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Autore: monipotty    25/01/2011    3 recensioni
Questa fic è nata da un sogno di qualche settimana fa e ora non faccio altro che mandarla avanti: Patricia Waterice, strega Mezzosangue, e la sua sorellina Cinthya si trovano sole dopo essersi separate dai loro genitori, una grossa responsabilità che la più grande, Patricia, deve imparare a gestire. Ma oltre alla zia materna, ci sarà qualcun altro di nostra conoscenza ad aiutarla!
Ambientata al 6° e 7° anno della saga, sia sui libri sia sui film, per ora non contiene Spoiler: quando ci saranno, avviserò :) Buona lettura!
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Ginny Weasley, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
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5 - Allegria contagiosa nella desolazione

Capitolo 5 - Allegria contagiosa nella desolazione

Quando atterrò, si ritrovò la sorellina e Rosmerta, impolverate ma ridenti: erano nel camino del Paiolo Magico, completamente vuoto. Uscirono dal locale e con la bacchetta Rosmerta aprì il varco del muro, toccando i mattoni giusti; lo spettacolo che stava davanti ai loro occhi era deprimente e triste: quella che una volta era un’allegra Diagon Alley, piena di vita e colori, ora non era altro che un borgo oscuro, desolato; molti negozi avevano le porte e le finestre sbarrate, altri erano sottosopra, le vetrine rotte, pochi quelli rimasti aperti. Patricia strinse a sé la sorellina.

“Che tristezza è diventato questo posto...” commentò lugubre Rosmerta scuotendo la testa. “Stiamo vicine, non è più sicuro come una volta.” In quel momento, un uomo uscì da un vicolo: barcollava e teneva il capo basso, passò loro di fianco ma sembrò non vederle. Un brivido attraversò la schiena di Patricia. Iniziarono a camminare e a guardarsi intorno con aria afflitta: fino all’anno prima, quando nessuno credeva a Harry Potter, l’aria di quel posto era sana, c’era allegria, profumo di dolci, un continuo vociare, tante risate e un perenne viavai di gente, ma da quando il mondo magico aveva finalmente capito che Il-Ragazzo-Che-Era-Sopravvissuto non mentiva, il panico si era diffuso, gli attacchi dei Mangiamorte sempre più frequenti, e anche Diagon Alley si era svuotata.

“Facciamo in fretta, non mi piace stare troppo per strada allo scoperto.” Borbottò Rosmerta così si diressero in tutti i negozi ancora aperti per comprare tutto ciò che trovavano e serviva loro e nel giro della mattinata finirono di fare compere. Per pranzo, tornarono al Paiolo Magico: erano pochi i clienti e il proprietario Tom, rimasto solo, faceva di tutto pur di tenerseli, offrendo loro tutto ciò che poteva. Quando ebbero finito, tornarono a Diagon Alley.

 “Cosa devi comprare ancora?” domandò Cinthya curiosamente.

“Credevo avessimo finito...” aggiunse Patricia. La donna sorrise.

“Infatti, ma c’è ancora un posto che devo farvi vedere e sono certa che vi piacerà.” Rispose lei con un sorriso misterioso. “E’ stato aperto un nuovo e particolare negozio qui ed è quello che ora va per la maggiore, l’unico che riesce a restituire a Diagon Alley un po’ di vita.” Ma nonostante le domande, non riuscirono a cavarle altro di bocca e la curiosità di entrambe, soprattutto della bambina, crebbero a dismisura.

Percorsero la via centrale fino alla Gringott, poi svoltarono a destra e il fiato delle ragazze si mozzò in gola: davanti a loro si ergeva un alto edificio arancione e in corrispondenza di due grandi finestre sporgenti un’enorme e smilza figura umana in legno colorato dei colori più accesi rideva e si toglieva il cappello, mostrando sulla cima della grande testa rossiccia una magia ogni volta diversa. Nelle vetrine erano esposti gli oggetti più strani e dai nomi più improbabili, magie di ogni sorta, e dalle finestre più piccole che correvano tutto intorno al negozio si poteva vedere che era gremito di gente e nell’aria che lo circondava si sentivano risate, schiamazzi, chiacchiericcio e qualche strano rumore: lì si respiravano allegria e divertimento, qualcosa che da una settimana se non di più Patricia e Cinthya non avevano più sentito né visto e che ora ammiravano con stupore e gioia.

“I Tiri Vispi Weasley fanno affaroni in questo periodo: tutti noi abbiamo bisogno di svagarci e non pensare ai problemi che abbiamo e questo è il luogo migliore per farlo.” Commentò Rosmerta. “Certo che quei due hanno fatto proprio un gran bel lavoro.” Rise.

“Ma...” iniziò Patricia senza riuscire a togliere gli occhi di dosso all’enorme marionetta. “Ma chi...?”

“Fred e George Weasley, chi altri se non loro?” rispose anticipandola. “Li conosci, no?” Patricia ridacchiò.

