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Autore: FairyCleo    25/01/2011    1 recensioni
"Ah-ah, Nicole! Non ti conviene! Quella è una zona minata!".
Caroline si era accorta subito dello sguardo ammirato che la ragazza aveva rivolto al giovane Salvatore.
Era bello, sì, ma era uno stronzo, e lei non sarebbe diventata la sua cena.
"Lo conosci?".
"Sì, e non ti consiglio di fare la stessa esperienza: Damon è un bastardo".
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Elena/Stefan
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Il presentimento di Bonnie


"Sei sicura di quello che mi stai dicendo di aver visto, Bonnie?".
Per quanto volesse convincersi del contrario, Elena si era resa conto che la sua migliore amica fosse diventata improvvisamente la preoccupazione fatta persona.
"Sono sicura".
E se Bonnie diceva di essere sicura, era vero di sicuro.
"Nella mia visione, Nicole era sdraiata in un letto d'ospedale, intubata, e tu la stavi vegliando".
"Mio Dio... E’ terribile".

Tra le due era sceso un silenzio tombale, interrotto solo dai rumori provenienti dalla sala principale del locale.

"Dobbiamo fare qualcosa, Bonnie. So che non dovrei sentirmi responsabile anche per lei, ma non posso farne a meno. La conosco da pochissimo, ma mi infonde serenità e sicurezza. Sento che potrebbe essere un'ottima amica. Non voglio che le succeda qualcosa”.
Bonnie le stava sorridendo con mestizia.
"Ti sembrerà assurdo, ma ho avuto anche io la stessa sensazione".

"Allora” – aveva poi proseguito – “Chiederai a Stefan e al simpaticissimo Damon di tenerla d'occhio?".
"Dirlo a Stefan equivale a dirlo a Damon, quindi non vedo molte alternative. Magari questa storia riuscirà a tenerlo occupato per un po'!".
"Ti sta ancora addosso?".
Elena aveva risposto all'amica con una semplice alzata di spalle.

"Torniamo in sala adesso. Altrimenti Caroline ci darà per disperse!".
 

*


Appena aveva messo piede fuori dal bagno, la strega si era accorta immediatamente della presenza di Damon nel locale.
"Guarda un po' chi c'è lì al bancone, Elena".
Damon stava guardando proprio nella loro direzione.
"Non mi va di parlargli adesso, Bonnie. Raggiungiamo le altre e usciamo il più presto possibile da questo posto".
Damon continuava a guardarle, anzi, a guardarla, per quanto stesse cercando di trattenersi. Era più forte di lui: Elena lo attirava come una calamita. Era bellissima, così diversa e così simile a Katherine. Proprio come lei, era bella e impossibile.

Lei e Bonnie si erano sedute al tavolo dove si trovavano Caroline e quella ragazza dai capelli castani che poco prima lo aveva fissato.
Non l'aveva mia vista in loro compagnia, anzi, non credeva di averla proprio mai vista.
Almeno, aveva la scusa adatta per avvicinarsi al tavolo di Elena.
Stava per mettere in atto il suo piano, quando Tyler Lockwood lo aveva preceduto, sedendosi proprio accanto alla ragazza dai capelli castani, stringendola in un forte abbraccio.

*


"Finalmente ti ho trovata Nicky! Si può sapere dove ti eri cacciata??".

Tyler era al settimo cielo: la presenza di sua cugina evidentemente gli aveva fatto bene, considerando il fatto che da poco aveva scoperto di essere un lupo mannaro e che tra qualche giorno ci sarebbe stata la sua prima luna piena.

"Oh, ti prego! Non chiamarmi Nicky! Sai che lo detesto!".
"D'accordo, Nicoletta!".
A quel punto, la ragazza gli aveva dato un piccolo pugno sulla spalla destra. Tenere la bocca chiusa no, eh?

