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Autore: Dominic    20/01/2011    1 recensioni
“Anche per me lo stesso signore...”
dissi con il tono più educato possibile.
“Ma chi siete?”
Non riuscii a trattenere quella domanda, talmente spontanea nel mondo dei mortali ma considerata così insolente in quel momento, che mia madre mi ammonì all'istante.
“Raven! Lui è tuo marito!”
Coooosa?!!!!
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

 

Palazzo Blackville

 

 

Come ti sembra?”

Chi?”

Cassie mi sistemò i capelli in un'acconciatura adatta per un matrimonio, stava facendo le prove per il vero evento che si sarebbe tenuto tra un mese esatto.

Non mi guardavo, ero davanti allo specchio ma i miei occhi erano fissi su un pettine malconcio con le punte piegate per lo sforzo di pettinare i miei capelli impettinabili.

Il futuro sposo genio”

è carino. La famiglia Blackville è la più ricca e più riverita famiglia di vampiri, in oltre sono i diretti discendenti del Re, i principi della nostra razza. Non potevo avere un partito migliore” borbottai

Come se mi interessasse degli ottimi partiti. Mi bastava anche un contadino, rozzo con una capanna al posto di una casa, ma che mi amava e che io amavo.

Ma?”

Ma cosa? Non mi posso lamentare ricordi?”

Con me si, spara!”

Non riesco più ad accettare le loro condizioni, non riesco più a...condividerle ecco”

feci un respiro profondo e continuai a parlare. Puntai i miei occhi tristi nei suoi dallo specchio facendo bene attenzione a non guardare me stessa.

Perchè mi devo sposare? Perchè non posso trovarlo da me, insomma siamo in una nuova era!”

Cassie sorrise annuendo daccordo.

Io non ho i genitori, sono un demone vecchio come il mondo, ma posso capire la prigionia dell'anima”

Non posso neanche dirlo ai miei genitori, non capirebbero ed io non saprei farli capire”

Senza pensarci mi guardai allo specchio, vidi i capelli raccolti in modo ordinato sul capo. Alcune ciocche più corte erano libere di cadere delicatamente sulle mie spalle in onde morbidi.

Sembravo anghindata per qualche ballo, era una situazione che avevo vissuto tante volte ma con un tono diverso. Era per il mio matrimonio.

Matrimonio per mer era sinonimo di legamento. Legamento ad una persona che ti completa. Che ti accompagnerà per la vita e anche oltre.

E questo? Cos'era questo?

Mi stavano condannando a morte senza saperlo.

Era per caso una punizione?

Io non voglio!”

mi innervosii guardando male la mia immagine. Era terribile e non volevo più vederla.

Cassie sfilò il fermaglio che mi teneva fermi i capelli. All'improvviso una cascata di ricci mi si riversò sulle spalle facendomi sentire meglio.

Niente acconciatura, lontano il pensiero del matrimonio.

Prova a conoscerlo” mi suggerì lei “non posso intromettermi negli affari di vampiri ma...secondo me dovresti provare a fartelo piacere”

La guardai male, non avevo bisogno di consigli del genere. Tanto se mi fosse piaciuto o meno me lo sarei dovuto sposare per forza!

Grazie tante!”

Lei fece spalluccie e si allontanò da me riponendo in una graziosa scatola tutti gli accessori per i capelli.

E tu con Marcus? Evita di civettarci, è innamorato di te”

Lo so!” ridacchiò lei civettuola

è crudele giocare così con i suoi sentimenti” commentai divertita “povero Marcus”

Lo so, sono un demone, è nella mia natura essere crudele”

Mi aiutò a vestirmi per l'incontro con Anthon, come se fossi in vena di vederlo!

Marcus era già in auto in attesa di accompagnarmi al suo palazzo ed io non ero minimamente presentabile.

Il viaggio in macchina fu un dramma, avevo attacchi omicidi verso tutto e tutti. A chiunque provasse a parlarmi, che sia Cassie che sia Marcus, digrignavo i denti mostrando i canini minacciosa, l'avevo fatto anche contro mio fratello prima di uscire di casa. Lui aveva scosso il capo e mi aveva risposto con lo stesso mio metodo. Ci guardavamo e ci mostravamo i canini a vicenda.

