Anime & Manga > Fairy Tail
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Autore: Semele    21/01/2011    6 recensioni
Gray Fullbuster ha un problema. Piccolo o grande dipende dai punti di vista, ma lui sembra esserne ossessionato. Riuscirà a risolverlo?
Gray/Lluvia. Perché non ci si accorge di quel che si ha finché non lo si perde. Probabili spoiler.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo II

Quando la mente ti abbandona...

 

Quando Gray uscì dalla gilda a passo di carica, dopo la scenata di Lluvia e la sua completa perdita di cervello, trovò veramente difficile guardare dove metteva i piedi.
Accecato dalla foga, si fiondò verso la strada principale, scontrandosi dopo soli un paio di passi con un fagotto formato ridotto.
- Ahia! - Sbraitò quello, pestandogli giustamente un piede. - Mi hai fatto male! -
Il mago del ghiaccio, manco avesse ragione, abbassò gli occhi, pronto a togliersi dalle scatole quella seccatura, senonché si trovò davanti un mocciosetto dall'aspetto familiare.
Storcendo il naso si guardò intorno – non poteva certo congelare un ragazzino! Aveva una decenza anche lui, dopotutto -, aspettandosi qualcuno che venisse a raccattare quella scimmietta molesta (che nel frattempo sbraitava improperi che un bambino non avrebbe neanche dovuto sentire, figurarsi ripetere!), ma non trovando nessuno si rivolse direttamente a lui.
- Ehi, gnometto, che ci fai qua? È zona di maghi, non credo i tuoi approvino. -
Il bambino, in risposta, lo guardò malissimo.
- Gray, cavolo, non mi riconosci? - Allargò le braccia e spalancò la bocca, mettendo in evidenza il corpicino coperto da una maglia a strisce. Sul capo portava un cappello verde che faceva assomigliare il viso una grossa luna rotonda e le guance chiazzate stavano a significare che quell'esserino doveva aver corso fino a quel momento.
- Dovrei? - Domandò quindi Gray, sbuffando, cercando intanto di fare mente locale.
- Sì! Sono Romeo! -
Il mago del ghiaccio sbatté gli occhioni, dubbioso. - Romeo chi? -
- Il figlio di Macao, stupido! -
Il ragazzo lo scrutò meglio, mentre quello allargava gli occhi, oltraggiato.
Vero, era lui! Ogni volta gli chiedeva di preparargli la granita, quel mentecatto.
- Aaah, sì, Romeo! - Gli sorrise, rendendosi conto di quanto fosse cresciuto. - Quel cappello ti nasconde la faccia. -
- Non è vero. -
- Invece sì. - Insistette lui, giusto per dargli fastidio. - Il tuo papà è dentro, sta dando fondo alla birra. -
- Oh, non mi serve lui. - Rispose il bambino distrattamente. - Piuttosto, prima ho incontrato la tua ragazza. -
E, dopo questa sparata, Gray ebbe di che pensare.
- Addirittura? - Lo prese in giro, rimanendo comunque serio.
- Sì, stava parlando con qualcuno. - Romeo aggrottò le sopracciglia, pensoso. - Non mi ricordo come si chiama... -
- Ma dai! E dimmi un po' – Continuò il mago, esilarato. - ce l'ho davvero una ragazza? -
- Certo! Anche se, per stare con te, deve essere proprio suonata. -
- Nh – Il mago gli schiaffò la mano sulla testolina, schiacciandolo verso il basso. - E tu che ne sai? -
- Sì vede, scemo! - Annaspò Romeo, muovendo le braccia e le gambe per liberarsi. - Stai sempre con lei! -
- Nanetto, mi sa tanto che sbagli persona. - Gray liberò il bimbo non appena cominciò a pizzicargli la mano.
- E invece no! E poi Lluvia è carina, mi fa sempre giocare con l'acqua. - Gli scoccò uno sguardo accusatorio. - Mica come te che non mi fai mai la granita. -
- Ti sembro un freezer? -
- Lei ti sembra un idrante? - Ribatté svelto, zittendolo.
- Scimmia, passi troppo tempo con Cana. -
- Comunque mi sembrava arrabbiata. -
- Cana? -
- No, Lluvia. - Gli rivolse quindi un sorriso saputo. - Vai a consolarla, no? -
- Vedi di entrare, se non vuoi che ti congeli il sedere. -
Romeo scoppiò a ridere, cominciando a correre verso l'ingresso del Fairy Tail. - Ciao scemo! - Lo salutò, girandosi all'indietro sempre in corsa e rischiando di sfracellarsi per terra. - Se non la vuoi tu, a Lluvia me la prendo io! - E prima che la pista ghiacciata che Gray aveva fatto apparire sulla strada (creata con l'unico scopo di finire di far cadere il ragazzino dopo quella battuta impertinente) lo raggiungesse, Romeo si fiondò all'interno della gilda.
Gray scosse la testa, ricominciando a camminare.
Quando lo avrebbe rivisto, gli avrebbe riempito le mutande di ghiaccio. Promesso.

