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Autore: Lord M    25/01/2011    1 recensioni
Una versione alternativa di "All Hell breaks loose", scritta parecchio tempo fa, che da maggior spazio a Prue, e risolve il problema principale dell'episodio: se esistono cose come la polvere di Leo o i pulitori, perché nessuno è intervenuto? Inoltre, fa la sua comparsa un futuro nemico del Trio e un altro personaggio fa un piccolo cammeo.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cole Turner, Leo Wyatt, Phoebe Halliwell, Piper Halliwell, Prue Halliwell
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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The Day After Today – L’alba che non verrà

Phoebe, in pigiama, si stava preparando la colazione nella cucina della villa in stile vittoriano. Quel giorno, una flebile luce entrava dalla finestra, era una giornata tiepida e il sole, timido, era spuntato da poco più di qualche ora. L’orologio appeso al muro indicava che erano le 8:30 di uno splendido giovedì. La ragazza stava in quel momento estraendo dal tostapane un toast bruciacchiato, che sarebbe dovuto essere la sua colazione.
-Che nervi! – sbuffò, gettandolo nella pattumiera e accingendosi a prepararne uno nuovo. Mentre esso si tostava, allungò la mano verso la dispensa, per prendere una delle barrette ai cereali che tanto le piacevano, ma non appena aprì la scatola, s’accorse che era vuota.
-Ma che … Pipeeeer! – sbottò – Ha finito di nuovo le mie barrette! Piper!-  
Ma Piper non la sentì subito, infatti si era da poco svegliata e, totalmente rapita, stava facendo gli occhi dolci a Leo, suo marito, anch’egli appena svegliatosi.
-Dormito bene, amore? – chiese lei.
-Sì, e tu?-
-Benissimo, con te vicina sono sempre tranquillo-
-Come sei dolce … - proferì mielosa, e si lasciò andare in un bacio appassionato con l’Angelo Bianco, finché le urla insistenti della sorella minore non costrinsero i due a separarsi ed affrettarsi a scendere.
Gli sposi scesero dalle scale, scalzi e vestiti da notte, accoccolati l’uno all’altra e giunsero in cucina dove una spazientita Phoebe li attendeva.
-Sentite – esordì – è possibile che …-
Ma i due sembravano essere troppo presi a farsi sguardi dolci per sentire la sorella, che stava seriamente perdendo la pazienza.
-Ehi, voi due … Ehi, dico a vooooooi!!! – sbottò scocciata Phoebe, buttando malamente sul tavolo il toast che stava imburrando.
Gli amanti finalmente si girarono, e prestarono attenzione alla ragazza.
-Grazie a Dio … Allora, chi è stato a mangiare le mie barrette di cereali?-
-Ehm … - esordì Leo, titubante – S-scusami Phoebe, credo che sia colpa mia. Sai, adoro quelle barrette …-
La strega sbuffò, e alzò le mani in segno di rabbia.
-Sì, ma me le hai già finita altre tre volte!-
-Eddai, Phoebe – s’intromise Piper – Come sei noiosa …-
-Lo saresti anche tu, se ti rubassero il cibo dal piatto: è una cosa così … insopportabile!-
Piper e suo marito sorrisero mestamente. In quel momento, Prue entrò in cucina, già vestita e pronta per uscire, la macchina fotografica in mano e la custodia della stessa sotto braccio.
-Cosa è insopportabile? – chiese, mentre si versava del caffé dalla brocca.
-Nulla, una piccola discussione sui cereali-
-Cereali? – sorrise Prue.
-Comunque, - proseguì la sorella di mezzo – come mai sei già vestita a quest’ora?-
-Beh, sai, devo … devo fare un servizio fotografico sulla città, e la luce migliore per il San Francisco Memorial è a quest’ora, quindi … Io scappo! – concluse addentando il toast preparato da Phoebe, l’unico già pronto.
-Ehi! Ma cos’è questo brutto vizio che avete tutti?-
Una risata generale, poi i tre si sedettero a tavola.
-Qualcosa di particolare sorellina? Abbiamo toast, toast e toast, anzi mi sa che abbiamo anche dei … toast! – punzecchiò Phoebe – Ma avremmo dell’altro se qualcuno non fosse così ingordo!-
-Mmmm …- sbuffò Piper.
Il rumore di un campanello risuonò nell’aria, segnale che gli Anziani avevano un compito per l’Angelo Bianco.
-No, anche la mattina presto … Che nervi! – esclamò la moglie dell’uomo.
-Mi spiace, ma devo andare – disse lui e, datole un bacio, orbitò lontano.
-Phoebe, dammi molto, moltissimo caffè, stamattina devo essere al P3, per discutere l’ingaggio di un gruppo …-
-Ok, sorellina-
Ed obbedì, riempiendole la tazza quasi fino all’orlo. Consumato il frugale pasto, le due sorelle si salutarono, Piper andò al locale, mentre Phoebe, accertatasi della partenza della sorella, sgattaiolò in soffitta e, preso il Libro delle Ombre, tornò in cucina, prodigandosi per cercare una formula che potesse uccidere il demone Belthazor, lasciandone però intatta la metà umana. Tentò più e più soluzioni, ma alla fine solo una parve avere qualche effetto: si trattava di una particolare mistura, creata combinando varie parti di pozioni, in grado di distruggere al contatto tutto ciò che di demoniaco era presente, lasciando intatto tutto il resto.