Dovevamo sembrare due scemi intenti a osservarci le gengive.

Ero una bollente pentola di nervi. Un missile pronto ad esplondere.

Più ci avvicinavamo alla meta, più il mio umore già grigio da appena alzata, diventava via via sempre più nero fino a diventare una tetra nuvola di cattiveria gratuita.

Contessa siamo...”
“Ok, ok” bloccai sul nascere il suo avvertimento.

Avevo capito già da me che il castello era nelle vicinanze. Il paesaggio era più roccioso e in salita. E il bosco, che fino a pochi minuti prima ci aveva accompagnato, si perdeva in tre o due alberi ogni metro.

Rilassati” sorrise Cassie

Sono rilassata!”

Mi afferrò le mani strette a pugno. Cercai di scostarmi ma la sua presa era ferrea come quella di mio fratello.

Lei mi guardò dritta negli occhi e mi persi per un momento in quello sguardo deciso ma dolce come il cioccolato fondente di cui andavo pazza.

Rilassati” ripetè “respira con me”

Non capisco perchè debbo fare una cosa così scema”

Shh! Si chiama yoga e aiuta. Gli umani lo fanno spesso quando sono stressati” sbuffò

Sbuffai anche io ma chiusi gli occhi imitando i suoi gesti. Feci un respiro profondo e cercai di rilassarmi.

Ahuuuum, Ahuuuum” mormorò lei

Aprì un occhio guardandola stranita “E questo che sarebbe?”

Si fa così, non chiedere”

Se lo dici tu” serrai gli occhi

Ahuuum,Ahuuuuum” insieme prendemmo a fare quella cantilena.

Dopo i primi secondi, nei quali mi sentii una perfetta idiota, il mio corpo sembrò più rilassato e, il nervosismo che avevo intorno a me e dentro di me, si era calmato. Come un neonato urlante che, dopo la ninna nanna della mamma, si acquieta stanco e assonnato.

Ahuuum”

Non mi accorsi di nulla più, non sentivo nemmeno le mani di Cassie nelle mie. Solo il nero della mia mente e nulla più.

Ero talmente ipnotizzata da quel suono che persi la cognizione di dove mi trovassi.

Ehm, ehm!” un colpo di tosse interruppe la cantilena e ci fece voltare verso lo sportello aperto alla mia destra.

Kandel ci fissava ironico, con una mano sulla portiera aperta e la testa quasi dentro l'auto.

Ho interrotto qualcosa?”

sembrava dispiaciuto dal tono di voce che usò, ma sapevamo tutti che non lo era affatto

No, principe Blackville” risposi acida scostando le mani da Cassie “Ma dovrei chiederle di bussare la prossima volta”

Bussare?” la sua linea delle labbra si mosse formando un ghigno di scherno

Ehm....Raven, siamo in auto” sussurrò Cassie facendomi sprofondare in un mare di vergogna.

Si, lo so! Appunto, si deve bussare”

Quante fesserie che stavo dicendo, ma mantenni lo sguardo sicuro in quello di lui per non cedere al rossore. Non gli avrei dato alcuna soddisfazione.

Non ho mai sentito questa regola delle buone maniere” commentò insolente “Cos'è? una cosa che insegnano in quella scuola di umani?”

No, è una regola e basta!”

il nervoso riprese ad impossessarsi di me, grazie alla sua stupenda faccia da schiaffi ora il mio umore era nero come il cielo tempestoso.

Non la ricordo, devo essere stato assente alla lezione per quanto insignificante fosse”

Abbassai lo sguardo sulla sua mano protesa verso di me. Inarcai un sopracciglio senza muovermi.

Che cosa vuole?”

Accompagnarvi in casa contessa Faramond”

So camminare da sola”

cercai di levarmelo di torno con quell' affermazione, era chiaro che non lo volevo vicino e glielo feci capire chiaramente con una smorfia.

