccomi con un nuovo capitolo!! Come state? Volevo subito ringraziarvi di cuore per le 10 Recensioni!! Wa *-* è un record per me, grazie, grazie, grazie <3 davvero di cuore! Ora però non abbandonatemi :P Avevo pensato di fare una piccola introduzione oggi, ma poi ripensandoci bene ho cambiato idea... Smuoviamo prima un pò le cose e vediamo cosa ne pensate!! Vi annuncio che questo e il capitolo di Sabato sono CRUCIALI per la storia!! Vi ricordo inoltre, che per chi avesse Facebook, io posso essere rintraccia là, cercando: Marta Betrayed Heart e con lilyanne89masen ho anche creato una PAGINA e un GRUPPO per le nostre storie!! Se volete raggiungerci noi ne saremmo ben liete!!

» RISPOSTE ALLE RECENSIONI :
bella cullen89 : Anna ciao!! Eh mi sa che sei stata l'unica a non attentarmi alla vita ahahahahahah comunque oggi rispondo velocemente a tutte XD così vi lascio al capitolo! Sono contentissima che la mia storia ti piace, davvero!! E so anche che tu hai le idee abbastanza chiare su cosa siano Edward e Alice, perciò l'unica cosa che posso dirti è... Il segreto sta per svelarsi! E già da questo capitolo si capiranno molte cose... Comunque no, non credo che la frasetta fosse di GossipGirl mmm io l'ho trovata e salvata perchè mi piaceva tempo fa e l'ho usata nel capitolo! Un baciotto tesoro, ci sentiamo su fb!! <3
Marie : Ciao Marika!! Adoro le Recensioni lunghe e tu non ti smentisci mai XD ne sono contenta!! Premetto che non volevo far morire nessuno XD e Edward si, ha fatto l'ennesima crudeltà a Bella, ma in questo capitolo si sveleranno molte cose. Quindi evito di girare in torno alle parole e ti dico solo: leggi e dimmi cosa ne pensi e spero che capirai qualcosa in più su cosa sono Alice ed Edward!! Apsetto la tua prossima Recensioni e ci si sente nel gruppo e su fb!! Un bacione carissima <3
monibiondina : Ciao!! :) grazie per aver lasciato un commento!! L'ho apprezzato!! Purtroppo Edward è stato molto cattivo, anche se ci terrei a precisare che il motivo dei suoi scatti di testa è più profondo di quello che si possa pensare. Noto che hai chiesto del tatuaggio, bene. Ricordatelo, perchè tra questo e il prossimo capitolo sarà un elemento molto importante!! Continua a dirmi cosa pensi della mia storia! Un bacio
immacolata : Ohi ciao!! Ahahahahah ho riso quando hai detto che Bella è sfigata! Povera, in fondo si è solo innamorata di un ragazzo, che da come si comporta, è sbagliato per lei... Edward lasciandola così l'ha fatta davvero grossa e Bella... Bhè continua a seguirmi e lo scoprirai!! Spero di non aver postato troppo tardi!! Un bacio
Amantide : Amantaaaa!! ù.ù" cioè che dire del tuo commento da scaricatore di porto? Ahahahahahah comunque io credo che quando ami qualcuno finchè questo amore non passa è una cagata metterti con qualcun altro, di fatti la mia Bela sarà coerente con se stessa, senza però, non fraintendere, ricadere nelle braccia di Edward quando e se tornerà. Ci sono molti modi per farsi rispettare, ma non credo che in questo frangente mettersi con un altro, che verrebbe illuso, sia la soluzione. Per quanto riguarda Lis e gli altri è strano... ma credo che l'amicizia a volte superi anche queste cose. Bella sa che loro le nascondono qualcosa, ma sa anche che le vogliono bene, quindi è più complicato. Ma anche in questo caso la nostra protagonista cambierà atteggiamenti... Cinziolina se non capisci cosa sono Edward e Alice alla fine di questo capitolo non so che ti combino!! >.< dai ti lascio leggere e spero che non mi ammazzerai ù.ù"" un baciotto e ci sentiamo su fb <3
thecarnival : Ciao Aleeeee!! Allora wow che recensione dettagliata XD spero che il capitolo ti piaccia come il precedente!! Ed è inutile riscriverlo ma si, Edward nel capitolo precendente ha fatto lo sbaglio più grosso che credo si possa commettere! Ma come reagirà Bella? Spero che questo capitolo soddisfi le tue aspettative! Ci sentiamo su fb, un bacione!! <3
bet98 : Ciao!! Oddio davvero? Grazie!! Non credevo quando ho letto le tue parole, ma grazie mille davvero, ne sono stracontenta!! Spero il continuo non sia da me :) un bacione
Sweet Bleeding Star : Ciao sweet!! Si anche io lo vedo meglio come fidanzati, ma Edward è un testardo! Comunque no, Bella non rimane incinta XD spiacente!! Ora ti lascio al capitolo!! Un bacione
essebi : Ciao Elisa! Bhè che altro dirti? XD la mia risposta te l'ho data in privato, perciò... Spero che la storia andando avanti faccia riscattare i personaggi ai tuoi occhi! E che capirai, non dico giustificherai, tutti i loro comportamenti, ma forse li comprenderai di pi. Buona lettura, un bacio!
maia96
: Ciao Hiba!! Ora piano, piano i nodi verranno al pettine e finalmente, dopo tanto tempo, si scoprirà anche cosa sono Edward e Alice!! Finalmente, no? Per il comportamento di Edward ci sarà anch'essa una spiegazione, ma Bella? L'accetterà? Come si comporterà? Leggi per scoprirlo!! Aspetto la prossima recensione!! Un bacione e ci si sente nel gruppo XD Ps.: si ador anche i que cfftea equellm!! Bacione!!


