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Autore: SweetTaiga    22/01/2011    16 recensioni
"Ma se l’Amore che dice è una stretta al petto dovuta alla sua mancanza, un colpo al cuore ogni volta che mio padre rievoca con disgusto il suo nome, un sorriso ogniqualvolta mi addormento pensando a lei, allora ha ragione.
Forse i Malfoy non provano amore, ma Draco si."
Quando l'Amore trionfa, l'Odio cerca il modo di ostacolarlo. Sempre.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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20. Astinenza d’amore


Tutti hanno bisogno d’amore, perché nessuno può fare a meno d’amare.

«Pensate che potrebbe funzionare? Cioè, non fraintendetemi, ma non so se sono all’altezza di questa situazione…», sussurra la Granger tormentandosi le mani.
«Non si preoccupi. So qual è il suo valore, e dovrebbe saperlo anche lei. Non si lasci influenzare da chi la sottovaluta basandosi su pregiudizi infantili.»
Annuisce, così la McGranitt riprende a parlare.
«Un’ultima cosa, Granger.. Massima segretezza.»
«Non posso riferirlo nemmeno ad Harry e Ron?», chiede.
La preside nega col capo: non possono essere coinvolti in questa storia. Ci vuole calma, e se c’è una dote che a loro manca è la pazienza.
«E.. Draco? Non dovrebbe essere messo al corrente dei fatti?»
Non posso negarmi un profondo sospiro, e nel giro di un secondo gli occhi della Granger sono su di me, con un misto di tristezza e curiosità.
«Penso che essere messo al corrente di troppe cose potrebbe nuocere alla sua salute, signorina Granger. E la situazione del signor Malfoy è già abbastanza precaria, a quanto ne sappiamo.», spiega a sua volta la McGranitt.
Un lieve incresparsi della sua fronte mi fa comprendere che ha capito, infatti poco dopo annuisce, convinta.
«Non dico, però, che dovrà fare tutto da sola. Ma si trovi dei degni aiutanti.»
Lo sguardo di Hermione ora appare nuovamente confuso e torna a posarsi sulla figura austera della nuova preside di Hogwarts. «Qualcuno che non sia Harry, Ron o Draco?», chiede.
«Si, signorina Granger. Ci sono molti cuori impavidi ed animi puri nascosti nell’ombra, in questa scuola.»
Annuisce ancora. Mi guarda un attimo, per poi posare il suo sguardo sul ritratto di Silente, che le concede un breve occhiolino ed un sorriso rassicurante.
«Allora vi avviserò della mia scelta. Ora è meglio che vada, si è fatto tardi.»
Si congeda da noi con un lieve ed educato saluto.
Appena si chiude la porta alle sue spalle, mi volto verso la McGranitt.
«Minerva.. Non pensi che sia troppo pericoloso persino per lei?»
«E’ la strega più brillante che abbiamo a disposizione. E, mi dispiacere dirlo, l’unica che rischierebbe tutto per Draco.», risponde a malincuore.
«Non temete. », risponde una voce alle nostre spalle.
«La nostra giovane Hermione sa quello che fa. Chi ha affrontato così spesso la morte, non può non combattere per la vita: sarebbe contro la sua natura.»
Alzo gli occhi all’ennesima perla di saggezza di Silente, ma mi ritrovo ad annuire.
Per una volta sono d’accordo con i buoni.

***

E’ il sentimento più semplice: ti fa sentire unico ma ti rende umile.