"Nicoletta?" - Caroline, Bonnie ed Elena avevano pronunciato quel nome all'unisono e con la stessa intonazione.
"Ebbene sì! Nicoletta è il vero nome della mia cuginetta".
"E' un nome italiano?" - Bonnie non ne era sicura, ma tentare non poteva di certo nuocere.
"Sì... era il nome di una mia antenata... lei era italiana...".

"Ho sentito bene? Sei di origini italiane?".
Damon Salvatore aveva fatto la sua entrata d'effetto nella conversazione del gruppo in cui non era propriamente gradito.
Osservava Nicole dritto negli occhi con l’intento di ammaliarla o chissà cosa volesse fare la sua mente malata, ma la ragazza non aveva fatto una piega.Stava sostenendo il suo sguardo con fermezza, senza farsi intimidire dallo charme del maggiore dei fratelli Salvatore.

"Sì, Damon. E' di origini italiane. Ora, si può sapere che cosa vuoi? Nessuno stava parlando con te".

Tyler Lockwood non era mai riuscito a digerire Damon, ma ultimamente la sua presenza gli dava particolarmente fastidio. Aveva proprio un odore sgradevole che lo irritava terribilmente.
Lo avrebbe volentieri preso a pugni, ma non gli sembrava né il luogo né il momento adatto.

"Ehi! Ehi! Calmati amico! Non volevo mica mandarti in escandescenza!".
Damon era riuscito ad attirare su di sé l'attenzione, come al solito. Elena cominciava ad irritarsi su serio per quella situazione.

"Basta voi due".
Nicole aveva rivolto il proprio monito principalmente a suo cugino: lo ringraziava per l'atto di cavalleria, ma non le sembrava il caso di spingersi oltre, anche perché Damon non le dispiaceva, e non le sembrava che avesse fatto qualcosa di male.

Lui continuava a guardarla. Ora che erano così vicini, non poteva aver fatto a meno di notare quanto fosse carina. La cosa che gli piaceva più di lei erano quei meravigliosi occhi nocciola decorati da pagliuzze dorate.
Sì... era davvero deliziosa... e doveva esserlo in tutti i sensi.
Stava sviluppando il pensiero malsano (come lo avrebbe di certo definito il suo caro fratellino) di ' assaggiarla '.
Doveva avere un sapore celestiale.
Caroline lo stava fissando con aria minacciosa: era certo che la neo-vampira avesse intuito il suo desiderio verso la ragazza, e sembrava pronta ad ostacolarlo in ogni modo. Nobile. Davvero molto, molto nobile.
"Credo che dovremmo andare".
Nicole si era alzata in piedi di scatto e si era infilata la giacca di pelle color testa di moro prima di prendere la sua borsa e sistemarla sulla spalla.
"Sì, lo penso anche io" – aveva detto Tyler, mentre continuava a sostenere lo sguardo di Damon.

"Ragazze, vi ringrazio tantissimo. Siete state tutte meravigliose con me oggi. Elena, sei stata gentilissima ad offrirmi il pranzo. Spero davvero di vedervi domani a scuola, e di poter passare dell'altro tempo insieme a voi. Buona giornata ragazze!".
Così dicendo, aveva preso suo cugino sotto braccio e, prima di uscire, aveva rivolto a Damon uno sguardo a dir  poco indecifrabile.

Elena, Bonnie e Caroline sembravano diventate un’inca mente pensante. Tutte e tre avevano evidentemente tentato di polverizzarlo con il potere del loro sguardo.
"Ehi! Che cosa ho fatto??".
"Sta zitto Damon!” – l’aveva intimidito Bonnie –“E siediti! Abbiamo delle cose da dirti".

