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Autore: Danya    25/01/2011    3 recensioni
*Capitolo 15 aggiustato! Chiedo scusa per il disagio! Starò più attenta!*
Terra.
Un giovane dalla lunga coda castana beveva una tazza di caffé davanti ad uno schermo di un computer, analizzando dati.
Quasi si affogò, decifrando il messaggio.
Keiichiro Akasaka si pulì la bocca e strabuzzò gli occhi.
“Che cosa vorranno, adesso?"***
Bene bene...una nuova ff! Dico subito che ci saranno tutti i personaggi e che tutto ha inizio qualche mese dopo la battaglia finale (al solito)... spero di avervi incuriositi e vi dico soltato questo: niente è come sembra xD
Genere: Avventura, Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 Capitolo 25
“Rapimento… Arwel!”
Retasu si guardò allo specchio.
“Aliena… umana… aliena… umana” continuava questo gioco per un po’, divertita dall’aspetto che prendeva il suo viso, i suoi capelli.
-Aliena sono molto più carina, ma meglio rimanere umana, mi faccio meno senso- si disse.
-Parlare da sola è un segno di instabilità mentale, sai?- Retasu si voltò, per vedere Ryou alle sue spalle
-Ciao!- lo salutò, cordiale.
Ryou si sedette accanto a lei –Tutto ok?- lei annuì.
-Ichigo?- domandò la verde.
-E’ con Karl ed Arwel… sta curando della gente-
-Speriamo si sia veramente ripresa- mormorò la verde
-Ichigo è forte, ce la farà- le prese una mano –Retasu, ero sicuro di voi fin dal principio. Sapevo che se la Terra vi aveva scelto c’era un motivo. Voi siete il suo spirito- Gli strinse la mano –Ma nonostante tutto mi sento sempre in colpa nei vostri confronti-
-Ryou, non è stata una scelta tua. - rise un po’ –Certo, è strano pensare di essere una specie di mutante e una reincarnazione di una Dea… ma questo mi fa sentire più forte, come anche alle altre. Faremo di tutto per salvare il Mondo-
La loro attenzione fu attirata da dei passi nuovi nella stanza –Qui non si tratta più di Mondo, ma di Universo-
-Ciao, Retasu!- Samia corse tra le braccia della verde, seguita poi da Pai.
-Ma possibile che compariate sempre insieme?- rise Retasu .
-Mi si appiccica, che ci posso fare- disse Pai, guardando Samia. Con un cenno salutò Ryou, che ricambiò piuttosto freddamente.
-Eri con Ichigo?- chiese Ryou, alzandosi in piedi.
-Sì. Sta facendo un lavoraccio-
-Ma è vero che ha guarito Annì?- chiese Samia, guardando i grandi, curiosa –Ichigo è una maga?-
-No, Samia. Te l’ho già spiegato. E adesso muoviti, ti porto da Kisshu-
-No, voglio giocare con Retasuuu!- la bimba guardò la verde, come in cerca di aiuto, ma quella non si sentì di andare contro gli ordini di Pai
-Su, Samia, giocheremo un’altra volta-
-Uffaaa!- Samia girò i tacchi e si diresse verso la porta, seguita da Pai, che indugiò un attimo sull’uscio, vedendo Shirogane rivolgersi alla sua prediletta.
-Retasu, vado da Ichigo. Ti consiglio di non giocare troppo con la tua mutazione- disse Ryou, sorridendole cordiale e amichevole, come sempre.
-Si, d’accordo Ryou-
Quando uscirono, i due ragazzi e la bambina, per un attimo si guardarono negli occhi –Pai, andiamo?- disse Samia, tirandolo per i pantaoloni.
Ma Pai guardava Ryou.
-Ti ricordo le sue origini- disse Ryou –Non ne varrebbe la pena-
Pai strinse i pugni –Come, scusa?- si stava irritando ma cercò di trattenersi per la presenza di Samia
-L’hanno capito tutti, lo sanno tutti- Ryou sorrise, sghembo –Ma non starà per sempre qua. Non lo dico per cattiveria, ma per risparmiagli dolore-
-Shirogane, non so di cosa tu stia parlando. Andiamo Samia-
Pai gli diede le spalle e iniziò a camminare, ma la voce di Ryou lo bloccò –Ma se pensi di riuscire a farla sorridere, allora hai la mia benedizione- Pai si girò di scatto, per vedere il sorriso di Ryou, così pacifico che.. lo lasciò senza parole.
- scusa?-
-Sto dicendo che non sarò di ostacolo. Per me lei è una carissima amica. Solo- ci pensò su un attimo –Ci sarebbe però il problema Shoji, ma non credo ci sia un grosso ostacolo- rise sotto i baffi e iniziò a camminare per raggiungere Ichigo.
Pai rimase allibito. –Ma avrà sbattuto la testa?- mormorò.
-Pai?- Samia richiamò la sua attenzione –Ma tu ti sposi con Retasu?-
Goccilone –Samia…-
*
Zakuro passeggiava per le strade affiancata da Bor. Era nel suo aspetto da Dea, così bella che le persone si giravano a scrutarla con reverenziale timore e Bor, in qualche modo, era orgoglioso di poterle stare accanto, di poterla sfiorare con il braccio.