***

«Hermione, si può sapere che fine hai fatto? Ti stavamo cercando!», mi dice Ron non appena varco la soglia della Sala Comune.
Due paia di occhi, uno grigio acciaio ed uno di un verde smagliante, si posano su di me, e mi sento pericolosamente denudata.
Calma, Hermione: non possono sapere.
«Cosa c’è di tanto urgente?», dico, esasperata, mentre fingo di non sentire gli occhi di Draco e Harry su di me.
«Oh, bè, scusa tanto se pensavo volessi essere avvisata che Ginny è tornata!», sbotta Ron, incrociando le braccia e sbuffando.
Mi ci vogliono un paio di secondi per rielaborare la frase. Ginny? Tornata?
«Aaaaah!»
L’urlo che lancio fa girare metà dei presenti nella stanza – l’altra metà stava già guardando me e Ron,
probabilmente in attesa che una nuova freccia di Cupido ci colpisse al petto.
Aspettativa vana, mi dico, mentre il caro Cupido spinge invece il mio sguardo fino ad una poltrona dall’altro lato della sala, sulla quale sono incrociate due lunghe gambe coperte da pregiati pantaloni neri.
Draco…
Mi accorgo che lo sto fissando solo quando Ron tossisce rumorosamente per attirare la mia attenzione.
«Oh, giusto! Ginny! Scappo. A dopo.»
E dopo questo brillante saluto corro via, lasciando tutti più o meno a bocca aperta per la mia frettolosa apparizione ed altrettanto frettolosa scomparsa.
Dormitorio Grifondoro.. Dormitorio Grifondoro.. Dormitorio Grifondoro..
Eccolo!
Non faccio in tempo a salutare la Signora Grassa che un uragano dai capelli rossi mi travolge.
«Ginny!»
«Non ora, Hermione, sto venendo da te!», mi grida lei continuando a correre.
Bastano pochi passi per farla bloccare. «Aspetta un attimo..», la sento borbottare, con un tono che somiglia pericolosamente a quello di Ron.
«Hermione!»
Ed è l’ultima parola che sento, prima di ritrovarmi stesa sulle scale con una Weasley decisamente entusiasta addosso.
«Mi sei mancata anche tu, Gin.», sussurro, mentre le risate della mia migliore amica cedono il posto a lacrime calde di gioia e nostalgia.

***

Senza amore non si può vivere, niente ha valore, non riesci più a sorridere!

***

Vedere Hermione ancora piena di forze dopo che Harry mi ha raccontato a grandi linee la sua entusiasmante estate lontana dal furetto mi ha tranquillizzata.
Almeno finché, dopo i primi abbracci, saluti, bacetti e varie, non ha assunto la sua solita aria da so-tutto-io e, incrociando le braccia al petto ed alzando il mento, non ha dichiarato: «Aspettavo solo te. Ora possiamo iniziare. Vieni, ci serve Neville.»
Mi ha letteralmente trascinata nella loro sala comune, in cui sguardi confusi e qualche sorriso hanno accolto la nostra entrate trionfale.
Non ho potuto fare a meno di notare che lo sguardo di Malfoy non si è staccato da noi – da lei – nemmeno un attimo, fino a quando non siamo spariti nel dormitorio maschile, trovando un povero sventurato intento a sfilarsi i pantaloni.
Hermione ovviamente non ha fatto una piega, sedendosi compostamente su uno dei letti vicini.
«Neville, è arrivato il momento.», annuncia.
Neville? Quando il ragazzo-coi-pantaloni-al-ginocchio si gira verso di noi, scopro con stupore lo sguardo confuso e imbarazzato di Neville.
«Per tutti i capelli unti di Piton! Neville, sei davvero tu?»
Dico, osservando i notevoli centimetri d’altezza in più e gli zigomi pronunciati.
Dopo questa mia brillante allusione all’uomo più coraggioso del secolo, riesco a strappare un sorrisino compiaciuto ad Hermione ed uno imbarazzato al bel ragazzo che, diamine!, è proprio Neville.
Ho l’assoluta certezza che sia lui quando, cercando di fare un passo per venire a salutarmi, non inciampa nei suoi stessi jeans, ancora calati fino al ginocchio.
Sento Hermione ridacchiare alle mie spalle. «E’ rassicurante sapere che certe cose non cambiano.»
Poi, con finta indifferenza, inizia a girovagare per il dormitorio maschile.
«Anche Malfoy dorme qui?», domanda poco dopo, osservando un letto dalle coperte immacolate e perfettamente rimboccate.
«Si, Herm. Quello davanti a te è il suo letto.», risponde Neville, come se avesse appena posto la domanda più ovvia del mondo.
Io, invece, non ho intenzione di farla passare liscia alla mia amica.
«Come hai fatto ad indovinare, Hermione?», le chiedo, consapevole di provocarle un certo imbarazzo.
Infatti appena le mia parole la raggiungono la vedo arrossire e girare il capo; poi, appena un sussurro di risposta. «Sento il suo odore.»
«Oddio, Herm è diventata un segugio!», dico con esagerata teatralità.
«Potrebbe dare la caccia ai furetti, come lavoro part-time.»
Sorrido, prima di rendermi conto che non è stata la voce di Neville né tantomeno quella della mia amica a pronunciare quella parole.
«Harry.»
Una parola, una conferma, un colpo al cuore.
E’ da quando ero bambina che il solo pronunciare il suo nome infonde in me uno strano senso di tranquillità e sicurezza. Ma crescendo ho capito qual è la cosa più importante: lui non deve saperlo.
O inizierebbe a giustificarsi, a dire di non poter stare con me per proteggermi ed un sacco di altre stronzate.
Cosa ne sa lui di cosa è meglio per me?
Stupido, testardo, cocciuto Potter.
Al diavolo! Come sempre, dopo la tranquillità, mi fa salire il sangue al cervello.
Ed una Weasley arrabbiata non è mai cosa buona e giusta.
Mi giro verso Hermione, cercando di far sbollire un po’ la rabbia.
«Allora, qual è il piano?», chiedo.
Smettendo a malincuore di osservare il letto di Malfoy e di eliminare pieghe inesistenti con lenti gesti della mano, si gira verso di noi, regalandoci un sorriso.
No, un ghigno.
«Hermione è posseduta! Hermione è posseduta! Chiamate un esorcista anti-furetto, Hermione sta ghignando!»
Sento la risata roca di Ron e quella di Harry coprire la mia voce, e vedo spuntare sul volto cresciuto di Neville un sorriso timido.
Hermione alza gli occhi al cielo, poi inizia a ridere con noi.
«Ok, ok. Ora smettetela, abbiamo un Esercito da riformare.»
Il silenzio cala subito nella stanza. Harry serra le finestre, io mi occupo di rendere la stanza insonorizzata, Neville controlla che non vi sia nessun essere in vita tra le quattro mura e Ron chiude la porta con un colpo di bacchetta.
L’Esercito di Silente è risorto dalle sue ceneri.