-Mph – sbuffò infine, stanca – Speriamo almeno serva … E ora devo poterlo raggiungere, quindi … pozione per andare e per tornare dagli Inferi-
Prima però che le boccette grigiastre potessero essere pronte, passarono altre diverse ore.
Nel frattempo, Prue aveva raggiunto il San Francisco Memorial, aveva montato il cavalletto e l’attrezzatura e iniziato a fare fotografie al grande ospedale, passando da zoom su parti piccole, a panoramiche globali. La luce era veramente perfetta: da quella posizione, infatti la scritta “San Francisco Memorial” risaltava in un bellissimo chiaro-scuro. Terminato il lavoro, la donna smontò tutto, e tornò al parcheggio.
Mentre stava rimettendo l’attrezzatura nel bagagliaio, tuttavia, accadde qualcosa di imprevisto per quella mattinata, ma comunque di routine per una strega come Prue. Infatti un uomo di mezza età, abbastanza basso, di media corporatura, i capelli grigi radi con una mezzaluna glabra al centro del capo, il volto segnato da poche rughe e un’adolescente con uno zainetto sulle spalle, stavano camminando con calma e discutendo fitto fitto quando, in un bagliore di scintille nere e blu, apparve un uomo basso e tarchiato, dal volto da roditore, vestito con scuri abiti eleganti. Ma, prima che i due potessero anche solo lontanamente stupirsi di quell’apparizione, alle loro spalle si materializzò un piccolo tornado che, prima allungandosi e poi stringendosi, formò due esagoni, uno da un’estremità e uno dall’altra, all’interno dei quali il vento prese lentamente le sembianze di un uomo. O meglio, di un demone. Infatti egli aveva la pelle bluastra, gli occhi gialli come un gatto e i capelli rosso bordeaux, che contornavano un volto nobile e sottile, eppure dal cipiglio folle. Indossava una lunga veste verde simile al paramento di un sacerdote, ma più elaborata, e intarsiata d’oro e fili neri, con disegni geometrici dalle linee spigolose, che gli copriva fino ai piedi. Inoltre, come un’appendice dell’abito, vi era una specie di cappuccio immobile a metà del suo movimento, che terminava con una punta arricciata, complementare al cappello a punta ricurvo che portava sul capo.
-Salve, Arold e Imelda Griffiths – proferì quest’ultimo con una voce sottile, seguito dal ghigno dell’Angelo Nero – Noi siamo qui … per voi …-
-Ch-chi diavolo siete e … e come siete apparsi dal nulla? – domandò spaventato quello che si chiamava Arold.
-E cosa volete da noi? – proferì terrorizzata Imelda.
-Solo … la vostra vita, non preoccupatevi, non sarà doloroso … - ghignò il demone bluastro, che comandò al collega, con un gesto di mano, di uccidere i due.
Egli allora evoco una balestra nelle stesse scintille in cui era comparso, ma non fece in tempo a usarla, che questa gli volò via dalle mani.
-Ma che …? – iniziò, ma fu interrotto da un calcio sferrato da Prue che, vista da lontano l’apparizione dei due, aveva deciso di intervenire. Il colpo, seguito alla caduta dell’arma del nemico sulla sua stessa testa, lo fece svenire.
-Riparatevi da qualche parte – suggerì agli Innocenti, che fuggirono rapidi.
-Una strega molto potente, se sei riuscita a stendere Jekill in questo modo … Ma te la caverai allo stesso modo con un demone del mio rango?-
Proferita la minaccia, nello stesso modo in cui era comparso, evocò una grossa mazza dalla punta tonda lavorata e la puntò contro la strega.
-Ora vedremo!-
I due iniziarono a lottare, Prue schivava i colpi di mazza e contrattaccava coraggiosamente con pugni e calci, nonostante la superiorità fisica del demone, che era armato. Allora, ebbe la brillante idea di usare il lancio di un cestino dell’immondizia per distrarlo, mentre con un altro colpo di telecinesi, richiamò la balestra e sparò una freccia al nemico, che però riuscì a schivarla.
-Sei tenace, strega … Ci rivedremo, stanne pur certa – detto questo, afferrò il braccio del collega e in un turbinio di vento, sparì.
La donna, guardatasi attorno, e per vedere che nessuno l’avesse vista usare le magia, e per ritrovare i due Innocenti, raggiunse questi ultimi e, col fiatone, si assicurò delle loro condizioni di salute.
-State bene? – chiese loro, ansimando.
-S-sì … – rispose l’uomo, tenendosi abbracciato all’altra – Ma chi … cosa diavolo erano quei mostri?-
-E-ecco … - balbettò Prue – E’-è un po’ … complicato, ve lo spiegherò dopo, ma ora è meglio che veniate con me, qui non siete al sicuro!-
-Al sicuro da chi …? e chi ci dice che ci possiamo fidare di lei?-
-Ve lo dice il fatto che vi ho appena salvato il culo, scacciando  quel demone. Non vi basta? Ma se preferite, potete stare qui e aspettare che ritorni, vi va?-
L’uomo era titubante, ma a un cenno della ragazzina, entrambi seguirono Prue in auto, scossi, ma almeno vivi.