A me non sembra...” il suo sorriso si era allargato mostrando dei canini affilati “Sa, lei mi ricorda una papera signorina Raven”

Uscii dalla parte opposta dell'auto con la faccia più cupa della morte . Lo superai con la mia andatura a “papera!”. Strinsi forte l'ombrello che mi ero portata dietro, un consiglio di mia madre, lei conoceva bene il cielo volubile in quella parte delle montagne.

Se quell'idiota non stava attento alle sue parole lo avrei pugnalato con l'ombrello.

O era meglio bastonarlo a morte?!

Raven! Benvenuta”

Anthon sbucò oltre la porta in legno perfettamente levigato. Mi guardò con uno sguardo carico di emozione ed io non potei fare altro che sorridere ad un tale ragazzo così solare.

Anthon, che splendida casa”

Era molto più grande della mia, almeno il doppio. “Casa” poi non era neanche il termine adatto per descrivere quel colosso di pietra.

Castello era meglio

Decisamente... Un castello moderno, senza fossati e senza camere di tortura..forse.

Meglio non chiedere.

Si avvicinò a me porgendomi la mano, rimasi per un momento a fissarla. Aveva delle dita lunghe e sottili, doveva essere un ottimo pianista.

Con riluttanza misi la mia mano nella sua ed insieme ci avviammo all'interno del castello.

Sai, questo castello fu la prima casa del nostro antenato”

Oh, caspita”

Notai i dipinti, antichi senza dubbio. Tutti originali.

Non ti starò a raccontare tutta la storia, o si se ti fa piacere!”

Dal suo sorriso impaziente era evidente che la voglia di raccontare ce l'aveva... e anche molta.

Annuii solamente rispondendo al suo sorriso e lui prese a raccontarmi tutta una serie di battaglie, di intrighi e tradimenti con un emozione tale che, quasi mi venne il sospetto che avesse vissuto in prima persona le sue storie.

Forse era così.

Ogni passo era una nuova stanza, visitammo l'intero castello piano su piano. Ad ogni corridoio corrispondeva un suo passato e così la narrazione continuava, era affascinante starlo a sentire, ma dopo la prima ora feci fatica anche a seguirlo.

I suoi ricci balzavano come molle ad ogni gradino delle scale in pietra. L'ultimo piano era la torre, l'ultima storia da raccontare finalmente.

Sembrava un libro di storia reincarnato in un viso perfetto da bambino, ma non volli interromperlo. Preferivo stare ad ascoltare che parlare, in certi casi.

Anche perchè non avrei saputo che dire.

Dei miei hobbie, vizi, cose che mi piacciono e cose che odio... e poi cosa?

Sinceramente, non vedevo un futuro passionale per noi due, forse buoni amici ma niente di più.

Affascinante” commentai dopo l'ennesima descrizione della torre sud.

Doveva aver capito che mi stavo annoiando perchè si mise davanti a me accarezzandomi le braccia. Il viso era contratto, dispiaciuto ed io mi sentii in obbligo di negare l'evidenza.

Mi dispiace, devo averti stancata”

Oh, no no. è tutto molto bello, ma stavo pensando a quella gita a cavallo”

Si, hai ragione” abozzò un sorriso “Alle ragazze non piace molto la storia ho notato”

Hai già..avuto una fidanzata?”

Anthon, probabilmente, interpretò male il mio interesse. Credo pensò che fossi gelosa. Non ero gelosa, ero solo curiosa.

Non potevo essere gelosa di un ragazzo che conoscevo a malapena. Ma a quanto sembrò, lo rese felice il mio modo di fare perchè ritornò sereno con quel suo sorriso del tutto particolare.

Si, ma non funzionò”

Cosa accadde?”

Lei morì dopo il parto e....morì anche il bambino”

Ammutolì di colpo. Era già stato sposato ed aveva avuto persino un bambino.

Mi dispiace Anthon...”

Non importa” accarezzò i miei capelli “Accadde ottantacinque anni fa”

Ma è difficile da dimenticare, immagino ti manchi molto”

Il primo periodo è stato terribile lo ammetto”

Lo so che posso sembrare maleducata a chiederlo ma....come è successo?”