*

Appena varcata la porta del Fairy Tail, Romeo si bloccò, tirando il fiato.
Se l'era vista davvero brutta: appena qualche centimetro e quel ghiaccio malefico lo avrebbe trasformato in un iceberg! Meno male che sapeva correre veloce!
Con un unico movimento si asciugò il sudore freddo che gli si era formato sulla fronte e si tolse il cappello, rivelando i corti capelli neri che andavano dove volevano – la mamma gli diceva sempre che la decenza voleva avessero una piega precisa, se non voleva assomigliare a suo padre. Ma suo padre non aveva la sua zazzera disordinata, quindi Romeo aveva deciso di pettinarsi come gli pareva, anche se poi avrebbe dovuto subire rimproveri su rimproveri.
Si ficcò il berretto nella tasca anteriore dei suoi pantaloncini e iniziò a camminare deciso verso Cana Alberona.
Perché Romeo era un “uomo” in missione.
Lluvia gli era veramente simpatica, quasi quanto Cana, e non gli costava nulla renderla felice. E sì, benché se non lo avrebbe mai ammesso, lo faceva anche per Gray. Anche se non lo riconosceva mai e non voleva preparargli la granita.
Salutò un paio di maghi, fermandosi a chiacchierare un po' con Natsu e Happy, e schivò con abilità Mirajane con i bicchieri in mano, fino ad arrivare davanti alla maga, intenta a tracannare un grosso barile di birra.
Lui si sedette compito accanto a lei, guardandola con serietà.
- Ehi. - Sussurrò piano, sperando di farsi sentire in mezzo a tutto quel casino. - La capra è in montagna. -
Cana, comodamente svaccata su un tavolo, spostò la sua amata bevanda su una sedia e si sistemò meglio, guardando quell'ometto con una luce divertita negli occhi.
- Perfetto, no? - Si schiarì la voce, come per prendere tempo. - Ehm... La mucca è al pascolo. Il contadino è andato a mungerla e... che combinava la pastorella? -
- Faceva nascere gli agnellini! - Romeo era sconvolto. - L'avevamo provato, Cana! -
- Oh, andiamo. Lo sai che le filastrocche non fanno per me. -
- Non sono filastrocche! Stiamo parlando in codice! - Aggiunse, abbassando la voce furtivo. - È una questione top secret. -
- Sì, certo. - Lei ridacchiò, scompigliandogli ancora di più i capelli. - Talmente secret che la sanno tutti. -
- Tranne Gray. -
- Già, tranne Gray. - Scrutò il suo sorrisino furbo. - Che hai combinato? -
- Niente, niente. - Glissò lui, distrattamente. - L'ho incontrato prima. Voleva farmi fuori il sedere. - Poi, interessandosi a tutt'altro - Me la fai assaggiare? - cambiò argomento, indicando la birra.
- Non ci provare. - Lo bloccò Cana, rimproverandolo. - Che ti ho sempre detto? -
Romeo sospirò, affranto. - Che devo chiederlo a papà. -
- Appunto. Fosse per me potresti bertela anche tutta. Parlando di tuo padre... -
- Sì, sì, sta laggiù con Wakaba. - Romeo si mise in piedi, alzandosi sulle punte dei piedi e occhieggiando in direzione del genitore. - Vado. -
- Bene. - Cana gli fece l'occhiolino. - Fallo secco, tigre! -

