INTRODUZIONE
Ciao a tutti, sono tornata a rompervi le balle con un nuovo
capitolo! Mi sento troppo happy, specialmente perché ci ho messo una vita a
capire come usare l’html… ma alla fine ce l’ho fatta!^o^
Come potrete notare c’è un errore voluto: stando al tempo in cui
si svolge la storia, Tamao non dovrebbe comparire, invece c’è… chiedo scusa, ma
ne avevo bisogno per la trama.
Volevo fare una premessa, in questa ficcy c’è il famoso “Nuovo
Personaggio”, anzi, a seguire ce ne saranno due, però ho cercato di far si che
questa new entry, non fosse una mia proiezione nel mondo di SK, ma un semplice
personaggio nel quale qualunque lettrice possa rispecchiarsi (non è una cosa
femminista, ma ovviamente non potevo fare un personaggio bisex, no? Mi scuso
quindi con tutti i ragazzi che leggeranno questa storia!) così da poter far
parte della storia. Dato che lo considero come un esperimento, fatemi sapere se
siete riuscite ad immedesimarvi almeno un po’ nel personaggio! Ringrazio
tantissimo chi sta leggendo!
Capitolo 1_ Meeting the shaman
La pioggia bagnava le grige lapidi e il terriccio adiacente
leggera, come se l’acqua le toccasse appena prima di dissolversi. Non pioveva
forte.
Di tanto in tanto un lampo illuminava la città di Tokyo seguito
dal rombo di un tuono. Il rumore della strada e quello della pioggia si
mescolavano, fino a creare un atmosfera perfetta… così dolce e malinconica allo
stesso tempo…
Mancavano pochi minuti al crepuscolo, prima che le tombe si
tingessero d’oro.
Una figura camminava tranquillamente sull’erba del prato, senza
fretta, a passi misurati.
Anche se la testa era coperta dal cappuccio dell’impermeabile
scuro che portava, e il viso era nascosto dai capelli, era certamente una
ragazza.
S’inginocchiò davanti ad una lapide, composta, e appoggiò un
mazzolino di viole davanti a sé.
La pioggia accentuava i profumi dei fiori e della terra, e questo
non sembrava dispiacerle.
Seguì un lungo silenzio. Quando la ragazza parlò, le parole
uscirono calme e dolci.
“Ciao.”
...
“Avrei voluto venire prima, ma sono riuscita a sapere solo ora
dove trovarti…”
…
“So che avrei potuto scoprirlo, ma sai… con tutte le cose che
dovevo fare…
Tutte le volte che pensavo agli attimi passati insieme, mi veniva
una gran voglia di venire, ma allo stesso tempo avevo tanta paura…”
…
“Lo so che ce l’hai con me. E non ho nulla da biasimarti...
Anch’io al tuo posto sarei arrabbiata.”
…
Fece una pausa, deglutì e continuò.
“Sai, è cominciato. Ti ricordi tutte le volte che mi parlavi del
Torneo degli Sciamani? Non vedevi l’ora, eh? Per me invece era diverso. A me
non interessava, io non mi allenavo per diventare sciamana. Spesso non ti
ascoltavo nemmeno!”
…
“E’ ingiusto. E’ ingiusto che ora sia io a partecipare, e non tu.
So che avresti dato qualsiasi cosa… e invece.
Anche io non ero convinta all’inizio… solo cinque anni per
prepararmi… tutti gli sciamani destinati a partecipare si allenano per tutta la
vita… proprio come facevi tu!
Volevo che tu fossi il mio spirito custode, per questo ho studiato
i tuoi libri e mi sono allenata, però due anni fa…”
…
“Non avresti dovuto cercare di vendicarti. Non conoscevi nemmeno
le mie intenzioni! Mi hai costretto a farti raggiungere il Nirvana… anche se
alla fine mi hai chiesto scusa, chi delle due doveva scusarsi in realtà?”
…
“Chissà se mi porti ancora rancore…”
…
“Oggi mi si è presentato davanti un tizio con un sacco di amuleti
vestito in modo strano… Diceva di essere uno dei dieci officianti del torneo,
voleva sfidarmi. Se non fossi stata capace di colpirlo almeno una volta entro
dieci minuti, non avrei potuto partecipare. Te l’immagini la mia sorpresa?”
…
“Credo di averlo sottovalutato… invece era davvero un osso duro!
