Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: monipotty    22/01/2011    2 recensioni
Questa fic è nata da un sogno di qualche settimana fa e ora non faccio altro che mandarla avanti: Patricia Waterice, strega Mezzosangue, e la sua sorellina Cinthya si trovano sole dopo essersi separate dai loro genitori, una grossa responsabilità che la più grande, Patricia, deve imparare a gestire. Ma oltre alla zia materna, ci sarà qualcun altro di nostra conoscenza ad aiutarla!
Ambientata al 6° e 7° anno della saga, sia sui libri sia sui film, per ora non contiene Spoiler: quando ci saranno, avviserò :) Buona lettura!
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Ginny Weasley, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
3 - La zia e l’amica di famiglia

Capitolo 3 - La zia e l’amica di famiglia

Le sembrava di essersi appena addormentata quando sentì la voce di Rosmerta svegliarle e aprire le tende, lasciando che la luce attraversasse il vetro delle finestre per colpire il suo viso e quello della sorella. Patricia aprì gli occhi assonnati a fatica mentre la bambina si voltava dall’altra parte accoccolandosi al suo petto per proteggersi dalla luce.

“Forza, dormiglione! E’ quasi mezzodì!” Patricia sbadigliò.

“Davvero?” domandò stupita. Rosmerta le sorrise.

“Ho preferito lasciarvi riposare un po’ di più viste le peripezie di stanotte.” Spiegò. “Non che sia servito molto, perlomeno a te: hai un aspetto terribile.” La ragazza sbuffò.

“Non sono riuscita a chiudere occhio.” Borbottò alzandosi a sedere.

“Lo immaginavo, ti ho sentita rigirarti tutta la notte.” Commentò la donna mentre si avvicinava al letto e vi si sedeva sopra. Poi si chinò sulla bambina che giaceva di fianco alla ragazza. “Invece qualcuno ha dormito come un sasso, vero?” disse alzando man mano la voce per assicurarsi che Cinthya fosse sveglia; questa non si mosse ma un sorriso assonnato si dipinse sul volto nascosto dal braccio. “Beh,” disse ancora Rosmerta strizzando l’occhio alla più grande. “se non è sveglia, vorrà dire che mangeremo solo io e Patricia i biscotti che ho appena finito di preparare.” Come se qualcosa l’avesse scottata, la bambina balzò a sedere, sveglissima.

“Sono sveglia!” esclamò. Rosmerta si finse stupita.

“Toh, guarda, era sveglia!” commentò poi disse loro che le avrebbe aspettate al piano sottostante e uscì dalla camera. Patricia allora si alzò e si avvicinò allo specchio della stanza, dove una ragazza con lunghi capelli biondi arruffati e gli occhi viola contornati da ombre scure ricambiò lo sguardo stanco; dal beautycase estrasse una spazzola, si pettinò e intrecciò come al solito i capelli per poi dedicarsi a curare la sorellina; dopo che questa fu scesa, fu il suo turno di lavarsi e cambiarsi per un nuovo giorno, senza sforzarsi nel cercare qualcosa di più di una tuta. Scese e si sedette al tavolo dove la sorella già stava mangiando in compagnia di Rosmerta, che le servì del latte, del succo di zucca e le avvicinò il vassoio con i biscotti appena sfornati. Mangiò senza entusiasmo, aveva lo stomaco chiuso, ma cercò di non darlo a vedere, mascherandolo in stanchezza.

“Oggi pomeriggio mi dedicherò a pulire la stanza degli ospiti, così da darvi un posto più decente in cui dormire le prossime notti.” Disse Rosmerta nel frattempo. “Il magazzino può aspettare: non c’è ancora molta clientela a parte quei due o tre che vivono qui, perciò posso permettermi di prendere il tempo che voglio. Ho già avvisato vostra zia di quello che è successo e sicuramente prima di pranzo passerà di qui. Cosa intendete fare nei giorni che resterete qui?” Patricia posò il cucchiaio e si appoggiò allo schienale della sedia.

“Dobbiamo entrambe finire i nostri compiti delle vacanze.” Rispose. “E io un giorno dovrò andare a Diagon Alley a fare qualche spesa per il nuovo anno.”

“Per quello non c’è problema: questo finesettimana devo andarci per fare alcune commissioni, vi porterò con me.” Disse la donna portando alle labbra un bicchiere di succo di zucca.

“Io anche devo comprare delle cose!” disse la bambina con masticando un biscotto. “Mi servono delle penne, delle matite e dei quaderni nuovi altrimenti la maestra ci sgrida.” Rosmerta sorrise ma Patricia si rabbuiò: non  sapeva se quell’anno la sorella avrebbe frequentato una scuola elementare; se l’avrebbe fatto, le avrebbero rintracciate subito e poi chissà, imprigionate e torturate oppure direttamente uccise. Rabbrividì: zia Minerva avrebbe sicuramente trovato una soluzione ai loro problemi, si era sempre presa cura di loro, Rosmerta notò il cambiamento di umore e intuì i suoi pensieri.