Nel frattempo, negli Inferi …
Il demone dalla pelle blu, il cui nome era Shax, giaceva inginocchiato al cospetto della sorgente, una figura maligna, alta e incappucciata. Il tutto era sommerso in una diabolica luce scarlatta.
-Il tuo fallimento – rimbombò la voce dell’entità – Mi ha veramente deluso, da te non me lo sarei mai e poi mai aspettato, sai?-
Uno sbuffo, il demone col potere di controllare i venti chinò ancora più la testa.
-Tuttavia, è mia ragione sospettare che presto rimedierai a quell’errore, e considerati anche i tuoi passati successi, per stavolta surclasserò, ma bada bene che è la prima e unica volta che ti concederò questo sconto-
-Voi mi lusingate, mio signore. Grazie-
Congedato, Shax percorse le caverne buie degli Inferi con passo svelto, giungendo infine nei suoi territori dove, assistito da una cameriera, diede ordini che gli fosse portato il pranzo più tardi, perché in quel momento necessitava di calma e concentrazione.
Ora egli, nel suo sfarzoso abito verde, sedeva sul suo trono fatto d’ossa e argento, intento a contemplare l’anello che suo padre, e suo nonno prima di lui avevano tenuto al dito. Un anello d’oro, esile e poco appariscente, i cui fili chiari s’intrecciavano in altri scuri, di un materiale inumano, che rappresentava il suo casato di Demone Elementale Superiore, che gli valeva il titolo di Dominatore della Rosa dei Venti. Esso era un vanto per ogni demone minore, riuscire a entrare nella schiera dei più fidati della Sorgente, era il sogno di chiunque. O meglio, quasi chiunque. In effetti, un candidato a prendere il posto di Elementale del fuoco, un certo Demone Mercureo molto dotato, vi aveva rinunciato, perché desiderava “essere il meno possibile a contatto con i demoni”.
Che idiota! Aveva pensato Shax Buttare al vento una possibilità del genere!
Mentre era assorto in questi pensieri e si scervellava per trovare un modo per uccidere le Halliwell e salvare la faccia, si materializzò il suo collega di lavoro, l’Angelo Nero Jekill.
-Allora, il tuo capo ti ha ridato un altro giocattolo? – lo schernì con disprezzo il demone.
-Vedi di non fare tanto il figo, so che la Sorgente di fatto il culo viola! – ribatté.
-Niente volgarità qui! Ti ho già detto che qui puoi dire solo “idiota” – gridò con foga il Demone – Qui sei TU a dovermi portare rispetto!-
-Tsk … Senti, “signor rispetto”, mentre io mi procuravo le armi, tu hai pensato ad una strategia per uccidere quelle streghe?-
-In effetti sì … mi è bastato pensare a ogni altro demone, si sono sempre salvate, e spesso grazie al loro stupido Angelo Bianco!-
-Sì, ma anche uccidendolo, le Streghe non perderanno potenza bellica!-
-Forse no, ma sarà sufficiente a distrarle a sufficienza perché ricevano un colpo alle spalle senza poter reagire-
-Sì, in effetti si potrebbe fare …-
-Molto bene, finiamo i preparativi e poi mettiamoci all’opera!-