***

Sai dove arriverà la tua felicità se liberi il cuore e mi riempi d’amore?

***

Cosa diavolo staranno facendo quegli stupidi Grifondoro di sopra?
«Che palle. Pensate che abbiano finito nel dormitorio maschile? E’ l’una passata, per mantenere la pelle setosa ho bisogno di molte ore di sonno, e quegli idioti mi stanno facendo perdere tempo prezioso.», borbotta Blaise, quasi leggendomi nel pensiero.
A parte per il fatto della pelle setosa, ovviamente.
Il mio problema è ben diverso. Ha una pagliera indomabile, occhi del colore della terra bagnata e la pelle candida, il mio problema. E tanti, troppi segreti.
«Non lo so, Blaise. Ma tra poco vado a sfondare la porta.», rispondo con tono più acido del dovuto.
Blaise, Nott e Pansy sghignazzano.
«Qualche problema?», chiedo, alzando un sopracciglio e guardandoli in modo truce.
Ma con loro non funziona. I casi sono due: o mi sono troppo amici, o sono troppo idioti per temermi.
Probabilmente tutte e due le cose.
«Il piccolo Draco è in astinenza!», scimmiotta Nott, divertito.
«In astinenza da cosa, idioti?», chiedo a mia volta, stizzito.
«Di sesso?, domanda Blaise.
«Di coccole?», aggiunge Nott, mimando l’espressione di un cane bastonato.
«Di libri in testa?», continua il primo, procurandosi uno sguardo scettico da parte di Theo. «Che vuoi , con la Granger tutto è possibile!»
Altri ghigni, altre risate, poi il gioco continua, e non posso fare a meno di ridere con loro.
Almeno fino a quando, con gli occhi puntati su Nott, Pansy non mette fine al divertimento.
«O forse è astinenza d’amore.», sussurra, forse più a se stessa che a noi.
Il suo sguardo incontra quello di Nott, Zabini abbassa gli occhi.
«Oh, al diavolo.», impreco, per poi alzarmi, con la precisa intenzione di sfondare quella cazzo di porta e baciare Hermione.

***

Ne ho sempre bisogno ogni giorno, è ciò che riempie la mia vita, mi fa vivere un sogno.