Ero terribilmente curiosa, lo ero sempre stata. Mia madre diceva che era il più grande dei difetti in una ragazza per bene, mio padre invece incoraggiava questa mia dote.

Uccisi ehm....immagino che fossero stati cacciatori. Non l'ho mai saputo. Morì anche il loro Laudax”

Perdonami, sono stata indiscreta”

Non devi assolutamente preoccuparti” sorrise gentile per sollevarmi il morale.

Daccordo”

Feci un passo indietro imbarazzata. Continuava ad accarezzarmi i capelli, volevo che la smettesse ma non avevo intenzione di sembrare scontrosa, non dopo tale confessione. Così optai per allontanarmi un po.

Allora? Questo giro a cavallo?”

Lo afferrai dal braccio tirandolo con fare scherzoso verso la porta di casa

Lui ridacchiò sommessamente lasciandosi trascinare.

 

 

ABABABATBABABAB

 

 

 

 

Scrivere mi aveva sempre rilassato molto.

Quindi per me non era un dramma chiudermi nello studio al secondo piano e dedicarmi alle lettere.

Lettere, decine di lettere.

Inviti a ricevimenti, balli e quant'altro. Lettere di politica, lettere di lavoro.

Ero sommerso da scritte d'inchiostro che mi volteggiavano davanti agli occhi come farfalle.

La sottile punta della penna graffiava il foglio producendo un suono come di unghie che grattavano.

Rispondevo ad una missiva di mio padre, lontano dalla città.

Alzai lo sguardo su di un cofanetto poggiato sulla scrivania a pochi centimetri di distanza dalla mia mano.

Era formato d'argento lucido, rose intrecciate rendevano più prezioso il tutto.

Sapevo cosa contenesse anche senza averlo aperto.

Un anello antico quanto il mondo, tramandato nella nostra famiglia dall'origine di tutto.

Aprii il cofanetto rivelando l'anello in questione, piccolo. Adatto a dita femminili, l'anello che Antho n avrebbe donato a lei

Lei, la contessa Raven Faramond.

Il suono delle sue risate invasero la mia stanza come musica di sottofondo accesa dal caso. Improvvisamente riempirono la mia testa come quelle lettere in fila, una dietro l'altra ormai senza un senso logico.

Mi voltai verso la finestra, la luce del giorno era coperta da una coltre di nuvole grigie.

Era un bene per noi, la famiglia reale non poteva esporsi alla luce solare per più di due tre cinque ore, la protezione del sangue umano ci garantiva solo questo limite di tempo.

Meglio questo che niente.

Ma con la barriera di nuvole non avevamo problemi, era una protezione più che sufficente anche se esageravamo troppo il mal di testa ci colpiva comunque.

Mi avvicinai alla finestra.

Il freddo vetro era liscio sotto il palmo, guardai di sotto.

Anthon e Raven stavano passeggiato nel giardino a cavallo. Anthon doveva star dicendo delle cose interessanti perchè lei rideva e commentava divertita ad ogni frase.

Sbuffai innervosito e ritornai alle mie carte.

Avevo molte cose da fare, organizzare il matrimonio era una di queste cose.

Non avrei mai potuto farlo fare ad Anthon, era troppo sbadato. Si sarebbe sicuramente lasciato sfuggire qualcosa d'importante.

Afferrai un foglio e presi a fare una lista delle cose che sarebbero servite.

Innanzitutto avrei dovuto pensare alla parte spirituale della cerimonia....

 

 

 

 

Ecco il secondo capitolo ^=^ un po corto lo so, ma il prossimo sarà più lungo promesso

Ayram:  *_* grazie per avermi paragonato a Jane Austen, lei è un mito. Ma purtroppo io non sono così brava XD eh eh  Thanks per i bellissimi complimenti!

Sayuri_88:  Sono contentissima che ti sia piaciuta la storia, anche perchè spero che un giorno potrò pubblicarla come libro XD la sto scrivendo da quasi un anno è l'ho quasi conclusa.  Spero che il secondo capitolo sia d tuo gradimento ^^

  
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