*

Ragionandoci, col senno di poi, Gray si rese conto di aver fatto un enorme cacchiata.
Puntualizziamo: era perfettamente sicuro che, tanto, avrebbe seguito Lluvia comunque (quella ragazza gli doveva un bel po' di spiegazioni), ma come aveva deciso di muoversi lo lasciava basito.
Cavolo, Gazille era un oratore nato!
Quel suo muso ringhioso nascondeva un sacco di qualità, c'era da dirlo!
Il fatto che, poi, era riuscito a manovrarlo come un burattino con quella sua parlantina da maschilista, attivando il lato più cavernicolo del suo cervello, lo riempiva di stima per quel gorilla ferroso.
Davvero, tanto di cappello!
Gli dava da pensare il ragionamento di Romeo del giorno prima, ma fu svelto a relegarlo come una stupidaggine infantile nata solo per fargli dispetto.
Gray, in quel momento, si trovava alla stazione di Magnolia. Poggiato a una colonna, osservava la gente frettolosa sparire da un binario a un altro, cercando di scorgere tra loro la figura di Lluvia.
Non gli interessava cosa avrebbe detto, assolutamente.
Lui era padrone della sua vita e decideva da solo dove andare e con chi. Punto.
Il pensiero che anche Lluvia potesse essere libera di scegliere se volerlo o ammazzarlo non lo sfiorò nemmeno.
Una mano batté sulla sua spalla, leggera.
Quando si volse, sicuro fosse la maga dell'acqua, restò abbastanza deluso dal vedere il viso tondo e lucido di una signora di mezz'età. Aveva un cappello orrendo, giallo con una penna enorme sul retro, e il sorriso tirato la diceva lunga su quanto le costasse parlare proprio a lui.
- Signora, hai bisogno di qualcosa? - Si premurò comunque di chiederle, un tono di voce che sperava in tutt'altro.
Lo avvertì anche la donna che, però, se ne infischiò con molta tranquillità. - Giovanotto, sarebbe così gentile da dirmi come posso raggiungere il treno diretto a Melonia? -
- Il binario? -
- Caro, se avessi saputo il binario mi ci sarei recata da sola, non crede? -
Beeene. Già normalmente la pazienza di Gray era minima, quella conversazione rischiava di fargliela fuori per i prossimi quarant'anni.
- Almeno il biglietto? -
- Oh, no, lo pago sul treno! La fila alla cassa è lunga e stare troppo in piedi è deleterio per la mia schiena. -
- Signora, non credo abbia voglia di partire. - Rispose seccato.
- Via, un bel ragazzo come te non può dare una mano a una vecchietta come me? -
Il passaggio da un formale lei a un tu piuttosto minaccioso non sfuggì al mago del ghiaccio, che cominciò a sperare nell'arrivo di Lluvia per potersi togliere di mezzo quella grana.
- Guarda, verso l'uscita ci dovrebbe essere il controllore. Chiedi a lui. -
- Ma dai, mi fai arrivare fin laggiù? -
- Ti assicuro che ne vale la pena. - O ti congelo, pensò minacciosamente.
- Oh, ne dubito! - E ridacchiò, leziosa. - Sei un così bel giovane! -
Decisamente, quella donna aveva mire ben precise.
- Possiamo chiederlo a quella ragazza lì giù? - E la signora indicò qualcuno dietro di lui. - Sembra molto decisa, sicuramente saprà qualcosa. -
Gray si girò, seguendo l'indicazione della signora, e si ritrovò la schiena di Lluvia che piano piano si allontanava verso chissà quale treno.
- Eccola. - Sibilò, ringhiando. - Signora, vieni. Lluvia! - Gridò poi, quasi mettendosi a correre.
- Lluvia? - Chiese la donna, guardandolo sorpresa e seguendolo a passo lento. - Giovanotto, rallenta. Chi è Lluvia? - Poi, maliziosa – La tua ragazza? -
E due. Possibile che in quella città pensavano tutti alla stessa cosa?
