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Autore: Misao13    24/01/2011    3 recensioni
Ale è una ragazza di 19 anni che spera un giorno di poter incontrare il ragazzo di cui è innamorata, sfortunatamente lui è Nick Jonas il più piccolo dei fratelli rocker:i Jonas Brothers.
La sua vita cambia quando riesce ad andare ad uno dei suoi concerti.
Questa è la prima storia che pubblico spero sia di vostro gradimento e che non vi annoi!Ps:siate clementi u.u Beh che dire... buona lettura!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Eccomi qua! Dopo tanto tempo sono tornata, scusate per il ritardo ma tra la brutta connessione e la febbre non ho avuto modo di postare prima. Ma bando alle ciance non siamo qui per grattar la pancia ai macachi!xD Quindi vi lascio a questo nuovo capitolo, spero vi piaccia!


Aprii gli occhi.
“dove mi trovo?” biascicai ancora assonnata, avevo fatto un sogno stupendo più bello di quelli che facevo di solito, ero stata baciata da Nick che mi aveva confessato i suoi sentimenti mi sembrava cosi reale, mi guardai intorno e riconobbi che quella stanza era una delle camere del Costa Brada, quindi ero stata davvero invitata a dormire da loro! Mi alzai e visto che erano ancora le 7e 30 andai in bagno a lavarmi poi tornai e mi misi comoda, i pantaloni di una tuta, una canottiera e una giacchetta per non stare proprio leggera, poi uscii e visto che era ancora abbastanza presto scesi nella sala dove ricordavo si dovesse trovare il piano su cui avevo visto Nick suonare, dopo aver girato un po’ lo trovai, era bello trasparente, lo riconobbi subito anche perché una volta lo aveva suonato mio cugino, mi sedetti e iniziai a fissare i tasti bianchi e neri, provai a suonare Critical, l’ultima canzone che mi ero fatta insegnare da Nick, certo me l’aveva mostrata con la chitarra anche se era da piano solo per il semplice fatto che avevo insistito parecchio, suonarla al piano non era però cosi semplice come lo faceva sembrare lui.
“ma io non so come fa quel benedetto ragazzo a suonare cosi divinamente!” dissi tra me e me, sconsolata perché facevo schifo al piano.
“non credo che io sia benedetto e sicuramente non suono divinamente”disse una voce al mio orecchio mentre delle braccia mi circondavano, mi voltai con uno scatto e delle labbra si posarono sulle mie “buongiorno principessa” fece Nick sedendosi accanto a me “buongiorno principe azzurro” feci io un po’ inebetita dal bacio appena ricevuto, allora non stavo sognando!
“cosa stavi provando a suonare?” fece lui passando da me alle mie mani sui tasti.
“mmh… provavo a suonare Critical, ma neanche lontanamente il mio insieme di suoni assomiglia a quella canzone” risposi io guardandomi le mani, all’improvviso vidi la sua mano poggiarsi sulla mia e stringerla “ti piace molto quella canzone vero?” disse lui guardandomi negli occhi, di nuovo quello sguardo da scioglimento.
Ragazzo non te ne rendi conto ma mi stai facendo morire!
“si abbastanza, appena l’ho sentita mi è piaciuta da subito, certo la mia preferita rimane Fly with me” risposi sorridendo.
“Fly with me? –Ripeté lui – come mai ti piace quella canzone?”.
“perché è la canzone che ascoltai una settimana fa, suonata proprio qui, su questo piano, e in quel momento mi ha fatto sentire proprio come se stessi volando con te”mamma che imbarazzo rivelare quelle cose a lui, non riuscivo più a guardarlo in faccia.
“volare con me… mi piace questa frase, il nostro amore vola insieme” fece lui, a quelle parole riuscii a guardarlo e vidi che stava sorridendo, uno di quei suoi bei sorrisi che mi ammaliavano, a quel punto non riuscii a trattenere di sorridere e appoggiai la testa sul suo braccio.
“anche a me piace tanto” chiusi gli occhi e sentii che aveva cominciato a suonare Critical ad un tratto smise di cantare, io aprii gli occhi, alzai lo sguardo per vedere meglio cosa fosse successo e vidi che mi stava fissando, subito arrossì “che c’è? Perché mi guardi in quel modo?”.
