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Autore: Sleilo    22/01/2011    4 recensioni
Sirius, il padrino di Harry, è morto da due anni e un nuovo anno scolastico inizia a Hogwarts. Il giovane mago, sempre più solo, decide di confidare le sue pene alla carta per alleviarle, e scoprirà ...
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Severus Piton
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Note della traduttrice: Un piccolo avvertimento: per coloro che (ancora) non avessero letto l'ultimo libro di Harry Potter *...ce ne sono ancora? Esistono?!?* questo capitolo contiene un piccolo spoiler sugli horcrux. Lettore avvisato...

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Harry e Draco erano seduti tranquillamente attorno alla loro colazione, quando in un "pop" sonoro Piton si materializzò davanti a loro.

Se Harry non poté nascondere la sua sorpresa, Draco con la sua abituale compostezza si limitò a offrirgli una tazza di tè. Il Maestro delle segrete lo ringraziò con un cenno del capo, poi prese posto a un'estremità del tavolo. Guardò in silenzio i due giovani prima di dirgli, con la sua solita voce fredda:
 
«Ammetto che sono sorpreso di vedervi entrambi vivi e in buona salute. Immagino che non sia a lei che dobbiamo questo miracolo Potter. » Aggiunse, con un piccolo sorriso sprezzante.

Harry sentì un impeto di rabbia invaderlo. ** Rabbia, oltre l’odio ...**  Pensò amaramente. Fece per replicare bruscamente ma Draco lo prevenne:

«In realtà è Harry che ha fatto il primo passo verso la riconciliazione. »
 
Preso alla sprovvista e totalmente interdetto, Piton non poté nascondere il suo stupore e per qualche istante rimase letteralmente senza parole. Solo per questo e nonostante il tono strascicato e un po’ sprezzante di Malfoy, Harry sarebbe balzato all’attacco. Notando il piccolo sorriso di Draco, il Sopravvissuto scommise che avesse pronunciato quella frase solo per destabilizzare il Maestro delle Pozioni.

Quest’ultimo in ogni caso si riprese presto:

« Bene, sono contento che abbia finalmente deciso di comportarsi come un adulto, Potter. Può essere che alla fine le riuscirà di affrontare il Signore Oscuro con dignità. »
 
«Cosa vuole dire professore? Lo scontro finale sarà quindi presto? »

« La sua perspicacia mi lascia senza parole Potter. » Rispose sarcasticamente l’uomo in nero.

« Tutti gli Horcrux sono stati distrutti e Silente ha fissato la riunione per domani sera, devo portarvi lì. » Piton aveva ripreso la sua compostezza, anche se aveva come una sfumatura di rimpianto nella sua voce.
 
Harry lo fissò qualche minuto senza vederlo, preso dal panico e dalla sensazione che la morte si sarebbe abbattuta senza pietà su di lui. Poi il ricordo della morte di Sirius e dei suoi genitori tornò,  rivide le terribili ferite si Severus, come la disperazione di Draco. Un’ondata di odio e di rabbia allo stato puro lo travolse e spazzò la sua paura. Sarebbe andato ad uccidere Voldemort per Sirius, per i suoi genitori, per tutti coloro che il Signore delle Tenebre aveva ingannato e soprattutto perché non aveva scelta: un simile mostro doveva sparire in un modo o nell'altro. L'eletto lentamente alzò gli occhi a incrociare quelli di Severus e rispose con voce glaciale:
 
« Molto bene, sono pronto. »

Il Maestro di Pozioni annuì in risposta, e il bagliore strano fu di nuovo nei suoi occhi.
 
Nonostante la sua bella rassicurazione Harry crepava di paura e non riuscì a chiudere occhio tutta la notte. Trascorse il giorno precedente l'ultima battaglia a vagare come un'anima persa in casa, pensando che alla fine non avrebbe mai avuto l'opportunità di scoprire l'identità del suo corrispondente Serpeverde. Gli aveva parlato poco dopo il suo arrivo al nascondiglio e si sentiva un po' colpevole, ma vivere con Malfoy non era affatto una passeggiata di salute. La sera finalmente arrivò ed Harry trovò i due Serpeverde in salotto.
 
« Bene Potter, ci materializzeremo al punto di incontro. Poi Draco ed io la porteremo dal Signore Oscuro. »

Harry annuì e squadrò per qualche istante il viso di Severus, come per marcarne un'ultima volta i tratti nella memoria. L'uomo in nero sembrava molto calmo e distaccato, mentre lui tremava in ogni membro e aveva l’impressione di aver mangiato piombo.

Infine Harry prese un braccio del maestro dei sotterranei per guidare il suo spostamento, mentre Draco faceva lo stesso sul lato opposto, e partirono ...

I tre uomini stavano in una radura tetra, piena di alberi scricchiolanti e fruscii inquietanti.
 
«Di qua » Fece Piton freddamente, prima di guidarli su uno stretto sentiero appena visibile nella penombra del crepuscolo. Dopo pochi minuti di un cammino azzardato tra le ombre della strada, a inciampare nelle buche e sui dossi, e a impigliarsi i vestiti in mezzo ai rovi, sbucarono in quello che doveva essere stato il viale d’onore di un tumulo.
 