Mentre Prue era imbottigliata nel traffico, Piper impegnata al P3 e Leo in missione, Phoebe aveva avuto tempo a sufficienza per preparare le pozioni necessarie all’andata e al ritorno dagli Inferi, che avrebbe usato per salvare Cole dalla sua parte demoniaca. Non avendo prima chiesto alcun parere alle sorelle, era sul chi vive, e a ogni movimento nel vialetto s’insospettiva. Terminato il lavoro, prese delle etichette e scrisse, sulle fiale “Per separare”, “Andata” e “Ritorno”, poi le mise in un sacchettino e le nascose nel cesto della frutta, in attesa di essere usate.
Proprio nel momento in cui usciva dalla cucina, il telefono squillò, facendole venire un colpo.
Hai la coda di paglia, Phoebe, disse tra sé e sé. Prese il cordless e fece partire la chiamata.
-Pronto?-
-Oh, ciao Phoebe, sono io, Prue-
-Dimmi tutto, cara-
-Ricordi del servizio fotografico al Memorial?-
-Certo, quello di cui ci hai parlato stamattina, no?-
-Esatto, ecco mentre smontavo l’attrezzatura, è comparso un demone e ha attaccato due Innocenti, che ora sono con me, li sto portando a casa, quindi attenzione a possibili attacchi, va bene?-
-Non ti preoccupare, sorellina-
-Io sono la maggiore, devo preoccuparmi! Ciao-
-Ciao – concluse l’altra, e riattaccò.
Avvisata anche Piper, Phoebe nascose alla meglio gli ingredienti delle pozioni e attese.
La prima ad arrivare fu la sorella di mezzo che, agitata, chiese spiegazioni in merito all’“emergenza”, spiegazioni che però le furono date solo da Prue, quand’anche costei arrivò, accompagnata dai due Innocenti.
-Allora, abbiamo bisogno di … ecco Phoebe resta tu con loro, io e Piper cercheremo sul libro delle Ombre, va bene?-
-Va bene – asserì annoiata la minore, poi si avvicinò e sussurrò alla sorella – Ma perché devo occuparmi io di parlare a questi due di streghe e demoni?-
-Non sono io quella che ha studiato psicologia! – fu la risposta.
-Mmmm … questa te la farò pagare, Prue-
Divisisi i compiti, Phoebe rimase in salotto con i due, mentre le sorelle si diressero in soffitta.
-Può essere questo? – chiese la strega col potere di bloccare, indicando uno dei demoni del libro.
-No, - rispose Prue – Era più … blu, ecco-
-Allora forse … Eccolo, è questo?-
-Sì, mi pare di sì!
Shax, il Dominatore della Rosa dei Venti
Potente servitore della Sorgente, è uno dei quattro Demoni Elementali Superiori, ed è colui che controlla l’aria. Quando appare, lo fa in un tornado controllato dalla sua magia nera, che usa anche per evocare mazze sacerdotali, spade e i suoi micidiali colpi d’energia.
Per eliminarlo, bisogna utilizzare il potere del Trio e recitare la seguente formula: ---
-Bene, ecco … Un block notes? – e si segnò la formula – Ok, adesso …-
Ma fu interrotta da Leo che, in un turbinio di luci bianche e azzurre, orbitò in soffitta.
-Ciao, amore – lo salutò la moglie.
-Ciao … - disse lui – Gli Anziani mi hanno detto che quella ragazza è destinata a diventare un Anziano molto potente, ed è per questo che la Sorgente la vuole morta, quindi devo parlarle …-
-E’ in salotto, con Phoebe …-
L’Angelo Bianco scese in fretta le scale, mentre le sorelle continuarono a discutere.
-Senti, Prue …-
-Dimmi-
-Io e Leo non … non ti diamo fastidio, insomma, il fatto che viva qui …?-
-Piper, tesoro, ormai è più di un anno che Leo vive qui, e questi problemi te li fai da troppo tempo!-
-Sì, ma sai … con quello che è successo a Phoebe, insomma … scoprire che Cole era … un demone … eppure non ha smesso di pensare  lui … Sai ieri sera mi ha detto che troverà un modo per …-
Ma fu interrotta dal rumore di vetro che si frantuma, e dal grido di Leo.
Entrambe, preoccupate, scesero di corsa gli scalini, e si trovarono di fronte ad uno spettacolo orrendo: Phoebe faceva a pugni nell’ingresso con un Angelo Nero, mentre Leo, a terra, era ricoperto di sangue, e varie frecce erano conficcate nel suo petto. Alla vista di ciò, Piper ebbe un moto di disgusto, ma non appena si rese conto della gravità della cosa, fu assalita dal terrore e, in barba a ogni cautela, scese e si mi se carponi al capezzale del marito.
-NO! Leo, no! Ti prego, LEOOOOOOOOOOOOOO!!!!-
Prue, esterrefatta, stava per andare in soccorso delle sorelle, quando le porte della Villa si spalancarono e, in un turbinio di venti comparve Shax.
-Ahahaha!-
Phoebe fece per girarsi, ma  il demone blu fu più svelto: con una scarica d’energia, la fece andare a sbattere contro un muro, con una tale velocità e forza da fracassarle il cranio.
-PHOEBEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!! – gridò Prue, correndo dalla sorella.
Piper alzò il volto, ricoperto di lacrime e sangue e, visto l’ormai cadavere della ragazza, tentò di raggiungerlo a gattoni, ma Jekill, ricomparso alle sue spalle, crivellò anche la strega di colpi, lasciandola a terra, vicino all’amore della sua vita, morta.
Prue era disperata: doveva soccorrerla, ma doveva chiamare anche gli Anziani o chiunque altro, per tentare di salvarle. Ora Shax stava per uccidere anche lei, ma l’Angelo caricava una freccia, e lei doveva difendersi da entrambi, da entrambi …
Improvvisamente, la donna si sentì tirare da lati opposti e immediatamente due copie di sé stessa, entrambe coscienti, comparvero nella casa. Ripresasi dal momentaneo shock, per avere la coscienza in due corpi, Prue si avvicinò ai due nemici, e cominciò a combatterli a calci e pugni.
Jekill era piuttosto sfuggente, dato che continuava a sparire e riapparire e la donna, divorata dalla rabbia, attivò senza volerlo tutti i suoi poteri.
-Muori, bastardo! – proferì, e ogni mobile della stanza volò verso di lui, sommergendolo di schegge e detriti, e lasciandolo moribondo a terra. Presa dal furore, afferrò la balestra incustodita e trafisse il corpo dell’uomo con quanti più colpi poté, fino a che esso scomparve in un nugolo di fiamme.
Dall’altra parte, l’altra copia di Prue era impegnata a lanciare contro Shax ogni oggetto a portata di telecinesi e, quando questi fu sufficientemente stanco, estrasse dalla tasca il block notes e, dopo averlo apostrofato con un “Gran figlio di puttana!”,  pronunciò la formula per eliminarlo:

Vento che soffia forte,
vento che sa di morte
e ottiene ciò che vuole,
che sia distrutto da queste parole.

Shax sobbalzò, ma invece della classica esplosione, o delle fiamme, sparì invece in uno sbuffo di fumo azzurrino.
A quel punto, le due Prue si attrassero l’un l’altra al centro della stanza, come magnetizzate, e si ricongiunsero.
La strega era disperata, non sapeva cosa fare, chi chiamare, riuscì solo a prendere i corpi delle sue sorelle e stringerli forte a sé, implorando loro di svegliarsi o chiedendo aiuto.
Ma le due non aprirono gli occhi, né qualcuno giunse in soccorso …