Qualche volta l’aveva spinta dolcemente nella folla poggiandole una mano sulla sua sensuale schiena e lei, docile, si era fatta accompagnare,  ma gli aveva lanciato uno sguardo malizioso, uno sguardo che ultimamente rivolgeva solo a lui.
E a Bor, questo piaceva.
-Questa è la piazza del mercato- disse Bor.
Zakuro osservò con interesse il luogo. Era colorato, c’era tanta gente e tanti buoni profumi. –Mi piace- disse semplicemente e iniziarono a girare insieme per i banchi. Un ragazzo, ignorando le occhiatacce della gente, offrì a Zakuro un dolce e disse –Ad una splendida Dea-
-Grazie- aveva risposto amichevole Zakuro. Era abituata a tutte quelle attenzioni, non era per nulla a disagio.
-Sulla Terra…- Bor cercò di iniziare un discorso –Tu chi sei?-
-Sono Zakuro Fujiwara, una modella- disse lei, come se fosse la cosa più banale del mondo.
C’era una fontana molto graziosa e vi si avvicinò. Vedeva il suo volto distorto nell’acqua. Era così strana.
-Modella, eh?- Bor l’osservò “Non poteva trovare professione migliore” –Diventare una Mew Mew è stata dura?-
-Non molto. Vivendo da sola non dovevo dar spiegazioni a nessuno-
-Non sei un po’ troppo giovane, per vivere da sola?-
Zakuro sorrise –Io sono una maggiorenne, sul mio pianeta e guadagno abbastanza per mantenermi- sfiorò il codino di Bor –Tu invece ancora non lo sei proprio- lo schernì.
Bor le prese la mano –Ho vent’anni. Me ne mancano due soli per diventarlo-
-Allora sei poco più grande di me-.
Bor non le mollò la mano e la fissò intensamente negli occhi e poi la sfiorò con lo sguardo su tutto il viso –Sei una bella donna, Zakuro- disse –Ma la tua versione migliore è quella umana-
-Dici?-
-Non sono abituato a vederti così- si giustificò il giovane, mollandole la mano con delicatezza, sorridendo.
-Bor, mi stupisci. Sorridi?- continuò Zakuro con il suo gioco di provocazione –Sai che devo rimanere così quando usciamo dal Palazzo o da casa Ikisatashi-
-Lo so- gli occhi di Bor si illuminarono di malizia –Quando ti trasformi, chiamami. Vorrei vederti- si alzò e le fece segno di seguirlo e Zakuro, scuotendo la testa dolcemente disse –Si corteggiano così le donne su questo pianeta?-
Beccato.
L’alieno rise –No, ma per te, questo ed altro-
-Allora- disse Zakuro, avvicinandosi così tanto all’alieno da riuscire a respirare il suo respiro –Mi sento molto onorata-
**
Sala del Trono
Ichigo aveva davanti decine di alieni. Tutti malati o con persone accanto ammalate. Era esausta.
Dopo la guarigione di Annì e Samia, c’era stato un passa parola generale e a gente si era accalcata attorno a lei per farsi curare o semplicemente per una benedizione.
Era stata presa in contropiede. Non pensava che essere Mew fosse così.. impegnativo.
Quella mattina aveva curato cinque bambini tre dei quali molto gravi, un giovane alieno affetto da non-si-ricordava-quale-male, poi altre persone che non ricordava e due vecchiette che avevo chiesto una benedizione.
“Ma mi hanno preso per la Madonna?” pensò, disperata.
Cercò lo sguardo amico dei suoi compagni ed incrociò quello di Karl,, mentre Arwel stava seduto su un piccolo trono dietro di lei, intento ad accogliere le persone guarite.
Karl capì lo stato della ragazza e si avvicinò al sovrano, mormorò qualche parola e poi si avvicinò alla folla –Signori, Mew ha bisogno di ricaricare il suo potere. Domani ricominceremo. Datemi ora i vostri nominativi e sarete i primi ad essere assistiti.- la gente si lamentò un po’, poi accontentarono la richiesta di Karl e in meno di dieci minuti, la sala del trono era di nuovo vuota.
-Finalmente. Non credevo che fare la buona fosse così difficile-
Arwel rise e le si avvicinò, prendendole una mano e baciandola leggermente –Sei stata grandiosa. Ti ringrazio-
Ichigo arrossì lievemente –Ma no…-
Nella stanza, da una porta un po’ nascosta, comparve Ryou –Già finito?- domandò, guardandosi attorno.
-Ichigo è esausta. Forse sarebbe meglio non farla lavorare domani- disse Karl, osservando il viso della ragazza, un po’ pallido.