“perché sei la cosa più bella che mi sia mai capitata e sono felice che tu sia con me” rispose lui guardandomi con uno sguardo intenso mai visto prima, con quelle parole mi riempì il cuore di gioia “ la stessa cosa vale per me”mi avvicinai a lui e lo baciai, naturalmente lui ricambiò, mise una mano sulla mia guancia, il suo tocco freddo sulla mia pelle ancora calda mi fece venire un altro brivido, appoggiai la mano sul suo petto e sentii distintamente i battiti veloci e irregolari del suo cuore, all’improvviso un colpo di tosse mi fece voltare e mi alzai di scatto, all’ingresso del salone se ne stavano immobili Joe e Kevin, mamma che imbarazzo!
Mi feci subito rossa.
“buongiorno piccioncini” disse Joe, io che non riuscivo più a spiccicare parola feci solo un cenno di saluto con la mano, Nick invece che, a quanto pare non importava più di tanto che i suoi fratelli ci avevano beccato in pieno, rispose “buongiorno anche a voi ragazzi! –poi si alzò e mi cinse da dietro –è proprio una bellissima giornata, non trovate?” io non sapevo cosa fare se non rimanere tra le braccia di Nick e fissare i suoi fratelli che avvicinandosi sorridevano compiaciuti “vedo che avete fatto passi avanti, era ora!” fece Kevin, riuscì a riprendermi a quelle parole e risposi “come passi avanti? Come facevi a saperlo?”.
“si vedeva lontano un miglio che vi amavate!” s’intromise Joe.
“dal primo giorno direi! –aggiunse Kevin –per te Ale l’ho capito quella volta che avevi una cotta per Nick”.
“ah si, mi ricordo della tua scusa per farmelo conoscere” risposi io sorridendo a Kevin e ripensando al primo incontro.
“quale scusa, scusa?” fece Nick che non sapeva a cosa ci stessimo riferendo.
“quella di farti andare a cercare Ale, io sapevo dov’era ma tu ancora non l’avevi conosciuta e volevo farvi rimanere un po’ da soli per conoscervi meglio, comunque dicevo che di lei lo capii quel giorno, su di te bro ho sempre avuto qualche sospetto e ieri mi hai dato la conferma che eri geloso e perché mai avresti dovuto esserlo se non perché sei innamorato di lei?” disse infine Kevin. “quante cose capisci in poco tempo bro! Mi stupisco di te!” fece Joe seriamente impressionato dalle doti del fratello.
“e adesso che l’avete scoperto cosa farete?” chiesi io.
“beh per adesso niente, oggi andiamo a fare il picnic al mare quindi non staremo con i nostri genitori, ma quando torniamo glielo dovrete dire e domani lo dici ai tuoi, che ne dici Ale per te va bene?” disse Kevin.
“cosa, ai miei? Beh sono d’accordo con tutto quello che hai detto tranne l’ultima parte, cioè chiariamoci subito a mia madre glielo dico appena la vedo, ma mio padre mmh… forse è meglio aspettare qualche altro giorno, non è tipo che accoglie a braccia aperte i fidanzati delle figlie appena queste ci si sono messe insieme!” risposi io.
“non hai fiducia in me?”fece Nick sporgendosi per guardarmi meglio.
“ma no tesoro che dici! Io di te mi fido e della reazione di mio padre che non ho affatto fiducia! Ti prego aspettiamo qualche giorno” dissi io quasi disperata, perché non volevo che lui si facesse un’idea sbagliata.
“va bene piccola, ma voglio qualcosa in cambio per l’attesa” fece facendo spallucce.
In cambio?? Che voleva dire?
“piccioncini le coccole poi ve le fate dopo, adesso dobbiamo andare a fare colazione che ci stanno aspettando” ci interruppe Joe.
“va bene, ma mi aspetto qualche coccola dopo da te baby,ok?” fece Nick prendendomi la mano e avviandoci all’uscita della sala.
“intendevi le coccole, vero?” bisbigliai io al suo orecchio mentre camminavamo, lui si girò a guardarmi “certo a cosa credevi mi riferissi?” fece sorridendo, trattenendosi dal ridere “oh io, niente, proprio a niente!”.
“a proposito, che significa ‘casino’?”chiese.