Intanto, al cospetto della Sorgente …
-Shax … - disse piano la voce possente del sovrano degli inferi – Ho sempre detto che tu eri uno dei miei migliori demoni, ma devo riconoscerlo, tu ora sei il migliore dei miei servitori. Tu hai annientato il potere del Trio! Quella stupida strega non potrà più fare nulla per fermarci, ora che è sola!-
-Mi lusingate, signore-
-Shax … Shax … la Sorgente ricompensa sempre chi gli è fedele … E tu meriti un trattamento speciale. D’ora innanzi, surclasserai gli altri demoni Superiori, e sarai il mio braccio destro, il mio consigliere fidato!-
Shax fece un profondo inchino di compiacimento, trattenendo a stento grida di gioia.
-E ora, per il tuo nuovo rango, ti concedo nuovi poteri grazie ai quali sarai più debole solo di me!!!!-
Detto ciò, la Sorgente tese le mani sul suo servo, inginocchiato, e una sinistra luce scura fluì da esse al corpo del demone, che si sentì come rinvigorito.
-Grazie, grazie, grazie mio signore!-
-No, meriti ogni cosa che ti ho dato, per il servizio resomi. Tuttavia – e qui la voce si rabbuiò – Come tu ben sai, mi è facile toglierti i poteri come te li ho dati, quindi siimi sempre fedele e sarai annoverato tra le leggende dei demoni, ma tradiscimi o deludimi e ti ridurrò peggio che il più infimo Warlock!-
-Non dubitate, mio signore, farò ogni cosa che mi dirà-
-Bene, puoi andare ora-
Congedato, Shax uscì dal luogo ove era stato ascoltato dal suo signore, trionfante per i suoi nuovi poteri, e desideroso di sperimentarli. Ma contro chi li poteva usare, ora? Cosa poteva rendere la Sorgente ancora più felice. Improvvisamente ebbe l’illuminazione, e un demone dal volto rosso ricoperto di tatuaggi si fece largo tra i suoi pensieri …

Prue si era rintanata in soffitta e, invano, stava tentando ogni formula presente nel libro per richiamare le sorelle. Dato che finora tutte avevano fallito, tentò l’ultima che le restava, pregando a mani giunte.

A questa ora chiedo di vedere,
io sto evocando l'antico potere,
riporta qui le mie sorelle,
riporta qui il potere del Trio.

Ma anche quella, miseramente, fallì.
Il volto deturpato da lacrime e sangue, era contorto in un’espressione di rabbia mista a sconforto totale.
-EHI VOIIII!!!! – gridò con tutto il fiato che aveva in gola, in un misto tra uno sfogo e una supplica - Ci siete, bastardi? Con tutte le volte cha abbiamo salvato un Innocente, con tutte le volte che vi abbiamo salvato il culo! Voi dovete aiutarmi! Dovete aiutarmi! … Vi prego …-
La donna era disperata, non doveva andare così, lei avrebbe dovuto impedirlo! Le sue sorelle, con cui aveva condiviso ogni cosa negli ultimi tre anni e mezzo erano morte solo perché lei non aveva pensato ad un attacco su due fronti, lei che era la maggiore, lei che doveva salvarle, lei che doveva prendersene cura …
E ora, ora cosa poteva fare …? Non c’era via di scampo, non si poteva mandare indietro il tempo, nessuno poteva … nessuno … nessuno … nessuno? Improvvisamente, Prue capì. Capì che se il bene non l’aiutava, solo il male poteva farlo. E non le importava delle conseguenze, le importava solo che le sue sorelle tornassero in vita.
-Tempus! Lui può rimandare indietro il tempo! Io devo … devo …-
E immediatamente iniziò a sfogliare in modo forsennato il Libro delle Ombre, ma in esso non si menzionava assolutamente un modo per raggiungere o parlare con la Sorgente.
-No … no, ci deve essere qualcosa!-
Nel ricominciare a passare ogni pagine, le capitò di fermarsi su quella, scritta da Phoebe poco tempo addietro in cui vi era una foto di Cole umano abbracciato alla donna.
-Oh, Phoebe …-
Ma improvvisamente si rese conto dell’unica opportunità a portata di mano per risolvere il suo problema: Cole. Certo, pensò, Belthazor poteva farsi sentire, e attaccare la strega, quindi era meglio essere pronti. Scese in cucina, pronta per preparare della pozione anti-demone, per la quale dispose ingredienti e attrezzi sul tavolo, spostando ciò che vi era sopra. Nel muovere il paniere, tuttavia, s’accorse di un rumore di vetro che non poteva certo essere prodotto dalla frutta! Allora trovò il sacchettino di pozioni di Phoebe e, intuite le intenzioni di quest’ultima, salì nuovamente in soffitta, armata e pronta a richiamare il demone.
Girate poche pagine, si ritrovò di fronte alla formula per richiamare Belthazor, che subito pronunciò:

Magiche Forze bianche e nere,
attraversando tutte le barriere,
sia esso vicino o lontano
guidate qui Belthazor, demone profano.