- Ma dai, che belli! La tua fidanzata sembra davvero carina! -
- Non è la mia ragazza. Dai, veloce, altrimenti la perdiamo. - Continuò lui, mettendole fretta e facendola quasi cadere.
- E se non è la tua ragazza perché tanta agitazione? Dimmi – E lo prese per un braccio, aggrappandovisi e cercando di mantenere il passo (e rallentando lui, che sembrava un razzo). - ti piace ma non ti vuole? Perché la capirei, sei senza dubbio decorativo ma non altrettanto gentile, mi duole ammetterlo. -
Gray non si premurò neanche di ascoltarla e, una volta raggiunta la ragazza, afferrò il suo polso costringendola a girarsi. - Lluvia, dannazione, quanto tempo ci hai messo? -
La maga dell'acqua lo guardò con tanto d'occhi, socchiudendo le labbra. - Gray-sama? - Sbatté gli occhioni un paio di volte. - Che ci fai qua? -
- Vengo con te, mi sembra ovvio. -
- A Lluvia non sembra abbia richiesto compagni. -
- Ormai mi hanno segnato per questo lavoro. - La zittì immediatamente. - Ah, a proposito, c'è questa signora che mi sta rompendo l'anim... - Ma quando si girò, il suo braccio era totalmente libero. Controllò con lo sguardo lì intorno, ma di cappelli gialli con piuma nessuna traccia.
- Signora? - Domandò gentilmente Lluvia. - Quale signora? -
- Starà qui, da qualche parte. - Imprecando mentalmente scrutò con gli occhi la stazione. - Fino a tre secondi fa mi stava appiccicata al braccio! -
- Comunque dovresti tornare alla gilda. - Continuò lei, sistemandosi bene una sacca su una spalla, occhieggiando lo spazio pieno di gente senza essere vista dal ragazzo. - Per questa missione non è richiesta la tua presenza. -
Gray allora, infischiandosene della signora (tanto se si era persa non era affar suo), la prese per le spalle, con rabbia. - Ascolta, - Cominciò. Sentendola tremare leggermente, allentò la morsa, sebbene fosse sicuro di non aver stretto con troppa forza. - come ho detto, sono segnato. Lo sai che non posso tornare indietro quindi ora o mi dici dove si trova questo lavoro, ci andiamo e ci prendiamo la ricompensa o ti trasporto fino a Fairy Tail e mi faccio dire da Mirajane di che cavolo si tratta. - La lasciò, guardandola direttamente negli occhi. - Non so che ti ho fatto ma la dobbiamo smettere. Io non me ne vado- Terminò, pronto a una qualsiasi reazione della ragazza.
Si aspettava un ceffone, ed era già psicologicamente pronto a congelarle la mano – anni passati a schivare gli affettuosi gesti di Erza affinavano i riflessi; poteva arrivargli qualche insulto, e qua si sarebbe tranquillizzato: l'avrebbe avuta vinta comunque.
E invece Lluvia lo spiazzò. Un'altra volta.
Inizialmente era rimasta immobile, continuando a guardarlo come se gli fosse spuntata un'altra testa dalla spalla.
Poi, piano piano, vide le labbra della ragazza stirarsi in un sorriso, le guance diventare rosse e lo sguardo abbassarsi.
Contro tutte le aspettative, sentì una leggera ansia invadergli i polmoni.
Si sarebbe aspettato di tutto, davvero. Non quello.
Si tranquillizzò leggermente quando Lluvia cominciò a parlare. - Tulips, casa di Lord O'Biò. - Gli spiegò, gli occhi che non guardavano lui. - Ha a che vedere con una casa stregata ed il recupero di un cimelio importante. La ricompensa è una chiave che Lluvia aveva deciso di regalare a Lucy e una quantità indefinita di jewels. -
- Bene. - Gray spostò lo sguardo da lei a un treno a caso. - Tutto qui? -
- Sì. È una missione facile quindi puoi an... -
- Da che parte dobbiamo andare? -

