Anime & Manga > Shaman King
Segui la storia  |       
Autore: yukina_chan    24/12/2005    1 recensioni
La loro vita, il loro destino, tutto era già stato scritto: A levante stella, lei, brillante e vivace, riempirà il loro io di innocente purezza, e la via della quiete s’alzerà a grandi strade; nei loro occhi, allora, il riflesso, unico e solo il calore dell’amore. Ma a ponente stella, lei, dolce e mortuaria regina della notte, quello stesso riflesso di azzurro cielo tramuterà in riflesso di ramato rosso; spietato, crudele; e l’innocenza diverrà muta solitudine di mille corpi che si schiantano nella cruenta carneficina del male. §Ecco a voi la mia seconda fanfic su Shaman King. Una struggente storia d’amore e di morte, cupa e complessa… Non aspettatevi un lieto fine, perché non c’è…§ **Starring§TrioHana&Hao**
Genere: Romantico, Dark, Drammatico, Avventura, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Anna Kyoyama, Chocolove, Elisa, Faust VIII, Hao Asakura, Jun Tao, Lyserg Diethel, Manta Oyamada, Pirica, Redseb e Seyram, Ren Tao, Ryu, Tamao Tamamura, Tokagero, Trio Hanagumi, Yoh Asakura
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
§§**Forget What You Believe… Nothing is More True then the Impossible Things…**§§

§§**Forget What You Believe… Nothing is More True then the Impossible Things…**§§

“Sembra in gamba…” mormorò la Terza, sfiorando con le fredde dita affusolate la sfera cristallina dinnanzi a sé. Dentro essa si potevano scorgere un concentrato di microscopiche lucine che parevano stelle, sfumando il resto dell’oggetto con colori tenui e innevati. La Prima disse saltellando entusiasta “Ha un grande coraggio ed è sicuro di sé!” La Seconda si leccò appena quelle labbra ancora nascoste nel buio, proprio come lo erano quelle delle altre due “E’ carino…” mormorò con voce sensuale, accarezzando la bambola di pezza che portava con sé. La Terza si mise a braccia conserte, socchiudendo le iridi color del ghiaccio che brillavano come fari nella buia stanza fatata. “Tsk… Non mi importa come è, ma CHI è. E noi sappiamo che non è come tutti gli altri che hanno provato nel suo intento, vero Sorelle?” La Seconda e la Prima ridacchiarono, soddisfate, compiaciute, mentre l’altra prendeva dolcemente tra le mani una rosa bellissima di un rosso ramato, accarezzandola come farebbe una madre con la propria figlia. “Mostriamo a quel di lui bel visino quante spine possono avere delle splendide e letali Rose come noi…” A un lieve e impercettibile gesto della fanciulla, i petali di quel bel fiore si staccarono dolcemente dal gambo, fluttuando come spirali nell’aria magica poggiandosi poi sul freddo vetro della sfera di cristallo, bagnandola di schizzi di sangue così rosso da abbagliare…

.

I raggi del sole ancora non erano penetrati nella stanza di Hao, che nonostante questo era sveglio ormai da un bel po’. La sera, prima una volta entrato nella sua stanza era crollato in un sonno così profondo da sembrargli il più intenso della sua vita. Ma nemmeno per un istante era riuscito a goderne, tormentato da strani sogni e dolcissime voci che lo chiamavano… Così invitanti… Così cristalline e pure…

Presto sarebbe stata l’alba, e Hao decise che sarebbe partito prima che chiunque altro in quella bottega si fosse svegliato. Aveva dormito vestito, quindi gli bastò ripulirsi di tutta la paglia che si era intaccata alla sua veste per poi avviarsi all’uscita della stanza. Guardò bene a entrambi i lati del corridoio, per vedere se vi erano già candele accese in una qualsiasi stanza. Notando l’intenso buio premattutino, si avvicinò a piccoli e silenziosi passi alle scale, stando bene attento a non scricchiolare eccessivamente sul legno del pavimento. La sua stanza era in fondo al corridoio, e sarebbe dovuto passare davanti a quella del Maestro Faust, delle due servette e del rettile, quel certo Tokageroh. Avanzò senza respirare, fermandosi un istante notando una delle porte essere semiaperta. Era quella di Pilica e Tamao, perse in un profondo sonno. I capelli di una sparsi per il candido cuscino, dell’altra a coprirle il viso tanto che era raggomitolata su sé stessa. Probabilmente per il freddo, pensò il giovane, un attimo prima di chiudere la porta nella maniera più silenziosa possibile. Ineffetti faceva molto più freddo del solito, in quegli ultimi mesi, e nessuno si era saputo spiegare il perché…

.