Non riuscivo nemmeno a capire che tecniche usava… Mi sono salvata in corner.
Ho incarnato Kibya nel bastone…”
Avrei potuto incarnare te…
…
“Lui alla fine mi ha dato questa!”
Allungò un braccio e appoggiò una specie di I-pood vicino alle
viole.
“E’ un’oracle bell! Mi informerà sulla data e l’ora dei miei
incontri! Pare che ce ne siano tre, e devo vincerne almeno due. Ma non sono
certo venuta fino a Tokyo per tornarmene a casa dopo tre miseri incontri, no?”
…
“Già, suppongo che dica così ogni sciamano.”
…
La ragazzina si alzò, riprese l’oracle bell e si stiracchiò. La
pioggia continuava a cadere.
“Adesso me ne devo andare… sai, gli allenamenti…”
…
Voltò le spalle alla tomba e abbassò lo sguardo.
“Non credo che riuscirò a tornare prima della fine del torneo. E
non ho idea di quanto duri. Per quanto ne so, potrei avere già finito dopo il
primo incontro… Morta!^^”
…
Cominciò a camminare lasciandosi la fila di lapidi alle spalle.
“AH!” Le gridò dietro con l’aria di chi si è dimenticato qualcosa.
Ma non si fermò, né rallentò la sua camminata. Anzi, alzò un braccio in segno
di saluto senza nemmeno voltarsi.
“Ti ho portato le viole perché so che sono il tuo fiore
preferito!!”
***
Yoh correva come al solito con la sua tuta da jogging.
Com’era possibile che Anna lo costringesse ad allenarsi anche
sotto la pioggia?! Continuava a chiederselo mentre correva, ma non osava
fermarsi per paura che in qualche modo, la sua diabolica fidanzata lo venisse a
sapere.
Quel giorno però era anche peggio perché Manta non lo seguiva in
bici come faceva solitamente.
Era comprensibile, perché avrebbe dovuto bagnarsi? Lui non aveva
una fidanzata sadica che lo costringeva agli estensori per diventare più alto,
anche se, in tutta onestà, ne avrebbe avuto bisogno!
Yoh sorrise tra sé a quel pensiero, in fondo era giusto così,
aveva appena ottenuto l’oracle bell, doveva dimostrare di essere degno fin in
fondo di partecipare allo Shaman Fight in Tokyo!
Era talmente assorto nei suoi pensieri che non si accorse della
ragazzina che sbucava fuori dalle porte del cimitero, e la urtò violentemente
facendola cadere proprio nel centro di una pozzanghera fangosa.
Mortificato, le offrì la mano per rialzarsi.
“Ti prego scusami!! Non guardavo dove andavo e non ti ho vista!!
Cosa posso fare per farmi perdonare?!”
“Tanto per cominciare vedi di stare zitto! Guada che roba! E
adesso devo andare fino a casa conciata così??”
La ragazza prese la mano di
Yoh per aiutarsi e in quel momento Yoh notò che aveva un’oracle bell legata al
braccio.
Oddio, ho investito una mia possibile avversaria!
“Scusami! Io abito qui vicino, se vuoi puoi venire a casa mia per
cambiarti e…”
Si bloccò notando che la ragazza gli lanciava sguardi di puro
orrore come dire: Ma mi hai presa per
scema??
In effetti essere invitate a casa da un’estraneo maschio non era
molto allettante come idea per una ragazzina.
“No, grazie, non ce n’è bisogno!”
“Ok…”
Era meglio non insistere. Di sicuro le aveva già fatto una pessima
impressione.
Però gli parve sleale il fatto che lui sapesse e lei no.
“Senti…”
“Che c’è ancora??”
E il ragazzo le rivolse uno dei suoi sorrisi a trentadue denti.
“Sono uno sciamano anch’io.”
***
“Sono tornato!”
Yoh percorse il viale grondante di pioggia.
Era decisamente sfinito, l’unica cosa che voleva era farsi un bel
bagno e andarsene a dormire.
“Era ora!!”
“Buona sera anche a te Anna!”
Una ragazza dall'espressione irritata era in piedi sull'uscio.
Aveva lisci capelli biondi che le ricadevano morbidi sulle spalle,
occhi neri come la pece ed un corpo magro e longilineo coperto da un vestito
scuro lungo fino a metà coscia.