L’Amore è un Diavolo,
inganna e poi fa piangere...

~ Alessandra Amoroso - Il Cielo può Attendere ~

Diciottesimo Capitolo : Voci...

Pov. Edward

Avevo passato tutta la notte sotto queste lenzuola a fare l’amore con Bella. Non mi ero mai sentito così completo in tutta la mia esistenza, ed ero in giro da un bel po’. Sorrisi a quella affermazione.
<< Edward… >> parlò il piccolo angelo che ora dormiva tra le mie braccia. Era una sensazione piacevole tenerla così stretta. Il suo corpo minuto, ma perfetto, era caldo e ogni tanto lo sentivo muoversi sopra al mio.
La mia mente inaspettatamente mi riportò indietro nel tempo.

Era il 1855. Io ed Alice ci trovavamo in Francia in quel periodo. Gli abiti erano molto diversi da oggi, così come i modi di fare e la gente.
Tra tutte quelle persone una ragazza attirò la mia attenzione. Era molto bella, carnagione chiara, di nobili origini. Lo si capiva benissimo dal vestito che indossava.
<< Edward, è lei >> disse Alice sbucandomi accanto
<< Pensavo non tornassi più >> le risposi. Non volevo farle capire quanto mi importasse di quella sconosciuta
<< Non fingere con me >> disse lei, volteggiandomi in torno << il tuo cuore ha fatto bum –bum non appena l’hai vista scendere dalla carrozza >>
<< È lavoro, Alice. Solo lavoro >> quell’affermazione risultò falsa per me in primis, figurarsi a lei
<< Oh certo, facciamo finta di crederti >> una sua visione mi piombò addosso. Ma era sfuocata. Cosa voleva dire?
<< Alice, cosa hai visto? >> chiesi ansioso
<< Tutto e niente, mio caro >>
<< Tutto bene, ragazzi? >> ci voltammo verso quella voce. L’uomo che ci aveva parlato lo conoscevamo bene. Vidi Alice annuire
<< Si Signore, tutto bene >> risposi
<< Sapete cosa dovete fare. Perciò vi lascio. A presto, miei cari >> e sparì.
Non sapevo ancora che quella creatura stava per diventare la mia condanna…e la sua.

Il presente mi ripiombò addosso come una doccia fredda in pieno Inverno. Cosa avevo fatto? La stavo di nuovo condannando a morte! Che idiota! Ero stato un vero idiota! Ma lei era così bella… Ed era inutile negarlo. Io ero innamorato di Isabella Swan. Ero innamorato di questo dolce viso, dei suoi occhi color cioccolato, delle onde dei suoi capelli, del suo corpo… Potevo rendere la mia vita un Inferno, ma non le avrei augurato la stessa fine.
Con molta accortezza mi divincolai dalla sua presa e mi alzai. Trovai i boxer e me li infilai, così come i jeans. Quando Bella si voltò mi resi conto che anche lei era…nuda. Mi avvicinai piano, molto piano. Cercai di non pensare al fatto che stessi guardando il suo corpo… Mio Dio Edward! Ma sei diventato un maniaco! Presi le sue mutandine e la mia camicia e glieli misi addosso. Finii di vestirmi, ma un rumore e dei pensieri mi fecero capire di essere in un mare di guai.