“Solo di vista e per fama.” Rispose Patricia: ne aveva sempre sentito parlare, ma solo l’anno prima aveva potuto conoscerli più da vicino grazie all’Esercito di Silente di cui anche lei aveva fatto parte. “Sono indimenticabili.” Aggiunse con un sorriso ricordando il grande guazzabuglio che avevano creato alla fine dell’anno con la loro fuga: la Umbridge non era mai più stata la stessa da quel giorno, era diventata ancora più nevrotica.

“Entriamo, entriamo, ENTRIAMO??” Chiedeva intanto Cinthya saltellando sul posto eccitata. Quando Rosmerta diede il consenso e raccomandò loro di restare sempre in vista, prese la sorella per mano e la trascinò di corsa verso l’entrata, emettendo un gridolino estasiato quando riuscirono a farsi strada all’interno del negozio rumoroso e luminoso, terso dei più svariati odori e pieno di scaffali lungo le pareti e vetrine in mezzo alla stanza per tre piani di fila, tutti ovviamente strapieni di gente. Iniziarono a fare un giro, sgomitando per riuscire a passare e osservando tutto ciò che c’era da osservare: caramelle anomale, penne d’oca commestibili, inchiostro muta colore a seconda dell’umore, strani animaletti pelosi che attirarono subito l’attenzione della bambina.

“Patricia, guarda che belli che sono!” gridò Cinthya puntando un dito contro una gabbietta piena di palle pelose rosa shocking che emettevano un flebile ronzio chiamate Puffole Pigmee. “Me ne compri uno? Sono così teneri! Per favore!!” squittì rivolta alla sorella. “Se me lo prendi, farò la brava e me ne occuperò io, lo prometto.” Stava per risponderle quando si sentì chiamare. Si voltò: Ginny Weasley ed Hermione Granger stavano agitando la mano nella loro direzione, facendosi strada tra la calca.

“Ciao Patricia! Anche tu qui?” la salutò Ginny abbracciandola: sebbene si conoscessero solo dall’anno prima, erano subito andate d’accordo ed era l’unica amica che aveva al di fuori della sua Casa. Patricia le salutò e presentò la sorella, che fino a quel momento era rimasta costantemente attaccata a lei; Cinthya le guardò con occhi sospettosi e solo quando la sorella la rassicurò sul fatto che erano sue amiche, si rasserenò e tornò a guardare avidamente le Puffole Pigmee. Ginny la guardò interrogativa e Patricia spiegò brevemente gli avvenimenti dell’inizio di quella settimana.

“Mi dispiace molto, povere voi...” commentò Ginny scuotendo la testa.

“Ma cosa farete ora che inizia l’anno scolastico?” domandò Hermione guardando la bambina e Patricia fece spallucce.

“Credo verrà ospitata da zia Minerva nel castello.” Spiegò brevemente. “Ma la cosa che mi preoccupa è che non sappiamo se abbia un qualche tipo di potere. E’... normale. E se non ne avesse...”

“In teoria,” disse Hermione. “se vede sia Hogsmeade che Diagon Alley, e lo fa molto bene, può essere strega o Maganò. Magari è ancora giovane per mostrare attitudini magiche o non ha ancora avuto il giusto stimolo.” Patricia sorrise.

“Vedremo.” Disse Patricia. “Parlando d’altro, che ci fate qui?” Ginny sorrise.

“Nulla in particolare, siamo venuti a trovare Fred e George: sono molto presi dal lavoro di questi tempi, ma non li ho mai visti più felici.” Spiegò volgendo lo sguardo verso uno dei due fratelli che, in piedi su una scalinata che passava dietro al bancone e portava ai piani superiori, annunciava a gran voce le offerte osservando estasiato la folla di clienti che occupava l’intero negozio. “Mi chiedo ancora come abbiano fatto ad aprirlo così velocemente, in termini economici intendo.” Aggiunse pensierosa. “Comunque, l’importante è che portino allegria legalmente.” Concluse con un sorriso e un cenno di saluto al fratello, che ricambiò con vigore.

Patricia sorrise, poi si voltò verso la sorella ma si accorse che non c’era più. Si guardò intorno interrogativa. “Avete visto mia sorella?” domandò alle due ragazze, ma queste negarono. “E’ impossibile che non mi sia accorta di quando ha lasciato la mano...” borbottò aggrottando le sopracciglia.

“Questa potrebbe essere una dimostrazione che è una strega...” commentò Ginny mentre cercava con lo sguardo la bambina in mezzo alla folla.

“Vado a cercarla.” Disse Patricia allontanandosi.

“Ti aiutiamo.” Si offrirono Hermione e Ginny all’unisono. Si divisero ed iniziarono a chiedere a tutti coloro che erano vicino a loro se l’avessero vista, ma nessuno sapeva nulla, non c’era alcuna traccia di lei. Un atroce pensiero si insinuò nella mente della ragazza e fu come se le fosse caduto addosso un secchio di acqua gelata: i Mangiamorte le avevano trovate.

Sarà davvero così? I Mangiamorte le hanno veramente trovate? Altrimenti, dov'è finita la piccola Cinthya? Bene, oggi ho postato ben 2 capitoli ma per saperne di più dovrete aspettare il prossimo! Recensite numerosi e alla prossima!! Ciao!!!

monipotty

  
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