***

«Neville, prendi le spille.»
«Sono dietro di te, Hermione. Nella scatoletta di legno.», mi risponde lui, indicando un piccolo contenitore alle mie spalle.
«Ecco. Queste serviranno per metterci in contatto.»
Harry, Ron, Ginny e Neville annuiscono.
«Le ho già incantate. Quando si illumina di bianco, sussurrate “secreta proferre “ e la spilla si attiverà. Pronunciate poi “ secreta continere “ per disattivarla..», spiego loro.
«E se qualcuno dovesse venire in possesso della spilla e della parola d’ordine?»
Sorrido. «Ho già risolto il problema, Harry.»
Qualche secondo di suspense, tanto per nutrire la loro curiosità, e poi inizio a spiegare loro il mio piano.
«Le spille sono elementi unici e privati. Dopo aver attivato la spilla con la parola d’ordine, dovrete scegliere una parola che sarete gli unici a sapere. Nessuno di noi saprà la parola scelta dell’altro. Inoltre la spilla riconosce la voce del proprietario, e solo la combinazione della giusta voce con la parola d’ordine esatta permetterà di leggere luogo e orario. I termini che vi ho detto poco fa servono solo ad attivare e disattivare le spille, ma non bastano per ottenere informazioni sull’Esercito.»
Li vedo spalancare gli occhi e sorrido, soddisfatta dal mio lavoro.
«In caso di necessità, possono anche essere mandati brevi messaggi. Ovviamente per motivi di sicurezza l’Esercito di Silente non potrà continuare a chiamarsi in questo modo, quindi ognuno di voi pensi ad un nome.»
Dopo di me, è Ginny a prendere la parola. «Dobbiamo inoltre contattare nuovi volontari. Bisogna interrogarli, comprendere quali sono le loro motivazioni e se possiamo essere sicuri che non tradiranno l’Esercito.»
Annuisco, ed i ragazzi concordano con brevi cenni d’assenso.
«Volontari di tutte le case, ovviamente.», annuncio, scandendo bene le parole.
Ai loro sguardi confusi e inorriditi, continuo. «Così voleva Silente. Così vuole la McGranitt. Ma soprattutto, così non vuole Voldemort. Solo uniti possiamo vincere.»
Harry apre la bocca per rispondere, ma un bussare insistente lo interrompe.
«Stupidi Grifondoro, non avete un luogo migliore per chiacchierare? Vorremmo dormire nei nostri letti, se permettete.»
La voce di Draco mi scalda il cuore e lo congela al tempo stesso.
Un breve scambio di sguardi con Ginny, che prontamente parla al posto mio.
«Dai ragazzi, continuiamo domani. Si è fatto davvero tardi.»
Ci troviamo tutti d’accordo, e velocemente annulliamo i vari incantesimi e apriamo la porta, trovandoci davanti un Malfoy con i capelli arruffati, le braccia conserte ed un broncio adorabile.
Le labbra mi si increspano involontariamente in un sorriso, e prima che possa rendermene conto rimaniamo soli nel dormitorio maschile.
Muovo un passo per andarmene, ma Draco allunga una mano e mi stringe il braccio.
«Non così in fretta, Granger.», sibila.
Con un colpo di bacchetta chiude la porta a chiave, e con un gesto fulmineo mi spinge contro il muro.
«Baciami.»
L’urgenza, la necessità nella sua voce, le sue mani che stringono forte i miei polsi sulle nostre teste, la sua fronte appoggiata alla mia, i suoi occhi ed il suo respiro: è tutto questo a convincermi a farlo, tutto questo e molto di più.
Scontro di labbra, di nasi, il rincorrersi delle nostre mani e gli occhi chiusi.
Come animali, come bestie, come amanti.
Baci famelici e traboccanti di desiderio, sapori che si rincontrano, i nostri corpi che finalmente tornano ad incastrarsi perfettamente, come se fossero stati creati per stare così vicini.
Desiderio e passione, un pizzico d’amore.
Sento il cuore esplodermi nel petto, quando con dolorosa gioia finalmente capisco: siamo di nuovo insieme.
Mi aggrappo al suo collo, e per poco non cadiamo sul pavimento.
«Piano, Granger, piano..», ghigna Draco. Poi, avvicinando le labbra al mio orecchio, sussurra. «Ora sono qui con te.»
Sorrisi e lacrime si contendono il mio volto, e vorrei urlare ma non voglio rovinare il silenzio, e vorrei abbracciarlo e allontanarlo per guardarlo meglio, baciarlo fino all’alba ed allo stesso tempo dirgli tutto ciò che sento.
Mi limito ad annuire, e a nascondere il volto nell’incavo del suo collo, inebriandomi dell’odore che riconoscerei tra mille.
«Finalmente hai smesso di scappare.», sussurra piano Draco.
Cerco i suoi occhi, ma non vi vedo rabbia. Solo una profonda, immensa tristezza coperta da un velo di sollievo.
«Non scappavo da te.», sussurro, consapevole di non poter dare altre spiegazione.
Annuisce. «Lo so.»
Ci guardiamo negli occhi, riscoprendo tutti i particolari che la memoria aveva malignamente cancellato.
«Cosa vuole da te la McGranitt?», chiede all’improvviso.
«Non posso dirlo.»
«Sta succedendo qualcosa?», ritenta lui.
«Non posso dirlo.»
Sbuffa, e con delicata violenza mi spinge contro il muro, posandomi la mano dietro il capo affinché non sbatta la testa.
«Or chiudi la bocca,
che a difendere la bugia
non volli prender mai
spada né scudi.»*
Alle sue parole, non posso trattenere un sorriso. «Bugiardo. Sei un Serpeverde, mentire è il tuo hobby preferito.»
Sorride anche lui. «Allora i nostri ruoli si stanno invertendo. Ora gli orgogliosi Grifondoro mentono, e le viscide Serpi amano.»
Non posso fare a meno di arrossire e di posargli un lieve bacio sulle labbra, prima di rispondere.
«Io non mento, ometto. E’ diverso.», sussurro.
Draco ghigna e mi cinge i fianchi.
«Abbiamo molto ancora di cui parlare ma non ora, non stanotte, non qui.», bisbiglia al mio orecchio, per poi cominciare a baciarmi lentamente il collo scoperto.

