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Autore: Sleilo    25/01/2011    6 recensioni
Sirius, il padrino di Harry, è morto da due anni e un nuovo anno scolastico inizia a Hogwarts. Il giovane mago, sempre più solo, decide di confidare le sue pene alla carta per alleviarle, e scoprirà ...
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Silente, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Severus Piton
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da VI libro alternativo
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Nota della traduttrice:
Siete pronti al conto alla rovescia?!?
Meno due...

OooOoOOoOOoOoOO

Harry stava di fronte a Voldemort al centro di un cerchio di Mangiamorte, Nagini era dietro il suo padrone e sibilò con rabbia. Gli avevano ridato la sua bacchetta, questa volta non poteva più sottrarsi.

Sapeva benissimo di non avere speranze, ma qualcosa in lui lo spinse a combattere per non rinunciare. Quindi si raddrizzò affrontando il pericolo, e se il suo volto era pallido, la sua bacchetta, lei, non tremò.
 
Il duello iniziò, Voldemort scagliava incantesimi a velocità stupefacente e Harry faticava a tenere il passo. A poco a poco il sopravvissuto perdeva terreno ma affrontava tutto con coraggio. Ben presto fu ferito alla spalla, poi alla coscia, ma non rinunciò, la morte si stava avvicinando mordendogli i talloni, ma la sua mano rimase salda. La paura, ed ora anche il dolore, gli solcavano lo stomaco, e nonostante ciò continuò: non mollare mai, lottare fino all’estremo, fino alla fine.

Poi improvvisamente un lampo verde alla periferia del cerchio attirò la sua attenzione. Era Malfoy, aveva ucciso Nagini e gridava:
 
«Vai Harry! Ora! Era l'ultimo! »

Voldemort gli urlò di rabbia e i Mangiamorte, confusi, iniziarono ad attaccare Draco. Improvvisamente i membri dell'Ordine della Fenice apparvero, e fu un corpo a corpo generale.

Nella confusione imperante Harry e Voldemort continuarono a scambiarsi incantesimi quando improvvisamente fu separato dal Signore Oscuro e si trovò davanti a Bellatrix.
 
Infuriato alla vista dell’assassina del suo padrino, Harry andò all'attacco con rinnovato vigore, e quando stette per darle il colpo di grazia un urlo riecheggiò.

« POTTER! Dietro di te! »
 
Grazie a questa indicazione il superstite ebbe appena il tempo di saltare da parte per evitare un incantesimo mortale. Ma il maestro di pozioni, troppo concentrato sul suo allievo, non vide avvicinarsi il pericolo, ed Harry si voltò per vedere la maledizione di Voldemort colpire Severus alle spalle. Il giovane, stordito, vide il mago descrivere una graziosa parabola al rallentatore, prima di schiantarsi al suolo come un burattino inanimato.

« SEVERUS! »
 
Il sopravvissuto realizzò all’istante che non l'aveva mai tradito e che quella messa in scena era stata necessaria per uccidere Nagini. Ed ora, quell’uomo che aveva già sofferto tanto giaceva per terra, senza vita. E tutto questo, tutti quei morti, erano per colpa SUA. Un’ondata di odio e di rabbia travolse l’Eletto. La sua magia, fino ad allora semi dormiente, si svegliò improvvisamente in un'esplosione di luce e di calore seguite da un forte vento. Adesso era il turno di Voldemort di ritirarsi dallo sguardo bruciante di odio di Harry. Gli occhi del Sopravvissuto gli sembrarono simili a due lame assetate di sangue, del SUO sangue.

Poi si ritirò davanti al giovane Grifondoro, di fronte alla pressione insopportabile della sua magia e della sua ira.
 
Harry non si mosse, sapeva che Riddle non poteva sfuggirgli. Lacrime di rabbia e di tristezza gli rigarono le guance, alzò la mano e sussurrò: Avada Kedavra. Il lampo verde scaturì e toccò il Signore Oscuro; Harry cadde in ginocchio, il respiro spezzato dal dolore, mentre il mago nero si consumava in una insostenibile luce bianca.

Quando poté rialzarsi si accorse che la battaglia si era allontanata, e che Voldemort era morto una buona volta per tutte.
 