*


Elena aveva accettato di farsi accompagnare da Damon a casa di quest' ultimo, ma solo per parlare con Stefan.
Bonnie gli aveva raccontato i propri timori, ed era arrivato il momento di rendere partecipe anche il minore dei Salvatore.
"Ma come fai a fare sempre la cosa sbagliata?".
Elena gli aveva fatto quella domanda all'improvviso, e lui aveva fatto finta di non capire.
"Ma se cercavo solo di essere cordiale!".
"Sì, certo! Come no!".
"Oh, andiamo, Elena!".
Lei non si era neanche presa la briga di rispondergli, o avrebbe provato a strangolarlo, nonostante sapesse che non avrebbe potuto fargli neanche un graffio.
Finalmente erano arrivati a casa.
Non vedeva l'ora di baciare Stefan e lasciarsi stringere forte dalle sue possenti braccia. Ne aveva proprio bisogno.
Era scesa dall'auto e si era precipitata in casa a gran velocità, trovandolo in salotto, davanti al camino, intento a leggere un buon libro.
"Stefan!".
"Elena!".
Lui l'aveva presa in braccio, baciandola con passione. Non si vedevano da poche ore, ma ad entrambi sembrava sempre che il tempo passato da soli fosse troppo.

Damon non riusciva a sopportare una simile vista senza l'aiuto dell'alcol. Per fortuna, aveva fatto scorta quella mattina.

"Cercate di smetterla, piccioncini. Non ci sono delle cose che dobbiamo raccontare a Stefan, Elena?".

*


"Quel Damon Salvatore è insopportabile! Gli romperei volentieri la faccia!".
Tyler e Nicole erano arrivati a casa, e lui stava aiutando sua cugina a sistemare le proprie cose nell'armadio.
"Su, Tyler... sai bene che la violenza non porta mai a niente di buono!".
"Tu sei troppo buona, cuginetta mia... ". - e si era avvicinato a lei per abbracciarla.
Adorava Nicole. Da bambini trascorrevano sempre le vacanze estive insieme. Erano inseparabili.
Combinavano sempre un sacco di guai, inventando sempre centinaia di modi nuovi per far perdere le staffe ai loro genitori. Crescendo, purtroppo, si erano allontanati, ma non avevano mai smesso di andare d'accordo e di volersi bene.
A Tyler sembrava un sogno che lei fosse andata a vivere a casa sua, ed era deciso a recuperare il tempo perso.
"Sai, quelle ragazze sono davvero meravigliose! Non pensavo di fare amicizia così in fretta!".
"Non potevi incontrare persone migliori di loro".
Nicole stava sorridendo, finalmente felice di avere delle amiche.
"Ora, facciamo in fretta a sistemare questa roba! Così ti porto a fare un giro in centro! Mystic Falls non sarà una grande metropoli, ma posso assicurarti che ci sono dei negozietti niente male!".
"Non vedo l'ora!".

*


"Bonnie ne è sicura, Elena?".
"Si è mai sbagliata, fino ad ora?".
Stefan doveva ammettere che la sua ragazza avesse ragione.
"Può anche essere che ci abbia visto giusto." - Damon stava continuando a servirsi da bere - "Ma non vedo perché dovrebbe essere un problema nostro!".

Stefan non aveva avuto alcun dubbio: sapeva che suo fratello sarebbe stato particolarmente acido nel dare una risposta.

"Il grande cavaliere Damon Salvatore è entrato in azione!".
"Spiritosa... Andiamo Elena, non la conosci nemmeno...".
"Neanche Stefan mi conosceva, Damon. Eppure non ha esitato un attimo quando ha visto l'auto dei miei sprofondare. E' grazie a lui se sono qui con voi, adesso".

Aveva pronunciato quella frase con una fermezza nella voce che sembrava quasi non appartenerle.
Damon sembrava essersi pentito di quello che aveva appena detto, anche se cercava di fare qualunque cosa per non darlo a vedere.
I due fidanzati attendevano che si pronunciasse.

"Oh! E va bene! Ma scordatevi che possa piantonarmi sotto casa Lockwood. Ho altro da fare, io".

Continua…
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Rieccomi!
Bene bene! Per una volta, non è Elena la protagonista di questa storia, come avrete notato.
Per carità, io la adoro, ma a volte è un po’… pesante? Damon mi fa troppa pena, poverino… L’eterno secondo. Ma forse, non lo sarà in questo caso!
Al prossimo capitolo!
Baci
Cleo
   
 
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