Non pensarci neanche Edward Anthony Masen! Non pensarci neanche di fare una stronzata simile! Pensò Alice, salendo come un fulmine. Mi precipitai sulle scale, prima che la sua irruenza avesse svegliato Bella. Sapevo benissimo che se avessi visto la mia piccolina non me ne sarei mai andato. Ma dovevo farlo. Dovevo salvare la sua vita. Della mia mi importava ben poco al momento.
<< Edward, non puoi farlo! Ragiona! >>
<< E tu abbassa la voce o la sveglierai! >> le dissi, trascinandola in cucina
<< Che si svegli allora! Edward avete fatto l’amore, dannazione! Ormai è fatta lo capisci? Che cos’hai da perdere se rimani? Nulla! >>
<< Lei! >> quasi urlai, ma cercai di mantenere la calma
<< La perderai se te ne vai! Adesso sappiamo cosa aspettarci! >>
<< Io non corro rischi inutile, Alice! Non se in gioco c’è la vita di colei che amo! >>
<< E allora resti e combatti! >>
<< Ma se resto morirà! >> le urlai, facendola indietreggiare << scusa >> le dissi, abbassando il tono della voce e abbracciandola << non posso rischiare, Alice. Ti prego capiscimi. Non posso vederla morire. Non un’altra volta e non per colpa mia >>

Fa ciò che credi, Edward. Io resterò comunque tua sorella, ma non puoi chiedermi di lasciare tutto e venire con te. Io amo Jasper, e le cose con lui stanno finalmente prendendo una piega giusta, non voglio rinunciare ad una vita che mi piace. Inoltre qualcuno dovrà restare accanto a Bella, ne uscirà distrutta da questa storia… pensò lei. Io annuii.
Poco tempo dopo, appena passata l’alba, raccolsi qualche indumento in un borsone, lasciai ad Alice una lettera per Bella, pregandole di starle accanto, presi le chiavi della mia Aston Martin e sfrecciai via. Sarei andato lontano da qui. Non mi sarei mai più avvicinato a Bella. Fu in quel momento che sentii il mio cuore spezzarsi. Avevo perso tutto. Un’altra volta.

Pov. Bella

Dicembre.
Natale era passato, ed io non mi sarei mai perdonata per averlo rovinato a tutti. A Charlie, in primis, a Renee e Phil che erano venuti apposta per le feste. A Lis, che era con noi, lontana dalla sua famiglia. Ai Cullen, che erano stati così gentili a chiederci di unirci a loro. Ad Alice, che adesso era completamente sola. Ma era più forte di me. Lui era andato via e aveva portato con sé anche me stessa.

Gennaio.
L’anno appena concluso aveva lasciato posto al nuovo. Un altro cerchio si era chiuso. Ma di me restava poco e niente.

Erano quasi due settimane che la scuola era ricominciata. Ma qualcosa era cambiato. Io ero cambiata. Ero sempre stata solare, timida si, ma allegra. Non ero più Bella Swan. Lis diceva che mi ero spenta, come una lampadina che piano, piano si consuma. Apatica. Verso la vita, verso me stessa. Verso tutto. Mi ero allontanata persino da quei pochi amici che avevo. Da quando avevo deciso, stupidamente, lo so, di chiudermi in casa e non uscire più neppure i Sabato sera, Lis passava le serate con me, a tenermi compagnia, non volevo. Non volevo che rovinasse la sua vita sociale per colpa mia, inoltre le sue scuse erano quasi arrivate al capolinea.
Gli unici che mi erano rimasti accanto erano i Cullen, con le loro bugie, ed Alice.

Febbraio.
Il mese degli innamorati. Odiavo l’amore. Odiavo le coppiette felici che si baciavano allegramente per strada, a scuola. L’amore non era bello, non era come veniva descritto nei libri o raccontato nei film. Non c’era quel maledetto “ felici e contenti “. L’amore era un Inferno. Ti dilania il cuore e lo fa in mille pezzi. L’amore ti distrugge e non ti lascia più appigli a cui aggrapparti. E resti sola. Completamente sola.