Sebbene non gli dimostrasse mai affetto, quella era la sua
ragazza, la donna che i suoi nonni avevano designato come sua promessa sposa.
Lo aveva seguito a Tokyo per allenarlo in vista del torneo ed ora
viveva con lui.
“Yoh! Dimmi, lo sai che ore sono?” disse con voce tagliente
“Ah… forse sono… le… otto…?^^”
“No. Sono le otto e un quarto. Sai cosa significa questo?”
“Purtroppo sì.” Rispose il ragazzo abbattuto.
“Ma non ti vergogni?!” esplose Anna “Hai tardato di ben QUINDICI
minuti!! Il percorso che avevo stabilito andava fatto in un’ora, non in un’ora
e un quarto!! Oggi niente cena!” concluse.
“Anna… ti prego… è che ho incontrato…”
Non fece in tempo a finire la frase che la fidanzata gli saltò
alla gola.
“CHI HAI INCONTRATO?! Allora le mie supposizioni erano esatte,
altro che oracle bell e officiante, tu ti vedi con una ragazza!!”
“Ma no… anf anf… Anna…! Ho incontrato… soffoco… una sciamana…!”
A quelle parole Anna mollò la presa ed entrò in casa.
“Su, vieni dentro, o ti beccherai un malanno.”
Il ragazzo rimase a fissare la soglia con un’espressione ebete
dipinta sul volto.
Prima scatena le sue furie omicida contro di me… poi
all’improvviso diventa premurosa…
Sorrise tra sé e sé. Era proprio la sua Anna.
La seguì all’interno della casa e si chiuse la porta alle spalle.
La ragazza si distese sul pavimento del salotto senza preoccuparsi
del suo vestito nero e accese la TV.
Yoh invece s’inginocchiò dietro il tavolino.
“Tamao!” il tono di Anna non tradiva un’emozione.
Una minuta ragazzina comparve sulla soglia del salotto.
Aveva lineamenti dolci, due occhioni scuri ed innocenti ed un
morbido caschetto rosa le incorniciava il viso.
Essendo un’apprendista, Tamao era allieva del padre di Yoh, ma in
quel periodo rimaneva a Tokyo con i due ragazzi per dar loro supporto e
principalmente, aveva costatato con rassegnazione, a fare da cameriera.
“Prepara una cena fredda a Yoh per favore.”
“Oh… certo, subito!”
La ragazzina lanciò un’occhiata fugace a Yoh (il quale le rispose con un sorriso) per poi
correre in cucina a darsi da fare.
“Ehi, potresti essere più gentile.” disse ironicamente Yoh.
“Torniamo a noi. Hai detto di aver visto una sciamana, giusto?
Come fai ad esserne certo?”
“Perché aveva un’oracle bell come la mia…”
“Quindi è una partecipante.”
“Sì.”
La ragazza scosse la chioma bionda irritata.
“Questa concentrazione di sciamani a Tokyo m’infastidisce. Ma
comunque è inevitabile. D’ora in poi, se incontri uno sciamano ignoralo.”
“Ma come facciamo con quel Ren Tao? Di sicuro non si è
rassegnato…” mormorò Yoh passandosi una mano tra i folti capelli castani.
Il ricordo di quello sciamano che lo aveva attaccato poche
settimane prima per impossessarsi del suo spirito custode lo tormentava ancora.
Era riuscito a salvarsi per un pelo quando si erano scontrati, ma
se avesse dovuto affrontarlo ancora...
“Perché parli al plurale? E’ un problema tuo.”
“Oh, grazie davvero!”
Tamao entrò timidamente con un piatto tra le mani.
“Ecco signor Yoh!”
“Grazie mille Tamao!^^”
Tamao arrossì lievemente ed uscì dalla stanza. Yoh le piaceva, ma
non aveva speranze… lei era piccola, insicura… Poi lui aveva Anna.
Ma le bastava rimanere in quella casa con loro.
Tutti e tre i ragazzi si stupirono sentendo il campanello
trillare.
Loro non lo usavano mai, e nemmeno Manta, Ryu e i suoi amici
suonavano perché sapevano che la porta era sempre aperta. In pratica si erano
dimenticati dell’esistenza di un campanello.
La pseudo cameriera corse ad aprire.
“Sì? Chi è?” chiese scorgendo la figura che stava percorrendo il
vialetto a piccoli passi.
“Sono… ehm… io…”
Anna spinse via Tamao senza troppi complimenti e rivolse uno
sguardo di ghiaccio alla nuova arrivata.