***

Lo cerco nel tuo sguardo…

***

«Zabini! Corri, stanno arrivando!», urla Potter.
«Diamine! Questa volta Draco mi uccide, me lo sento.», sibila Blaise, arricchendo la frase con poco raffinate imprecazione.
Tutto diventa un caos: la sala comune, fino a poco prima silenziosa come per incanto, si rianima.
Difendere Hermione e Draco è diventata la priorità di tutti, Serpeverde o Grifondoro che siano.
Sento Blaise salire rumorosamente le scale e bussare ripetutamente alla porta del dormitorio maschile.
Una serie di imprecazioni di Blaise, poi un attimo di silenzio e lo scatto della serratura.
«Le guardie sono quasi arrivate. Ma controllano Malfoy pure nelle mutande?», grugnisce Weasley.
«Se Lucius glielo ordinasse probabilmente lo farebbero.», risponde Pansy, seduta accanto a me.
«Ehi Theo, pensi che riusciranno ad inventarsi qualcosa? Ormai Hermione non può scendere senza essere vista dalle guardie.», sussurra poi verso di me.
«Si, vedrai che andrà bene. Ora vai nel dormitorio femminile, non è il caso che ti vedano qui senza Draco. Corri!»
La vedo salire frettolosamente le scale per il suo dormitorio, e girarsi appena per lanciarmi uno sguardo carico d’emozione.
Gli scagnozzi di Malfoy entrano a testa alta, e non posso fare a meno di odiare loro quanto chi li ha mandati.
Troppi segreti, troppi misteri, troppi amori soffocati e troppe emozioni nascoste.
Voglio che tutto questo finisca, e se perché ciò avvenga dovrò collaborare con i Grifondoro, lo farò senza alcuna esitazione.
Altrimenti quest’astinenza d’amore ci ucciderà tutti.

Tutti hanno bisogno d’amore, perché nessuno può fare a meno d’amare.



NOTE:
Ciao a tutte :D Avete passato una settimana interessante? : )
La canzone del capitolo è “Bisogno d’amore” dei Sud Sound System.  Una meraviglia *-*
Per questa volta non ho molte note. Forse devo solo sottolineare che la parola d’ordine della spilla è rigorosamente presa dal dizionario di latino e vuole dire “svelare i segreti”, mentre quella di chiusura vuol dire “custodire un segreto”. Inoltre la frase seguita da "*" è tratta dalla Satira III di Ariosto ;)

Grazie alle venti persone che hanno aggiunto la storia tra le preferite, e a chiunque sta continuando a seguirla!

Grazie inoltre a chi ha recensito lo scorso capitolo:
zuzallove
 mya95
deathnote92
asya
barbarak
ericuz
SenzaFiato
Sephora
ginevra james
Entro questa sera risponderò a tutte le recensioni!

Che errore imperdonabile!!! Avevo dimenticato di inserire il consiglio del giorno :) Poichè non ho molto tempo, non scriverò la mia solita recensione lunga due chilometri. Ehi, smettetela di gioire! xD La storia che vi consiglio oggi è "Grandi si diventa, bambini si ritorna!" di Nemy1990, un racconto dolce su Draco ed Hermione e su ciò che sarebbe potuto succedere se da bambini, incuranti dell'odio e del sangue, si fossero incontrati. Leggetela, è breve ed intensa :) Non ve ne pentirete!

A presto, SweetTaiga : )
   
 
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