“cosa?” feci che non capivo cosa volesse dire.
"si, ieri mi hai scritto 'mi manchi già un casino' ecco cosa".
"ahhh, quello! Volevo dire che mi mancavi tantissimo, casino= un sacco/tanto" dissi sorridendo, ricambiò, mi strinse di più a sé e prima di entrare nella sala Nick mi fermò, mi diede un ultimo bacio, mi lasciò la mano ed entrammo solo come amici (per il momento).
 
[Punto di vista esterno *-*]
Kevin entrò nella sala per andare a chiamare i ragazzi, visto che aveva sentito il suono del piano forte poco prima, rimase sorpreso da quello che vide, seduti al piano c’erano Nick e Ale che si baciavano! Pensò che finalmente quei due si erano dichiarati i propri sentimenti, ad un tratto arrivò Joe e Kevin gli fece cenno di non disturbarli ma lui come al solito non lo ascoltava cosi fece finta di tossire e vide che Ale si alzò di scatto non appena si accorse di loro, i due si avvicinarono e dopo aver parlato con Nick e Ale tutti e quattro si diressero verso la sala da pranzo, quando furono entrati Kevin andò vicino a sua moglie e la salutò con un bacio poi si disposero a tavola ed iniziarono a fare colazione, Danielle notò che Ale e Nick erano strani cosi disse al marito quello che aveva notato “amore ma cos’hanno quei due? Hanno uno sguardo strano”.
“Tesoro, guarda bene, si scambiano sguardi come facciamo noi” rispose bisbigliando Kevin.
 “vuoi dire che finalmente hanno capito di amarsi a vicenda?” disse Dani.
“eh già!” fece lui.
Il resto della colazione continuò senza intoppi e quando furono pronti ognuno andò a sistemare le cose per il picnic che avrebbero poi fatto.
 
[Punto di vista di Ale]
Finita la colazione dovevamo prepararci perché avremmo passato la giornata fuori, saremmo andati a fare un picnic in riva al mare, anche se ancora non avevamo deciso dove, prima però avremmo fatto un giro dentro Gallipoli.
Tornai in camera per cambiarmi, mi misi davanti all’armadio –che cavolo mi metto adesso? –non avevo portato molti vestiti in fondo sarei stata poco, alla fine mi decisi e indossai dei pantaloncini neri, una canotta rosa chiara di Minnie con una giacchetta lilla, e le Tiger nere e viola, di sotto avevo messo il costume nel caso ci fossimo fatti il bagno, mi truccai un po’ e presi la borsa con l’asciugamano arancione con i fiori tropicali (i miei preferiti), ‘toc toc’, qualcuno alla porta bussava “avanti” feci mentre ero ancora in bagno a farmi i capelli, la persona che aveva bussato era entrata, ma non aveva parlato, incuriosita sbirciai fuori dalla porta del bagno e vidi Nick seduto sul letto, bello come al solito con la luce che illuminava i suoi riccioli tirati dalla fascia –era cosi fico con quella fascia! –giocherellava con qualcosa, guardai meglio e vidi che era il mio lettore mp4 –che stava cercando li dentro? – “ehi tu, che sbirci?” feci io avvicinandomi, all’improvviso vidi la sua espressione cambiare di colpo, dal sereno e incuriosito al triste e deluso.
“che c’è? Che è successo?” chiesi colpita da quel cambiamento cosi improvviso, lui senza dire nulla mi porse il lettore e quando guardai il display mi venne un colpo al cuore, c’era una foto mia e del mio ex, non stavamo facendo niente però capì subito quale catastrofe avrebbe potuto provocare “chi è quello?” chiese lui senza guardarmi “è… è un amico” risposi io in preda al panico “solo un amico?” disse lui sempre guardando a terra, non potevo anzi non volevo mentirgli cosi dissi “è stato il mio ragazzo, ma è successo più di 2 anni fa! Credevo di aver cancellato tutte le foto!” “è stato importante per te?”.
Ma perché mi faceva quelle domande?
Vedendo che non alzava lo sguardo mi inginocchiai in modo da poter stare alla sua stessa altezza e gli alzai il volto, quello che vidi mi sconvolse, aveva gli occhi lucidi, stava soffrendo solo per aver visto una foto… lo guardai negli occhi.