Raggiunte le scale di pietra, Hao le scese il più velocemente possibile, per ritrovarsi poi nel piano inferiore, la stessa sera prima così chiassoso e pieno di persone e adesso così vuoto e silenzioso. Passò oltre, diretto con decisione all’uscita, prima di udire un lieve, piccolo suono dalla stanza accanto. Si fermò di scatto, la mano immobile sulla maniglia della porta. Il suono continuava; era lo scorrere leggero di un po’ d’acqua. Tese le orecche, nervoso, sentendosi aggiungere allo scorrere d’acqua un secondo suono: il canticchiare di una fanciulla. Così lieve, impercettibile, eppure lo sentiva. Sentiva la mano tremargli. Un soffio di vento gelido oltrepassò la stanza soffiando la polvere negli angoli, dietro ai mobili di legno. La luce stava aumentando, l’alba era ormai vicina. E quel mormorio così angelico e allo stesso tempo così inquietante continuava. Il ragazzo sentiva di avere la pelle d’oca. Sia Pilica che Tamao erano nella stanza di sopra a dormire, e per quanto ne sapeva non c’erano altre donne in quel luogo. La ferita riprese a fargli male. Quella ferita che aveva da un mese esatto, e della quale non aveva parlato con nessuno, specialmente per l’inquietante maniera in cui se l’era fatta. Il sangue vi pulsava ripetutamente, mentre il cervello si sforzava di riprendere a ragionare con un minimo di sangue freddo. Tolse la mano dalla maniglia, e a lenti passi si avvicinò alla stanza vicina, dalla quale proveniva quel lento suono delicato. Aveva il fiato sospeso, mentre si accostava alla porta pronto a entrare. La voce smise di colpo. Lo scorrere d’acqua si spense. Hao indietreggiò di mezzo passo quasi di istinto, e non sentendo più alcun suono provenire dalla stanza iniziò a pensare che si trattasse solo della sua immaginazione. Tirò un lungo sospiro, chiuse gli occhi per un istante sentendo il dolore sparire. ‘Hao, sei uno stupido… Tu hai una missione da compiere e te ne stai qui a dare retta alle tue stupide visioni…’ pensò, mentre il buio delle palpebre abbassate gli ridonava la ragione. Si ricompose, facendo un rapido passo in avanti deciso a uscire da quel luogo il prima possibile. Aprì gli occhi, e un fulmine di paura gli spezzò il cranio per un secondo. Un viso pallido, lungo e inespressivo era di fronte a lui, incorniciato da una chioma di esili capelli biondi mossi dal vento. “AH!” esclamò il ragazzo cadendo all’indietro in mezzo a numerosi scatoloni. La ferita gli prese di nuovo a far male, gli occhi vuoti di quella donna erano puntati dritti sui suoi e lo fecero impallidire. “Ora basta!” esclamò la voce di un uomo appena arrivato, rompendo la stregoneria di quel secondo.

.

Era Faust, che con entrambe le braccia cinse la vita della donna tirandola dolcemente a lato. “Non ti spaventare, straniero, è innocua…” mormorò, anche se sembrava più preoccupato per la pallida figura che per il povero Hao. Lui si rialzò, lentamente, incapace di parlare. Sul volto dell’uomo comparve di nuovo uno dei suoi tetri sorrisi, mentre diceva “Questa è Elisa. Mia moglie” Hao spalancò gli occhi incredulo, fissando il volto della donna, così inespressivo e inquietante. A dir la verità, gli pareva più morta che viva, ma trovò offensivo farlo notare. “Io… Non sapevo che ci fossero altre donne qui…” riuscì poi a mormorare, massaggiandosi l’avambraccio sinistro coperto dal guanto dove era ancora fresco il dolore provato pochi secondi prima. Faust ridacchiò appena, affermando “Elisa non esce quasi mai allo scoperto, rimane nella sua stanza fino a che non tramonta il sole, e allora si mette a pulire i piatti e gli oggetti utilizzati durante il giorno da noi dell’osteria” il suo sorrisino si fece un poco più ampio “Adora farlo, non mi sono mai spiegato il motivo ma è così” Hao domandò cercando di essere il più cortese possibile “Perché… Ehm… Ha quel viso così inespressivo? Ha subito per caso qualche… trauma?”Faust non fu scosso da quella domanda, ma rispose con un tono di voce leggermente tremante “A dir la verità, non è più sana di mente da 4 anni…” Hao si pentì subito di aver fatto quella domanda “Ha visto cose che non avrebbe dovuto vedere…” la voce di Faust ora era più simile a un sibilo, e per la terza volta, Hao sentì qualcosa di strano pervaderlo, come un’inquietudine da brivido nel fissare quegli occhi che fino ad allora gli erano parsi normali, ma che in quel momento rispecchiarono una profonda e segnata follia.