Oggi non ne restavano che muri rotti dalle ingiurie del tempo e della foresta. L'aria era intrisa di minacce e non un suono veniva a disturbare il silenzio soffocante. Harry aveva il cuore che gli batteva all'impazzata, la fronte madida di sudore e aveva l’impressione che qualcosa si nascondesse sotto gli alberi seguendoli con gli occhi.
 
Improvvisamente una dozzina di Mangiamorte uscirono dal sottobosco, e prima che potesse reagire Harry fu gettato in ginocchio da una terribile ondata di dolore. Ebbe l’impressione che lo scorticassero vivo, e che al tempo stesso gli affondassero centinaia di aghi incandescenti nel corpo. Nonostante il suo dolore, un pensiero si fece strada nel suo cervello: l'attacco era venuto dalla sua destra, non dai Mangiamorte!

** No, è impossibile ...! Piton? Oh! Severus perché? ... Per cosa? **
 
Prima che potesse soffermarsi sulla questione, tra le lacrime di dolore vide avanzare Draco e strappargli la sua bacchetta con un sorrisetto beffardo.

** No, no, deve essere un incubo. Loro ... Entrambi ... Mi hanno tradito entrambi ... E dire che Ron aveva ragione! **
 
Il sopravvissuto credeva gli avessero strappato il cuore, e il tradimento dei due Serpeverde per lui era molto più doloroso della sofferenza. Era come se un abisso senza fondo si fosse aperto sotto i suoi piedi, come se qualcuno gli stesse dilaniando il cuore pezzetto per pezzetto. Quando pensò all'amore che aveva provato per l'uomo in nero ebbe voglia di vomitare. Per Merlino che stupido che era stato!
 
Harry cercò di incrociare lo sguardo di Piton. Inizialmente il giovane non vide che il suo sorriso di soddisfazione, mentre lo osservava contorcersi nella polvere, poi si immerse nei suoi occhi ebano. Uno sguardo che non esultava, uno sguardo che sembrava esprimere dolore e amara tristezza. Harry non sapeva più che pensare, era totalmente perso. Ma già l’effetto dell’incantesimo scemò, e due Mangiamorte lo afferrarono per le braccia per trascinarlo nel cuore delle rovine.
 
Una volta dentro, senza tanti complimenti fu gettato ai piedi di un trono di pietra. Tremando in tutto il corpo, il Sopravvissuto si alzò con difficoltà e nessuno glielo impedì. Poi alzò lo sguardo per incrociare i suoi occhi cremisi.

« Ti aspettavo, Harry. »

Solo il silenzio seguì le sue parole, Harry si accontentò di tenere la schiena dritta, ma il cuore spezzato, davanti a Voldemort.
 
«Beh, ti ho conosciuto più loquace Harry. Non vuoi nemmeno fare una dichiarazione finale prima di morire. » Mentre l’Oscuro Signore parlava, il serpente Nagini si diresse verso il sopravvissuto.

** Così Piton mi ha mentito fin dall'inizio, se è qui nessun nuovo Horcux è stato distrutto. Davvero non credevo che sarebbe finita così, ma ora sono senza speranza .**
 
Harry sentiva la morte avvicinarsi dolcemente a lui e insinuarsi lentamente attraverso ogni poro della sua pelle nel suo cuore e nella sua anima. Questa volta non poteva negarlo, era terrorizzato e impotente quasi come un neonato.

Improvvisamente l'istinto di sopravvivenza prese il controllo di Harry e gli ordinò di parlare e guadagnare tempo.

« Io vedo che tu sei ancora così vigliacco. Piuttosto che confrontarti direttamente con me hai preferito attirarmi qui e farmi disarmare a tradimento. Hai paura Voldemort? » Harry aveva deliberatamente usato un tono di scherno e di disprezzo, ed era coraggiosamente avanzato di un passo o due, provocando un’alzata di bacchette magiche fra i Mangiamorte.
 
« Vedo che i tuoi cani malefici hanno imparato bene la lezione, ma la verità è che senza di loro non sei nulla. »

« Silenzio! Taci verme miserabile! » Tuonò il Nero Signore, alzandosi bruscamente.

« Molto bene, ti ammazzerò con le mie mani, ti schiaccerò sotto il mio tallone come il volgare insetto che sei! Voi altri sgombratemi il centro di questa sala e fateci posto! »
 
OooOoOOoOOoOoOO
 
Un’ultima bravata, un’ultima parola,

Ma la morte inevitabilmente si avanza presto.

Il sapore dolce-amaro del tradimento,

Questa disperazione, questa tristezza, e anche l’abbandono...

Egli si trova là, sul terreno incerto dei giuramenti rotti,

Mitragliato dalla pioggia fredda dell’amore caduto.

 
Affronta la morte con orgoglio, nonostante la speranza perduta

Resistendo di fronte a questo odio che gli viene vomitato.

Il suo cuore ferito, a fuoco e sangue,

Paura e odio dominano i suoi sentimenti.

Verso le tenebre e l'oblio avanza;

 
Ma si rifiuta di arrendersi ed entra nella danza.

La bacchetta verticale, guarda la Mietitrice avanzare,

Avendola già accettata nel suo cuore ormai ghiacciato...
  
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