Marzo.
Gli incubi erano sempre lì. Non mi lasciavano mai. Ripensavo spesso alla notte passata con…lui. Alle ultime settimane che avevamo trascorso insieme. E poi a quella maledetta lettera e quelle parole.

Io non sono il ragazzo giusto per te… Con me saresti in pericolo… Parto con la certezza del tuo amore e con la consapevolezza del mio per te… Parto con la sicurezza che mai ti accadrà qualcosa per colpa mia, sperando che un giorno, non molto lontano, io ti rincontri ancora, ma senza impedimenti.
Cosa voleva dire? Perché ero in pericolo secondo lui? Perché, perché?
<< Bella! Bella svegliati! >> mi svegliai sentendo la voce preoccupata di mio padre, seduto sul mio letto. Solo in quel momento mi resi conto di urlare, disperata. Non potevo andare avanti così.
<< Scusami papà >> dissi asciugando le lacrime << non volevo svegliarti. Un’altra volta >>
<< Non importa Bells. Ma questa volta voglio dirti una cosa, se permetti >> annuii e lui proseguì << io non so cosa sia successo tra te ed Edward >> risentire quel nome mi provocò una fitta al cuore << in fondo sono solo tuo padre >> disse cercando di sorridere << ma credo che tu così ti stia facendo solo male, bambina mia. So quanto si possa soffrire quando si perde la persona che si ama, ci sono passato con tua madre, non molto tempo fa, ma ho imparato qualcosa. Chiuderti in casa, ma soprattutto in te stessa, non ti farà mai stare bene. L’unico modo per andare avanti è sorridere alla vita, fare ciò che ti piace. A volte bisogna imparare ad amare ciò che si ha, non ciò che si è perso. Bisogna imparare ad amare ciò che ci fa stare bene >> detto quello mi diede un bacio sul capo e uscì dalla stanza.

Era passato qualche giorno da quella sera. E le parole di mio padre mi fecero capire, finalmente, molte cose. Avrei voltato pagina. Mi sarei rifatta una vita, avrei rivisto gli amici, ma prima c’era una cosa che dovevo fare. Scoprire il passato di Edward. Ero dell’idea che non si poteva chiudere una porta senza sapere prima cosa vi si nasconde al suo interno.
<< Bella >> mi chiamò Alice << vieni noi oggi a Port Angeles? >>
<< Mm non so, cosa dovete fare? >> chiesi, sapendo già la risposta
<< Shopping! >> urlarono in coro lei, Lis e perfino Rose
<< Va bene, verso che ora? >> chiesi, sperano che non fosse subito dopo scuola. Avevo in mente una cosa e volevo portarla a termine.
<< Non saprei… >> disse Lis << facciamo verso le cinque? Così magari mangiamo un boccone fuori >>
<< Andata! >> dissi subito, sperando che nessuno mi rompesse le uova nel paniere
<< Lis, lo sai che non mi va di mangiare fuori, io… >> provò Rose, ma la interruppi in fretta
<< Eh no Rose! Non se ne parla! Nemmeno io ho voglia di venire per negozi con voi tre, che siete assatanate di vestiti, ma vengo per la compagnia! Quindi si fa così e non si discute! >> dissi in tono perentorio
La vidi sgranare gli occhi e subito dopo scoppiare a ridere di gusto << Va bene, Bella! Si fa come dici tu! >>
Soddisfatta mi rimisi a sedere e finii il mio pranzo.