In un turbinio di luci chiare e scure, apparve Cole, alto e muscoloso, i capelli neri disordinati e la barba incolta, vestito con una tunica nera.
-T-tu! Strega! – farfugliò privo di controllo, ma Prue fu più veloce e, con uno scatto felino arrivò alle sue spalle e ruppe sul capo del mezzo demone la fialetta che recitava “Per separare”. Immediatamente una nuvoletta di fumo uscì dal punto in cui era stato colpito. Non certo l'effetto sperato dalla minore delle sorelle, ma almeno il mezzodemone parve riprendere il controllo, e il suo volto fu libero dalla furia omicida che lo attangliava.
-I-io … scusa, Prue … è che, sai, avevo perso il controllo e … - poi notò le lacrime sul volto della donna – Ma … perché hai pianto e dove sono Phoebe e Piper?-
La strega non riuscì a rispondere, ma un singhiozzo eloquente fu abbastanza chiaro da far comprendere la situazione a Belthazor che, col viso atono, in un’espressione di tristezza data dalla sua metà umana, quasi buffa data la situazione, cadde in ginocchio, farfugliando sommessamente il nome dell’amata.
-No … no … Phoebe … Phoebe …-
Per un po’ nessuno dei due riuscì a parlare, ma la donna, che aveva già ormai consumato le lacrime, reagì per prima, alzando la testa i Cole per guardarlo negli occhi, seria.
-S-senti … non tutto è ancora perduto: bisogna … bisogna chiedere alla Sorgente di richiamare i poteri di Tempus …-
-Ma dai, Prue – fece lui, pessimista – Sii seria, perché mai la Sorgente dovrebbe aiutarti? Per rischiare poi di essere uccisa da voi tre? Mai, non abbiamo nulla da scambiare. Nemmeno la mia o la tua morte sono un contrappeso sufficiente, è lui ad avere il coltello dalla parte del manico!-
-N-noi inventeremo qualcosa … S-sì, possiamo ancora salvarle, noi possiamo … noi dobbiamo!-
-Dimmi solo chi è il figlio di puttana che l’ha uccisa! Lo ammazzerò con le mie mani, quel bastardo!-
-Nemmeno questo risolverà nulla! Se anche uccidessi Shax, non tornerebbero in vita-
-Sì, ma almeno vendicherei Phoebe!-
-Ragiona! Così, uccideranno anche te e l’unica possibilità di salvarle sfumerà!-
Il mezzo demone pareva essersi almeno un po’ tranquillizzato, sebbene la strega sospettava che dentro covasse ancora pensieri di vendetta.
-Tu che ne sai più di me – tentò lei, ostinata – Non c’è qualcosa che possiamo fare, qualcosa che la Sorgente teme davvero?-
-Solo due cose sono temute dalla Sorgente – disse lui, serio – Il Vuoto, che tuttavia sarebbe incontrollabile anche per noi, e il Nesso, che risiede in casa vostra, ma né il tuo corpo né il mio possono reggere tanto potere.  E ogni demone che fosse sufficientemente forte per spodestare la Sorgente è stato …-
Ma qui si fermò, e un sorriso di speranza si dipinse sul suo volto.
-E’ stato cosa? Parla, santo cielo! – lo esortò Prue malamente.
-Ecco, pensavo  forse noi potremmo liberare qualcuno che la Sorgente teme davvero, il demone che può sconfiggerla: Zankou!-
-Zank-che?-
-Zankou, è un potentissimo demone, rinchiuso dalla sorgente per i suoi eccessivi poteri, che minavano il vertice della gerarchia demoniaca. Ci vuole una formula per risvegliarlo, una formula … che io conosco!-
-Allora che aspettiamo, forza! Ma prima di partire, dobbiamo armarci … servono delle pozioni, ecco … qualcosa per i demoni che ci verranno incontro.
Tra pozioni per indurre sonnolenza, altre per far esplodere e altre ancora per far incendiare un corpo, i due impiegarono all’incirca due ore.
Poi, fu la volta della preparazione della strategia, che li occupò per molto altro tempo. Dopo un’accurata discussione, e varie prove, i due intuirono che, con quella nuova forma di potere non si trattava di “Prue e una sua copia”, ma di due “mezze Prue”, che dividevano poteri e forze, sebbene agissero senza legami l’una con l’altra. Inoltre, nel momento in cui si sbloccava il potere, entrambe si attraevano e ricongiungevano in un punto che era la metà esatta della distanza che intercorreva tra loro.
Era ormai notte fonda quando i due, le mani giunte, svanirono nel nulla.
Ricomparvero poco dopo in un antro buio, illuminato da poche fiaccole e presieduto da enormi omoni che lo pattugliavano solertemente.
Come da strategia, due sfere d’energia scagliate da Cole servirono ad attirare la loro attenzione, mentre una delle copie di Prue, uccisine alcuni con le pozioni adatte, fece in modo di farsi inseguire lontano da lì, lasciando solo due demoni a fare la guardia.
Il mezzodemone scambiò un ultimo sguardo con la strega.
-Fa attenzione – le disse.
-Anche tu. E ricorda che se tutto andrà a buon fine, anche Phoebe sarà salva-
Poi, Belthazor scomparve nel nulla, di nuovo, mentre la donna fece un profondo respiro e si mise di fronte alle due guardie.
Essi non fecero in tempo a mettersi in posizione d’attacco, che la strega scagliò loro due fialette che, esplodendo ai loro piedi produssero un lieve fumo, li fece addormentare all’istante. Meglio addormentarli, era stato il commento per quella scelta, troppi demoni morti avrebbero dato più nell’occhio.
Quindi, superando i corpi assopiti, Prue fece un profondo respiro e s’inoltrò nell’antro che ospitava la Sorgente di ogni male.