Il cuore serrato in una morsa, Harry avanzò lentamente verso il corpo di Severus. Giunto vicino a lui cadde in ginocchio, quasi accecato dal pianto. Singhiozzando sommessamente sollevò delicatamente il torso dell’uomo per stringerlo contro il petto, mormorando a voce spezzata come il suo povero cuore:

« Severus, Ti amo. Anche se so che mi hai sempre odiato, ti amo. »
 
« Potter ... » Harry abbassò gli occhi bagnati di lacrime sul viso di Severus e incrociò il suo sguardo; ancora una volta, c'era quella luce. La voce dell'uomo era debole e affaticata ed il Grifondoro ne ebbe la gola soffocata.
 
« Io ... non ... non ti ho mai odiato. » Terminò Severus in un sussurro. Poi alzò la mano con difficoltà, la mise sulla nuca del giovane, avvicinò il viso al suo, e senza distogliere gli occhi lo baciò. Fu un bacio dolce, ma anche possessivo, accarezzò teneramente le labbra del Sopravvissuto pregandogli l'accesso alla sua bocca, che gli fu immediatamente dato. In questo meraviglioso bacio ciascuno godé il sapore dell’altro, ma oltre a scoprirlo, gli disse addio. Infine le loro labbra si separarono, e in un ultimo sforzo Severus sussurrò all'orecchio di Harry:
 
« Vivi per me ... Harry. » Il modo in cui il Maestro di Pozioni pronunciò il suo nome fece rabbrividire il giovane uomo. Poi vide gli occhi del suo professore appannarsi, e tutto finì.

Harry rimase a lungo prostrato a terra, cullando teneramente, quasi disperatamente, il corpo senza vita del suo amore, ripetendo il suo nome come una litania.

Improvvisamente una mano sulla sua spalla lo risvegliò dal suo torpore:
 
« Harry, gli altri torneranno presto ... »

« Draco, Io ... io voglio che riposi in un luogo tranquillo. »

« Capisco ... Vieni. »
 
Si smaterializzarono a Villa Malfoy, loro due con il corpo di Severus. Draco guidò Harry fino alle rive di un piccolo lago di un blu cristallino. Lì il Superstite scavò una tomba con un incantesimo e insieme prepararono la spoglia del loro professore per il suo ultimo sonno. Poi lo deposero delicatamente sul letto di morte, le mani incrociate sul petto. Harry, con le lacrime agli occhi e il cuore dolorosamente stretto, rimise a posto teneramente una ciocca vagabonda.
 
** Sembra così tranquillo adesso. Dà l’impressione di essere semplicemente addormentato, è così bello ... anche nella morte. Ah, Severus ... ti amo tanto **

« Addio Severus, grazie per tutto, per il tuo coraggio, la tua forza, per la tua presenza e perdono, perdono di non aver capito. Addio amore mio, non ti dimenticherò mai. »
 
Il resto del funerale si perse in una nebbia confusa, si ricordò solo di esser rimasto a lungo a piangere presso il sepolcro prima che qualcuno, probabilmente Draco, lo avesse costretto ad alzarsi e lo avesse aiutato a coricarsi dopo aver fasciato le sue ferite. ...
 
OooOoOOoOOoOoOO
 
Senza che potessi fare nulla se n'è andato,

Attraverso la morte, il mio amore, mi ha reso felice.

Colano le mie lacrime, il mio cuore sanguina,

La mia felicità è fuggita per sempre.

Il sole che rischiarava i miei giorni si è estinto,

E ' nel buio che cammino, e non mi resta niente.

 
Devo avanzare solo, perché ho una promessa da mantenere.

Per te, io devo continuare a vivere con un sorriso.

Ma nel mio cuore resterai per sempre

Il primo che ho amato.

Maledico le occasioni mancate,

E quei gesti, quegli sguardi che non ho saputo notare.

 
Perdonami per non aver capito,

Per non avere visto, e aver lasciato la strada fuggisse.

Io so che mi amavi,

Ed è per questo che non posso rinunciare.

Nella mia mente continuerai a brillare,

E ' con il tuo ricordo, che dovrò affrontare l’avvenire.
  
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