Vagavo nei corridoi della scuola, direzione: Ufficio del Preside. Sapevo che Lis sarebbe rientrata con Jason, quindi avevo tutto il tempo di introdurmi nell’archivio, dove erano conservati i fascicoli sugli studenti, leggere quello che mi interessava, tornare a casa, cambiarmi e poi uscire, come se nulla fosse, con le ragazze. Il piano era a dir poco perfetto, tranne che per un piccolissimo dettaglio. I cassetti contenenti ciò che volevo erano chiusi a chiave.
Mi assicurai subito che il Preside non ci fosse. Solitamente andava via subito dopo la pausa pranzo, ma meglio esserne certa. Fatto ciò sgattaiolai nella Segreteria, alla ricerca delle chiavi dell’ufficio, sperando che al suo interno avrei trovato le altre per l’archivio.
Avendo come padre il Capo della Polizia, sapevo che ciò che stavo facendo era un reato, ma poco mi importava. Avrei preso il fascicolo di Edward Anthony Masen e avrei scoperto ciò che volevo una volta per tutte.
La mia operazione “ recupero cartella “ stava andando meglio di quanto sperassi. Come pensavo le chiavi dell’archivio si trovavano in uno dei cassetti della scrivania del Preside White.
<< A – C >> era segnato su un enorme cassetto << D – F >> no, dovevo andare più in basso << L – N. Trovato! >> aprii e cominciai a cercare il fascicolo. Lo trovai poco dopo.
Era pieno di carte, pagelle, compiti. Tutti con ottimi voti. Ma sui dati personali c’era poco e nulla.
<< Prima di trasferirsi a Forks viveva a Los Angeles, imparentato con Mary Alice Masen. Sorella. Data di nascita: 20 Giugno 1988. Luogo di nascita: non reperibile. Orfano di entrambi i genitori. >> non sapevo che avessero perso i genitori fin da piccoli… Però era strano. Non c’erano dettagli sulla loro vita prima di Los Angeles, nulla che riguardasse Orfanotrofi o documenti di affido presso nonni, zii o qualche parente stretto. Insomma, non ero del giro però, non dovrebbero esserci cose del genere?
Senza pensarci due volte, misi apposto le carte di Edward e presi quelle di Alice. Diedi una veloce occhiata alla porta, ma non vidi ancora nessuno per mia fortuna.
<< Ha vissuto a Los Angeles, sorella di Edward Anthony Masen. Data di nascita: 16 Gennaio 1989. luogo di nascita: non reperibile. Orfana di entrambi i genitori. >> niente, nemmeno qui. Ma dov’erano tutte le loro informazioni? Era come se prima degli ultimi anni, non fossero esistiti.
<< Isabella Swan >> una voce mi fece sobbalzare. Cazzo! Tra tutte le persone che potevano sorprendermi, proprio lui? << guarda, guarda. Tra tutte di certo non mi aspettavo di trovare te qui dentro >>
<< Cosa ci fai qui, Jacob? >> chiesi, mentre mettevo via il fascicolo di Alice e mi rimettevo in piedi
<< Ho sentito dei rumori e sono venuto a controllare >> rispose avvicinandosi a me
<< Stavo andando via >> dissi. Chiusi il cassetto e misi la chiave al suo posto. Se qualcuno avesse trovato l’aula aperta avrebbe creduto che poteva trattarsi di una svista di qualche donna delle pulizie
<< No, aspetta un attimo >> disse Jacob, prendendomi per i polsi e sbattendomi contro il muro vicino la porta
<< Cosa vuoi? >> dissi cercando di far uscire calma la mia voce, ma il tentativo fallì. Ero spaventata da lui.
<< Ho saputo che la tua guardia del corpo è, come dire, scappata. Dico bene? >> chiese beffardo, sapeva già la risposta
<< Lui… >> dovevo essere forte, non potevo crollare, non davanti a lui << Edward è… è dovuto partire, per… per un po’ >>
<< Capisco >> disse lui, lasciandomi andare << bhè metti tutto in ordine qui dentro e vai via prima che qualcuno ti scopra, chiaro? >> mi lasciò lì, interdetta, e se ne andò. Decisi di fare come mi aveva detto, senza pensare troppo al suo strano comportamento. Richiusi tutto e tornai a casa.

Ero nella mia camera. Il cuore mi batteva all’impazzata. Era l’adrenalina a farlo correre così. Fortunatamente né Lis né Charlie erano ancora rientrati, così avrei avuto tutto il tempo di calmarmi e cambiarmi, prima di uscire con le altre. Tolsi il giubbotto e lo buttai sulla sedia della scrivania, così come la borsa, e mi diressi verso l’armadio. Lo aprii e cercai qualcosa.
“ Can we pretend that airplanes, in the night sky, are like shooting stars.
I could really use a wish right now (wish right now) (wish right now) “