*

Fuori dalla stazione di Magnolia, una signora con cappellino giallo e una piuma sul retro camminava a passo svelto verso una viuzza laterale.
In quella direzione, con la schiena appoggiata sul muro di un'abitazione, Cana fissava la donna sorridendo.
- Ti sei divertito? - Chiese ovviamente retorica, girandosi appena.
La donna, in risposta, scoppiò in una risata trillante e, pian piano, si trasformò. La voce argentina si abbassò di qualche grado, arrochendosi; il corpo si modificò, allungandosi e allargandosi, arricchendo il tutto di muscoli e il viso delicato e femminile lasciò il posto alla faccia di Macao.
- È stato uno spasso! - Rispose lui, avvicinandosi alla maga - Quel ragazzino non capisce una mazza di ragazze, ve lo concedo. -
- Andiamo, Gray non è Loki. -
- Loki non è nato imparato. -
- E non è neanche te. - Buttò lì, guardandolo.
Macao, in risposta, ghignò. - Oh, nemmeno io sono nato imparato. Ho un divorzio alle spalle. -
- Ma ora hai una ragazza. -
L'uomo rimase in silenzio, seguendo Cana che si era avviata verso la gilda.
Lei, precedendolo, camminava veloce.
- È stata un'infamata chiedere aiuto a Romeo. - Borbottò il mago, contrariato. - Lo sai che non so dire di no a mio figlio. -
- Veramente è stato lui a farsi avanti. - Rispose lei, incurante. - È più gentile di te. -
- Io so solo che non è mai un bene impicciarsi della vita degli altri. Dovevano vedersela da soli. -
- Come siamo saggi. È tutta farina del tuo sacco o la birra a parlare? -
- La birra. - Fece Macao, serio. - È sempre la birra. -
La sentì ridere e ne fu contento. - Dimmi un po', come mai tutto questo casino? Si vede lontano un miglio come la guarda, Gray si sarebbe svegliato prima o poi. -
- Diciamo solo che, a volte, una spintarella serve. - Rispose Cana. - Può evitare tanti inconvenienti spiacevoli e tanto tempo buttato dietro a qualcuno che non ti vede nemmeno. -
- Parli per esperienza personale? -
Lei alzò le spalle, senza dire nulla.
Era sempre stata riservata riguardo la sua vita privata. O almeno, se si era confidata con qualcuno, Macao sapeva solo che lui non era mai stato preso in considerazione.
La cosa gli dispiaceva.
- E poi funzionerà. L'ho già visto. - Chiarì Cana. L'uomo, per forza di cose, dovette tacere.
Rimasero in silenzio per un po' di tempo, fino a quando la maga non parlò. - Comunque, tuo figlio è fissato con le missioni segrete. - Lo informò, semiseria. - Mi ha fatto parlare in codice tutto il tempo. -
Macao rise. - Hai azzeccato tutte le parole? -
- Ovviamente no. - Borbottò lei. - La sequenza parlava di capre e mucche e lo sai che non mi è mai piaciuta la campagna. -
- Che mancanza. - Ghignò l'uomo. - Dovrò istruirlo meglio, la prossima volta. -
- Spero non ci sia una prossima volta. -
Brutale, Cana, lo era sempre stata. Diceva sempre quello che le passava per la testa. E non si stupiva quasi mai.
Già, quasi.
- Se ci sarà, preferisco sia tu a chiedere il mio aiuto. -
- Romeo è più bravo. Ti fa capitolare subito. -
- Oh, non puoi saperlo finché non provi. Non credo riuscirò mai a rifiutarti qualsiasi cosa. -
E Macao godette, quando la vide trattenere il respiro.
Si gustò il momento in cui Cana si passò i capelli dietro l'orecchio, guardandolo con quegli occhi così limpidi, così onesti che sembravano lampeggiare una parola ben precisa.
Merda.

 

 

Oooh, che bellezza! Anche il secondo capitolo è andato!
Si sta capendo qualcosa, eh? O ho solo ingarbugliato più le idee?
XD Non ammazzatemi!
Passando alle cose serie, vi ringrazio tantissimo per le recensioni! E anche chi ha letto e basta!
E io che mi aspettavo pomodori marci!!

Kiya_: Ma grazie! La tua recensione mi ha fatto tirare un semi-sospiro di sollievo (semi perché poi mi è presa l'agitazione ù.ù). Il primo recensore è quello che ti fa capire che la tua storia viene veramente letta e che non si può più tornare indietro! Davvero grazie mille! Loki me lo sono sempre immaginato mezzo stronzo, non chiedermi perchè XD E dire che lo adoro! Però, boh, sono strasicura che se la tira un bel po' quando parla della sua esperienza in ragazze. Poi capirai, Gray è totalmente ignorante in materia: per lui era come nuotare in una vasca piena di nutella a bocca aperta XD E Lily, poverino, anche nel manga sembra fare il grillo parlante della situazione, essendo l'unico con i piedi saldamente ancorati a terra. Tanta stima, davvero!

Helkamirie: Grazie mille anche a te! Sai che la tua recensione mi ha dato il coraggio di affrontare il bastardissimo compito di ragioneria in programma quel giorno? Lo so che non te ne frega niente, ma mi fa piacere farti sapere quanto mi hai fatta felice! Oh, Lluvia non “abbandona” il suo Gray-sama. No no. Diciamo che si è fatta installare una specie di gnometto delle emozioni nel cervello XD Vabbé, poi capirai meglio. E, per quanto riguarda Loki stronzo, lo so. Davvero lo so. Ma è venuto fuori così, me l'ha chiesto lui! Giuro! Il fatto che l'abbia sempre immaginato uno che se la tira a parlare delle sue esperienze è un dettaglio, davvero! E poi, obbiettivamente parlando, chi riesce a dire di no a Loki? Vedrai che tornerà normale: la situazione richiedeva pugno di ferro e fastidio a pelle XD Ancora grazie!

Baci Semele!

   
 
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