Nel frattempo, Cole aveva raggiunto una cripta sotterranea, fatta di rocce antiche e stalagmiti appuntite. Il luogo era innaturalmente luminoso, se così si può dire per gli Inferi, sebbene nessuna fiaccola fosse accesa. La fonte di luce, infatti, pareva un qualcosa di azzurrognolo proveniente dalla camera successiva.
Lì, vi era solo un vecchio demone anziano, incappucciato, il capo raso e il naso adunco, che teneva in mano una specie di bastone rituale ch terminava con un pomello.
-Chi sei tu? – fece appena in tempo a chiedere, che una sfera d’energia lo fece morire tra le fiamme, lasciando di lui solo lo scettro, che il mezzo demone raccolse.
Gli ci vollero altri cinque minuti buoni per scendere la scalinata che lo condusse alla fonte di quella luminosità anomala.
Si trattava di una piccola saletta circolare, al centro della quale, vi era una roccia concava sulla cima, come un vulcano in miniatura, che eruttava un fascio di luce blu all’interno del quale vi erano degli esserini neri, in sciame, molto simili a mosche.
Con cipiglio sicuro, Cole cercò una sottile rientranza nella nuda roccia e, trovatala, vi conficcò l’arma rituale, sorrise, s’apprestò a farle compiere un giro, per poter compiere il suo piano, ma fun interrotto da un tornado che comparve, evocando Shax circondato dal vento e dai due simboli.
-Da quanto, Belthazor! – proferì.
-Ma bene, il caro vecchio Shax … Cosa ti spinge quaggiù?-
-In realtà, sono qui … per te!-
Detto ciò, scagliò un colpo energetico verso il mezzo demone, che si salvò in extremis solo grazie alla sua esperienza in battaglia. Tentò quindi di contrattaccare con una sfera d’energia, ma il nemico alzò le mani, evocando una sottile barriera nera, che respinse il colpo.
-Vedo che la Sorgente ti ha dato nuovi poteri – esclamò Belthazor, cercando di sdrammatizzare con l’ironia.
-Vedi bene, e questo era solo uno dei tanti … – esclamò minaccioso - vediamo se ti piacciono gli altri!-

La luce in quel luogo era rossa scarlatta, e l’aria che si respirava era calda e pesante, quasi insopportabile. I contorni erano indistinti, e una figura alta e possente, incappucciata, troneggiava sul luogo.
Prue, appena arrivata, ebbe un mancamento, e la sensazione d’oppressione che provava le fece venir voglia di abbandonare tutto e fuggire, ma il pensiero che ciò che stava facendo lo faceva per le sue sorelle, l’aiutò ad andare avanti.
-Una strega … al mio cospetto – asserì la voce tonante dell’incappucciato – Devo dedurre che tu abbia intenzione di suicidarti, o no?-
-Ti sbagli, anzi, sono qui … a proporti un patto … un patto che non ti converrà rifiutare!-
-E cosa mai mi può chiedere l’ultima strega del Trio rimasta in vita?-
Un moto di rabbia pervase la ragazza, ma, facendo appello a tutta la sua calma, ingoiò.
-Sono qui per proporti … di utilizzare i poteri di Tempus per riavvolgere il tempo, abbastanza a lungo da salvare le mie sorelle!-
-Ahahaha! – rise la Sorgente, schernendola – Perché mai dovrei salvare quelle due, mettendo così in pericolo il mio regno?
-Perché – rispose Prue, sorridente – se non le salvi, presto della Sorgente non esisterà più che un lontano ricordo-
-Mi minacci? Credi di potermi uccidere? Tu, una mortale, e sola, oltretutto! Che arroganz …-
-Fammi finire, mio caro … Te la metto giù facile facile: o tu usi il potere di Tempus, o presto sarai ucciso … da Zankou!-
Istintivamente, il capo dei demoni, alzò di scatto il capo, in un misto di furore e terrore.
-Ti dice niente questo nome?-
-C-come fai a …? - iniziò, ma immediatamente capì - Belthazor …-
-Precisamente, e ora lui sta liberando il tuo caro amico. Quindi, vedi di non fare il furbo, perché anche se dovessi mandare indietro il tempo solo per evitare la liberazione di Zankou, continueremo a farlo finché non ti deciderai …-
-Tsk … è tutto un bluff, sciocca mortale – e detto questo, evocò una palla di fuoco, pronto a scagliarla sull’inerme strega – E ora, devi morire!-

Un successivo colpo del demone dalla pelle bluastra fece volare Cole contro la parete. I nuovi poteri di Shax erano molto, molto forti, sebbene  egli non ne avesse ancora il completo controllo, come mostravano le bruciature e gli strappi sul suo lussuoso abito.
-Mi sa che non sei tanto forte come vai predicando – lo stuzzicò il mezzo demone.
-Tsk … - ribatté l’Elementale – E io non capisco come la Sorgente possa desiderare tanto la tua morte, in fondo neanche sai difenderti! Il contatto con quella stupida umana deve averti rammollito …-
Ma questo fu veramente troppo, e Cole perse totalmente il controllo, trasformandosi di nuovo nell’assetato di sangue Belthazor, dalla pelle rossa con tatuaggi neri.
Egli evocò quindi una serie di sfere d’energia, l’una di seguito all’altra, scagliandole con furia sul nemico, che barcollò, ma contrattaccò altri due piccoli tornado, che nuovamente mancarono il bersaglio per un soffio.
Comunque, stava perdendo tempo, doveva sbrigarsi, o ogni sforzo sarebbe stato inutile!
Usando tutto il potere che aveva, evocò una sfera grande dieci volte più del normale, e la scagliò con tutta forza contro la barriera magica di Shax, la quale resse, ma provocò un’onda d’urto tanto potente da scagliare il suo evocatore in aria.
Approfittando del momento, Cole tornò in posizione e, facendo leva col piede, girò il meccanismo, spegnendo la luce blu e liberando le mosche. Non fece però in tempo a gioirne che fu colpito alle spalle dal nemico, rinvenuto, e morì tra le fiamme, pensando per l’ultima volta alla sua amata.
Nonostante la vittoria, Shax era comunque terrorizzato: lo sciame gli si avvicinava pericolosamente ed era infinitamente più forte di lui!
Senza pesare realmente a un piano, ma agendo solo d’istinto, il demone sparì tra i venti.