La suoneria del mio cellulare mi fece trasalire. Mi fiondai a recuperare l’oggetto, dentro la borsa, e lessi sul display il nome di chi mi cercava: Lis.
<< Pronto? >> risposi
<< Bella, sono io! >> disse la voce squillante dall’altra parte << noi avremmo finito, io e Rose passiamo a prendere Alice e poi arriviamo. Tu sei pronta? >>
<< Ehm si, devo solo… >> cavolo! E adesso? Non mi ero nemmeno fatta una doccia! E loro non ci avrebbero messo più di venti minuti!
<< Bella, cosa diamine hai fatto nel pomeriggio? La scuola è finita più di un’ora fa, com’è possibile che non sia ancora pronta?! >>
<< Ehm io ecco… >> cosa diavolo potevo dirle? Mentre pensavo ad una scusa plausibile, mi accorsi di una busta sulla mia scrivania. Isabella, c’era scritto. La presi. Chi l’aveva portata qui? In casa non c’era nessuno. Solo allora mi resi conto della finestra aperta. Mi raggelai. Che qualcuno fosse entrato in casa?
<< Bella? Allora? >> mi risvegliò mia cugina dall’altra parte
<< Si, mi ero appisolata. Venti minuti e sono pronta, ok? A dopo! >> riattaccai, senza nemmeno aspettare la sua risposta.
Quella busta mi bruciava in mano, come se fosse fuoco.
La aprii con estrema attenzione. Estrassi un biglietto, vi era scritto qualcosa. Lessi.

Se vuoi sapere qualcosa sul passato di Edward Anthony Masen, io ti consiglierei di partire dalla sorellina. Poni domande a lei oppure… Apri gli occhi Isabella! Guarda ciò che hai davanti e poi cerca alla Thunderbird and Whale, una libreria di Port Angeles, un libro molto particolare e molto antico. Se saprai osservare, lo riconoscerai dalla copertina.

Che cosa significava tutto ciò? Il biglietto era scritto al Computer, perciò era impossibile risalire a chi l’avesse mandato.
Decisi di lasciar perdere per un po’ tutta la storia. Avevo quindici minuti e avrei dovuto farmi una doccia rapida e vestirmi il più in fretta possibile.

Esattamente quindici minuti dopo ero pronta. Avevo indossato un semplice jeans chiaro, stretto. Una camicia a scacchi e sopra un gilet. Ai piedi dei semplici stivaletti col tacco. Non ero riuscita a ravvivarmi i capelli, perciò decisi di legarli in una coda alta, lasciando i ciuffi davanti liberi. Un po’ di gloss e un lieve velo di matita nero sotto gli occhi ed il gioco era fatto.
Quando sentii la porta aprirsi e le chiacchiere delle ragazze, tirai un respiro di sollievo. Appena in tempo!
<< Bella, siamo noi! >> urlò Lis dal piano di sotto << sei pronta? >>
<< Si, ho finito! >> urlai per risposta << prendo la borsa e la giacca e scendo subito! >>
<< D’accordo, sbrigati! >>
Nascosi la busta, con il foglio al suo interno, nel piccolo comodino vicino al letto, presi ciò che avevo detto e scesi il più velocemente possibile, cercando di non rompermi l’osso del collo, correndo per le scale.
<< Eccomi! >>
<< Fatti vedere, Bella >> disse Alice << però tutto sommato il tuo stile è migliorato >>
<< Già, tutto merito della mia influenza >> parlò Lis
<< Sei semplice, come al solito >> disse Rose << ma stai davvero bene >>
<< Grazie a tutte >> guarda prima Alice e poi Lis << ma in modo differente >>
<< Oh dai che ci adori! >> dissero all’unisono Alice e Lis, abbracciandomi
Tirai un sospiro di rassegnazione. Dopotutto avevano ragione.

Una volta raggiunto Port Angeles, passammo le prime ore a girare senza sosta per i negozi. Abbigliamento, scarpe, accessori, intimo.
L’ultima volta che avevo fatto un’uscita del genere ero in compagnia di Edward. Il mio cuore perse qualche battito. Lui era andato via. Sorrisi amaramente a quel pensiero. Gli avevo dato tutto. Il mio cuore, la mia anima e quel giorno anche il mio corpo. Avevamo fatto l’amore. Gli avevo donato la mia prima volta, la mia purezza e lui cosa aveva fatto? Se n’era andato via! Io lo odiavo! Io odiavo Edward Anthony Masen con tutta me stessa!