“Non compriamo niente!” disse secca.
“Ma io non ho niente da vendere!”
“Ehi ragazze, che succede?”
Yoh si affacciò all’uscio con la bocca piena, e nella penombra
della sera riconobbe l’impermeabile scuro e la frangetta.
“Ehi ciao!^^”
“Vi conoscete?” lo schernì Anna con aria truce.
“AAAH! IL MANIACO!!”
Il cervello di Tamao non riceveva più! Una sconosciuta (a quanto
pare conosciuta per Yoh comunque) si presentava a casa loro e accusava il suo
padrone di essere un maniaco?? Nemmeno la bionda sembrava accettarlo.
“Invece di urlare come una gallina ti spiacerebbe dirci chi
diavolo sei tu??”
Ma la nuova arrivata non sembrava disposta a calmarsi.
“Addirittura due te ne stavi facendo!! Allora l’impressione di
prima era giusta!! Sei davvero un…”
“BASTA!!”
Anna la tirò verso di lei per il colletto e la guardò con occhi
assassini.
“Se non mi spieghi subito chi sei, perché sei qui e cos’hai da
urlare contro il mio ragazzo, giuro che ti fiaccio maledire il giorno in cui
sei stata concepita!”
L’altra deglutì.
Ma prima che la ragazza potesse continuare Yoh si mise in mezzo.
“Temo ci sia stato un malinteso!^^”
“Allora spiegacelo!”
Il ragazzo indicò la ragazzina con l’impermeabile.
“E’ lei la sciamana di cui ti parlavo! Per sbaglio l’ho fatta
cadere in una pozzanghera questo pomeriggio! Quando le ho offerto di seguirmi
fino a casa per cambiarsi, lei mi ha giustamente preso per un maniaco!”
Anna sbuffò e fece un cenno d’assenso col capo. Poi si rivolse
all’altra.
“E perché sei qui?”
“Sto girando tutti gli hotel del quartiere perché mi hanno
sfrattato, dato che non avevo i soldi per continuare a pagare l'affitto, ma
questo qui…”
“Una volta qui c’era una pensione termale!” Intervenne Tamao che
finalmente aveva fatto un po’ di chiarezza “Probabilmente la tua cartina non è
aggiornata.”
“Oh… Vi prego di scusarmi!!”
La ragazza s’inchinò.
“Sono stata una stupida, scusatemi!”
Detto questo diede loro le spalle e ripercorse il vialetto.
“Aspetta!” La chiamò Yoh. “Prima hai detto che non hai un posto
dove andare, giusto?”
“Uh? Sì.”
“Allora che ne dici di fermarti con noi? Giusto finchè non avrai
trovato un albergo.^^”
Anna rientrò in casa. In fondo a lei non importava affatto la
risposta della ragazza. Non sarebbe cambiato nulla.
Tamao invece aspettò con il fiato sospeso.
Dopo una lunga riflessione, la ragazza rispose.
“Massì, in fondo cos’ho da perdere?”
Alla luce dei fatti non credo proprio che sia un maniaco…
Yoh le porse la mano sorridendo.
“Piacere io sono Yoh Asakura. Il tuo nome…?”
“Io sono Tsukay. Tsukay Tsumy.”
Continua…
Ora
vorrei rispondere a chi mi ha recensito!^^ E’ una sensazione che mi piace
molto, quando recensisco io mi sento praticamente onorata se gli autori mi
rispondono, però ora che posso rispondere ritengo un onore essere recensita!
Grazie
mille a tutti quelli che mi stanno commentando, un grosso kiss e vi prego,
continuate!
Miyu
chan: Grazie per
aver letto e commentato questa ficcy, sono contenta che ti sia piaciuta
nonostante i personaggi inventati!^^
In
effetti nel primo capitolo ce n’erano solo di nuovi, ma nel resto della storia
Tsukay e un altro personaggio saranno gli unici
personaggi
generati dalla mia mente bacata a ricoprire un ruolo degno di questo nome, gli
altri faranno solo una breve
comparsa!
Didith: Sì, hai ragione, rileggendo mi sono accorta anche io che è non è molto chiaro, anche se creare un po’ di mistero era un effetto desiderato credo di avere esagerato! Comunque si trattava solo del primo capitolo, già in questo credo (spero…?) di essere stata più esplicita!