“lui è stato importante perché è stato il mio primo ragazzo, ma nessuno mai mi ha fatto provare l’immenso amore che provo per te, in questo momento tu sei la persona più importante della mia vita,è solo un amico ormai, lui fa parte di una parte della mia vita ma ricorda che TU sei la mia vita e non mi stancherò mai di ripetertelo!” dissi quelle parole cosi convita che riuscì a rivedere il suo bellissimo sguardo, il suo meraviglioso sorriso e dopo aver detto “e io non mi stancherò mai di sentirlo, ma sappi che tutto questo vale anche per me”mi accarezzò la guancia delicatamente con le dita e si avvicinò cosi vicino che le nostre labbra si sfiorarono ma non andò oltre sentivo il suo dolce respiro sulle mie labbra vogliose di lui.
“amore mio se non ti decidi tu ti bacio io” sussurrai “non me lo faccio ripetere due volte allora” rispose lui e colmò quel poco spazio che ancora era rimasto mordendomi delicatamente il labbro inferiore, mi stava facendo il solletico che mi fece scappare il sorriso, le sue mani scendevano dalla mia schiena per passare ai miei fianchi e arrivare alle mie gambe e all’improvviso mi tirò su, mi aveva presa e da terra mi aveva portato sulle sue gambe.
Cosi va molto meglio.
Tornai a baciarlo, quella posizione era decisamente molto più comoda, mi teneva per i fianchi, ogni tanto mi premeva contro il suo corpo e quando non lo faceva ero io ad attaccarmi a lui, gli misi le braccia intorno al collo e iniziai a giocare con i suoi ricci.
La passione incominciò a farsi sentire irrefrenabile e alzandomi di peso Nick mi sdraiò sul letto mettendosi a quattro zampe su di me, non aveva ripreso a baciarmi ma mi guardava con quel suo sguardo intenso e profondo come a voler scavare dentro di me verso il mio cuore, che già gli apparteneva, da quel punto di vista appariva quasi un dio greco, i suoi muscoli definiti e tonici risplendevano sotto la luce che veniva da fuori, a tanta bellezza mi rendevo conto di quanto fossi insignificante, distolsi lo sguardo da lui solo per un attimo, a malincuore dovetti interrompere quel momento perfetto.
“dobbiamo andare, è tardi” avrei sperato che non fosse poi tanto tardi invece lo era eccome.
“di già?” mormorò lui.
“si, se non scendiamo presto verranno a cercarci”
“e lasciali venire” bisbigliò al mio orecchio.
“dai fai il bravo, non eri tu quello serio e razionale?” risposi io riportandomelo a portata d’occhio.
“è vero, ma tu mi sconvolgi e mi confondi solo con uno sguardo”.
Dio! quando dice queste cose è lui a sconvolgermi!
“mi sa che davvero stai un po’ confuso se dici assurdità del genere!” mi spostai da lui e mi misi a sedere “dai scendiamo piuttosto”. Stava per controbattere quando mi alzai e andai in bagno, visto che mi aveva scompigliato i capelli, mi pettinai e tornai.
Lo trovai davanti alla porta con in mano il mio borsone “che ci hai messo, un asciugamano?”
“si nel caso ci venisse l’idea di farci un bagno”dissi appena lo raggiunsi.
“allora prendo anche il mio, ti dispiace se lo metto nella tua borsa?”
“ma no figurati, prendilo pure”. Mi piaceva l’idea di avere qualcosa di suo con me anche se era solo un oggetto.
Dopo che prese l’asciugamano scendemmo nella hall dove ci stavano aspettando gli altri.
“era ora! –ci riprese Joe –stavamo per salire a vedere se eravate ancora vivi!”.
“ora siamo qui, no? possiamo andare” feci io non dando molto ascolto alle sue lamentele.
 

Punto di vista dell'autore:
Ed ecco pubblicato anche questo capitolo di Fly with me, spero che sia stato di vostro gradimento e di conseguenza spero che RECENSIRETE in tanti!
Ringrazio tutti quelli che hanno recensito, che hanno messo la storia tre le seguite, tra le ricordate e anche tra le preferite, Grazie mille!
Beh che dire, continuate a seguirmi e... alla prossima!
                                                                                                                                          Misao13
   
 
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