Brava Isabella… disse una voce dentro di me, che… che non era mia. Odialo. Odia Edward per ciò che ti ha fatto. Odia Edward per ciò che è! Odialo e giuragli Vendetta! Trasalii, spaventandomi. Cosa diavolo era successo? Chi…cos’era quella voce? Era così intrisa d’odio e di cattiveria.
<< Bella, tutto apposto? >> mi chiese Alice, fissandomi. Non mi ero accorta di essermi fermata in mezzo alla Piazza
<< Si, tutto bene. Scusatemi io… mi ero solo persa nei miei pensieri >>
<< Vuoi tornare a casa? >> chiese Rosalie
<< No, no, continuami. È stato solo un momento >> già, un momento che mi ha fatto accapponare la pelle.
<< Sentite, ho un’idea >> disse Alice << voi andate a finire i vostri giri >> parlò a Lis e Rosalie << io e Bella andiamo a prendere posto in pizzeria, ok? >>
<< D’accordo, direi che è un’ottima idea >> rispose Lis << facciamo presto >> concluse e si incamminarono a passo sostenuto verso la folla.
In silenzio seguii Alice. Apri gli occhi Isabella, osserva. Parti dalla sorellina. Ancora quella voce. Una fitta alla testa mi fece lamentare.
<< Bella? Ehi tesoro, tutto ok? Non ti senti bene? >> chiese il folletto, preoccupato. Cercai di tranquillizzarla, accennando un sorriso.
<< Sto bene, Alice. Solo un po’ di emicrania >>
<< Mm forse hai carenza di zuccheri, oppure sei stanca. Oppure non hai mangiato come si deve. In questi mesi hai perso parecchi chili Bella, sei sciupata >> oddio, cominciava a parlare a macchinetta << su andiamo! >> disse prendendomi sotto braccio << cerchiamo di rifocillarti un po’! >>
<< Grazie Alice >> risposi, lasciando travolgere dal suo entusiasmo.

<< Ti rendi conto che hai ordinato una marea di roba? >> chiesi, osservando il tavolo stracolmo << primo, quelle due non sono ancora arrivate! Mentre ci trovano si raffredda tutto! E secondo, sai benissimo che Rosalie non mangia quasi mai, io non ho molto appetito e… >> ci pensai su un attimo << no, in effetti tu e Lis siete capaci di divorare tutto >>
Alice scoppiò a ridere di gusto, mentre tutto il locale si girò a fissarla. Proprio in quell’istante entrarono Lis e Rosalie. Alzai un braccio per farci notare e subito ci raggiunsero.
La cena passò lentamente, ma all’insegna dell’allegria. Era da mesi che non ridevo più così.
<< Oh Alice, bello quel bracciale! Me lo fai provare? >> chiese Lis, facendo gli occhi da cucciola. Alice annuì e sfilò l’oggetto porgendolo a mia cugina
<< Se ti piace tienilo, ne ho un casino così >> disse il folletto
<< No, davvero? Oh grazie, grazie!! >> disse mia cugina buttandosi su Alice, la quale fece scivola per terra il tovagliolo.
<< Lis sei un impiastro >> dissi, mentre mi chinavo a raccoglierlo
<< Uffa! >>
<< No dai Bella, lascia stare, faccio io >> disse Alice, compiendo il mio stesso gesto. Le mani si scontrarono sul piccolo oggetto e quando i miei occhi videro il suo polso, mi gelai.
Poco sotto il palmo della mano, faceva bella mostra un tatuaggio. Era identico a quello che Edward aveva sul petto, poco sopra il cuore.
<< Ma quello è… >> cercai di dire, ma le parole mi morirono in gola.
Vidi Alice coprire il piccolo particolare con la manica del maglione. Afferrò il tovagliolo e ritornò eretta sulla sedia. Fece finta di non sentire.