.

“Che cosa è successo?!” esclamò preoccupata Pilica, comparendo dalle scale con i capelli arruffati e la candela tremante in mano. Tamao era dietro di lei, con espressione spaventata, e a chiudere il corteo c’era Tokageroh dall’aria più addormentata che sveglia. Faust volse loro un sorriso tranquillo “Nulla, amici miei… Il nostro forestiero era… inciampato…” Hao inarcò le sopracciglia. Gli altri non spaevano della presenza di Elisa in quel locale. Si voltò verso il punto dove poco prima c’era la donna, e notò con un brivido che ora non c’era più. Pilica disse in fretta “Oh, cielo, stavo per preoccuparmi seriamente… Beh, su, Tamao, vai a preparare il cavallo del giovincello, immagino che sarà ansioso di partire…” Tamao annuì in fretta correndo di sopra a vestirsi. Hao bofonchiò “Grazie” Pilica rispose sbadigliando, con notevole disinteresse “Ma ti pare…”Tokageroh la seguì di sopra bofonchiando qualcosa sull’essersi svegliato per il capitombolo di un ragazzino. Hao si voltò nuovamente verso Faust, il quale gli mormorò “Cinque miglia ad est da qui, segui sempre il sentiero fino alla Foresta Spinata. E’ lì che il Castello Invisibile si trova, ma nessuno che vi è entrato è mai riuscito poi ad uscirne, ti avverto…” Hao annuì deglutendo, mentre Faust gli sorrise dicendo “Sono 60 monete per la cena e altre 20 per l’alloggio, più 3 monete per l’informazione, grazie…”

.

Hao montò sul cavallo, ringraziando la giovane Tamao a fianco a lui. “Sei molto coraggioso a fare quello che stai facendo…” mormorò lei. Il ragazzo la guardò, notando che aveva lo sguardo basso e teneva in mano qualcosa chiuso in un tessuto strappato e impolverato. “Sei mai stato fidanzato?” Hao rimase spiazzato da quella domanda, e rispose con un timido “No” Abbassò lo sguardo, aggiungendo “Mio fratello aveva una moglie, che lo sta aspettando ancora nel nostro villaggio…” Tamao alzò per la prima volta gli occhi, che mostravano un lieve rossore. Porse in direzione di egli l’oggetto che teneva tra le mani, mormorando “Il mio amato Ren è stato inghiottito dai petali letali di quelle Streghe Maledette… Se riuscirai a liberare tuo fratello, ti prego, libera anche lui e donagli questo! Lui capirà…” Hao la fissò per qualche istante in silenzio, poi allungò una mano prendendo l’oggetto. Tamao chinò di nuovo il capo, mormorando “Grazie. Grazie di cuore” Pilica si fece avanti salutando con una mano “Arrivederci, speriamo di rivederti di nuovo da queste parti” Tokageroh aggiunse “Ammesso che tornerai…” Hao salutò a sua volta “Che sia questo un addio o un arrivederci lo vedremo presto… Ma se riuscirò nel mio intento, non solo la vita di mio fratello sarà salvata” Tutti lo guardarono perplessi “Dicono che l’incanto delle Streghe cessi solo con la loro morte… Io le ucciderò, e tutte le persone che hanno provato sofferenza a causa loro ritroveranno finalmente sollievo…” Il suo sguardo cadde un istante su Faust, che sembrò sorpreso da quella sua affermazione, mentre Tamao lo fissava con gratitudine. Pilica serrò le labbra, sembrando per la prima volta presa da un attimo di tristezza. “Grazie per la vostra ospitalità. Ah!” al cenno del giovane, il cavallo prese a trottare lungo il sentiero, e voltandosi un’ultima volta Hao potè scorgere in lontananza, di fianco alla Taverna e nascosta dalle tenebre, una figura pallida e bionda, che lo fissava con quegli stessi occhi che avevano visto oltre ogni immaginario umano…

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Shaman King / Vai alla pagina dell'autore: yukina_chan