“Non ti preoccupare, Patricia, risolveremo ogni cosa.” le disse posandole una mano sul braccio in segno d’affetto. Patricia annuì e finì il latte nella sua tazza. “Nel frattempo, fate come se foste a casa vostra.” si alzò, prese le tazze e il vassoio vuoti e li portò al lavandino dove la spugna incantata già li aspettava a mezz’aria pronta a pulirli. In quel momento, si sentì un sonoro crack provenire dall’esterno e tre teste si voltarono a guardare fuori dalla porta l’alta figura di un’anziana donna molto magra, vestita di nero e avvolta in un mantello verde con un cappello da strega in testa e gli occhiali finissimi. Cinthya saltò giù dalla sedia e corse verso la porta gioiosa.

“Zia Minerva! Zia Minerva!” esclamava. Non appena entrò, Minerva McGranitt la prese tra le braccia con energia.

“Cinthya! Grazie al cielo state bene, bambine…” mormorò con voce molto agitata stringendo la nipotina. Anche Patricia si alzò e le si avvicinò velocemente, lasciandosi abbracciare dalla sorella della madre. Quando si separarono, la McGranit si avvicinò al tavolo che avevano occupato per la colazione. Rosmerta la salutò e la fce accomodare, offrendole della Burrobirra. “Ora raccontatemi tutto. Cosa è successo?” domandò la professoressa raddrizzandosi gli occhiali e rivolgendo un cenno di ringraziamento alla padrona del locale. Patricia  raccontò in breve ciò che era successo quella notte e alla fine del racconto l’insegnante scuoteva la testa con disapprovazione e preoccupazione allo stesso tempo. Domandò se erano già entrati in contatto con i genitori ma non la sorprese sapere che non c’era stato alcun messaggio da parte della sorella.

“Mamma ha detto che tu sai dove possono essere andati…” le disse speranzosa Patricia ma la zia scosse la testa.

“Per ora non mi vengono idee a riguardo.” ribatté dispiaciuta la zia e un lampo di preoccupazione le attraversò lo sguardo penetrante. “Se mi verrà in mente qualcosa vi farò sapere e voi tenetemi informata: se vostra madre dovesse scrivervi o comunque contattarvi fatemelo sapere subito.” Patricia annuì. “Ora devo tornare a scuola, ci sono ancora molti preparativi da portare a termine e Albus non è al massimo delle sue forze.” disse levandosi.

“Vai già via?” domandò imbronciata Cinthya a quelle parole e la McGranitt le sorrise e le carezzò i capelli.

“Sì, ma tornerò, non ti preoccupare.” le rispose e la bambina annuì senza entusiasmo.

“Il professor Silente non sta bene?” intervenne Patricia sorpresa e la McGranitt sospirò.

“Purtroppo no: è da qualche tempo che è molto più sciupato e sofferente, poi con quella impressionante mano morta che ora si ritrova e che nessuno sa come si è procurato…” Patricia la guardò interrogativa e sorpresa: era la prima volta in cinque anni che sentiva che il preside di Hogwarts non stava bene, tanto che aveva sempre pensato avesse qualche soprannaturale potere che lo proteggeva dai malanni più comuni, “E’ pur sempre un uomo.” commentò la zia rispondendo al suo sguardo stupito.

“Povero Albus!” esclamò Rosmerta. “Fagli tanti auguri da parte mia per una pronta guarigione, Minerva.” la professoressa annuì poi le salutò e con un sonoro crack si Smaterializzò.

“Vieni, Cinthya.” la chiamò la sorella maggiore. “Andiamo a fare un po’ di compiti.” la bambina la prese per mano, salirono le scale e si chiusero la porta della stanza alle spalle. Rosmerta si risedette e bevve un sorso di Burrobirra con un sospiro, mentre i ricordi di studentessa di Hogwarts risalivano il corso della sua memoria, in particolar modo quelli legati all‘amica Druella.


Benritrovati a tutti!! Finalmente ho potuto postare un nuovo capitoletto, spero sia stato di vostro gradimento :) L'idea di imparentare Patricia con la McGranitt mi è venuta per caso: sappiamo che è una donna forte e severa, ma volevo mostrare un nuovo ipotetico lato, quello affettuoso di zia e sorella, spero vi sia piaciuto. Comunque, nel prossimo capitolo ne saprete di più :)

Ringrazio delle recensioni ricevute e spero continuerete a commentare! Alla prossima!

monipotty

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: monipotty