Guarda bene Isabella, osserva bene… che fosse quello che dovevo vedere?
<< Perché non ci hai mai fatto vedere quel tatuaggio? >> chiesi
<< Perché è… Ce l’ho da poco >> stava mentendo
<< Strano >> dissi fredda << è lo stesso di Edward. Solo che lui ce l’ha poco sopra il cuore, sul petto >> il silenzio calò.
Passarono minuti interminabili, che a me sembrarono ore, forse anni.
Nessuno mi diede una risposta. Lis non rispose, cosa molto strana. Rosalie disse di dover andare in bagno ed Alice non parlò più per tutto il resto della serata.
Quando rientrammo Lis provò a dirmi qualcosa, ma non l’ascoltai. Salii in camera, mi chiusi la porta alle spalle e raggiunsi il letto. Presi il biglietto che trovai il pomeriggio sulla scrivania e lo rilessi almeno cento volte.
Dovevo partire da Alice. Dovevo osservare. L’unica cosa, al di fuori della parentela, che legava lei ad Edward era quel tatuaggio.
Presi così la mia decisione. L’indomani non sarei andata a scuola, ma avrei cercato quel libro a Port Angeles. Misi il pigiama e andai a dormire.
Ma come sempre ebbi incubi. Questa volta, però, era diverso. Era tutto così sfuocato… Era qualcosa di antico. Due figure, due uomini, stavano lottando. Ma per cosa? Quando una mano bianca mi sfiorò la spalla e mi portò lontano da lì, mi sentii a casa. Edward mi teneva al sicuro nel suo abbraccio, ma poi, improvvisamente divenne tutto buio. E lui scomparve.

Mi sveglia di soprassalto, completamente sudata. Aspettai che il respiro tornasse regolare e poi diedi un’occhiata all’orologio. Erano le undici di mattina. Che strano. La sveglia non aveva suonato e nessuno mi aveva chiamata per andare a scuola. Meglio. Mi alzai controvoglia e mi buttai sotto l’acqua della doccia. Cercai di lavare via l’inquietudine, la paura. Tutto. Mi vestii velocemente e scesi di sotto. Attaccato al frigorifero c’era un biglietto di mio padre: “ Piccola mia, stavi dormendo così beatamente che non ho avuto il coraggio di svegliarti. Era da parecchio che non riposavi così bene. Prenditi la giornata per te e non pensare alla scuola, per un giorno non succede nulla. Baci, papà. “ sorrisi a quel messaggio. Ecco spiegato tutto. Presi un po’ di latte e lo mischiai al caffè, corsi a lavare i denti e uscii velocemente di casa. Mi recai alla mia Micra e misi in moto, destinazione: Port Angeles.
Trovai la libreria nel giro di mezzora, ma sfortunatamente era già chiusa. Avrebbe riaperto poco dopo pranzo. Così presi un panino al chiosco vicino e aspettai.
Quando alle tre, la Signora aprì la porta della Thunderbird and Whale, mi precipitai al suo interno.
<< Buon pomeriggio, signorina >> disse la donna << posso aiutarla? >>
<< Salve, ehm no, non credo >> risposi mordicchiandomi il labbro << vorrei solo sapere dove sono conservati i testi antichi >>
<< Certamente. Puoi trovarli in fondo sulla sinistra >> ringrazia e andai dove mi era stato detto.
Mi trovai davanti scaffali immensi, pieni di libri. Fantastico! E ora da dove potevo cominciare? Optai per partire dallo scaffale più alto scendendo man mano. Un tonfo mi fece voltare. Per terra, alla mia destra, un libro molto antico e molto grande faceva la sua bella mostra. Mi avvicinai per raccoglierlo e ciò che vidi mi lasciò stupita. Inciso in oro sulla copertina c’era il tatuaggio.
Presi il volume e mi andai a sedere ad uno dei tavoli.
Più sfogliavo e più non riuscivo a credere a ciò che stavo leggendo. Era…era impossibile! Queste cose non esistevano. Non potevano esistere. Possibile che Edward e Alice fossero realmente…? No, non potevo restare ancora con questo dubbio. Misi apposto il libro e mi precipitai fuori.
Non mi ero accorta che fosse già così tardi. Pigia parecchio il piede sull’acceleratore diretta a casa Masen.

Arrivai più o meno dopo un’ora. Senza neppure spegnere la macchina presi a bussare come una pazza, finché Alice non mi venne ad aprire.
<< Bella? Cosa… >>
<< Cos’è il Marchio di Lucifero? >> chiesi, senza giri di parole. La vidi sgranare gli occhi, stava cercando le parole. Senza troppo successo << cosa sei tu? Cosa siete tu e tuo fratello? >>

<< Se sai di quel Marchio, allora sai anche cosa siamo noi >> rispose, ma non c’era emozione nella sua voce.

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