La Sorgente era pronta per uccidere Prue, ma nel mentre che stava per scagliare la palla di fuoco, in un turbinio di vento comparve Shax, la veste lacera e il viso sconvolto.
-Mio signore – proferì – Il demone Belthazor, io l’ho ucciso, ma … ma lui ha … ha liberato Zankou!-
-Cosa!?! – rispose lui, a metà tra lo stupito e il furioso.
-Che ti dicevo? Cole ce l’ha fatta!-
-Maledetta! – eruppe, poi si voltò minaccioso verso il Demone Elementale – Tu, tu che dovevi essere il mio servo più fedele! Tu, d’ora in avanti invecchierai come un umano, i tuoi capelli diventeranno grigi e morrai da ignobile! Perderai ogni tuo potere, potrai solo spostarti col vento, vestirai di stracci e per te la fine giungerà presto!-
-No, mio signore, no … pietà …-
Dettò ciò, allungò le braccia verso di lui che, supplicando il suo signore di avere pietà, sparì in un vortice nero.
-Accetterò strega, ma me la pagherai! – tuonò, poi si girò, e sembrò parlare al nulla – Tempus!-
In un attimo, poi, accaddero molte cose contemporaneamente: una forte luce, il rumore prima di lancette di orologio e poi di sabbia che cadeva a terra, un uomo comparve di fronte alla Sorgente e ghignò, poi un lampo di luce, e Prue chiuse gli occhi, si sentiva precipitare … precipitare …
E quando li riaprì, tutto era cessato, e lei era in soffitta con sua sorella Piper, a consultare il Libro delle Ombre, che la guardava stranita.
-Prue, ci sei? – le chiese.
-Cosa?-
-Ti ho chiesto se ti da fastidio avere sempre Leo per casa …-
-Leo … oh, sì Leo … Leo! Sbrighiamoci, Piper! – E, detto ciò, la prese per mano e con forza la condusse giù per le scale, in salotto, senza prestare attenzione alle domande della stupita sorella.
Proprio nel mentre che arrivarono, l’Angelo Nero si materializzò di fronte a Leo, pronto a sparargli un dardo con la balestra, ma stavolta Prue fu più veloce: con un gesto della mano, respinse la freccia, che si conficcò nel petto di Jekill, che morì tra le fiamme.
In pochi secondi la porta di casa Halliwell si spalancò e, tonante e furioso, entrò Shax, vestito di stracci.
-Phoebe, spostati! – gridò la sorella maggiore, ma non avrebbe fatto in tempo comunque. Shax stava preparandosi a scagliare una scarica d’energia e la storia si sarebbe ripetuta …
Senza sapere ciò che faceva, spinta solo dall’amore per le sorelle, Prue si mise in mezzo, subendo lei stessa il colpo e sfracellandosi contro il muro di fronte.
-PRUE!!! – gridarono assieme Phoebe e Piper.
Quest’ultima, aprendo di scatto le mani, fece esplodere in un flutto blu Shax, che scomparì strillando furibondo.
-O mio Dio, Prue! – bofonchiò Phoebe, ed entrambe le sorelle corsero in aiuto della maggiore.
-Santo cielo, Leo! LEOOO!!! – chiamò la moglie di quest’ultimo, ma lui non arrivava …
Prue respirava ancora, ma a fatica. Ce l’aveva fatta, aveva salvato le sue sorelle … c’era riuscita …
-Rin-ringraziate … Cole – ansimò - … Che … bello … rivedervi … sorelline … Io …-
Ma non riuscì a terminare la frase, i suoi occhi si rovesciarono e la mano, con la quale stava per accarezzare le due, cadde nel vuoto.
-PRUEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!-
Solo in quel momento, ormai troppo tardi, comparve Leo.
-Dove diavolo eri finito? – lo rimproverò Piper, piangendo – Devi salvare Prue!-
-Io … io non posso … - per un attimo lasciò la frase in sospeso, incapace di continuare, poi si fece forza, e la terminò – curare i morti …-
-No, non è vero … Prue non è … Prue non è …! Nooooo! – pianse l’altra sorella.
-Dov’eri quando potevi salvarla, eh!?!-
-Io … loro mi hanno trattenuto … hanno detto che aveva fatto un patto con la Sorgente, e per questo non meritava di essere salvata …-
-No, no, PRUEEEEEEEEEEEEEEEEEE!-
Le due sorelle e Leo, abbracciate al cadavere della strega, piansero ogni lacrima che avevano in corpo, eppure … eppure ancora non capivano cos’era successo … aveva chiesto di ringraziare Cole … ma perché? Ma questo, i tre lo avrebbero saputo solo dopo, all’arrivo del mezzodemone.
Una folata di vento attraversò la casa, chiudendo la porta della villa, e calando il sipario sulla triste scena …


  
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