La rossa scosse la testa –Lasciatemi riposare per ora, domani starò meglio!-
-Non dovete preoccuparvi per la sua salute- disse Ryou, serio in volto –Tanto gli stupidi non si ammalano mai-
-EEEEEhyyy!- Ichigo lo guardò sbieca, ma era troppo stanca per litigare –Posso andare, ora?-
-Ti accompagno- disse Ryou, precedendo Karl, che non si mosse dal suo posto.
Ichigo guardò Ryou –Idiota- mormorò, ma nonostante il muso, si congedò con lui.
Karl ci rimase un po’ male, ma sorvolò. Avrebbe avuto tempo per stare vicino ad Ichigo.
**
Ryou accompagnò Ichigo nella sua stanza, rimanendo in silenzio per tutto il tragitto, osservandola con la coda dell’occhio.
-Stai bene?- disse, lasciandola sulla porta
Lei sospirò –No- sorrise amaramente –Ma è per il bene comune, me ne rendo conto-
Ryou le accarezzò il volto. Forse con quella carezza cercava di trasmetterle un po’ di sicurezza ma ne approfittò anche per poterla sentire più vicina.
Ichigo chiuse gli occhi e si abbandonò a quella carezza.
La mano di Ryou e di Masaya erano molto diverse. In quelle di Masaya, sentiva dei piccoli calli dovuti al kendo, mentre quelle di Ryou erano molto calde e morbide.
Ryou l’attirò gentilmente a sé, abbracciandola e Ichigo si godette il buon profumo.
Masaya odorava sempre di buono, di pulito, Ryou di … caldo. Non sapeva come spiegarlo ma era un dolce profumo, come quello che sentiva in Estate, quando si affacciava alla finestra della sua camera.
-Ichigo, ti sono vicino. Ci sarò sempre- la strinse più forte, affondando la testa nei capelli rossi –Dammi la possibilità di aiutarti, di proteggerti-
-Ryou, io…- imbarazzata, improvvisamente fuori luogo, cercò di sciogliesi dall’abbraccio, ma Ryou la teneva stretta.
-Ichigo- la chiamò e fu costretta a guardalo negli occhi.
Piano piano, Ryou si avvicinò al viso, facendo sfiorare i due nasi.
Il cuore di Ichigo cominciò a battere, forte, forte, forte.
Era divisa. Scoprire il sapore delle labbra di Ryou, oppure allontanarsi? Chiuse gli occhi, tremando e sentì le labbra di Ryou sfiorarla appena.
“Masaya!”
-Ryou, ti prego, allontanati- disse, scostandosi di colpo.
Ryou fece come ordinato e la guardò –Ichigo, io ti amo- le sorrise, spiazzandola –Ma tu ami Masaya, ed è giusto che sia così-
-Io non posso, Masaya è…- sentì le lacrime salirle agli occhi, spingere per uscire. Il cuore perse un battito, voleva sparire –Non voglio che tu ora te ne vada da me…- mormorò
-Ichigo, ti chiedo scusa. Perdonami- le alzò il mento con due dita, guardandola divertito –Non importa. Ma ti starò comunque vicino, in un modo o nell’altro- le diede una pacca sulla testa –Dai, Arma Vincente, va a riposarti!- e la spinse dentro la stanza,con delicatezza.
Ichigo rimase ferma sulla soglia della sua stanza.
“Masaya, non posso dimenticarti, non posso”.
**
Ryou girava l’angolo e scompariva dalla vista di Ichigo. Si appoggiò ad un muro e si portò una mano alla faccia sentendo i singhiozzi della ragazza.
**
Pai stava cercando Samia insieme a Lay. Era sparita poco prima e non avevano idea di dove si fosse cacciata.
Lay sbuffò –Dovevi guardarla tu!- Aprì una porta del lungo corridoio di una delle tante ali del Palazzo.
-Lay, ho dovuto lavorare con Eynis! Tu ti eri messa a leggere!- le ricordò Pai –Benedetta bambina!-
-Sbrighiamoci che deve tornare a casa o nostra madre ci lincia-
A Pai venne un’idea –Forse è da Retasu- detto  ciò si diresse verso la stanza della ragazza, a grandi passi.
Bussarono ed entrarono tutti e due le gemelle e non la trovarono lì.
-Dove si è cacciata pure questa?-
-Salve, ragazzi- la voce di Shoji li raggiunse alle spalle –State cercando Retasu?-
Pai si irritò nel vedere l’umano –Sì. L’hai vista?-
Shoji sorrise. Un sorriso strano, distorto –Vi porterò direttamente da lei-.
Schioccò le dita e i due si sentirono presi alle spalle da braccia forti –Cosa?!- Lay tentò di ribellarsi, inutilmente.
-Shoji! Cosa fai?!- Pai vide l’umano mutare forma. Le orecchie gli si allungarono leggermente e il viso divenne più affilato –Sei uno di noi?- Pai strabuzzò gli occhi.
-No. Sono il primo esemplare della nuova razza che dominerà l’Universo. E adesso, buona notte, Paiuccio <3- e detto ciò, a Pai, come a Lay, venne messo un fazzoletto sulla faccia e respirò uno sgradevole odore che poco alla volta, intorpidì i suoi sensi.
 

   
 
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